I padroni della terra - Film (1987)

Delirante e demenziale postatomico che si fa notare per la povertà dei mezzi e la recitazione scolastica. Eppure diverte; e molto, pure. Due fidanzatini si trovano dopo un olocausto nucleare alla mercé di una banda guidata dal "messia" (un ridicolo essere con mantello, svastica rosa e con una zampa di pollo al posto della mano), lui finisce nelle segrete, lei verrà stuprata dal messia... Riescono a fuggire e dopo mille peripezie. Il film dura 70 minuti: per ben 68 di questi si ride di gusto. Da segnalare i combattimenti e gli effetti speciali .

Inenarrabile porcheria inglese, girata con un budget irrisorio ai limiti dell'amatorialità. Siamo dalle parti del post-atomico, coi classici elementi del genere; ma la messinscena è poverissima (boschi e case abbandonate, stop), gli interpreti improponibili, gli SPFX tipo make-up di carnevale, la sceneggiatura risibile. Si scade nel ridicolo praticamente a ogni inquadratura, le coreografie di lotta sono penose, le musiche non si possono sentire. 70 minuti scarsi solo per trashofili preparati al peggio!

Forse c'è vita delle più picaresche dopo la bomba, ma di certo non ce n'è alcuna per le cine-leggi di Murphy. Quando i nostri B-makers ci svezzarono a suon di nuke-adventures avemmo un bel lagnarci della new-wave tricolore: clonava e scimmiottava, j'accusavamo. Che dovremmo reclamare ai fac-simile dei fac-simile? Parliamone. Siamo sic et simpliciter al peggiore incubo sognabile dai postnukers: apostata del cinema, col suo reprint post-olocaustivo Murphy rompe ogni possibile patto fiduciario con lo spettatore. Se non altro azzarda un finale oltre l'impensabile da impiccarsi ridendo.