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La nostra recensione di Melinda e Melinda

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Combinare insieme registro comico e drammatico è sempre stata una costante, nel cinema di Woody Allen, e in MELINDA E MELINDA la scissione si fa esplicita (come già lo era stato in CRIMINI E MISFATTI): di fronte, seduti a un tavolo, stanno un commediografo e un drammaturgo. Ascoltata da un loro commensale la semplice storia di una giovane donna piombata d'improvviso in casa di parenti durante una cena, i due dimostrano come della medesima storia si colgano gli aspetti tragici o umoristici a seconda della propria personale visione della vita. Partono così, come molte altre volte è capitato di recente al cinema...Leggi tutto (soprattutto da SLIDING DOORS in poi), i due diversi segmenti narrativi, alternandosi e creando nello spettatore meno attento il rischio di una possibile confusione. Anche perché l'elemento centrale in entrambi è sempre Radha Mitchell (la doppia Melinda del titolo), pur se truccata in modo differente. Profondamente alleniano nel suo svolgimento fatto di coppie scoppiate, tradimenti, sentimenti non ricambiati, equivoci e naturalmente dialoghi molto più ricercati della media, il film si fa apprezzare molto di più nella sua variante spiritosa (relativamente, spiritosa), in cui Will Ferrell si propone quale sostituto ideale di Allen stesso comportandosi, balbettando, agendo esattamente come lui. Purtroppo è però la parte drammatica ad avere più spazio, cosa che penalizza il film al punto di spezzarne troppo spesso il ritmo scoppiettante (specialmente da quando entra in scena il pianista). Coi minuti tutto peggiora e si sgonfia. Peccato.

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Tutti i commenti e le recensioni di Melinda e Melinda

TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/11/06 DAL DAVINOTTI
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Blutarsky 25/07/07 11:58 - 362 commenti

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L'idea di partenza è interessante: filmare la stessa storia prima in versione comica, poi con un registro drammatico. Purtroppo lo svolgimento è inferiore alle attese. Il vero punto debole è che la storia raccontata è poco interessante, sopratutto nella versione "seria". La parte comica è migliore e più scorrevole, grazie anche ad un Will Ferrel molto ispirato. Dal punto di vista tecnico il film è ineccepibile, ma a parte l'idea iniziale manca tutto il resto. Provaci ancora Woody...

Galbo 14/04/08 05:51 - 12658 commenti

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Deludente questo film di Woody Allen, che pure partiva da un assunto interessante, quello di mostrare due risvolti possibili della stessa vicenda. Il limite del film è una sceneggiatura farraginosa con troppi momenti di pausa ed attori poco carismatici. Nel film aleggia un senso di tristezza e malinconia non sempre consono alla vicenda e i tempi sono eccessivamente dilatati con qualche pausa di troppo.

Caesars 29/07/08 11:07 - 4000 commenti

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Non certamente uno dei lavori meglio riusciti di Woody Allen. L'idea di partenza era anche carina: come lo stesso spunto iniziale possa dare origine a un racconto tragico oppure ad una commedia a seconda di chi lo sviluppa, ma soprattutto nella versione "seria" la vicenda si sviluppa in modo troppo pesante e senza veri motivi d'interesse. Peccato perché gli attori recitano bene e alcune parti sono riuscite. Allen ha fatto molto ma molto di meglio sia in passato che nei film posteriori a questo.

Ghostship 29/08/10 16:14 - 394 commenti

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Impalpabile scivolone che cavalca l'onda e la moda dello Sliding doors pensiero, senza risultare neanche lontanamente interessante. L'unica cosa da salvare è Will Ferrell, genuinamente alleniano, ma con in bocca battute di serie B. I presupposti meta-cinematografici erano pure interessanti, ma sembra proprio che qui manchi la voglia di dare spessore ed identità all'insipida minestra.

Ilcassiere 17/12/10 14:00 - 284 commenti

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Due amici con una diversa visione del senso della vita sviluppano la stessa storia partendo dallo stesso inizio ma prendendo poi due strade opposte: commedia e tragedia. L'idea non sarebbe male, anche se non proprio originale, però il film non è un granchè. A dire la verità, secondo me non decolla mai né il lato comico, né quello tragico e i personaggi non sono brillanti come quelli di altri film di Woody Allen. Deludente.

Giùan 5/03/12 16:34 - 4946 commenti

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Concorre tranquillamente ad essere se non il più brutto certo il più gratuito dei film di Woody. Classico tiro a segno d'Autore, tirar freccette sul quale diventa il facile gioco del (re)censore. Eccessivamente autoreferenziale, ai limiti del solipsismo (a partir dall'incipit alla Danny Rose, ripreso poi con maggior vigore in Basta che funzioni), rimastica temi e situazioni sulle quali ben diversa era stata altrove l'applicazione. Svogliato (perfino la fotografia di Zsigmond par incolore), tra comico e drammatico trova una piattissima media res. Buon cast.

Nando 24/10/13 11:59 - 3908 commenti

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Una vicenda con due punti di vista che sfocia in narrazioni collegate tra loro in cui emerge il lato sentimentale che vede protagonista in ambedue i casi una sensuale ma spenta Mitchell (che nonostante tutto appare inadeguata). Le due storielle si dipanano tra situazioni scontate. Allen in uno dei suoi compitini poco memorabili.

Almicione 22/11/14 20:35 - 764 commenti

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Ogni evento della nostra vita, la stessa esistenza possono essere visti in chiave comica o drammatica; l'importante è goderseli. È quello che vuole dirci Allen con questo film appartenente alla seconda fase della sua filmografia, cioè quella in cui è assente il suo tipico personaggio (o è, come in questo caso, relegato e diversamente adattato) e la trama centrale si sposta su problemi amorosi dallo scarso interesse per lo spettatore. La storia frivola e banale è, infatti, il maggior danno della pellicola. Buono il soggetto, mediocre lo sviluppo.

Minitina80 2/03/17 15:59 - 3214 commenti

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Allen sceglie di raccontare un’unica vicenda secondo due ipotetiche versioni e mai scelta fu più scellerata. Ci si incarta in fiumi di dialoghi a cui è difficile dare un senso o venire a capo. Ci sono le solite coppie e persone in perenne crisi affettiva, rigorosamente ansiose, nevrotiche, con la voce indecisa e balbettante che non sanno mai quale piega dare alla loro esistenza. È veramente difficile stargli dietro e inevitabilmente ci si annoia, anche perché l’argomento è stato già ampiamente sviscerato da Allen e con risultati migliori.

Paulaster 25/04/20 12:02 - 4908 commenti

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Una visita a sorpresa verrà raccontata con due registri diversi. L'idea che il tragico richiami il comico (e viceversa) è un buon assunto di partenza; peccato che la resa sia scarsa nel mostrare che la soluzione è sempre quella di trovare un partner nuovo. Il segmento più leggero si avvale del personaggio di Ferrell che sforna battute a raffica a richiamare il vero stile di Allen. Protagonista femminile che invece non incide per nulla, tanto da chiedersi come mai desti tanto interesse negli uomini della vicenda.
MEMORABILE: La rampa di scale per disabili; Il ruolo dello zoppo; Le formiche glassate.

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Thedude94 9/03/21 20:56 - 1177 commenti

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Buon film di livello per Allen, che realizza un'opera scritta in maniera molto particolare facendo un gioco di sceneggiatura nella sceneggiatura e mostrando la stessa protagonista, per l'appunto la Melinda interpretata dalla brava Mitchell, in due differenti contesti di tragedia e commedia. Come al solito New York e i suoi ambienti borghesi sono rappresentati con la conoscenza e la bravura alle quali il regista ha già abituato; la fotografia è ottima, così come molto ben assortito è il numerosissimo cast. Interessante e molto sottovalutato.

Caveman 2/04/21 13:53 - 523 commenti

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Non certo il miglior film di Allen, ma poco importa perché è comunque una pellicola più che dignitosa. Lo spunto poi è veramente interessante: la stessa vicenda narrata secondo due punti di vista (comedy e più seriosa) è ben interpretata. Riprese comunque di livello e sceneggiatura gradevole, anche se alcuni passaggi sono veramente troppo forzati. Non male, ma si può trovare parecchio di meglio. Dispiace perché si respira grande professionalità.

Rambo90 24/11/21 15:59 - 8013 commenti

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Un film che si spegne nel suo stesso spunto iniziale. Se infatti è gustosa l'idea di avere una stessa storia declinata sia in modo tragico che brillante, la sceneggiatura spenta di Allen non rende al meglio il potenziale, vivacchiando di momenti prevedibili senza i dialoghi e le situazioni delle sue opere migliori. Vince di misura la parte commedia, grazie a un Ferrell in palla e a qualche sequenza riuscita (come la gita con il dentista), mentre quella tragica risulta troppo banale per essere davvero convincente. Brava la protagonista.

Il ferrini 11/08/22 23:10 - 2695 commenti

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Certamente fra le opere cosiddette minori del regista, ma non priva di vari punti d'interesse. L'idea di declinare al tragico e al comico la stessa vicenda offre un'opportunità rara alla Mitchell, che se la cava egregiamente in entrambi gli episodi. Altro personaggio eccellente è quello di Ferrell, smaccatamente alleniano e a tratti irresistibile. Il resto è forse un po' opaco, ma resta comunque una commedia gradevole, peraltro con la fotografia scintillante di Zsigmond (Oscar per Incontri Ravvicinati). Un buon film.
MEMORABILE: "Voglio essere cremato" "Ma dici adesso o dopo morto?".
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