Andrea (Corrado Pani) è il classico opportunista: non condivide nulla della società che lo circonda, però si culla nel benessere che l'agiata famiglia gli garantisce. Si dedica alla disciplina yoga, convinto che la posizione detta "Shirshasana" (da cui il titolo) possa aiutarlo a raggiungere un superiore stato di coscienza. Peccato che qualcuno lo trovi adatto per coinvolgerlo in un delitto, additandolo come colpevole. Grottesca commedia, dalle tinte gialle e dalle sfumature psicologiche pertinenti il periodo post-sessantotto.
Devo proprio dire che anche se fa parte della mia nicchia non lo riesco proprio ad amare. Non tanto per la lentezza, ma come si fa a far vestire Pani con un magliettino da pederasta, fargli fare cilecca per troppo stress e poi farlo scoppiare di rabbia per la Malfatti che ha abortito senza avvisarlo? Il movente dell'assassino tiene, anche se più che un omicida sembra un'entità, la posizione yoga anche, un pochino di improvvisazione volendo la si trova, ma...
La miscela di ingredienti diversi - commedia, contestazione post-sessantottina, difficoltà nell’affrontare l’età adulta e la convivenza con la partner, il testimone involontario di un delitto compiuto da un omicida traumatizzato – origina un prodotto insipido, che si deglutisce con maggior facilità e soddisfazione nei suoi attimi visionari (gli incubi del protagonista) che nelle confuse pretese socio-psicologiche e nei labili spunti thriller. La maschera ilarotragica e il ribellismo a vuoto di Pani lo avvicinano a certi personaggi del primo Bellocchio, di cui Novello era stato collaboratore.
MEMORABILE: Il polso dolorante di Pani dopo la sua difficoltà nell’assumere la posizione yoga; l’incubo dell’esame di maturità.
Oscuro filmetto post-sessantottino che passò quasi inosservato alla sua uscita. Novello, già assistente di Bellocchio e della Cavani qui alla sua unica regia, cerca di fondere thriller, dramma psicologico e velleità autoriali con qualche concessione al cinema erotico, finendo per non andare a parare da nessuna parte e perdendosi fra i meandri di una storia confusa e inconcludente da qualunque parte la si guardi. Pani, la Malfatti e gli altri interpreti si aggirano con aria sperduta chiedendosi probabilmente cosa ci stavano a fare su quel set.
MEMORABILE: Il professore gay che cerca di abbordare Pani al bar.
Strana creatura filmica questa di Novello. Si respira aria di contestazione e iconoclastia, con un Pani indolente a rivestire i panni di un universitario non troppo convinto. La trama gialla, che segue una serie di assassinii di docenti, si confonde con le vicissitudini e le paturnie dei protagonisti originando una miscela talvolta indigesta. Ma quella sensazione di trovarsi davanti a un esempio di cinema dell'espressione, pop o arty che dir si voglia, permette di soprassedervi. E qualche scena di sesso completa il discorso...
MEMORABILE: L'epifania dei seni della Malfatti di ritorno dalla festa tra amici; I goffi tentativi di yoga del protagonista Pani.
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Commedia melodrammatica con risvolti semiperversi...un ibrido malcompletato,ma per farla breve un drammatico.Scusa tanto,una scena di una colluttazione in tutto il film può fare un thriller?Se non ci fossero i morti,come dici tu,sarebbe una commedia...non emerge neppure la Malfatti,che io normalmente adoro!FAUNO.
Non mi pronuncio, peché non lo ho visto.
Per Kezich è thriller chabroliano, per Farinotti drammatico, per Giusti metà giallo e metà "d'impegno", per Rea (iochisono) thriller sperimentale.
DiscussioneZender • 25/07/10 08:57 Capo scrivano - 49230 interventi
Comunque il drammatico che avevo messo dovrebbe tagliare la testa a l toro e andare bene per tutte le occasioni...