Il valzer dell'imperatore - Film (1948)

Un piazzista americano di grammofoni cerca di aprire una succursale in Austria, arrivando fino alla corte imperiale. Bizzarra "operetta" girata dall'austriaco Wilder in Canada, con numeri musicali di ballo ritagliati per Crosby. Girato su commissione ("per fare un favore alla Paramount"), fu disconosciuto dal regista. In effetti, al di là di qualche dialogo efficace, di Wilder c'è ben poco. La storia d'amore parallela tra il plebeo USA e la contessa e i loro cani strappa qualche sorriso. Curiosità per completisti.

Il titolo è il celebre brano di Johann Strauss Jr., adatto all'ambientazione viennese di cui Wilder cerca di esaltare i colori e la vivacità. La trama è trascurabile (una lunga serie di schermaglie verbali dell'alta società con momenti da musical) e l'attrazione del film è un Technicolor di grande effetto con scenografie e paesaggi gradevoli da vedere. Sembrerebbe un film d'esordio, ma Billy aveva già alle spalle notevoli pellicole.

Un americano alla corte di re Artù... opss, dell'imperatore Giuseppe, conquista l'amore di una contessa mentre il suo bastardino amoreggia con una barboncina aristocratica già promessa sposa ad un barbone di sangue blu. Pur girata su commissione e con la mano sinistra, una commedia amabile in cui il tocco di Wilder si avverte nei dialoghi che ironizzano sulle differenze di casta. Mentre le montagne canadesi fanno da controfigura alle vette austriache, il cagnolino dongiovanni ruba la scena a Crosby: è vero che l'umano canta bene invece di abbaiare, però risulta meno simpatico.