Dopo l'enorme successo di KING KONG e di film americani similari come IL RISVEGLIO DEL DINOSAURO, la giapponese Toho decide di produrre la risposta nipponica ai mostri statunitensi. Con pochi mezzi e molta inventiva nasce così Gojira (che unisce le parole “gorilla” e “balena”), il mostro giapponese per eccellenza. Alto 50 metri, dotato di alito radioattivo, Godzilla (ribattezzato così in Occidente) è la sintesi del terrore nipponico (giustificabile) della bomba H: è colpa degli esperimenti atomici in mare se Godzilla è...Leggi tutto stato risvegliato e si dirige minacciosamente verso il centro di Tokyo. Lo scienziato protagonista alla fine lo dice: se l’uomo continuerà con i suoi esperimenti altri Godzilla nasceranno. E infatti di lì a breve, oltre a un'infinita serie di seguiti, nasceranno anche i vari Gamera, Rodan, Mosura, Gappa... Il successo di GODZILLA fu tale che gli USA se lo accaparrarono subito tagliandolo di una ventina di minuti e inserendovi parti aggiuntive con Raymond Burr. Il fenomeno era nato. Ma il film com’è? Discreto. Innovativo per l’entità dei danni prodotti dal mostro (divora treni, spacca tralicci, sfonda al suo passaggio interi isolati), affascinante per l'enormità del mostro, che si staglia nel cielo di Tokyo oscurandolo, ma non molto convincente sotto il profilo della sceneggiatura. Il film inizia anche bene, poi però si perde tra scialbe storie d'amore e il solito dibattito “lo teniamo, lo distruggiamo”. La drammaticità dell'interpretazione da parte degli attori giapponesi a noi pare esagerata, per loro è normale. Un film giapponese fino in fondo quindi, per noi un po' indigesto. Però alcuni effetti sono notevoli.
Il vero, unico, incazzato nero, inimitabile Godzilla, con tanto di creste che si illuminano poco prima di sparare il raggio letale. Non combatte con gli umani, non è pilotabile. Spacca, distrugge e disintegra per se stesso, visto che gli stanno esaurendo le scorte di cibo. Il top è lo scienziato che ha inventato l’Oxigen Destroyer (stupendo), tremenda arma con bolle in grado di trasformare la baia di Tokyo in un pentolone pieno di zuppa di mare globale totale (come direbbe Caccamo). Da vedere!
MEMORABILE: L'azione dell' Oxigen Destroyer in un acquario con pesci (le bolle della morte).
Primo, unico, vero, inimitabile Godzilla. Non un film per ragazzi, come buona parte dei seguiti, ma drammatico, cupo e opprimente nel suo splendido bianco e nero. Ottimamente girato dal maestro indiscusso della fantascienza nipponica, il suo messaggio antiatomico rimane tuttora attualissimo. Perfetto il cast, con i "mostri sacri" Shimura, Takarada e Hirata su tutti.
Lucertolone marino preistorico risvegliato dagli esperimenti nucleari distrugge le coste del Giappone. Il film trova un intelligente sincretismo fra tradizione nipponica dei mostri e moderne paure atomiche. Ma è soprattutto un esorcismo del conflitto mondiale: continui i rimandi espliciti alla guerra finita da poco e le allusioni alla distruzione bellica delle città e alla bomba su Hiroshima. Un film catartico, che ha qui (piuttosto che nella rozza trama) il vero senso e la vera potenza. Ignobile la versione americana che stravolge tutto.
Oggi al limite del risibile per la semplicità, nonché ingenuità, degli effetti speciali. Eppure è diventato a suo modo titolo fondamentale, in quanto all'origine del genere (nipponico) a base di mostri dalle enormi dimensioni, sovente tali per effetto di radiazioni e imbestialiti a più non posso col genere umano. Alla base del clima, comunque cupo e affliggente che permea la visione, sta un tragico fatto di storia ovvero la catastrofe atomica che, al termine del secondo conflitto mondiale, si è avventata sul Giappone. Esiste anche una versione americana più o meno sullo stesso tenore.
Celeberrimo film molto celebrato in patria dove costituì la risposta nipponica al King Kong americano. Il film servì anche a lanciare riferimenti non tanto velati alle catastrofi nuclerari della seconda guerra mondiale. Accantonando ogni pretesa di verosimiglianza, bisogna ammettere che si tratta di un film ben fatto e godible grazie anche ad un accorto uso degli effetti speciali.
Storico. Il nipponico mostro Godzilla entra di diritto nella storia del cinema grazie a questa pellicola. Infatti, nella sua semplicità, il film si fa ricordare sempre con piacere. Non male il cast d'attori umani. Meritevole senza dubbio della visione.
MEMORABILE: Godzilla distrugge, un po' qui un po' lì...
Bel filmone giapponese che ha fatto storia e creato un mito commerciale che dura ancora oggi (tanto che per il 2014 è previsto un altro remake). Questo è ovviamente inimitabile, il primo vero Godzilla, cattivissimo senza alieni da sconfiggere o mostri avversari. Non deve mancare nella vostra collezione.
Recentemente rievocato anche da austeri commentatori politici dopo la catastrofe giapponese, il che ne conferma l'intangibile status di Archetipo. La potenza evocativa e l'importanza storica potrebbero bastare per un giudizio lusinghiero: per il resto, un prodotto di valoroso artigianato, le cui ingenuità sono parte del fascino, anche se in chiave più godereccia e distaccata certi più sgangherati epigoni si fanno preferire. Ma tutto cominciò da qui...
La saga del nostro amato lucertolone è iniziata con questa unione tra fantascienza e dramma: il Giappone è ancora ferito dalla guerra e ovunque traspare la paura per le armi atomiche. Lo stesso Godzilla è una vittima delle radiazioni che cerca di sopravvivere e non un mostro malvagio. La tragicità della vicenda è esaltata dalla splendida fotografia in b/n e dalle buone prove del cast (soprattutto Shimura). Effetti speciali ogni datati ma efficaci per l'epoca. Mezzo pallino in più per il ruolo pionieristico.
MEMORABILE: Godzilla che semina distruzione; L'Oxygen Destroyer.
Non bisogna commettere l’errore di confinarlo a mero film di fantascienza perché nasce dalle ceneri di precisi accadimenti storici che hanno sconvolto un’intera nazione. I pericoli e le conseguenze di una guerra nucleare e la deriva della scienza il cui uso distorto porta alla creazione di armi di distruzione di massa sono alcuni dei pilastri che si celano dietro Godzilla, vera e propria nemesi di un’umanità che rischia dietro ogni dove di perdere la strada maestra. Da ammirare, senza lasciarsi fuorviare da pregiudizi di varia natura.
MEMORABILE: Il coro funebre delle giovani ragazze che accompagna le immagini di morte e distruzione.
Unico difetto di questa pietra miliare del cinema fantastico è l'aver dato origine a una serie interminabile di mediocri (qualcuno anche terribile) remake e sequel. Il film, nella sua semplicità, ha una struttura solida e perfino un messaggio tutt'altro che banale. Ibrido fra mockumentary e dramma, tiene incollati per tutta la durata e nonostante gli anni il lucertolone conserva un suo fascino, rendendo davvero coinvolgenti le scene di distruzione. Il "distruttore di ossigeno" finale forse è un po' ingenuo ma funzionale e d'effetto. Cult.
Film che vede la nascita del dinosauro forse più grande della storia del cinema (“supera certamente i centocinquanta metri”, viene detto dal professor Yamane, interpretato da Takashi Shimura). L'idea delle radiazioni atomiche che risvegliano il mostro è ottima (succede anche alle formiche in Assalto alla Terra, dello stesso anno). Notevoli le scene in cui in Godzilla è in azione. Pellicola molto seriosa e tragica a differenza dei seguiti che verranno. La trama perde colpi nella parte dell'epilogo.
Classico del cinema fantastico che coniuga influenze hollywoodiane (King Kong in primis) con la paura, probabilmente radicata nel profondo del Giappone dell'epoca, di una nuova guerra atomica. Ritmo velocissimo, godibili effetti speciali naïf ma nemmeno troppo, buona colonna sonora, efficace finale antispettacolare, ma il soggetto non ha molto da offrire e l'iniziale crescendo di dettagli insoliti poteva essere gestito con maggior accuratezza.
Il senso di panico e il sopravvento della logica istituzionale, lo sgomento e l'impotenza che aleggiano sulle macerie e sui superstiti, il privato che si eclissa dietro la responsabilità nazionale, non hanno eguali in nessuno dei monster movie americani, che pure spadroneggiarono sugli schermi. Solo King Kong può competere con la forza terrifica di Gojira, creatura ancestrale e aberrazione mutante, carica di implicazioni simboliche millenariste. Film imponente, mitologico, magnificato dalla colonna sonora di Akira Ifukube e dagli effetti speciali, ancora oggi impressionanti.
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Come dichiarato da Luigi Cozzi, per l'edizione da lui curata negli Anni Settanta, il film (edizione USA) fu ulteriormente allungato usando immagini tratte da: