Campione di scacchi con patologia bipolare guida una schiera di ragazzini disagiati e trova un riscatto personale. La storia è vera e si intreccia alle classiche problematiche di adattamento dei maori alla società moderna. Cliff Curtis in un ruolo intenso, parzialmente frenato da un ritmo migliorabile e da passaggi drammatici già visti in altri film e quindi spesso prevedibili. Validi comunque gli attori e diversi i premi raccolti in patria e all'estero.
Fin dall'infanzia ha sofferto di problemi comportamentali che hanno portato a vari ricoveri in istituti psichiatrici. Ora cerca di mettere a frutto la sua abilità come campione di scacchi allenando un gruppo di ragazzini disagiati... La storia è quella già vista di un gruppo di perdenti che si riscatta attraverso l'impegno per un obiettivo (poco cambia se è un campionato di scacchi invece che un torneo di basket), a renderla toccante è, oltre l'ispirazione a fatti realmente avvenuti, l'interpretazione intensa e credibile del maori Cliff Curtis.
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CuriositàDaniela • 1/08/19 11:56 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Il film racconta un episodio della vita di Genesis Wayne Potini (1963-2011), campione di scacchi maori affetto da bipolarismo.
La specialità di Potini era il fast-chess, o speed-chess, una variante del gioco in cui il tempo a disposizione per ogni mossa è molto più limitato rispetto a quello tradizionale.