Rapito da bambino da una tribù nella foresta amazzonica, un giovane americano viene ritrovato dal padre dopo dieci anni. Con La foresta di smeraldo, il regista Boorman torna al tema del rapporto tra uomo e natura e la critica della civiltà moderna, già affrontati in Un tranquillo weekend di paura, una delle sue opere più significative. I momenti migliori del film sono quelli che descrivono il magnifico contesto naturale in cui è ambientata la storia con una splendida resa fotografica.
La summa boormaniana del conflitto uomo/natura, qui rappresentata da un padre "civilizzato" alla ricerca del figlio "rapito" dai "selvaggi". Mai come in questo film Boorman rivela una natura incontaminata e densa di pericoli, quasi una diversa rappresentazione di Deliverance (anche se i momenti violenti non mancano, la scena dei mercenari con le prostitute che ricordano certi exploit deodatiani) e gran finale con l'esplosione della diga. Indimenticabile Charley Boorman che si arrampica sul palazzo. Puramente e indissolubilmente boormaniano.
MEMORABILE: La bellissima musica con sonorità tribali; Gli uomini bianchi chiamati con l'appellativo di "morti viventi"; Boots e figlio nel fiume alla Deliverance.
La pellicola di John Boorman (suo Un tranquillo weekend di paura) da una parte narra la moderna favoletta del bel biondino cresciuto - suo malgrado - in una tribù amazzone, dall'altra è per certi versi una chiara denuncia ecologica sul devastante disboscamento della foresta pluviale amazzonica (argomento oggi sciaguratamente quasi dimenticato, ma allora di grande attualità). Prodotto tipico degli Anni '80, in cui si contrappongono immagini cinematografiche di ricostruzione (ma di forte impatto) alla realtà.
Un ingegnere impegnato nella costruzione di una enorne diga nella foresta Amazzonica ritrova il figlio rapito 10 anni prima dalla tribù degli "invisibili" ma il ragazzo è ormai diventato uno di loro... Boorman torna al tema del conflitto fra natura e civiltà che ispirò il suo capolavoro con un film di grande suggestione visiva ed avvicente nelle sequenze d'azione, ma meno riuscito sul piano narrativo per la contrapposizione troppo semplicistica fra i nativi buoni e puri di cuore e quelli cattivi contaminati dal contatto con la civiltà corruttrice.
Il figlio di un ingegnere impegnato nella costruzione di una diga nella foresta amazzonica viene rapito dagli indios. Il padre lo ritroverà dopo anni di vane ricerche, ma lui preferirà restare nella giungla minacciata dalla deforestazione. Il conflitto tra uomo civilizzato e natura selvaggia è da sempre al centro dell'opera di Boorman. Questo novello Tarzan dai ricci biondi non è sempre credibile e il finale catastrofico è francamente improbabile. Noiose le scene dei riti tribali. Un film visivamente affascinante ma non così avvincente.
MEMORABILE: L'incontro nella giungla dopo anni tra Boothe ed il figlio perduto; La liberazione delle donne indios catturate e sfruttate come prostitute.
Dai boschi americani alla giungla sudamericana per Boorman, qui impegnato in un film a sfondo sociale (il disboscamento della foresta amazzonica e le violenze sugli indios) di stampo avventuroso; se l'efebo biondo (figlio del regista) è un po' una trovata tra Tarzan e Laguna blu, altri dettagli invece ricordano i nostri cannibal-movie, pur senza eccedere con la violenza e i momenti truculenti. La giungla è fotografata magnificamente, le sequenze d'azione sono spettacolari e la morale, pur scontata, è resa con efficacia. Ottimo il cast; tra i film "amazzonici", certamente un must.
MEMORABILE: La tribù ostile; L'assalto al bordello.
Non è sicuramente il miglior John Boorman, ma questo film è comunque una buona favola ecologista dal significato profondo, sebbene il tutto a tratti sia veicolato in maniera un po' troppo semplicistica e nonostante le molte concessioni al visivo piuttosto che alla narrazione, con relativi rallentamenti di ritmo. Tra queste concessioni, però, non si può perdere la spettacolare fotografia. Il regista è abituato a spettacolari riprese nella natura, sebbene questo film sia lontano anni luce dal suo capolavoro. Ma il significato è simile ed è di quelli da tenere sempre a mente.
Film un po' ingenuo sul problema della deforestazione in Brasile e sulle sue conseguenze sulla vita delle tribù indigene dell'Amazzonia. La brutalità della linea verde del "mondo" che si assottiglia sempre di più viene espressa con efficacia, ma fa a pugni con una descrizione assolutamente stereotipata del mondo indigeno, alla Rousseau, in cui lo stato di natura porta solo cose buone e gli esseri umani passano il tempo a ballare e a giocare. Storia un po' scontata e hollywoodiana, quindi, con tratti melensi ma comunque avvincente nelle scene d'azione. Non malaccio.
Tolte le meravigliose location gentilmente offerte dalla lussureggiante foresta amazzonica, il film di Boorman procede stratificato e concitato, affossandosi ogni tre per due in eccessi comunicativi e dialoghi infiniti. Una sorta di Laguna Blu eco-vengeance che, tra nuovi amori e guerre primordiali, risuona più come un ordigno d’artificio che come un affresco sociale.
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Se fosse possibile mettere il manifesto originale del 1985 (quello che ricordo fuori dai cinema) e non l'orrenda cover del dvd. Se ok, poi cancellare questo messaggio.
DiscussioneZender • 2/05/12 09:33 Capo scrivano - 48946 interventi
Io stavolta l'ho messa, però è ancora più farlocca del dvd dal momento che l'ho dovuta comporre tagliando pezzi a destra e sinistra. Se sono così verticali non van bene.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Lunedì 30 novembre 1987) di La foresta di smeraldo:
Ottimo il riversamento in DVD. Il master adoperato è privo di qualsiasi imperfezione, tutti i parametri (definizione, colorimetria, contrasto) vengono rispettati egregiamente. Visto su di un TV full Hd 40" non si ravvisano più di tanto artefatti di compressione (giacché si tratta sicuramente di un Blu-ray riversato su dvd) e/o anomalie in generale. Audio molto buono, chiaro e tonante. Il dvd al di là di trailer e galleria fotografica offre una cover reversibile, preferibile alla principale, e come gadget un poster che riproduce una delle locandine del film.
HomevideoXtron • 18/04/22 12:42 Servizio caffè - 2233 interventi
Il dvd SINISTER
Audio italiano e inglese Sottotitoli in italiano Formato video 2.35:1 anamorfico Durata 1h48m53s Extra: Trailer, galleria fotografica, cover reversibile, poster all'interno
HomevideoRocchiola • 24/08/22 10:17 Call center Davinotti - 1320 interventi
Il DVD della Sinister ha utilizzato un ottimo master HD preso in prestito da qualche bluray estero. Video panoramico 2.35 pulito e dalla buona definizioni, bilanciato e brillante anche nei colori. Audio italiano d'epoca di buon livello.