Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia - Film (1973)

Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia
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Pasquale Zagaria (che è poi il vero nome di battesimo di Lino Banfi) è un brigadiere di polizia molto caratterizzato: sposato con l'inseparabile Pupetta (Francesca Romana Coluzzi), alta il doppio di lui e cintura nera di karate, indossa sempre una giacchettina coi colori americani, è specializzato in travestimenti, ossessionato dai microfoni-spia (che tutti regolarmente gli scoprono addosso) e, ovviamente, si esprime nel dialetto pugliese piegato alle esagerazioni tipiche di Banfi, in cui ogni "a" si trasforma in "e" e il suffisso "oli" viene aggiunto persino alle parole straniere: strip-teasoli, sexoli e così via. La storia gira intorno...Leggi tutto a un traffico di diamanti guidato dal losco Zoppas (Aldo Giuffré), che li fa nascondere in pompelmi e viene casualmente intercettato da Zagaria, cui subito vengono affidate le indagini. Un po' come per Clouseau, anche per l'ex-brigadiere (all'inizio del film rassegna le dimissioni, subito accettate) mille incredibili vicende fanno sì che il caso si risolva a suo favore, tra la disperazione di Zoppas sempre sorpreso a letto con la prostituta di turno. Un soggetto costruito apposta per liberare la travolgente carica di Banfi, che si destreggia tra monache (travestito da contessa), omosessuali e sicari regolarmente massacrati da Pupetta. Sceneggiatura appena abbozzata, ma alla sua prima esperienza da protagonista il comico pugliese dimostra subito di possedere la capacità di improvvisare continuamente provocando la risata. In sostanza il film funziona solo grazie a lui, perché è chiaro che gli altri (Giuffrè e la Coluzzi compresi) fungono unicamente da spalle, in questo caso mediocri. Da antologia la performance “schizzata” di Alfonso Tomas, specialista in tic già visto in MA CHI T'HA DATO LA PATENTE? al volante con Franco Franchi e che ricomparirà infatti nella miglior scena di VIENI AVANTI CRETINO, sempre davanti a un cervello elettronico. Banfi vale più del film...

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Fabbiu 3/03/07 12:30 - 2147 commenti

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Banfi cerca di dare il meglio di sé al suo esordio da protagonista e se la cava decisamente bene; così esegue le sue classiche improvvisazioni ma in una ancora inedito stile, comunque già irresistibilmente comico. Purtroppo la sceneggiatura è un pò squallida e misera, con troppi elementi infantili (vedi gli scheletri nelle catacombe o Zagaria che si veste da neonato). Per fortuna certi momenti e altre cose sono decisamente azzeccate e riescono ad aggiustare le varie ricadute.

Il Gobbo 24/06/07 19:02 - 3015 commenti

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Abbastanza poverello, ma con un Banfi scatenato, che si agita, strepita, si arrabatta, le piglia, si dimette (e il timbro di accettazione recita "la polizia ringrazia"!) e insomma fa (quasi) tutto da solo - va riconosciuta alla Coluzzi una buona prestazione. Certo la qualifica di "terra-terra" è persino troppo per il livello medio di umorismo, ma appunto nel fatto che si ride lo stesso sta(va) la bravura del comico pugliese.
MEMORABILE: Zagaria offre da bere a una bonona, e le propone "Chateau la fontaine?" "Champagne?" "No, acqua della fontena!"

B. Legnani 15/08/07 00:24 - 5534 commenti

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Zagaria consegna le dimissioni: il commissario prende il foglio, lo timbra e lo restituisce. Si legge DIMISSIONI ACCETTATE / LA POLIZIA RINGRAZIA. Sorriso dello spettatore: sarà l’unico in 90’ tremendi, in cui ci sarebbe qualcosina da salvare, ma che viene annullato da momenti talmente brutti che la trascinano nel gorgo più profondo. Presenza di Tomas, ma siamo lontani anni luce da Vieni avanti cretino. Girato con pochi mezzi nel Cimino, con poche idee, mille (tentativi di) battute che vanno a vuoto e regìa poco ispirata. Pessimo.

Lovejoy 25/12/07 18:21 - 1823 commenti

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Insieme a L'Esorciccio e a L'Allenatore Nel Pallone, il film più divertente e riuscito della carriera di Banfi. La regia non è granché e qua e là le gag non centrano il bersaglio, ma si ride nonostante tutto grazie ad un Banfi in splendida forma. Basta vedere l'inizio, con il commissario e poi con il grande Alfonso Thomas, o sulla barca con Giuffré. Ma il meglio sono i duetti con la Coluzzi e la discesa nelle catacombe. Buono anche il resto del cast, con Giuffrè e Sal Borgese su tutti.

Galbo 19/06/08 06:04 - 12399 commenti

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Di tutto, la cosa migliore è il titolo che resta impresso nella memoria. Per il resto il film è abbastanza povero per idee e realizzazione, poggiandosi integralmente sulle spalle di Lino Banfi, che fa ricorso al mestiere affinato in teatro e nei cabaret per spremere comicità in situazioni talora improbabili, riuscendo talvolta a strappare una risata. Poco altro.

Ciavazzaro 3/10/08 15:24 - 4770 commenti

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Un Banfi ancora gli inizi, per cui lo spettatore non si ammazzerà dalle risate e si notano sono molti buchi, ma come inizio è quasi discreto (tentato spogliarello di Banfi a parte). Ci sono la Coluzzi e Giuffrè ma poco altro di interessante, nella pellicola.

Daidae 22/05/09 03:50 - 3184 commenti

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Un Banfi agli inizi (recita col vero nome Pasquale Zagaria) ma già ottimo regge un film niente male. Si ride fin dall'inizio nel vedere un poliziotto fesso buttato fuori dalla polizia (con tanto di "la polizia ringrazia") che però a modo suo si riscatterà. È un poveristico ma è meglio di tanti altri; si ride e si apprezza Banfi. Belle anche le musiche.
MEMORABILE: Il discorso del segretario del ministro; L'inizio; Zagaria che vuole la medaglia.

Enricottta 18/08/09 18:40 - 506 commenti

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Esordio da protagonista per Lino Banfi. Che peccato! Le premesse sono ottime, l'inizio è delizioso, la canzoncina poi... Il problema e che gettando tutto sulle spalle del povero brigadiere, il film naufraga nella tempesta "qual-linguistica" mi si passi il neologismo, che distrugge un prodotto che così male poi non doveva essere. Franco Tamponi firma un tema musicale carinissimo che vagheggia l'Ennio Morricone di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Un caro ricordo va a Alfonso Tomas.

Aquarium67 10/11/09 14:50 - 2 commenti

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Il film, per quanto blando è comunque piuttosto buono. Avevo 13 anni quando lo vidi la prima volta... allora mi fece molto ridere. Eh i bambini e la loro semplicita! Poi, secondo me, il grande Aldo Giuffrè ha comunque dato un buon contributo al film. Sarebbe bello conoscere i nomi di tutti gli interpreti, anche le comparse.
MEMORABILE: Sa cosa disse sant'Alfonsolo: "Faccia il barista, non faccia lo stronzolo!"

Herrkinski 27/01/10 23:52 - 8122 commenti

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Spassoso esordio da protagonista assoluto di Banfi. Come una sorta di Ispettore Closeau nostrano, l'attore pugliese dà sfogo alla sua comicità tipica attraverso una storia che lo vede al centro di un'indagine poliziesca, ovviamente tutta da ridere. Spalleggiato dalla simpatica Coluzzi, Banfi qui crea la matrice del suo classico personaggio che poi svilupperà in molti altri film a seguire, con tutte le sue consuete espressioni e pose. La povertà di mezzi è evidente e la sceneggiatura elementare, ma il film diverte. Mitico pure Alfonso Tomas.

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Manowar79 16/12/10 14:19 - 309 commenti

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Dopo una lunga gavetta da caratterista basata su comparse e ruoli secondari, Banfi approda finalmente al suo primo film da protagonista, mettendo subito in atto il format del "disgrazièto" che lo renderà icona della commedia italiana a cavallo tra i '70 e gli '80. Qualitativamente siamo a livello terra-terra, ma tra le innumerevoli gag dialettali e pecorecce qualche risata ci scappa. Banfi e Alfonso Tomas fanno le prove generali per quel memorabile momento di cinema che sarà Vieni avanti cretino.
MEMORABILE: La sigla iniziale e la gag del "cervello elettronico".

Disorder 14/02/11 10:14 - 1416 commenti

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L'esordio di Banfi come protagonista è la classica commedia fatta di nulla cucita sulle spalle del comico che da solo porta avanti la baracca; purtroppo in questo caso la formula non funziona completamente. Banfi ce la mette tutta e qualche scenetta simpatica c'è, ma nel complesso predomina la noia anche perché le gag migliori (a mio avviso) sono piazzate tutte all'inizio e alla fine. Comunque un film dignitoso, se si pensa alla povertà di mezzi desolante.
MEMORABILE: Le dimissioni di Zagaria: "la polizia ringrazia!"; la sagra del vino; i titoli di coda ("si ringrazia l'Onu, la Nato, la Fao e il comune di Soriano").

Mark 3/06/11 02:30 - 264 commenti

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Franchi e Ingrassia gli fecero da trampolino e questo fu il suo primo lancio ufficiale da protagonista. Il pugliese maccheronico, i tic e le nevrosi che lo renderanno famoso in seguito appaiono qui ancora in fase embrionale. Banfi è infatti ancora un diamante grezzo, ma il film lascia ben presagire le caratteristiche e i suoi tempi comici malgrado una sceneggiatura inesistente fatta di battute a denti strettissimi ed equivoci annacquati. Si dovrà attendere oltre prima di ridere davvero.

Funesto 24/06/11 14:53 - 525 commenti

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Un Banfi esordiente ancora tutto da sfruttare a livello comico è il mattatore di questa simpatica commedia che non arriva ad un "sei" pieno ma ha qualche spunto riuscito. Il brigadier Zagaria è molto ben caratterizzato, così come la gigantesca mogliettina Coluzzi, la quale interpreta un ruolo che ripeterà spessissimo (la machowoman). Varie scene spassose (al convento, il finale, lo stripteasoli) s'alternano a segmenti prolissi (catacombe, inseguimento in moto) col risultato che il film divien lunghetto. Simpatico il tango di Banfi. Confezione misera.
MEMORABILE: Esilarante come tutti riescano a scoprire le microspie che si tiene Banfi per raccogliere informazioni!

Stefania 15/02/12 00:08 - 1599 commenti

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Curioso che, nel suo esordio da protagonista, Banfi sia totalmente de-testosteronizzato: il ruolo maschile nella coppia lo ricopre la Coluzzi, sovrastante e castrante. La scintillante aporia comica dell'ispettore Closeau (come può un cretino trionfare sui furbi?) è qui declinata in maniera elementare, ma efficace, e Banfi si ritaglia almeno due spazi tutti suoi (l'incontro con le "checche" e lo spogliarello nel motel) dove divertire con quel lessico e quella mimica che diverranno il suo marchio di fabbrica. Buon film scacciapensieri, frizzante e schietto.
MEMORABILE: "Lo ha studiato il piano?" "No, da piccolo ho studiato il basso-tuba!" Le esasperanti telefonate di Zagaria a Giuffrè, con la parola d'ordine...

Motorship 23/08/12 22:11 - 585 commenti

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Acquistato per mera curiosità aspettandomi il peggio, guardandolo devo dire che non mi è dispiaciuto affatto: è una commedia macchiettistica, surreale e scacciapensieri. Ci sono alcune stupidaggini (la sagra del vino con canzoncina dopo l'inseguimento in moto esempio), ma non mancano trovate e battute simaptiche. Lino Banfi è frizzante, esilarante, con un personaggio puramente macchiettistico, così come il cast di contorno lo è, a cominciare dalla Coluzzi, Tomas ma anche Giuffrè stesso. Non male.
MEMORABILE: Pere che il pompelmo faccia mele; Lo "striptisoli" di Banfi; La gag del computer umano con il compianto caratterista Alfonso Tomas.

Giùan 30/08/12 15:08 - 4562 commenti

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Primo film a puntar sulle qualità di mattatore di Lino (fino ad allora confinato al ruolo di spalla dialettale di Franco e Ciccio), tanto da dargli non solo il primo posto nei flani, ma addirittura (col nome di battesimo poi) il titolo della pellicola. Girato da Forges Davanzati (in passato aiuto anche di Ferreri, Rosi e Monicelli) con discreto senso del ritmo, è una commedia la cui visione ha ancor senso per quella sua ineffabile aria agreste-naif, che non ne fa un cult ma gli dona un che di "confidenziale" trashume. La Coluzzi è di "corazziera" simpatia.
MEMORABILE: "Pere che il pompelmo faccia mele".

Gabrius79 15/07/14 00:19 - 1427 commenti

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Un Lino Banfi in forma è il protagonista di questo film decisamente poco divertente e molto povero di mezzi (il che non aiuta di certo a risollevarne le sorti). Gli fa da spalla una brava Francesca Romana Coluzzi che riesce a essere complementare all'attore pugliese. Battute risapute e scontate. Prolisso.

Yamagong 14/11/14 19:43 - 274 commenti

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L'esordio di Lino Banfi da protagonista assoluto. E oltre a questo? Perché c'è veramente ben poco di memorabile in questo filmetto girato sì con pochi mezzi ma anche poche idee, come dimostra un comparto di gag spesso beceramente infantili e al limite del sopportabile (su tutti lo spogliarello di Banfi). Alla fine le indagini del reintegrato brigadiere non sono altro che un pretesto per rifilare allo spettatore una sfiancante compilation di sketch tali da sfigurare perfino dinanzi al più mediocre barzelletta movie. Peccato, poteva essere ben altro!
MEMORABILE: L'abuso compulsivo di battute in rima, tra le tante: "Guardi che esiste anche Sant'Alfonso: faccia il barista, non faccia lo stronzo!"

Undying 3/01/16 12:10 - 3807 commenti

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La sceneggiatura è solo un pretesto che consente a Banfi (qui con il suo vero nome di battesimo fin dal titolo) di affinare la sua vis kòmika, affiancato dalla simpatica (ma non certo brava) Francesca Romana Coluzzi. Le intenzioni del mancato brigadiere sono lodevoli anche se lo conducono a risultati maldestri. Qualche riuscita gag non è però sufficiente a tenere alta l'attenzione per tutto il film che resta memorabile per i due minuti che vedono il divertente caratterista Alfonso Tomas quale surrogato di "cervello elettronico". Seminale.
MEMORABILE: Il mezzo di locomozione di Zagaria: un Piaggio scooter esilarante!

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Pessoa 20/09/17 22:14 - 2476 commenti

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Commedia di Davanzati che non lascia il segno, strangolata da una evidente povertà di mezzi e da una sceneggiatura appena abbozzata. La prima ora scorre sui binari di una comicità ovvia e riciclata, che offre pochi spunti di interesse, poi il film riesce a trovare qualche nota surreale e scanzonata che solleva la lancetta del divertimento sopra la riserva. Alla fine del gioco resta sul tappeto verde solo la straordinaria caparbietà di un Banfi stoico, che tiene in piedi quasi con rabbia la sua prima grande occasione. Modesto ma guardabile.
MEMORABILE: Il cameo di Marignano; La parola d'ordine; L'automobile di Banfi.

Victorvega 25/09/17 15:19 - 502 commenti

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Filmetto nel senso deteriore del termine. Povero povero con l'unito merito ascrivibile di aver per primo affidato un ruolo di protagonista a Lino Banfi. Lui continua ad essere un bell'investimento, anche se qui non ha il senso della misura e i suoi dialoghi sono infarciti di troppe E in luogo di A e di finali in -olo. Già grande, ma il suo stile si affinerà film facendo. Per il resto buio pesto.

Alex75 1/03/18 13:47 - 880 commenti

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Le disavventure del Clouseau in salsa pugliese con riporto Pasquale Zagaria/Lino Banfi sono davvero poca cosa, ma danno la possibilità al comico di Andria, per la prima volta in un ruolo da protagonista, di mostrare il proprio potenziale, soprattutto la capacità di improvvisare e di salvare copioni inesistenti grazie alle sue acrobazie verbali. Divertente la presenza, a contrasto, di una spalla femminile statuaria e manesca (la Coluzzi).
MEMORABILE: Le dimissioni di Zagaria; Il giubbotto rosso di Zagaria; “Pere che il pompelmo faccia mele”; L’apparizione di Alfonso Tomas come computer umano.

Trivex 27/02/18 08:31 - 1744 commenti

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Tenero e semplice film di intrattenimento, con poche pretese. La storia quasi non esiste, qui si tratta di rendere simpatiche (riuscendovi) e comiche (con scarsi risultati) le scorribande dell'ex poliziotto in cerca di riscatto. Perché il personaggio è talmente stralunato che è inutile cercare una minima razionalità, seppur ultraleggera, nella vicenda. Banfi molto attivo anche se non ancora efficace come sarà nel futuro prossimo, mentre tra i comprimari spicca la moglie "potentissima" e per ultimo pure furbetta.
MEMORABILE: Il discorso del politico, identico per tutti!

Medicinema 8/06/18 12:59 - 122 commenti

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Prove generali da futuro "mattatore" per Banfi, alle prese con questo film comico dall'umorismo un po' surreale. Pur se privo di volgarità e con un protagonista a suo modo originale (il poliziotto imbranato relegato a indagini agresti), il film appare stiracchiato all'inverosimile. Cala poi esponenzialmente col passare dei minuti, nonostante il nostro Lino si sforzi di reggerne tutto il peso e patisce l'assenza di una vera spalla (non basta la Coluzzi). Troppo raffazzonate le location, a testimoniare la povertà dei mezzi.
MEMORABILE: Al bar: "Due aranciate". "Amare?". "Amare vuol dire non dover mai dire mi dispiace".

Noodles 13/03/20 15:49 - 2233 commenti

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Lino Banfi si trova a reggere un intero film da solo e per quanto sia un ottimo comico qui l'operazione non funziona. Si tratta infatti di una pellicola scialba e priva totalmente di momenti divertenti. Si sorride solo durante il pestaggio dei banditi da parte di Francesca Romana Coluzzi e per qualche piccola battuta qua e là, ma il film è noioso e mette anche una vaga tristezza. Anche il cast appare quasi svogliato (come dargli torto?). Mediocre.

Markus 29/08/20 13:58 - 3690 commenti

I gusti di Markus

Pellicola ricordabile solo perché esordio da protagonista per Pasquale Zagaria in arte Lino Banfi. Ci si trascina in una commedia cucita sul comico pugliese che strappa qua e là qualche ghigno dal sapore un po' nostalgico, ma l'ambientazione e certi sviluppi narrativi sono di rara pochezza e l'aspetto da film di serie Zeta prevale su tutto. Occasione (forse unica) per Francesca Romana Coluzzi, qui in un ruolo da coprotagonista. Solo per "completisti".

Siska80 14/10/20 11:49 - 3806 commenti

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L'imbranato brigadiere Zagaria (vero cognome di Banfi) si fa aiutare dalla moglie karateka che spacca le ossa meglio di un uomo... Null'altro da aggiungere; la trama è davvero esile, oltre che piuttosto sciocca. Le gag fanno sorridere appena e l'attore pugliese, per quanto si impegni, è ancora lontano dal comico irresistibile che sarebbe diventato pochi anni dopo (non perché evita un linguaggio scurrile, ma per mancanza di verve). Buono il resto del cast, finale a sorpresa.
MEMORABILE: "Pere che il pompelmo faccia mele" (cit. Pasquale).
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  • Curiosità Undying • 16/06/09 20:22
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il dott. Tomas (non) è in sede: dichiarazione del grande caratterista Alfonso Tomas.

    "(nel film Il brigadiere Pasquale Zagaria) facevo il cervello elettronico.
    Ma il regista non era questo Davan , bensì il mio amico Cicero (Nando Cicero, n.d.r.)."

    Situazione confermata da Elettra Romani, moglie di Tomas, anch'essa presente nel film che così commenta:

    "Confermo, perché sul set c'ero anch'io...
    Ricordo che avevo una pappardella un pò lunga da recitare e per di più in presa diretta. Facevo la parte di una suora che illustrava un monastero e siccome presi due o tre papere, ricordo Cicero che dava lo stop e mi faceva rifare la scena".

    Fonte: Cine '70 e dintorni n. 6 - pag. 53
  • Homevideo Geppo • 23/03/10 20:58
    Call center Davinotti - 4285 interventi
    Direttamente dalla Geppo Collection la rara fascetta VHS New Pentax di "Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia".
    Sulla fascetta troviamo anche un errore: al posto di "ZAGARIA..." è stato scritto "ZACCARIA...".

    Ultima modifica: 24/03/10 08:23 da Zender
  • Homevideo Zender • 24/03/10 08:23
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Questa è bella: titolo accorciato e cambiato!
  • Homevideo Ciavazzaro • 24/03/10 11:28
    Scrivano - 5591 interventi
    Sempre da lodare il lavoro sulle vhs del buon
    Geppo !
  • Discussione Didda23 • 20/09/11 12:39
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Vorrei congratularmi con Andygx per le strepitose location trovate.Davvero un fenomeno!
    Ultima modifica: 20/09/11 13:08 da Didda23
  • Discussione Andygx • 20/09/11 13:16
    Disoccupato - 2384 interventi
    Molte grazie Didda23!
    E' sempre un piacere vedere apprezzato il lavoro di ricerca delle location.
  • Curiosità Mauro • 4/02/13 11:47
    Disoccupato - 11992 interventi
    CUCU'... CI SONO ANCH'IO!
    Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma, la polizia... e i tecnici di scena!

  • Curiosità Zender • 30/05/16 19:11
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Musiche Lucius • 27/04/19 09:15
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, la cover forata del 45 giri originale:

    Ultima modifica: 27/04/19 10:27 da Zender