Buiomega71 • 25/05/25 10:23
Consigliere - 27247 interventiChe Alex Garland sia un'autore dotato di un talento visionario potentissimo è fuor di dubbio, e lo conferma quì più che in
Ex_Machina, anche se il sospetto di spocchia autoriale (quì più che in
Ex_Machina) comincia a farsi largo.
Difficile catalogare
Men, che spiazza e non si accomoda a facili risoluzioni, chiuso com'è nella sua cripticità, nei suoi simbolismi (forse troppi), nella sua astrusa ermeticità da film d'autore che ne aumenta il fascino e la suggestione e lascia allo spettatore la sua libera interpretazione (una cospirazione aliena?-di questa ipotesi si veda l'abbagliante cielo stellato spielberghiano e la stella cadente, il braccio tagliato in due che assume i tratti di un tentacolo poliposo-Uomini che odiano le donne fino alle estreme conseguenze? Il senso di colpa che tutto divora fino a portare ai confini della follia? Dipingendo la figura maschile come un'essere grottesco e mutaforme). Sta di fatto che
Men è un oggetto straniante che, nel bene e nel male rimane a sedimentare, non lascia indifferenti e non assomiglia a nessun altro film (anche se qualcuno, non a torto, a tirato in ballo l'
Images altmaniano-e non solo per la solitudine femminile nella sperduta villetta di campagna che produce mostri maschili- e balza alla mente anche qualche lieve barlume di
La morte avrà i suoi occhi).
Momenti di immensa meraviglia visiva (il tunnel acquitrinoso dai rimandi
stalkeriani, le mele che cadono dall'albero, la natura incontaminata e dispersiva dei boschi "fatati", il fauno "wickermanesco", la notte stellata "extraterrestre"), si amalgamano a spizzichi di assedio e home invasion, schegge ultrasplatter, tocchi geniali (tutti gli uomini con l'aspetto di Rory Kinnear, tranne un omuncolo freak alla
Peter Bark), le urla sorde di Jessie Buckley, e a una discutibile mutazione di partenogenesi henenlotteriano/yuzniana/gordoniana/ultracorposa/bottiniana tirata per le lunghe, che diventa stucchevole e smorza l'inquietudine (aldilà degli ottimi SFX, difficile dire quanto prostetici o alimentati dalla CG).
Nella sua perfezione della messa in scena
Men risulta un film imperfetto, ma dotato di una forza surreale e placidamente disturbante (come gli sgradevoli nudi integrali maschili), al di là della metafora sulla misoginia.
Sicuramente una pellicola non comune che sedimenterà a freddo, difficile da scordare o accantonare, anche se spanne sotto all'
esordio col botto.
"Stupida stronza"
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