La leggenda vuole che i desideri realizzabili dal genio delle lampada siano solo tre, ma evidentemente gli autori hanno pensato che fossero insufficienti per coprire l'intero film e hanno dato la possibilità al giovane possessore della lampada (Luca Venantini, tiglio di Venantino, a sua volta presente nel cast in un ruolo di secondo piano) di esprimerne senza limiti. Basta dire "io voglio” e il genio (Bud Spencer) procura e fa qualsiasi cosa. Dato il pubblico a cui il film è rivolto si tratta sempre di desideri infantili, richiesti in gran parte per far colpo sulla ragazzina amata, e quando si esce dall'ambito adolescenziale lo si fa solo per punire il racket o prendere...Leggi tutto in giro bonariamente la polizia locale (capeggiata dal viscido Umberto Raho). Da un soggetto tanto semplice (di Dardano Sacchetti ed Elsa Briganti, stranamente) non ci si poteva aspettare molto di più di quanto Bruno Corbucci (sceneggiatore col fido Amendola e Marcello Fondato) sia riuscito a trarre. Scelta come ambientazione l'inflazionatissima Miami, teatro naturale della maggior parte delle commedie a sfondo poliziesco con Spencer & Hill, Corbucci tenta vanamente di trovare nelle scipite musiche di Fabio Frizzi (i De Angelis e i La Bionda sarebbero stati più adatti) un appiglio per dare verve a un film che ha solo nell'innata simpatia di Bud Spencer e nella sua recitazione misurata l'unico vero punto di forza. Il resto è quasi tutto da dimenticare (compreso il ritorno dell'ex reginetta dei Settanta Janet Agren e l'esordio di Diamy Spencer), con un accenno di critica allo sfruttamento minorile che si spegne subito e un trionfo di buoni sentimenti. Qualche sketch riuscito c'è anche (Spencer che aspira cloroformio come niente fosse, ad esempio), ma visto che pure gli effetti speciali sono primitivi il tutto delude.
In questo mediocre film di Corbucci, Bud Spencer interpreta la versione moderna del classico genio della lampada che si affianca ad un ragazzo di Miami. L'idea poteva essere discreta ma il film è malamente realizzato, con una sceneggiatura raffazzonata, regia banale ed interpreti evidentemente fuori forma.
Tra i peggiori interpretati dal gigante napoletano. L'idea di partenza non era male ma la piatta messa in scena lo è eccome. Corbucci non sfrutta come si deve il soggetto e lo appiattisce del tutto con una regia anonima, incolore e con ritmo molto basso. Spencer ci mette del suo comunque con un'interpretazione davvero mediocre. E il resto del cast non è da meno. Da dimenticare.
Pellicola che sfrutta o meglio cerca di sfruttare l'enorme popolarità dell'attore napoletano, senza, tuttavia, mai divertire lo spettatore o quantomeno allietarlo. La trama è quanto di più scontato si possa immaginare ed il livello recitativo è decisamente mediocre. La fotografia è vecchiotta e realizzata senza ricerca alcuna un po' come per la regia. Perderselo non sarebbe affatto un peccato, anzi!
Simpatica favoletta ispirata alla Lampada di Aladino calata in una Miami dove si nascondono traffici di bambini, racket, boss mafiosi, militari imperialisti. Spencer si è ormai perfezionato nel ruolo di gigante buono e la sceneggiatura – non di rado vacillante ed incongruente, specie nel conciliare conoscenza del passato e del presente nella figura del Genio – approda al solito proverbio “chi trova un amico trova un tesoro". Venantini sr. appare nel ruolo di un taglieggiatore; piuttosto bravo Raho.
Anche per il mitico Bud Spencer doveva iniziare la crisi e nel 1986 ecco infatti il pessimo “Superfantagenio”. Il film non solo non ha mordente e non diverte, ma è pure insolitamente mal diretto dal compianto Sergio Corbucci, allora in stato di defaillance. Detto ciò, il film inizia ad avere i suoi annetti e forse uno sdoganamento a culto trash lo potrà anche avere…
Inspiegabile defaillance dell'ottimo Bud Spencer, uno che anche nelle prove minori il sorriso lo strappava sempre. Qui è veramente tutto troppo puerile, infantile: qualche gag da salvare c'è, ma il solo vedere Bud vestito da Aladino, su un tappeto volante, è un buon motivo per evitare il film. Non assegno il minimo per pura simpatia verso il protagonista, ma da salvare ci sarebbe ben poco...
Piuttosto mediocre e soprattutto privo di comicità e di idee un po' originali (presenta infatti alcune sequenze scopiazzate da altre pellicole). Ha comunque il pregio di avere un passaggio televisivo piuttosto raro (lo vidi sulle reti Mediaset nei primi anni novanta un paio di volte). E dire che Bud con quella stazza si sposava benissimo col personaggio del genio... Solo per fanciulli.
Film che raggiunge quasi la mediocrità. Gli accettabili effetti speciali e la credibilità “fisica” di Bud Spencer nel ruolo del Genio non riescono ad intrattenere più di tanto lo spettatore. Comunque, basta dire che è un film rivolto ad un pubblico più giovane, aggiungendo che certe lacune sono pur ammissibili fin quando non si cade troppo nel ridicolo.
Bud Spencer si presta a fare il genio di una lampada. Agli ordini di un fanciullo si fa apprezzare tanto da cambiargli la vita. Facile annoiarsi anche per un bambino: il film è molto frettoloso e la sceneggiatura misera e ridicola. Bruno Corbucci ci ha dato di meglio.
Mediocre commedia che prende spunto dalle storie del genio della lampada. Qui non c'è niente di simpatico, anzi sembra quasi tutto tirato per i capelli, con un Bud Spencer che sembra più svogliato che mai. Il resto del cast è da dimenticare, così come la bruttissima colonna sonora. Corbucci (Bruno) ha fatto di peggio.
Bud è sempre Bud, difficile parlare male di un suo film. Tuttavia qui è inevitabile, anche se l'idea di partenza non era male. La regia è inesistente, Spencer è stanco e svogliato e il protagonista adolescente andrebbe picchiato in continuazione. Inutile parlare di effetti speciali in una produzione così modesta. C'è qualche buona trovata ma è troppo poco per non annoiarsi.
Non l'ho trovato così male. Film che a suo tempo non ebbe successo e segnò l'inizio del declino per il grande Bud Spencer, ma che se visto in modo non troppo impegnativo può anche piacere. Alla fine è il classico Bud versione per bambini (si veda ad esempio la scena dei trafficanti mutati in maiali). Film che perde molto dopo la prima metà, ma che salvo con **!.
Malriuscito film sul genio della lampada per un Bud Spencer che, scenograficamente, starebbe anche abbastanza bene nei panni del genio. Ma è proprio la storia ad essere sconclusionata. A Bud si perdona tutto anche in film come questo, ma si perdona solo lui; il resto è alquanto raffazzonato, girato in maniera annoiata. Decisamente evitabile! *1/2
Un Bud Spencer movie particolarmente infantile ma non disprezzabile, grazie al buon mestiere in cabina di regia di Corbucci e alla credibilità del protagonista nel ruolo del genio della lampada. Gli effetti speciali a volte convincono a volte decisamente no; comunque è una pellicola che mette allegria, anche grazie alla buona colonna sonora.
Commedia fantasy per ragazzi con il sempre bravo Bud Spencer, qui affiancato dal giovane Venantini. Il film scorre con la solita trama del genio della lampada con momenti buonisti e alcuni che dovrebbero essere comici ma che non vanno a segno. Bella la scazzottata che ci ricorda chi è veramente il protagonista.
Mediocrissimo film di Corbucci con il grande Bud Spencer sprecato nel ruolo del genio della lampada. La pellicola è a tratti simpatica ma pecca di una sceneggiatura ridotta all'osso che non esalta nessuno dei personaggi. Da ricordare giusto il doppiaggio del mitico Glauco Onorato, ma con Bud c'è molto di meglio...
L'ultimo film di Spencer prima di dedicarsi principalmente alla Tv non è certamente uno dei suoi migliori; ceffoni e risse vengono perlopiù eliminati (salvo due o tre occasioni) a favore di un clima da commedia per ragazzi in tutto e per tutto, con personaggi caricaturali e gag ottenute con l'ausilio di primitivi effetti visivi. Pure Spencer alla fine non sembra troppo convinto del ruolo, anche se si dimostra sempre simpatico e bonario; si salva qualche carrellata di mdp, ma la realizzazione non può competere con gli standard comici americani.
Se Miami supercops già non convinceva, qui Bruno Corbucci scende un ulteriore gradino e realizza un film davvero avido di idee e dai meccanismi abusati (il fratello Sergio aveva già dato superpoteri a Terence Hill e reso paranormale Sordi). Qui la kryptonite (c'è sempre una kryptonite) è la notte, durante la quale il genio è un uomo normale, ma trattandosi di Bud Spencer questo non gli impedirà di fare comunque giustizia. Effetti speciali artigianali (pochi apprezzabili) e all'orizzonte già la televisione (Big man, Detective Extralarge).
Si era partiti da un’idea interessante e la si è poi buttata via in favore di una trama banale, gag riciclate (la partita di basket da quella di Chissà perché... capitano tutte a me). Eppure Spencer aveva già lavorato a film per bambini, ma se casi come Banana Joe o Uno sceriffo extraterrestre... si guardano senza problemi anche da adulti, questo è difficile persino da guardare da diciottenni... Insopportabile il ragazzo protagonista e a dirla tutta neanche Spencer sembra in gran forma.
MEMORABILE: Spencer ubriaco e quando annusa il cloroformio.
Pare incredibile che Miami Supercops di Bruno Corbucci fosse solo di un anno prima, a giudicare dal capitombolo qualitativo/creativo di questa pellicola girata dallo stesso. Il titolo di lavorazione provvisorio era "Eccomi padrone", ma qui l'unico "padrone" della scena non è il personaggio di Al Haddin con la sua lampada bensì il suo "genio" Spencer. È quest'ultimo che funge da unico pretesto per vedere il film: solo la sua presenza carismatica (e il pugno micidiale, più centellinato che altrove) ne giustifica la visione, ma uno come Bud meritava il supporto di un prodotto migliore.
MEMORABILE: Al Haddin che comanda "Ora diventa invisibile... visibile... invisibile... visibile!" e l'espressione di Bud mentre si spazientisce.
Gli anni passano per tutti e il buon Bud non fa eccezione. La stazza in crescita orizzontale appesantisce il protagonista e suggerisce opportunamente agli sceneggiatori di evitare acrobazie e scazzottate per sostituirle con i superpoteri delle fiabe. L'età del target si abbassa sempre di più e di Spencer resta ormai solo il rassicurante sorriso bonario, che ai bambini potrebbe bastare. Agli spettatori più cresciuti mancheranno probabilmente una storia meno banale e una regia meno superficiale, ma finché i soldi che entrano sono più di quelli che escono, comanda il botteghino...
La grande simpatia di Bud Spencer è rimasta invariata negli anni; non così la forma fisica, qui evidentemente in calo, e nemmeno la grinta per realizzare questi film. Si tratta in fin dei conti di una commedia adolescenziale, con qualche momento simpatico ma fondamentalmente scontata e ripetitiva, in cui risse e sganassoni sono praticamente banditi in luogo di un plot più classico ma anche più noioso. L'epoca di quei film era già finita e questa pellicola lo dimostra appieno. Bud recita svogliato, il resto del cast sembra crederci poco. Operazione mediocre, evitabile anche per i fan.
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DiscussioneZender • 12/09/08 08:44 Capo scrivano - 48335 interventi
E' una delle poche soundtrack di Terence e Bud che proprio non ricordo. Un Fabio Frizzi anni Ottanta, comunque, non è da sottovalutare.
DiscussioneCangaceiro • 12/09/08 12:34 Call center Davinotti - 739 interventi
Una delle colonne sonore peggiori dei film di Bud e/o Terence,modesta proprio come la pellicola.
L'attore principale Luca Venantini è figlio del più famoso Venantino Venantini, anche lui presente nel film.
HomevideoXtron • 30/03/12 17:39 Servizio caffè - 2192 interventi
Il dvd 01/IIF:
Audio in italiano
Sottotitoli in italiano
Formato video 1.66:1 anamorfico
Durata 1h31m30s
Extra Trailer, gallery fotografica e filmografia di Bud Spencer.
La fidanzata di Al nel film è Diamy Spencer, la figlia di Bud Spencer che fece poi qualche altra comparsata per poi ritirarsi dal cinema (ora fa la design a Los Angeles):