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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ciò che colpisce di più, in questo MAGIC TOWN, è l'originalità, la novità del soggetto: James Stewart, esperto di sondaggi, trova una scorciatoia per aggirare le inevitabili lungaggini delle inchieste nazionali. Esiste infatti la cittadina di Grandview, nella quale i risultati dei sondaggi cittadini rispecchiano esattamente quelli nazionali. In poche parole, come viene detto proprio nel film, Grandview è una "pillola" d'America: sarà quindi sufficiente testare le opinioni di chi vive lì per sapere cosa ne pensa l'intera nazione. Per questo James Stewart ei suoi collaboratori si trasferiscono a Grandview e, sotto le finte spoglie...Leggi tutto di agenti assicurativi, conducono i loro sondaggi cercando nel frattempo di ostacolare ogni tentativo di rinnovamento urbanistico che potrebbe cambiare le abitudini dei cittadini. Così prosegue la  prima parte del film, certamente la migliore per la sua non convenzionalità. Quando invece l’antipaticissima Jane Wyman comincerà a introdursi nel rapporto tra James Stewart e Grandview le cose cominceranno a peggiorare, ricollocando MAGIC TOWN nell'ottica del classico melodramma hollywoodiano. La storia, pur se sempre interessante, si riallaccia a un eroismo cittadino poco convincente e si conclude con l'inevitabile riappacificazione tra Stewart e la odiosa Wyman, alla quale è comunque da imputare la grave situazione con la quale deve fare i conti Grandview (ma perché non l'han linciata?).

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Puppigallo 16/02/08 09:53 - 5402 commenti

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Parte come una commedia brillante, per poi finire nel melodramma (ma senza scivolare nel patetico), dando però una speranza (bello il faccia a faccia padri figli). L’idea è buona (la città barometro del Paese, masticata e sputata) e Stewart (statistico), con la sua istrionica prova, consente alla pellicola di procedere, anche quando inizia a rallentare e a perdere qualche colpo. Ci sarà pure un po’ di retorica, ma nel complesso, questo film riesce anche a dire qualcosa e a comunicare che, se ci si rimbocca le maniche, tutto è possible.
MEMORABILE: I comici sfottono gli abitanti della città barometro. “Hai studiato molto per diventare scemo?”. “No, sono di Grandview”.

Saintgifts 8/10/10 00:06 - 4098 commenti

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Un'America già alle prese con i sondaggi, la cui importanza in una società di consumo è evidenziata in questo lavoro. Buona la prima parte con la scoperta di questa magic town, concentrato di tutto il pensiero della nazione: le opinioni di Grandview sono le opinioni di tutta l'America. Poi il film va in calando con l'intermezzo sentimentale e si riprende con le conseguenze, prima buone e poi nefaste, della popolarità acquisita. Infine assume un tono propagandistico dove tutto il meglio degli abitanti di Grandview viene stimolato dai più giovani.

Rambo90 29/03/11 14:25 - 7854 commenti

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Divertente commedia di Wellman. La storia è particolarmente originale e nella prima parte davvero simpatica, mentre nella seconda si concede un po' troppo al melodrammatico, ma comunque resta in piedi. Ovviamente il punto di forza maggiore è la grande interpretazione di Stewart, ben coadiuvato dalla Wyman e da uno stuolo di caratteristi di indubbio talento (Ned Sparks sempre col sigaro in bocca e imbronciato si ricorda). Gradevole.

Daniela 4/01/19 09:49 - 13015 commenti

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Sondaggista intraprendente scopre che esiste una piccola città di provincia i cui abitanti hanno opinioni e compiono scelte perfettamente in linea con la media nazionale. Una manna per la sua professione fino a quando una giornalista stizzosa mette la faccenda in piazza, rovinando tutto, anche il divertimento dello spettatore, dato che il film, fino ad allora brillante e molto originale, da quel momento vira verso i territori del melodramma sociale zeppo di retorica sui sani valori di una volta, mentre l'intreccio sentimentale si avvia verso il più prevedibile degli epiloghi. Peccato.

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