Malizia oggi - Film (1990)

È ovviamente un film di genere erotico con Valentine Demy all'epoca reginetta dello soft-core (al porno sarebbe approdata dopo qualche anno). Decisamente trash ma apprezzabile per il dinamismo e l'energia con cui Bergonzelli sa girare, mischiando le carte e creando un mix insolito di erotico, dramma e melò. Molto belle le locations sul lago di Como.

Giovane coppia s'innamora sulle rive di un lago ma poi, reciprocamente, i due sono attratti dai rispettivi genitori. Eclatante esempio di apocrifo che anticipa di poco tempo il vero seguito voluto da Samperi. L'operazione di plagio appare evidente dal titolo originale destinato a questo lavoro (Adolescenza) poi velocemente mutato in Malizia oggi grazie al continuo vociferare circa il seguito del film di Samperi. Da aggiungere che era uscito, l'anno prima, Malizia erotica: un capolavoro rispetto a questo dimesso prodotto, grezzamente risolto ruotando attorno alle chiappe di Valentine Demy.

Diciamo che musiche e regia sono un pelo sopra al livello delle produzioni erotiche degli anni '90. Il problema è che qui si è voluta creare una trama sentimentale con venature comiche terribili (il cameriere in discoteca!) e un finale evidentemente aggiunto in un secondo momento (ciò che lo origina viene fuori dal nulla). La Calì e la Demy fisicamente sono favolose, ma la loro bellezza non riesce a rendere almeno appetibile un film che ha tutte le sequenze non sessuali (invero ridotte) noiose e pesanti.

Mi aspettavo di molto peggio, considerando che Bergonzelli aveva girato due anni prima l'orrendo Delirio di sangue. Invece è un film leggero, a tratti un po' trash, ma che onestamente non annoia. Azzeccata la scelta delle protagoniste (la belle Deborah Calì e Valentine Demy), non male anche il cast maschile, dove si fa notare il valido Marsina. Come in tutti i film del genere abbondano luoghi eleganti e lusso: qui vediamo barche, moto d'acqua e belle macchine (inclusa una d'epoca). Ottime le location sul lago di Como e dintorni.

Insalvabile. Confezione da amatori (in tutti i sensi), attori di supporto e recitazione insufficienti. I siparietti comici sono irritanti. Valentine Demy è una madre che all'anagrafe ha solo sei anni più della figlia Debora Calì. Agghiacciante perfino il doppiaggio. Pare la replica di serie Z (e con deliranti inserti erotici) di alcuni film del periodo oscuro dei rotocalchi vanziniani, tipo Miliardi. Da evitare, senza appello.

Rasenta il ridicolo, questo soft che mette in scena una doppia seduzione anziano-giovane per potersi guadagnare un sequel apocrifo che però non renderà lo stesso molto al botteghino. Particolarmente notevole la lunghezza degli sguardi arrapati, probabilmente un mezzo per giungere a una durata standard. Amorfi nel film tutti gli attori, anche il buon Antonio Marsina che era meglio nei polizieschi.