Il dottor Browning (un malvagissimo Vincent Price) si diletta nella ricerca dell'uomo perfetto, componendo - da novello Frankenstein - corpi con parti di più esseri "viventi". Il regista del - maldestramente rititolato - La Rossa Maschera del Terrore si spinge parecchio in là per contenuti estremi ed inattesi (tipo i legami "politici" dati dall'assunto del "superuomo di Nietzsche"). Produce la AIP ed il film viene proposto, in Italia, per via traverse nei primi anni '80 in penosissime versioni televisive CUT. Poi sparisce - purtroppo - nel limbo...
Delirante horror di produzione inglese di cui si capisce il senso solo nel finale a dir poco caotico. Comunque, se non si prende troppo sul serio, diverte e stupisce, in particolare nella parte centrale, durante l'inseguimento automobilistico e nel già citato finale. Discreta la regia di Hessler e buon cast d'attori. Price, Lee e Marks una buona spanna su tutti. Bel cameo di Cushing. Non un cult ma curioso, questo sì.
Incredibile, delirante e, a tratti, imbarazzante pasticcio in salsa fanta-horror (con una spruzzata di politica tanto per gradire) dominato per lunghi tratti da una terrificante noia (c'è anche un interminabile inseguimento che dura più di 20 minuti) che è l'unica cosa che potrà spaventare chi si appresta a vedere questo film. La sceneggiatura è incredibilmente puerile e stupida e ricicla non poco da vari film classici del genere (un po’ Dracula, un po’ Frankestein e vari altri). Le tre vecchie glorie sono francamente un po' sprecate.
Discreto film, con attori sprecati. Infatti se dal punto di vista tecnico è ineccepibile e anche la storia risulta essere intrigante ed emozionante (tutta la fuga del killer), i grandi nomi del cast vengono mal sfruttati. Cushing sta in scena neanche 5 minuti, Price al massimo 10. Purtroppo gli attori secondari non sono adeguati e questo influisce negativamente sul film. Poteva valere molto di più; un'occasione sprecata...
La fantapolitica – uno Stato totalitario di marca hitleriana in cui scienziati e militari si contendono il potere - è flebile richiamo di una sceneggiatura grossolana e confusa che, dopo aver piluccato disordinatamente da Dracula, Frankenstein e dal superomismo nazista, supera ogni tollerabilità nel puerile inseguimento del pericoloso serial-killer da parte di una polizia inetta a tal punto da non estrarre neppure le pistole…! Price, Lee e Cushing sono solo specchietti per le allodole: i primi due incidono in profondità con un paio di occhiate; il terzo è ignominiosamente sprecato.
Tre miti del cinema horror come specchio per le allodole di questo bislacco, ma neanche tanto brutto, film. La trama è a volte delirante e sembra girato da chi non sa bene dove andare a parare. Dategli almeno un'occhiata, vi divertirete per l'humour nero e le fredde, fumose ambientazioni londinesi.
La storia non sarebbe nemmeno male, stravagante come era di moda nei settanta, ma è il manico che non regge: dalla regia legnosa ad attori poco sfruttati. E quel sottofondo da regime totalitario sembra un film parallelo e quasi da comiche. Come fa ridere uno stuolo di poliziotti che si fa continuamente sbeffeggiare da uno psicopatico in camicia color lilla ma, ripeto, in quel periodo sul grande schermo si vedeva anche peggio.
Curioso horror apparentemente confuso ma che progressivamente comincia a incuriosire lo spettatore fino a un finale dove tutti i nodi vengono al pettine. Non un capolavoro, con alcuni momenti inutilmente lunghi (vedi l'inseguimento centrale) ma interessante e divertente, non troppo sanguinolento ma piuttosto macabro nella sua teoria di fondo. Dei tre maestri dell'orrore coinvolti nel cast è Price l'unico a brillare, mentre Lee appare poco e Cushing è limitato a una sola scena.
Non vale né sul versante fantapolitico né su quello dell'azione. Molto sconnesso all'inizio e poi diluito in una interminabile caccia all'uomo (o al superuomo). Hessler non è certo un tessitore di distopie (e passi), ma stavolta non riesce nemmeno nell'intrattenimento più basico. La gloriosa trimurti attoriale garantisce, d'ufficio, il mezzo pallino in più.
La Trimurti dell'horror finalmente riunita avrebbe meritato un film migliore di questo pasticcio che, come il malvagio dottor Browning (Price, l'unico dei tre con un minutaggio consistente), cuce insieme generi diversi senza darsi una direzione. La superflua componente distopica sembra un film a sé, per non parlare del lungo e inutile inseguimento di un serial killer che toglie spazio a quello che sarebbe dovuto essere il centro della storia. Un'occasione sprecata che guadagna la sufficienza solo per i tre miti, brillanti come sempre.
Un uomo si sveglia con un arto di meno; Scotland Yard dà la caccia a un moderno vampiro; l'agente segreto di un regime totalitario uccide il suo ministro con una pacca sulla spalla. La trama delirante denuncia mire autoriali in questo bizzarro horror fantapolitico. Idea intrigante (la curiosità di scoprire il nesso fra le sottotrame è in effetti il motore della visione) che avrebbe richiesto realizzazione più omogenea, mentre delude che i grossi nomi in cartellone siano specchietti per le allodole che appaiono brevissimamente e mai insieme.
MEMORABILE: L'incredibilmente lungo inseguimento del vampiro Keith.
Confuso e pasticciato horror fantapolitico che spreca malamente un cast stellare mettendolo al servizio di una storia che sa molto di riciclato e che non si segnala per nulla di positivo. Eppure l'incipit iniziale faceva ben sperare, con una scena che lasciava presupporre qualcosa di particolare. Invece, con il passare dei minuti, l'intrigo comincia a sgonfiarsi come un palloncino e ciò che rimane è un prodotto appena passabile che appare come un'occasione sprecata. L'unica cosa da salvare è il buon doppiaggio italiano.
MEMORABILE: Il ricoverato in "ospedale" che si accorge di quello che gli sta succedendo; Il doppiaggio italiano.
Al netto di una certa delusione nel constatare come la presenza delle tre icone sia soltanto uno specchio per le allodole (se Price ha un ruolo di un certo rilievo, Lee appare poco e Cushing è addirittura sprecatissimo in un inutile cammeo), il film non è poi così male. Certo le ambizioni del soggetto avrebbero meritato una sceneggiatura meglio strutturata, ma la genialità a tratti affiora ugualmente, ed è apprezzabile il tentativo di realizzare qualcosa di diverso dai soliti horror optando per un curioso connubio fra il thriller fantapolitico e l'indagine poliziesca.
Il titolo e il cast farebbero pensare a una reunion dei grandi nomi del gotico anni Cinquanta e Sessanta, in realtà la trama principale è una confusa storia di fantapolitica in un immaginario stato dittatoiriale e razzista. Completamente sprecati i grandi nomi coinvolti, soprattutto Preter Cushing ridotto a poco più di una comparsata. Però qiuando Vincent Price aggrotta le sopracciglia...
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Capannelle ebbe a dire: "Terrore e terrore" ma un titolo più scemo no? Lasciamo stare la poca assonanza con l'originale o con la storia ma è pure un titolo che suona male.
Io lo trovo geniale...Il film (a parte l'inizio schock, sullo stile O Lucky Man), un pò meno...
Mah, a me pare che "Terrore e terrore" non sia così male. Tradurre letteralmente il titolo originale sarebbe stato sicuramente peggio, e all'epoca non si usava molto lasciare i titoli senza traduzione. Direi che negli anni '70 ci siano state rititolazioni ben più scandalose di questa (si pensi a "Non drammatizziamo... è solo questione di corna" ad esempio).
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Dracula & company", mercoledì 7 maggio 1986 ) di Terrore e terrore: