Charlize Theron, regina cattiva avvolta in vestiti Ferrero Rocher, è l'unica ragione per vedere questo sequel/prequel di Biancaneve e il cacciatore. Il resto è noia, sia Chris Hemsworth che sostituisce il suo martello magico con due asce che Jessica Chastain, un incrocio fra Legolas e Xena. Senza una vera e propria trama, il film si trascina con una regina di ghiaccio che è il brutto clone di quella di Frozen (Emily Blunt) e quattro nani che dovrebbero divertire. Eh sì, sono lontani i tempi di epiche trashate alla Conan il distruttore o Yado.
Seguito di Biancaneve e il cacciatore, è un film poco originale che segue la scia di Frozen, Il grande e potente Oz ecc. E in più ha tutti i difetti della Hollywood di oggi: un tempo razzista non mostrava molti miscugli razziali; oggi si eccede all'opposto, inserendo africani, senza alcun criterio, in un'ambientazione nordica e gotica. Le regine malvagie fanno solo una passerella di costumi e di bellezza, senza mettersi troppo in gioco con effetti che le imbruttiscono come da tradizione.
Non dover infilare rimandi alla fiaba ha giovato a questo prequel/sequel. La trama e la caratterizzazione dei personaggi non saranno originalissimi, ma si lascia vedere e la qualità generale della recitazione non è penalizzata dalla presenza di Kristen Stewart. Hemsworth, promosso protagonista assoluto, dona più simpatia e umanità al suo personaggio, la Blunt regge il confronto con la Theron e la Chastain porta a casa la pagnotta a testa alta. Simpatici i nani comprimari, ottimi come sempre l'apparato visivo e la coreografia dei combattimenti.
Il prequel-sequel di Biancaneve e il cacciatore ne mantiene intatti pregi (la spettacolarità) e difetti (quasi tutto il resto). Immaginifico senza visionarietà, avventuroso senza emozione, bulimico senza appagamento, ipercitazionista senza ironia, con una sceneggiatura raffazzonata e senza idee che frulla il fantasy e pure Frozen con la regina di ghiaccio autoreclusa che odia l’amore (non male l’interprete Blunt), e con una regia senza personalità. Il film è comunque molto mosso e riesce a evitare ristagni, eccetto i troppi duelli e battaglie.
Il brodo del già non irreprensibile remake di Biancaneve viene allungato pescando da Andersen e mantenendo atmosfere jacksoniane; sotto certi aspetti ne risulta una specie di Frozen più tetro ma nemmeno troppo. Sviluppo da film Marvel, ovvero molta azione a scapito dello spessore dei personaggi (cosa resa ancor più evidente dalla sua natura di sequel, che dà per scontata la visione del capostipite), mutamenti di alleanze dettati dal copione ed effetti speciali (di ottima fattura) a profusione. La Theron resta l'elemento migliore. Digeribile senza sforzo ma mediocre.
MEMORABILE: Ravenna a pezzi.
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