Faggi • 5/07/19 08:26
Call center Davinotti - 433 interventiZender ha tagliato il mio commento, che era più stroncante di come appare; ha avuto le sue buone ragioni, che non discuto; anzi lo ringrazio perché ne faccio tesoro.
Mi inserisco nella vivace discussione sul film perché è un'ottima occasione per ribadire un concetto che anche le pietre dovrebbero conoscere se si interessano di arte (qualsiasi arte, non solo cinematografica - si potrebbe includere anche il giardinaggio, per esempio). Il concetto - già sintetizzato all'inizio del mio commento - è il seguente: l'espressione artistica può manifestarsi in qualsiasi forma, anche la più anarchica, disturbante, demenziale, naif, assurda; o sperimentale, audace, eversiva, manierista; o soave, leggera, disimpegnata, puramente intrattenitiva; ecc... Ma senza una tecnica (meglio se solida) l'espressività, per non dire la bellezza, non si vedranno mai nemmeno con il binocolo. Sul contenuto: è una perdita di tempo cercarlo a tutti i costi. La musica, che è l'arte perfetta, notoriamente è senza contenuto (o contiene informazioni suscettibili di qualsiasi contenuto). Si pensi poi alla pittura astratta... Quindi la forma è il contenuto, la forma è tutto perché è il veicolo che conduce dove si vuole e anche dove non si vorrebbe. Il fruitore leggerà liberamente: è questa la magia dell'arte. Ma lì dove la tecnica è cieca, gravemente fallace o inesistente l'arte non ci mette piede.
Fauno ebbe a dire:
Faggi, nel commento ebbe a dire:
Sembra quasi un complotto organizzato per calunniare certo cinema italiano di quegli anni.
Ohibò, mi fai qualche esempio di film che Compagne nude avrebbe calunniato? Io sono peggio di un agente segreto nell'ordire e prevenire complotti, quindi con me puoi andare agile...
Riguardo al "complotto" rispondo volentieri a Fauno così: è un'iperbole, niente di che; nel senso che nei commenti, per non essere didascalico, cerco di divertirmi come posso; in questo caso non mi riferivo a nessun film in particolare ma piuttosto a quel clima settantiano che introduceva esplicitamente e con poche o zero metafore - quindi a suo rischio e pericolo - temi sociali, politici, di attualità forzando lo spirito del tempo.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/06/19
Fauno
Gmriccard, Marcolino1
Lucius
Herrkinski, Didda23, Marcel M.J. Davinotti jr.
Deepred89, Panza, Markus, B. Legnani, Cotola, Faggi, Capannelle, Alex75