L'idea è interessante: la figura di Roberto Razzi, conduttore in TV di una trasmissione (“Futuro”) che si propone di smascherare i trucchi di santoni e guaritori nel mondo, è indovinata e Sordi gli regala una credibilità fondamentale. Poi però, quando si accorge che la sceneggiatura (cui ha collaborato persino Bernardino Zapponi) invece che cercare di raccontare una storia assomma effetti speciali e svelamenti di effetti speciali con una ripetitività disarmante, non possiamo che prendere nota della povertà dell'operazione. Il film è in pratica diviso in due: la prima parte nega la seconda e viceversa. Sordi/Razzi passa dal combattere i santoni al diventare egli stesso fenomeno paranormale...Leggi tutto dai poteri impensabili. Tutto per colpa di uno sciagurato viaggio in India, patria del mistero per eccellenza. È qui che Razzi entra in contatto col santone Babasciò (lo vede solo lui) e comincia a dubitare delle sue certezze. Al rientro, riavutosi miracolosamente da un coma irreversibile, si trasformerà nel Sordi più caricaturale: quello che strabuzza gli occhi, che si comporta da autentico posseduto. Purtroppo questa volta non basta a scatenare la risata: il film è troppo sciatto per divertire (e da un regista come Sergio corbucci non ce lo saremmo aspettato) e l’intera mezz'ora conclusiva (diciamo dal party in poi, visto che l’esibizione da Baudo coincide con uno dei momenti migliori) è davvero indigeribile: strascicata oltre ogni sopportazione, insulsa e insipida. Passabile Eleonora Brigliadori come occasionale partner, assenti valide figure di contorno: l'unico all'altezza, Maurizio Micheli, fa il prete in una scena di cinque minuti per scomparire subito dopo.
Commedia non eccelsa che prende di mira (ma con ironia sempre molto trattenuta e mai colpendo veramente a fondo) il mondo dell'occulto e del paranormale. Il film la cui seconda parte (con alcune gag simpatiche) è migliore della prima parecchio fiacca, si avvale della buona intepretazione di Alberto Sordi circondato però da un cast non alla sua altezza. Occasione sprecata.
Divertente commediola dedicata al soprannaturale, una delle ultime dirette con polso robusto dal grande Corbucci. Ritmo elevate, diverse gag esilaranti e, soprattutto, un buon cast, contribuiscono a rendere il film simpatico e tra i migliori esempi del genere. Sordi, nel ruolo del protagonista, fornisce forse quella che rimane una delle sue prove più riuscite degli ultimi anni. Affiancato da un divertito Baudo e un Micheli esilarante. Buona la colonna sonora.
Niente di trascendentale, ma qualche risata la strappa ancora oggi. Corbucci dirige con la solita pulizia, anche se le scenografie della parte italiana sono pessime e la Brigliadori non regge il ruolo di spalla femminile. Il film funziona più che altro per Sordi, molto divertente nei panni dell'esperto che smaschera presunti maghi e santoni indiani, ed a voler essere pignoli forse è un tantino troppo lungo. Rimane impresso Babasciò, naturalmente.
Poco riuscita commedia "soprannaturale". Sordi si dimostra abbastanza svogliato nella recitazione e la regia di Corbucci non brilla certo per originalità. Possiamo citare nel cast Elsa Martinelli e Claudio Gora. Per il resto si fa dimenticare molto in fretta.
Il Sordi post-Tassinaro è autore di film sottovalutati dalla critica: a lui venivano mosse critiche soprattutto come regista: infatti qui dietro la macchina da presa troviamo Sergio Corbucci. Il film così scorre bene e gli argomenti trattati, benché in modo superficiale, sono attuali anche a venticinque anni di distanza. Se al posto della Brigliadori ci fosse stata un'altra attrice (magari una Guida rivestita, tanto per dire un nome) sarebbe stato meglio...
La pellicola regge sostanzialmente per la presenza di un incontenibile Sordi in grande forma ma che forse, senza saperlo, spara le sue ultime cartucce prima del declino artistico. La regia di Corbucci è evidentemente inflazionata da Sordi, che deduco abbia forzato alcuni passaggi. L'ambientazione indiana è divertente anche se fine a se stessa e visibilmente infarcita di luoghi comuni propri del cinema popolare. Film visto la prima volta durante una vacanza romana con i miei genitori nel dicembre 1985.
Probabilmente dalla pandemia di sedicenti medium, guaritori e compagnia che nel biennio ’84-’85 colpì i media italiani (dalla rivista “Magica” al programma tv “Mister O”, poi denunciato per abuso della credulità popolare) è nata questa commedia nella quale Corbucci dà un colpo al secchio e uno alla botte, cercando di conciliare ragione (il senso critico) e spirito (gli spazi per l’inspiegabile). Sordi è mattatore assoluto e sfodera piglio e mimiche superlative, ma non riesce a frenare la caduta in picchiata della seconda parte del film, chiusa da un finale brusco e ridicolmente mistico.
MEMORABILE: Lo svelamento del trucco dei guaritori filippini,dei fachiri e della corda indiana; l’intervista con Baudo; le facce di Sordi durante la bilocazione.
Una commedia simpatica: la prima parte è un po' fiacca e ripetitiva (il viaggio in India poteva essere più breve!), ma da quando il protagonista si risveglia dal coma il ritmo si scatena e le scene divertenti si sprecano. Sordi, nonostante sia ormai invecchiato, riesce spesso con un solo movimento d'occhi o una semplice smorfia a suscitare il sorriso ed è adattissimo per la parte. Un po' scadente il cast di contorno, eccezion fatta per la un simpatico Maurizio Micheli in partecipazione straordinaria. Gradevole.
In un periodo in cui il dilagare di maghi e cartomanti coinvolse anche gran parte dello star-system, Corbucci e Sordi decidono di mettere alla berlina questo mondo di veri truffatori. Peccato che la sceneggiatura non brilli e che lo stesso Sordi, eccetto qualche gag, si esprima in termini decisamente inferiori rispetto al passato. Cast poco convincente con la Brigliadori e la Martinelli per nulla incisive. Devo dire che l'ho trovato persino noioso, sotto certi aspetti.
Mediocre e noiosa commedia che neppure la presenza del grande Albertone riesce a tirar su. La Brigliadori è tanto geaziosa quanto evanescente, il resto del cast (Gora a parte) è pessimo. Inizia bene ma poi si perde in una serie di gag una più stupida dell'altra; si salvano solo alcune scene riuscite come quella in chiesa. Deludente.
Nonostante la presenza di Sordi la commedia risulta molto scialba, anche se la sceneggiatura tratta il tema del paranormale molto bene. Solo gli ultimi quaranta minuti salvano la pellicola dando origine a una vera svolta nella trama. Ottima l'interpretazione di Sordi, sopratutto quando scatena il ciclone durante la festa; il film risulta comunque molto noioso.
Come sempre Sordi sta addosso alla cronaca e questa volta non si lascia scappare la possibilità di "denunciare" i ciarlatani "esperti del paranormale" che usano la forza ipnotica della televisione per arricchirsi alle spalle dei gonzi. Il film di Corbucci é piuttosto modesto ed irrisolto, ma la mimica irresistibile di Sordi che fa gesti irriflessivi e sgrana gli occhi come due palle dando segni di squilibrio ripagano di una regia senza sfumature e del modo rozzo nel quale viene trattato il rapporto scienza-paranormale. Finale mistico appiccicaticcio.
Commediola leggera sul mondo del paranormale che regge solo sull'interpretazione di Sordi. Il plot narrativo non è memorabile, ma alcuni frangenti generano ironia (anche se la denuncia del paranormale è abbastanza edulcorata). Certo la verve di Albertone non è paragonabile agli anni passati. Finale scontatissimo.
Poteva uscirne un film curioso e simpatico, invece assistiamo a un'occasione sprecata. Peccato, perché Alberto Sordi riesce a rendere credibile il suo Roberto Razzi; ma vuoi per la sceneggiatura, vuoi per un cast di contorno assai fiacco, il risultato è zoppicante. Comunque alcune gag risultano assai piacevoli, in particolare nella seconda parte.
Simpatica commedia costruita, ancora una volta, sul talento di Sordi, qui nei panni di un severo divulgatore che prosegue la propria crociata contro ciarlatani e truffatori che millantano super poteri e doti sovrumane. Un viaggio in India finisce col trasformarlo in tutto ciò che ha sempre odiato. L'idea iniziale è felice, ma sembra perdersi per strada. Ciò nonostante si ride e si sorride grazie alla verve del protagonista. Non un capolavoro, ma un buon film.
MEMORABILE: Sordi da Pippo Baudo scatena la passione tra il pubblico femminile; Il singolare uso del pc da parte del figlio di Sordi
Un bel soggetto con cinque firme di prima categoria (Continenza, Fulci, Steno, Scola e Sordi) non trova la giusta valorizzazione in una sceneggiatura che si limita a una corretta ma convenzionale parabola di uno scettico di professione che si ritrova a sperimentare il paranormale in prima persona. Regia corretta, fotografia corretta, Sordi corretto: nulla che vada oltre le previsioni per un'ora e mezzo che non dispiace ma priva di qualsivoglia slancio o lampo di genio (se si eccettuano un paio di cose: si legga sotto). Finale in discesa.
MEMORABILE: Gli orgasmi femminili al programma di Pippo Baudo; "Sa che cosa ho notato? Che i popoli che ridono di più sono quelli che c'hanno meno da ridere".
Sordi fa Sordi e fin lì ci si può stare, il problema è che la Brigliadori fa la Brigliadori, per non parlare del resto del cast che recita in modo imbarazzante. Gli unici a salvarsi sono Baudo e Micheli, che hanno due brevi scene fra le più riuscite del film. L'idea della satira sulla new age non sarebbe neanche male ma è mal servita da sketch grossolani e piuttosto ripetitivi; gran parte dell'operazione di debunking in India poteva essere sforbiciata. Il finale, misterioso, più che affascinare irrita. Non convince.
Chissà perché il tema dei poteri paranormali in quel periodo veniva infilato con disinvolta leggerezza un po' ovunque (l'altro fratello Corbucci ne fece una versione spenceriana nel quasi coevo Superfantagenio): qui la variante sordiana, che passa da scettico imperturbato a stregone vittima di sé stesso. Spiace stroncare il regista e il protagonista, ma questo è un cinema che nasceva già vecchio, nemmeno capace di diventare documento involontario del suo tempo. Da segnalare solo l'ultima apparizione della pasoliniana Ines Pellegrini.
MEMORABILE: L'intervista alla trasmissione di Pippo Baudo.
Commediaccia, che regge (già precariamente) la prima mezzora, quando il protagonista (un Sordi sprecato), se non altro spiega i vari trucchi di fachiri, santoni e fantomatici guaritori indiani. Dopodichè, la pellicola precipita nella sciocchezza, dando il peggio di sè con i fenomeni paranormali, degni di un cartone animato, o dei vecchi film con Gianni e Pinotto. Persino il livello recitativo è ai minimi storici, nonostante Sordi resti un professionista anche in simili, avvilenti prodotti filmici. Evitabile senza alcun rimpianto.
MEMORABILE: "Che puzza sto elefante". E Sordi, sopra all'altro "Non è colpa sua se te caghi sotto".
Un’opera che non nasconde le proprie ambizioni, volendo affrontare un tema a suo modo affascinante e dalle tante sfaccettature. Purtroppo, il rapporto tra il paranormale e la scienza viene affrontato in maniera abbastanza superficiale e semplicistica, negando la possibilità di assistere a un confronto critico di spessore. Inevitabilmente il personaggio di Sordi ne risente di rimando, non potendo andare oltre la fisiognomica che ha contraddistinto la sua fisiologia di attore. Peccato, perché il potenziale del soggetto non era da sottovalutare.
Uno dei punti più bassi di Sergio Corbucci (meglio solo di Roba da ricchi e Rimini Rimini) e Alberto Sordi, anche se a dire la verità quest'ultimo è a tratti irresistibile come solo lui sa fare. Storia che ha un capo, ma purtroppo è la coda che veramente delude: sembra che si cerchi per forza di trovare un senso al tutto con gag e scene che sono al limite del banale.
Il film di Corbucci, per quanto gradevole, è un prodotto minore, seppure interpretato da Sordi con le consuete professionalità e leggerezza. Decisamente meno graffiante rispetto ad altri prodotti di "denuncia", manca anche del cambio di passo là dove serve. Tuttavia è quella leggerezza che lo tiene a galla, puntando alla semplicità e raggiungendola con il minimo sforzo. Non è povertà, è un'ottimizzazione delle risorse; ha solo il difetto di essere inserita in un prodotto poco incisivo.
Uno scatenato Alberto Sordi è un divulgatore scientifico che vuole dimostrare l'inattendibilità dei fenomeni paranormali e in generale dei santoni e presunti guaritori. Il film regge quasi fino alla fine e quasi sempre per merito di un grande protagonista che tiene in piedi da solo la baracca con buoni momenti ( il programma TV; il viaggio in India; in aereo...). Con una trama più ricca di contenuti ci troveremmo di fronte a una pellicola davvero buona: non male, in ogni caso.
Commedia fiacca e soporifera in cui Corbucci dirige un Sordi oramai appannato e goffo ma che tutto sommato, con la sua mimica e il suo istinto, tiene a galla tutta la seconda parte. Il tema del dualismo tra scienza e occulto (argomento cardine della pellicola) viene sviluppato in maniera superficiale e banale a causa di una sceneggiatura non all'altezza. Cast discreto in cui è presente una giovanissima e inconcludente Brigliadori.
Film parzialmente riuscito che prende in giro la tv privata e i fenomeni cosiddetti paranormali. Purtroppo la sceneggiatura non è il massimo e il film perde soprattutto nell'ultima parte, in cui le situazioni diventano anche abbastanza ridicole. Peccato perché Alberto Sordi è in formissima; purtroppo è supportato da un cast di contorno non sempre alla sua altezza (qui insopportabile la Brigliadori).
Commedia appena discreta che si regge esclusivamente sulle solide spalle di Sordi che, se nella prima parte è brillante, nella seconda giogioneggia eccessivamente nel suo continuo vaneggiare di elefanti. Qualche risata ci scappa ma una prima parte indiana tirata per le lunghe e un ridicolo finale misticheggiante che grida vendetta pesano sulla mediocrità del film, così come un cast di supporto non all'altezza del protagonista (pessima Brigliadori in testa) e una complessiva sciatteria d'insieme. Corbucci dirige col pilota automatico, Piccioni si ripete senza troppa fantasia.
MEMORABILE: L'orgasmo collettivo in diretta; La tormenta scatenata con la forza del pensiero.
Commedia che si avvale di un Sordi non più giovanissimo ma ancora perfettamente in grado di reggere sulle proprie spalle un film che parte benissimo, per poi avere un vistoso calo nella parte centrale. Le gag, soprattutto all'inizio in India, sono spassose, quando il nostro smaschera i vari trucchi dei santoni locali; poi, allorché si torna in Italia, le battute tendono a essere meno spassose e il ritmo cala vistosamente. Bellissima la Brigliadori, al top della forma, peccato abbia un ruolo marginale. Non si può certo gridare al miracolo, ma è comunque un gradevole passatempo.
Tra i film sordiani dell'ultima parte della vasta filmografia dell'attore romano uno dei più interessanti, con un discorso molto duro e sarcastico sui talk show televisivi che, soprattutto nella prima parte, riesce a coinvolgere. Purtroppo, tutta la fase più misticheggiante rientra invece in quella svolta buonista che Sordi adotta negli ultimi anni, al contrario di quello che faceva a inizio carriera.
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MusicheZender • 28/05/12 19:01 Capo scrivano - 48328 interventi
Bellissima! La cosa insolita è che l'lp della colonna sonora si chiama proprio "Babasciò", scritto in grande prima ancora del titolo del film! Non ricordo altri casi del genere (anche se ci saranno di certo).
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (lunedì 26 ottobre 1987) di Sono un fenomeno paranormale:
Buiomega71 ebbe a dire: Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (lunedì 26 ottobre 1987) di Sono un fenomeno paranormale:
buione una curiosità, ma i flanetti vengono da tv sorrisi che collezionasti settimanalmente allora o sei riuscito a trovarne annate intere ristampate?!
Schramm ebbe a dire: buione una curiosità, ma i flanetti vengono da tv sorrisi che collezionasti settimanalmente allora o sei riuscito a trovarne annate intere ristampate?!
Vengono tutte dalla mia collezione d'epoca (ai tempi, in famiglia, si comprava il Tv settimanalmente, dal 1981 sino al 2000)
Ne posseggo scatoloni interi (di flanetti, non di riviste)
Buiomega71 ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: buione una curiosità, ma i flanetti vengono da tv sorrisi che collezionasti settimanalmente allora o sei riuscito a trovarne annate intere ristampate?!
Vengono tutte dalla mia collezione d'epoca (ai tempi, in famiglia, si comprava il Tv settimanalmente, dal 1981 sino al 2000)
Ne posseggo scatoloni interi (di flanetti, non di riviste)
grazie. voglio sperare tu abbia conservato anche i cineracconti col finale upsidedown...
Schramm ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: buione una curiosità, ma i flanetti vengono da tv sorrisi che collezionasti settimanalmente allora o sei riuscito a trovarne annate intere ristampate?!
Vengono tutte dalla mia collezione d'epoca (ai tempi, in famiglia, si comprava il Tv settimanalmente, dal 1981 sino al 2000)
Ne posseggo scatoloni interi (di flanetti, non di riviste)
grazie. voglio sperare tu abbia conservato anche i cineracconti col finale upsidedown...
Ma qualcuno è riuscito a scoprire chi sia la voce FEMMINILE che canta alcuni brani del film? Una voce un po' sul genere "Bonnie Bianco". Per caso sapete chi è?
Ma qualcuno è riuscito a scoprire chi sia la voce FEMMINILE che canta alcuni brani del film? Una voce un po' sul genere "Bonnie Bianco". Per caso sapete chi è?
Nella colonna sonora figurano tra gli altri Edda Dell’Orso e Gail Berry come voci femminili