Giornalista pasionaria fa evadere il bandito Lozoya, scambiato per un rivoluzionario. Con lui fugge anche un avventuriero detto Lo Zar, alla ricerca di un tesoro... Anche Tessari fa il suo tortilla-western, trattato alla sua maniera, cioè all'insegna dell'ironia, senza l'iconoclastia corbucciana o i fremiti politici degli altri. Un'idea che sarà copiata altrove, qualche grinza e lungaggine, ma anche grande spettacolo. Wallach doppiato al solito da Carletto Romano. La protagonista femminile era all'epoca... la cognata di Franco Nero!
Interminabile, malfunzionante. Nero fuori ruolo, Redgrave più bella che brava, troppe contaminazioni con noti titoli (Giù la testa, Il Buono, il Brutto...). Vuol divertire, ma ottiene solo sorrisi stiracchiati. Gli eccessi, anziché dare tono umoristico, vengono a noia. Micidiale la mancanza del congiuntivo. Il discorso di Wallach, con voce di Carletto Romano e stilemi mussoliniani ("I soldi saranno finalmente liberi!"), ricorda quello, con identico doppiatore, di West and soda. Vistoso ruolo per la telegrafista Mancini.
MEMORABILE: La pazzesca acconciatura della telegrafista...
Corbucciano e picaresco, appesantito da un tasso di comicità e da un metraggio eccessivi. Nero si adatta e recupera il suo personaggio de Il mercenario, mentre smorfie ed atteggiamenti di Wallach richiamano il Tuco leoniano. La Redgrave svampita e manesca non convince molto e il versante femminile meglio risalta grazie alla pelle bronzea e agli occhi smeraldini di Marilù Tolo.
MEMORABILE: «Noi messicani siamo maschi e il culo non si tocca!».
Confezione professionale e mano sicura per un film troppo derivativo, tra Il buono il brutto il cattivo e Companeros, anche se l'ironia è decisamente tessariana (senza scadere nel gusto de Il bianco il giallo il nero ma con puerilità un po' da spirito di patate, tipiche del regista). Poteva essere sfruttato meglio il personaggio della Redgrave, che in fondo fa sempre la stessa cosa per tutto il film. Western politico senza sorprese che una volta andava forte nelle privatine venete. Musiche di Savina che ricordano lo stile di Burt Bacharach.
Film con risvolti socio-politici ma che manca di quell'azione che caraterrizza gli spaghetti-western. Ci sono molti momenti ilari, in cui Eli Wallach (in gran forma) la fa da padrone. Franco Nero sottotono. Colonna sonora a dir poco mediocre. Troppi centodieci minuti...
Un western molto divertente, seppure con grossi debiti nei confronti del Buono, il brutto e il cattivo (soprattutto all'inizio) e con qualche minuto di troppo. La coppia Wallach/Nero funziona: il primo ricalca molto bene personaggi cialtroneschi già visti in precedenza, il secondo invece è inusualmente aristocratico. Tante sparatorie, gustosi battibecchi fra i due protagonisti ed echi rivoluzionari. Buono.
Scanzonato centone di tutte le invenzioni leoniane (qui si cuciono i brandelli di Giù la testa). L'operina prende piede lentamente è intrattiene con un certo brio: purtroppo qualche caduta nel comico più superficiale e la sfacciataggine delle suddette derivazioni, via via più evidenti, si fanno sentire negativamente. Nero e Wallach sono una coppiola niente male; simpaticamente improbabile la Redgrave.
Questo film sa terribilmente di "già visto", dal momento che il precedente Vamos a matar, companeros uscì soltanto l'anno prima. Comunque Duccio Tessari ha quasi sempre dimostrato di conoscere il mestiere e anche in questa occasione non si smentisce. I due protagonisti sembrano essere abbastanza affiatati e divertenti e il film è ricco di azione, quasi a voler compensare, in realtà, una sceneggiatura poco originale. Non malaccio.
Il western da rivoluzionario-terzomondista si sta trasformando in farsa, ma una cosa sono Sergio Corbucci e Sergio Leone e un'altra Duccio Tessari, che fatica molto di più a tenere bene in equilibrio i due generi. Qui Nero strabuzza troppo gli occhi e la Redgrave come sex-symbol per un peone messicano non è troppo credibile. L'unica certezza è come sempre il grande Eduardo Fajardo, ancora una volta crudele ufficiale messicano.
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HomevideoZender • 7/11/07 09:55 Capo scrivano - 48336 interventi
Per i gobbici che ancora non lo posseggono esce l'8 novembre in dvd per la Mondo questo (a quanto pare) buon spaghettone di Tessari.
Italiano mono - 16:9/2.35:1
extra: trailer/note
Zender ebbe a dire: Per i gobbici che ancora non lo posseggono esce l'8 novembre in dvd per la Mondo questo (a quanto pare) buon spaghettone di Tessari.
A me non ha detto granché (nonostante la cospicua presenza manciniana), ma Il Gobbo, che di western è espertissimo, lo gradisce.
Intendiamoci, arrivò in un momento in cui anche in quel sotto-filone era stato detto e fatto tutto. Però aveva un buon ritmo, Tessari sapeva girare (quando non si distraeva), e c'era qualche buona trovata. Considerato l'intento esplicitamente comicarolo, rispetto a quello che offriva o stava per offire il convento, è buono. Se il parametro è non dico Giù la testa ma anche Sollima o Corbucci, molto inferiore.
In ogni caso se il master è quello dell'edicola (e perchè non dovrebbe?) è di buona qualità.
Zender, non è fondamentale, ma qui e altrove José Jaspe ha perso l'accento che in spagnolo, così come in francese, è fondamentale per indicare la corretta pronuncia.
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Non si possono decidere pene corporali per chi non copia da IMDb?
DiscussioneZender • 11/04/15 16:43 Capo scrivano - 48336 interventi
Sono già previste Buono, ma questa e quelle con gli errori sono nel 95% dei casi risalenti ad anni in cui ancora non esisteva la "regola". Qui stiamo parlando del 2007, per dire... Anzi, tutti quelli senza accento erano TUTTI del Gobbo del 2007, per cui è ampiamente perdonato.
Presumibilmente questo film doveva essere diretto da Sergio Corbucci, che l'anno prima aveva sbancato i botteghini con Vamos a matar compañeros. Ma Franco Nero, co-interprete di quel film, avrebbe rifiutato di partecipare a questo se Corbucci lo avesse diretto perché, secondo Nero, in "Vamos" era stato messo un po' in disparte a favore di Tomas Milian.