Un bellissimo film dove tre mostri sacri del cinema americano mostrano il volto della terza età. Quasi un addio dato attraverso una pellicola dalla semplicità quasi sorprendente ma che comunica l'emozione di forti sentimenti portati avanti durante una lunga vita. Due anziane sorelle che stanno in un cottage (la Davis e Lillian Gish) ricevono le visite di un'amica e del vicino, un vecchio nobile russo (Price). Anche i personaggi secondari sono in età avanzata e i giovani compaiono solo nelle parole. Lillian Gish sorprendente 94enne. Imperdibile!
MEMORABILE: Sara e Libby che si dirigono verso il mare per vedere se passerà qualche balena d'agosto, pur sapendo che sarà molto improbabile.
Davvero meraviglioso. Interpretazioni commoventi di tre grandissimi attori: Vincent Price e le due sorelle Lillian Gish e Bette Davis. Paesaggi bellissimi, sceneggiatura ottima e commovente. Il film è realizzato molto bene anche dal punto di vista tecnico. Da vedere.
Karmico: per Price tutta l’elegante, sorniona radiosità che l’amato horror non gli ha mai potuto conferire; per la Davis - misura dell’aguzzina impenitente al cinema - il buio disarmante, edipico, della cecità; per Lillian Gish il sereno, limpido canto del cigno di una carriera affrancata dal divismo. Anderson, che deve aver sudato sette proverbiali camice per gestire la monumentale alchimia d’attori, induce, a questa apologia della senilità, leggiadria logorroica e minimalismo poetico, con un gusto retrò di lungimirante arguzia. Ricamato ad arte da luci, ombreggiature e musica. Serafico.
Un film commovente, che comunica allo spettatore serenità, affrontando il tema della vecchiaia attraverso tre straordinari attori: Vincent Price, romantico e garbato nei modi e nello sguardo; Bette Davis, condannata alla cecità e totalmente insofferente a questa sua condizione; Lillian Gish, autonoma e in equilibrio con se stessa. Alcune scene sono, a mio avviso, da mozzafiato per i panorami e i colori. La visione di questo film dovrebbe far riflettere su come arrivare alla fine della vita, ma anche su cosa evitare.
MEMORABILE: I dialoghi tra le sorelle, giocati tra l'atteggiamento paziente di Lillian Gish e le continue provocazioni di Bette Davis.
Reunion di gloriosi attori per un “de senectute” delicato e crepuscolare ma provvisto della stessa potenza evocativa di una vecchia fotografia tratta da un album di famiglia o di un pensiero rivolto ad un passatempo di gioventù. L’enfasi su dialoghi e gesti e la circoscrizione dello spazio drammatico (una casa su un’isola) rivelano l’origine teatrale dell’opera di Anderson, che dirige silenziosamente la serena autonomia della Gish, la scorbutica insofferenza della Davis e la flemmatica signorilità di Price.
Un monumentale cast, che riassume una parte importante della storia del cinema, è protagonista di un film dalle evidenti origini teatrali in cui la povertà di avvenimenti (la trama è piuttosto "basica"), è compensato da un vero e proprio saggio di recitazione da parte del cast oltre che dalla magnifica ambientazione e dalle struggenti e decadenti atmosfere create.
Quanta eleganza e quanto talento in questo magnifico film di Lindsay Anderson! Tutto procede senza stecche, senza clamori, come in una fotografia sbiadita di inizio '900, regalando allo spettatore emozioni veramente rare. E gli splendidi paesaggi del Maine, fotografati con ammirevole accuratezza da Mike Fash, forniscono al film un fascino "da cartolina" di notevole impatto. Ed un gruppo di attori bravissimi (su cui emerge, anche grazie allo splendido doppiaggio di Isa Bellini, Lillian Gish) fanno il resto. Un capolavoro indimenticabile.
MEMORABILE: I battibecchi fra Bette Davis e Lillian Gish: irresistibili.
La terza età (se non la quarta) con tutto quello che il tempo concede: i ricordi, la quotidianità, i rapporti familiari a tratti inaspriti dal passare degli anni, di troppi anni che cambiano l'approccio alla vita stessa, in una pellicola autentica in grado di offrirci una delle ultime grandi interpretazioni della Davis, sempre talentuosa e accattivante. Un film delizioso e commovente che vede nel cast altri mostri sacri, compresa un'ex diva del cinema muto. Una scontrosa solitudine da abbattere a tutti i costi.
Le balene che si mostrano in agosto sono come i sogni. Tanti, vivi, che si possono persino vedere, durante una gioventù dove tutto sembra possibile; scomparsi, non più visibili, quando della vita rimangono solo i ricordi. Quotidianità di due vecchie sorelle, diverse caratterialmente ma che proprio per questo si compensano, che tenendosi per mano non vogliono rinunciare a sognare. Commovente (per intensità) interpretazione di grandi attori che dimostrano, anche al di fuori del copione, come la vita sia da vivere tutta intensamente.
Canto del cigno per un cinema "teatrale" e per gli attori che conferiscono la giusta profondità a una trama così semplice. Due dive come Lillian Gish e Bette Davis interpretano due anziane sorelle che battibeccano di continuano ma trovano l'una nell'altra la forza per affrontare la vita, i ricordi e il tempo che passa. Price, nel ruolo dell'aristocratico decaduto, fa rimpiangere a Hollywood di non avergli dato maggiori possibilità. A fare da cornice sono i paesaggi costieri del Maine, resi struggenti dalla fotografia di Mike Fash.
MEMORABILE: "Le balene non verranno più da noi. " "Non si può mai dire".
Due sorelle trascorrono l’estate sulle coste del Maine. Il tema delle stagioni che passano viene messo in parallelo con la vita stessa e i suoi inevitabili cambiamenti. Le vegliarde sopravvivono nei loro ricordi senza abbandonarsi alla negatività e tra un tè e una chiacchiera evidenziano una forza che le accomuna. Magistrali le interpretazioni: la Gish regge l’equilibrio dell’intera vicenda, la Davis ha una gran presenza anche quando solo si pettina, Price è perfetto come adulatore gentiluomo.
MEMORABILE: Le vecchie foto; I pesci persici di Price; I capelli strofinati sulla guancia; La cena dell’anniversario di matrimonio da sola.
Due anziane sorelle, come loro consuetudine, trascorrono l’estate sulle coste del Maine dove nel mese d’agosto possono ammirare il passaggio delle balene. Non succede nulla in questo film, ma non ci si annoia perché quel “niente” racchiude in sé l’essenza stessa dell’esistenza umana tra ricordi e speranze, gelosie e rancori. E su tutto aleggia, malgrado l’età, un’incredibile e commovente voglia di sopravvivere. Uno splendido quartetto di vecchie glorie, a cui aggiungerei il caratterista Fordiano Carey Jr, domina questa partitura lievemente malinconica che è un inno alla vita.
MEMORABILE: La visita della vicina di casa Ann Sothern; La cena con il nobile decaduto Vincent Price; Le due sorelle che si incamminano per vedere le balene.
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HomevideoRocchiola • 16/03/22 08:39 Call center Davinotti - 1320 interventi
Il DVD Sinister utilizza un nuovo master in HD probabilmente preso in prestito dal bluray americano della Kino Lorber di cui ripropone fedelmente anche la copertina. Il video panoramico 1.85 è pulito ma manca un pò di definzione. La colorazione è buona (intensi i blu del cielo e dell'oceano) ma i dettagli sullo sfondo restano un pochino sfocati. audio italiano mediamente potente e chiaro. Nell'insieme si tratta di un buon prodotto.