The beach house - Film (2019)

The beach house
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Titolo originale: The Beach House
Anno: 2019
Genere: horror (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/07/20 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 10/07/20 04:04 - 8122 commenti

I gusti di Herrkinski

Un esordio low-budget che sembra investire la maggior parte del capitale negli SPFX, piuttosto efficaci; peccato che per vederli bisogna attendere 50 soporiferi minuti in cui, a parte creare un senso di estraniamento e mistero (pur riusciti) non succede pressochénulla di rilevante. L'ultima parte del film è un fantahorror che paga pegno a L'invasione degli ultracorpi e a mostri e infezioni di origine marina dagli anni '80 a oggi; qualche scena a effetto ma anche molta fuffa, nonostante una confezione tutto sommato dignitosa e qualche buona atmosfera. Su temi simili meglio Sea fever.

Leandrino 29/06/21 09:24 - 513 commenti

I gusti di Leandrino

Una coppia di giovani in vacanza deve vedersela con una strana infezione marina. Il film di Brown presenta una trama esile dalle chiare atmosfere lovecraftiane, che riesce ad evocare a fronte di un budget ristretto. Il meccanismo narrativo a lento rilascio che vorrebbe reggere l'intero film lo fa incappare piuttosto in cali di ritmo che scoprono la scarsità di elementi a costruzione del plot. Qualche trovata simpatica c'è - il finale apocalittico - e si apprezza il generale stato di sospensione metafisica in cui cadono i protagonisti; niente di speciale, ma un buon tentativo.

Buiomega71 27/05/23 01:18 - 2913 commenti

I gusti di Buiomega71

Lovecraftiano nell'assunto (le mostruose creature marine), pregno di un atmosfera da SF anni 50 con colori venuti dallo spazio, nebbie kinghiane e un'impronta settantiana degna dei week end perduti. Straniante, psicotronico (le spore allucinogene tra gli alberi), con un senso di smarrimento ben reso e momenti repellenti (la schifosa poltiglia viscosa sul bagnasciuga, Emily che si scarnifica il piede e ne estrae un disgustoso verme cronenberghiano, la vecchia strisciante con gli occhi bianchi in odor di Shyamalan). Battute finali ad alta tensione e chiusa "fulciana" nera come la pece.
MEMORABILE: Jane catatonica e con sospette chiazze rosse sul volto; L'orrenda creatura anfibia che pasteggia nello scantinato; L'improvviso mal di pancia.

Jena 26/09/23 22:07 - 1557 commenti

I gusti di Jena

La prima parte rimanda a weekend perduti (i due fidanzatini in crisi in una sperduta località balneare) ed è forse la parte più suggestiva, con un senso di incombete minaccia che sembra provenire dal mare (magistrali le riprese marine). La seconda, che mescola nebbie carpenteriane, creature degli abissi (che si vedono pochi secondi) e apocalissi cosmiche (veramente inaspettate) presenta sicuramente idee assai buone ma è gestita in maniera non del tutto riuscita. Piccolo film che lascia dentro un senso d'inquietudine. Non lovecraftiano, più del genere eco vengeance apocalittico.
MEMORABILE: Le riprese del "brodo primordiale"; Il verme nel piede che ricorda passati carnivori; Il finale fulciano sulla spiaggia.

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  • Discussione Buiomega71 • 27/05/23 09:53
    Consigliere - 26015 interventi
    Lovecraftiano nell'assunto (le mostruose creature marine), tra colori venuti dallo spazio e nebbie kinghiane/carpenteriane, un cipiglio da b-movie che omaggia la SF anni 50 e un'atmosfera psicotronica prettamente anni 70 (ad ascoltare i vinili in una dimensione sospesa, le spore allucinogene che crescono sugli alberi) con quel senso di smarrimento della natura che si ribella che arriva direttamente da Long weekend.

    Una paradisiaca location (una casa in riva al mare), quattro personaggi (ma quanto è brava e bella Liana Liberato?) e un'insidia marinara che , fino all'ultimo, non si sa se proveniente dallo spazio o causa del surriscaldamento climatico.

    Acqua oleosa che esce dal rubinetto e una fosca nebbia multicolore i primi segnali allarmanti, in quello che è un mix tra un infection movie, un'invasione aliena e la natura contro e bussa alla porta e salda i conti.

    Pregno di tensione, di una coltre di disagio e alienazione (il personaggio di Jane, che all'improvviso si rivela catatonica seduta a tavola e col viso sfigurato da sospette chiazze rossastre e il suo incespicare barcollante sulle scale) fino all'esplosione di momenti sgradevoli e disgustosi (la schifosissima melma marina viscosa sul bagnasciuga, Emily che si ritrova un repellente parassita sotto la pianta del piede e si scarnifica fino ad estrarne un viscido parassita verminoso cronenberghiano, Jane che striscia a terra, con gli occhi bianchi, ridotta ad un simil zombi bavoso, che sembra uscita da un incubo di Shyamalan, la raccapricciante creatura anfibio/gordoniana che pasteggia nello scantinato) fino ad una chiusa "fulciana" in riva al mare nera come la pece.

    Gustosi e tipicamente ottantiani gli SFX prostetici di Paul Price e attimi di vera angoscia (il suicidio in mare visto da lontano, la televisione che, su tutti i canali, trasmette segnali di allerta) in questo piccolo e misconosciuto diamante grezzo di un regista che avrebbe tutte le carte in tavola per dare nuova linfa ad un genere ormai inflazionato con pochi soldi a dispozione ma con tanta fantasia, talento e vera passione per il (de)genere.


    Purtroppo da noi ancora rimasto nel limbo degli inediti (sperando che la Midnight lo possa , un giorno, mettere in commercio anche da noi), visto sull'ottimo blu ray tedesco della Koch Films, non senza qualche difficoltà, soprattutto all'inizio, a captare i dialoghi piutosto corposi nella prima parte, poi, nella seconda, va via liscio come l'olio tra fughe per la sopravvivenza all'interno della nebbia mortifera, bombole di ossigeno, schianti in macchina e pozzanghere marcescenti.

    Davvero una deliziosa sorpresina che spunta, come un parassita acquatico, dal mare magnum della sterminata produzione indie.


    Ultima modifica: 27/05/23 11:58 da Buiomega71