Il giardino delle streghe - Film (1944)

Il giardino delle streghe
Locandina Il giardino delle streghe - Film (1944)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Curse of the Cat People
Anno: 1944
Genere: horror (bianco e nero)

Cast completo di Il giardino delle streghe

Note: Sequel di "Il bacio della pantera" (1942).

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La nostra recensione di Il giardino delle streghe

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Forse si è sempre parlato troppo bene del BACIO DELLA PANTERA… Per quanto visivamente affascinante presentava difetti non da poco. Un buon film, certo, psicologicamente studiato, ma tutto qui. Con IL GIARDINO DELLE STREGHE, seguito ufficiale, Robert Wise riprende le tematiche del film di Tourneur facendo rivivere le angosce di Simone Simon alla di lei figlia, che di tanto in tanto rivede la madre come in un sogno (che novità!) senza che gli altri le possano credere. Quel che resta in mente di questo seguito comunque, al...Leggi tutto di là dei pur evidenti difetti, è una capacità registica innegabile nell'inseguire l'idea di un prodotto intelligente nonostante il soggetto, la mancanza di cadute di gusto a testimonianza di uno stile cristallino che si rispecchia nella sublime bellezza del viso della piccola protagonista, degna erede dell'eleganza di Simone Simon. Da vedere per curiosità e per conoscere i primi passi registici del bravo Robert Wise.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il giardino delle streghe

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Sadako 15/03/07 21:54 - 177 commenti

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Non sempre i sequel sono necessari, come in questo caso. Cat people si reggeva benissimo sulle sue zampe, senza cercare di costruire una nuova trama praticamente dal nulla. La figura già tormentata di Irene torna a tormentare la figlia e gli spettatori in una sorta di incubo onirico che, però, non riesce a coninvolgere come il capitolo precedente. Buone le ambientazioni e brava la piccola protagonista, buon tentativo per il "giovane" Wise che, comunque, mostrava già di avere la carica giusta.

Homesick 18/03/07 08:29 - 5737 commenti

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Psicologico e fiabesco. Dignitoso seguito de Il bacio della pantera, da cui si riprendono personaggi e relativi interpreti, sviluppando alcuni punti che nel primo capitolo erano appena accennati (esempio: la misteriosa donna incontrata al bar) e che qui diventano fondamentali. Tuttavia l'aspetto fantasy prevale nettamente su quello horror. Ottima la regia e le interpretazioni.

Rebis 16/08/07 23:21 - 2508 commenti

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Dice il vero il titolo italiano: di streghe e giardini si tratta e non di maledizioni e uomini gatto. Val Lewton tentò di bissare il successo ottenuto con il classico di Tourner, ma mutandone radicalmente la sostanza. Ne deriva un film psicologico, una ricognizione dei mondi fantastici prodotti dalla solitudine e dall'infanzia in cui le sequenze horror hanno una valenza principalmente simbolica. La sceneggiatura, a tratti, brancola nell'oscurità accrescendo il clima incombente e arcano, ma risolvendo solo in parte le complessità evocate. Suggestive le luci cangianti di Nicholas Musuraca.
MEMORABILE: Il piano sequenza in camera della bambina che fa sparire Irina

Cotola 20/06/08 20:25 - 9625 commenti

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Più che un horror, come in molti tendono a catalogarlo, mi è sembrato un ottimo esempio di cinema fantastico grazie al quale Wise dimostra, sin dall'esordio, le sue qualità registiche non comuni. Merito di una bella sceneggiatura (che dà vita ad una fiaba un po' amara e dai risvolti "neri") e dello stile visionario del film (e tipico delle pellicole prodotte da Lawton) corroborato da una splendida ed efficacissima fotografia di Nicholas Musuraca. Ottimo il crescendo finale così come pure le prove degli attori.

Deepred89 20/12/08 13:44 - 3907 commenti

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Seguito di Il bacio della pantera, un piccolo gioiellino pieno di fascino e suggestione. Il predecessore non c'entra troppo e le atmosfere sono meno horror e più fantastiche e fiabesche, ma il film è comunque notevolissimo e regala un ritratto del mondo dell'infanzia affascinante e sottilmente inquietante. Buono il cast, nonostante il doppiaggio italiano agghiacciante. Molto sottovalutato.

Undying 18/01/09 16:31 - 3807 commenti

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Abbandonato il gusto pittorico e d'insieme presente nel capostipite e ottenuto dallo stile inimitabile di Tourneaur, nel seguito resta la mano del produttore (Val Lewton) in grado di dare alla pellicola una dimensione da favola macabra ma al tempo stesso struggente e sentimentale. Distaccandosi totalmente dalla contiguità con Il Bacio della Pantera (film leggibile come elegante metàfora della paura indotta dalla sessualità) la figura della piccola protagonista Amy suggerisce trattarsi, in questo caso, d'una lettura a due strati della difficoltà di crescere e dei contrasti tra adulti e minorenni.

Brainiac 20/04/09 19:06 - 1083 commenti

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Stranissimo e visivamente potentissimo film, che appartiene all'horror come costruzione delle scene più che come contenuto delle stesse. Mi ha molto impressionato per l'inusuale atmosfera che riesce a creare, un misto di visioni oniriche (semplici ma a loro modo spaventose) e suggestioni gotiche (la voce della vecchia attrice che invita la bambina nella villa, il cielo che si oscura quando esprime un desiderio). Un prodotto difficilmente catalogabile e anche difficilmente consigliabile ad un determinato gruppo di appassionati, ma comunque consigliato.
MEMORABILE: Di notte la piccola Amy riceve la visita di un'ombra inquietante.

Il Gobbo 28/03/11 23:40 - 3015 commenti

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Il grande Lewton con un manipolo di fidi (Musuraca, D'Agostino e Wise subentrato in corsa) svicola dalle predilette atmosfere horror/noir verso un fantastico più puro e rarefatto, non senza richiami alla ttadizione (Sleepy Hollow... ), di squisita suggestione e gusto sicuro. Cast calibrato, nel quale spicca la straordinaria bambina, e alcuni momenti degni di nota. La RKO è giustamente celebrata per la capacità di sintesi, ma i produttori del dvd hanno voluto esagerare, con un taglio da macellai dilettanti.

Tarabas 17/12/12 23:30 - 1888 commenti

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Amy è una bimba solitaria che ha un'amica immaginaria: lo spettro della prima moglie del padre, la donna-pantera Irena del film di Tourneur, tornata per proteggerla da un'altra donna-felino. Considerato un horror, è in realtà una ghost-story debitrice del gotico americano (e non a caso Amy vive nei dintorni di Sleepy Hollow), girata con gusto da Wise e fotografata meglio da Musuraca. Interessante, per l'epoca, l'attenzione al mondo psicologico dell'infanzia, specie in un prodotto "B". Meno intrigante del predecessore, è comunque una curiosità da conoscere.

Caesars 11/01/13 09:32 - 4029 commenti

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Siamo sul territorio del mistero e dello scavo psicologico più che in quello prettamente horror. Orfano di Tourneur, Val Newton si affida per questo sequel a Gunther Von Fritsch ma pare che, deluso dal lavoro di quest'ultimo, decise di affiancargli un giovane Robert Wise praticamente esordiente dietro la macchina da presa. Grazie anche all'ottima fotografia in bianco e nero, la pellicola riesce a restituirci un'atmosfera particolare, non propriamente angosciante ma comunque inquietante. Invecchiato ma valido. ***

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Faggi 28/01/16 18:09 - 1551 commenti

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Fiaba quasi gotica che non ha niente a che fare col precedente film al quale si aggancia, se non nelle pretestuose intenzioni degli autori e in alcuni personaggi e attori. Meglio in lingua originale. Buona atmosfera sognante e spiritica. Facce strane e feline, bambina compresa. Psicologia e trucchi a effetto. Bellissima Simone Simon (ma era necessario farla vestire in quel modo?).

Myvincent 28/05/16 07:32 - 4066 commenti

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Il mondo "invisibile" attraverso gli occhi di una bambina speciale che riesce a leggere dentro le righe, dove gli adulti non riescono più oramai. Il film ha risvolti indubbiamente simbolico-esoterici, descrivendo, oltre che raccontando, il contrasto fra vita e morte, bene e male, come dall'inizio del mondo. Clima soffuso di fiaba magica, non priva di tensione e paura. Plauso particolare alla giovanissima protagonista, piena dei suoi occhi "lontani".

Daniela 17/06/16 23:00 - 13413 commenti

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La scelta del titolista italiano, che tralascia ogni riferimento al film di Tourneur, si rivela sensata: i legami sono infatti labili e piuttosto pretestuosi. L'esordio di Wise non è tanto un horror quanto una ghost story che alterna toni favolistici ad atmosfere più cupe. Qui Irena, sempre interpretata da Simon, è l'amica immaginaria di una bimba troppo sensibile e per questo respinta dai coetanei, mentre la felina Russell una donna ambigua, potenzialmente pericolosa. Mediocre il doppiaggio italiano e da evitare la brutta versione colorizzata, che priva il film di uno dei suoi maggiori pregi.

Rufus68 7/01/17 23:28 - 3982 commenti

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Delicato, commovente e degno prosieguo de Il bacio della pantera. Se quest'ultimo possedeva una potenza fantastica oggettiva ed evidente, Il giardino, invece, è tutto modellato sull'immaginario della piccola protagonista (la bravissima Ann Carter). I freddi terrori dell'infanzia (la casa della signora Farren, il cavaliere senza testa) e il caldo conforto delle illusioni (l'amica) sono delineati con semplicità e vero sentimento: una favola chiaroscurata da ombre gotiche e dalle candide accensioni delle nevi. Perfetto uso delle musiche.

Rambo90 5/02/17 18:12 - 8086 commenti

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Meno incisivo e più melodrammatico del precedente, con una trama che (se non fosse per i nomi dei personaggi) potrebbe tranquillamente rappresentare un film a sé stante. Comunque una certa atmosfera rimane intatta, con uno stile registico che tende più al fiabesco che all'horror puro e le belle scenografie dei giardini che contribuiscono alla riuscita generale del film. Bene il cast, in particolare la piccola bambina protagonista. Finale senza impennate ma riuscito.

Fedeerra 17/05/18 02:13 - 769 commenti

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È solo attraverso gli occhi puri e innocenti di una bambina che è possibile scorgere la forma del vento, la gentilezza del sole o l'odore delle foglie. Una fiaba gentile e poetica che però mantiene intatto un cupo presentimento di angoscia e sventura. Superlativo l'uso della fotografia del grande Nicholas Musuraca e indimenticabile la colonna sonora firmata da Roy Webb.

Anthonyvm 30/07/22 02:49 - 6704 commenti

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Più che un sequel del classico di Tourneur, Gunther von Fritsch e il più fortunato Robert Wise firmano un'opera indipendente che riprende i medesimi personaggi: abbandonando le suadenti fonti psico-horror femminee, Lewton (anche sceneggiatore) passa inaspettatamente al dark fantasy pedagogico, in una delle più riuscite e influenti fiabe nere del cinema. La fuga nel mondo dei sogni della giovanissima Ann Carter assume l’aspetto di una raffinata ghost-story natalizia, impreziosita dallo strepitoso lavoro di luci e scenografie. Intelligente e ricco di sfumature, senz'altro da recupero.
MEMORABILE: L'albero e le lettere; L'algida "strega" Elizabeth Russell, dopo il conturbante cameo nel primo; Gli interni della villa; Irena nel giardino innevato.

Minitina80 21/07/24 21:12 - 3220 commenti

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Un’opera non semplicissima da inquadrare per le sfumature che invadono diversi filoni dell’orrore. Di fondo sembra un racconto di fantasmi, claudicante nella prima parte per la recitazione impostata in voga nel periodo, maggiormente efficace nell’ultimo segmento, grazie anche a un leggero sentore gotico. Si fregia di un bianco e nero degno di nota e di un sapiente uso delle luci che restituiscono più di un bel quadro, motivo di soddisfazione per gli occhi. Soffre la semplicità della storia e il modo in cui viene raccontata, non proprio spigliato. Un plauso alla giovane protagonista.

Siska80 17/12/24 18:14 - 5326 commenti

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All'inizio sembra un film con la Temple (la bimba dolce e saggia, l'anziana burbera ma dal cuore buono, il simpatico domestico di colore), poi si trasforma in una sorta di fiaba noir grottesca che mette troppa carne sul fuoco a casaccio, senza approfondire né spiegare nulla (come e perché è impazzita l'ex attrice? La defunta era davvero folle e cosa l'ha spinta a uccidere?). Il ritmo poi è altalenante, ravvivandosi solo nella parte conclusiva, mentre il cast (escluse la piccola Carter e la bella Simon) lascia a desiderare. Comunque tenera e significativa la scena finale.
MEMORABILE: Il canto soave che avvolge la cameretta; La sovrapposizione delle due figure femminili.
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  • Homevideo Homesick • 6/04/08 17:15
    Scrivano - 1363 interventi
    Il dvd (Columbia) è tagliato di ben 6 minuti rispetto alla versione che passa in TV o sul satellite. Le scene mancanti riguardano il conflitto tra padre e figlia, il castigo di quest'ultima e la storia di Irina raccontata dal padre alla maestra.
    Ultima modifica: 7/04/08 04:08 da Zender
  • Homevideo Zender • 6/04/08 20:08
    Capo scrivano - 49243 interventi
    Ecco, queste son le cose che trovo scandalose! Che si tagli un dvd (la Columbia poi, mica i primi venuti!) è inaccettabile. E poi si lamentano che uno si scarica i film e si confeziona i suoi dvd personali. Grazie mille a Homesick per la fondamentale segnalazione!
  • Curiosità Undying • 18/01/09 16:42
    Comunicazione esterna - 7565 interventi
    La regia del film venne avviata da Gunther Von Fritsch (1906, 1988) attivo, all'epoca, documentarista qua al suo esordio nel lungometraggio.
    Causa ritardi sui tempi di lavorazione venne sostituito (a circa metà dell'opera) da Robert Wise (1914-2005) già ingaggiato come montatore nel cast tecnico di The Curse of the Cat People e fulminato da un debutto che gli permetterà di proseguire una invidiabile carriera come cineasta.

    Robert Wise, dopo avere girato un altro film (La Jena - L'uomo di Mezzanotte, 1945) per una produzione di Val Lewton, molto tempo dopo, realizzando Gli Invasati (1963) omaggerà chiaramente la figura del produttore (Val Lewton) che gli ha permesso, con il film di cui si discutte, di debuttare alla regia...

    p.s. x Zender:
    andrebbe corretta la scheda tecnica, perché Gunther Von Fritsch (corresponsabile alla direzione) non è un attore e non appare nel film, ma è stato il regista che ha avviato la pellicola per essere poi stato sostituito da Robert Wise.
  • Curiosità Buiomega71 • 10/05/14 10:08
    Consigliere - 27361 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Lo specchio scuro", Luglio 1984) di Il Giardino Delle Streghe

  • Homevideo Buiomega71 • 22/03/15 20:25
    Consigliere - 27361 interventi
    Rieditato per Dynit/RKO, disponibile dal 20/05/2015

    http://www.amazon.it/Giardino-Delle-Streghe-Jane-Randolph/dp/B00UZNEVSY/ref=sr_1_491?s=dvd&ie=UTF8&qid=1427052263&sr=1-491
  • Homevideo Pol • 13/11/16 14:13
    Servizio caffè - 185 interventi
    Il dvd Rko è anch'esso tagliato: anche senza aver mai visto il film (come nel mio caso) ad un certo punto è palese che ci sia un taglio selvaggio tra due scene che mal si raccordano, e la durata di 61 minuti contro i 70 indicati sul retro non lascia dubbi.
    Ironico che nel libretto di un edizione tagliata, spiegando la travagliata produzione del film, si parli di scene eliminate ed altre fatte aggiungere dalla produzione...
  • Homevideo Zender • 13/11/16 17:38
    Capo scrivano - 49243 interventi
    Sarebbe bello capire così'è tagliato soprattutto rispetto alla versione tv (cosa che mi pare parecchio scandalosa, per un dvd...)
  • Homevideo Noncha17 • 14/11/16 19:46
    Pulizia ai piani - 1066 interventi
    Qui trovi la scena più altre informazioni inerenti film e edizioni varie..

    dvdessential forum


    Volendo, è possibile vederlo qui: dailymotion ;)
    Ultima modifica: 14/11/16 19:53 da Noncha17
  • Curiosità Rufus68 • 7/01/17 23:43
    Gestione sicurezza - 224 interventi
    Uno dei protagonisti, per descrivere lo stato d'animo di Amy, cita una lirica di Robert Louis Stevenson, "L'amico invisibile":

    "Un bimbo gioca solo in giardino
    viene dal sogno un altro bambino"


    L'originale si intitola "The unseen playmate":

    "When children are playing alone on the green,
    in comes the playmate that never was seen.
    When children are happy and lonely and good,
    the Friend of the Children comes out of the wood"


    La poesia è inclusa nella raccolta del 1885 "A child's garden of verses" (tradotta nel 2010 da Raoul Montanari come "Il giardino dei versi").
    Forse è proprio tale "giardino" ad aver suggerito il titolo italiano.