Gli artigli dello squartatore - Film (1971)

Gli artigli dello squartatore

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Come tutti i film della casa produttrice inglese Hammer (specializzatasi come noto in campo horror), HANDS OF THE RIPPER risulta piuttosto datato, causa anche l'abituale fotografia dai contrasti forti mal definiti, ma l'ottima regia di Peter Sasdy permette al film di resistere all'usura del tempo più degli eccessi barocchistici di Terence Fisher. Nonostante il titolo faccia riferimento a Jack lo squartatore, il più celebre serial killer della storia ha un ruolo marginale, nella vicenda. Lo si vede solo nel drammatico prologo, quando passa il testimone alla figlia Anna, uccidendo davanti agli occhi della piccola proprio sua moglie. Quindici anni dopo Anna, già semicatatonica, riprende le gesta del...Leggi tutto padre rivivendo l'episodio chiave e uccidendo chi le sta davanti. Di lei si prende cura un medico (l'ottimo Eric Porter), seguace di Freud e deciso a scoprire il misterioso passato di Anna attraverso l'ipnosi. Purtroppo la ragazza, lasciata in balia della situazione, continua i suoi delitti (alcuni ripresi molto freddamente, con accenti splatter in almeno tre occasioni: una pugnalata sul collo, quattro aghi da sarta in un occhio, un alare in pancia). Tutto si concluderà in un finale bellissimo, che sarebbe piaciuto a Hitchcock. HANDS OF THE RIPPERE è ben recitato (anche la Ripper, nella sua fissità angosciante, è molto brava), sceneggiato con gusto, diretto con un invidiabile senso armonico nella scelta delle inquadrature. Forse un po' scontato, ma i personaggi sono disegnati con cura e lasciano spazio interpretativo a un cast ben amalgamato. Nella gloriosa storia Hammer di certo tra i film meno superficiali.

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Undying 24/04/07 01:30 - 3807 commenti

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Sasdy è un regista che ha lasciato il segno, non solo in campo horror, più per la mole di pellicole girate che per la qualità; e infatti anche questo ibrido e strano giallo parapsicologico pecca di invecchiamento (forse precoce) essendo troppo azzardato per l'epoca (1971) e poco "strong" per gli anni immediatamente seguenti. Nel film c'è atmosfera, creata con una buona sceneggiatura e con l'interessante idea dello spirito di Jack che prosegue (incarnato) la sua opera, ma il tutto è sviluppato con una lentezza davvero (questa si!) snervante.

Lucius 5/01/12 22:14 - 3015 commenti

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Un trauma infantile subito dalla protagonista, sollecitato dai riflessi di gioielli, viene riacutizzato con l'esplosione di una violenza accecante che tramuta le gesta di questa in azioni di morte. Una delle ultime valide produzioni Hammer, scenograficamente molto ben curata e confezionata, con omicidi messi in scena con grande gusto visivo. Raffinate anche regia e fotografia. Da non sottovalutare.

Ciavazzaro 10/03/08 14:31 - 4768 commenti

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Ottima variante sul mito di Jack Lo Squartatore, nel quale il protagonista (a causa di un'ipnosi) diventa successore dei delitti del padre. La figlia ha gravi problemi pschici e il tentativo di aiuto di un dottore si rivelerà disastroso. Probabilmente la miglior opera di Sasdy, che ci concede molti effetti di sangue (memorabile lo specchio nella gola della cameriera). Lodevoli la fotografia (soprattutto nella scena finale nella chiesa) e le prove degli attori.
MEMORABILE: I delitti, il finale in chiesa.

Anna 2/02/09 18:34 - 90 commenti

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Dopo 15 anni la figlia traumatizzata di Jack lo squartatore soffre di turbe psichiche e un buon medico freudiano cerca di aiutarla. Il personaggio più insopportabile che si spera venga ucciso il prima possibile è la fidanzata cieca del figlio del dottore, personaggio inutile quanto sgradevole che parla troppo e pur essendo non vedente non si toglie mai i guanti di pelle nera, né per toccare visi né gli oggetti della casa. Abbastanza scontato il finale, interessante il soggetto, funzionali le scene splatter.
MEMORABILE: La cieca accarezza il viso di Hannah per "sentirne" i lineamenti, ma lo fa con le mani inguantate.

Cotola 25/08/09 23:29 - 9009 commenti

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L'idea di partenza non è tra le più originali ma la messa in scena è sufficientemente riuscita e non manca qualche bel momento. Tutto abbastanza risaputo e girato secondo le regole della casa Hammer. A mancare è la tensione narrativa ma si lascia in ogni caso guardare piacevolmente.

Stefania 11/12/11 23:31 - 1599 commenti

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Dickens in chiave horror: mica male! Tardissimo Hammer che si lascia alle spalle lo sfarzo del gotico, per raccontare una storia ambientata nella Londra vittoriana, dai bassifondi di Whitechapel allo studio di un medico seguace di Freud, protagonista una specie di piccola Dorrit, orfanella traumatizzata, facile preda di raptus omicidi ereditari. Una nenia sentimentale, persino patetica, squarciata da begli acuti splatter (notevole un cranio trapassato dagli spilloni). Bel finale, lapidario, tragico, fatale, visivamente... vertiginoso!
MEMORABILE: La scalinata a spirale di Saint Paul, la balaustra... Il primo delitto, con la medium trapassata dall'attizzatoio.

Von Leppe 24/12/11 14:22 - 1258 commenti

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Ottimo prologo dove Jack the ripper mostra al di là della sua fama, di essere un padre buono. Belli gli effetti di luce con la fotografia tipica della Hammer che fa sembrare il prodotto più datato, ma ci sono delitti forti e girati molto bene. La trama è psicanalitica: il dottore si incaponisce forse troppo sulla sua pericolosa paziente dall'aspetto fragile, ma siamo di fronte ad un nuovo tipo di scienziato pazzo freudiano. Erano ormai gli anni 70 e la Hammer, malgrado tutto, chiudeva in bellezza la sua carriera con film notevoli.
MEMORABILE: Il bacio.

Myvincent 25/12/11 18:42 - 3726 commenti

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A causa di un trauma infantile la giovane Anna risveglia tutta la sua furia omicida per mezzo solo di un bagliore di luce. Si tratta di una delle produzioni tardive sicuramente più riuscite, ma anche meno valorizzate, della mitica casa di produzione inglese Hammer. La ricostruzione dell'epoca è coinvolgente e raffinata, mentre il tema predominante è figlia delle teorie psicoanalitiche freudiane dei primi del 900. Verso la fine accelerazione folle e finale di grande effetto scenico ed ideativo.

Giùan 5/04/13 19:38 - 4539 commenti

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Notevole tarda produzione Hammer, mantiene un bell’impatto emozionale, non solo epidermico, grazie alla commistione tra ambientazione nella Londra edwardiana, influssi gore (gli efferati omicidi) e innesti freudiani (curioso in tal senso il rimando cinefilo alla Marnie hitchcockiana). Produttiva anche la presenza di elementi disturbanti (la ragazza cieca ed il particolare rapporto con l’ombroso Porter, la coscienza etica “ballerina” di quest’ultimo) tesi a render più morboso il contesto. Scolastica la regia di Sasdy, attonita l’esordiente Rees.
MEMORABILE: Gli omicidi per “mano” dello Squartatore; Lo splendido scenario del finale

Il Dandi 27/02/14 04:47 - 1917 commenti

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Lo "squartatore" promesso dal titolo scompare subito dopo il prologo e sarà sua figlia, traumatizzata come la Marnie di Hitchcock, a trasformarsi a sua volta in assassina. Il connubio tra horror e il tema (molto in voga all'epoca) della psicanalisi freudiana è interessante ma qui avrebbe dovuto essere sfruttato meglio: il ritmo latita, e alla lunga sfocia nella goffaggine il fatto che nessuno si preoccupi di non lasciare armi a portata di mano della fanciulla! Bello il finale.
MEMORABILE: Il primo omicidio commesso da Anna.

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Trivex 21/07/15 08:15 - 1740 commenti

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Un "Hammer" piuttosto originale, perché lo "squartatore" è presentato in modo differente dal solito. Curato nei costumi e nelle scenografie, ben interpretato da tutti i partecipanti e organizzato da una regia più che adeguata. Il punto di debolezza è il ritmo piuttosto blando, mentre l'elemento distintivo è costituito dall'inesorabile consapevolezza della terribile situazione da parte del protagonista, che porta la pellicola a essere iscrivibile - a mio avviso - nel genere "dramma", sempre più triste e disperato nel suo sviluppo. Il finale è superlativo.
MEMORABILE: "E' finita per te, cara Anna"; Il finale nella chiesa di St Paul.

Ira72 8/09/16 09:29 - 1309 commenti

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Talmente prevedibile e banale che l'ho guardato fino all'ultimo fotogramma, convinta di chissà quale colpo di scena. Che non c'è stato... A me non dispiacciono il grottesco e il kitsch tipici di quegli anni e nemmeno scene quanto mai inverosimili (il professore che si estrae la spada di un metro conficcata nel fianco incastrandola nella maniglia della porta è una scena degna di nota...), ma ho perso il conto del numero di sbadigli!

Faggi 28/12/16 12:49 - 1549 commenti

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Un titolo italiano alternativo per questa buona produzione Hammer poteva essere "La figlia dello squartatore". Siamo in un'ambientazione Belle Époque dove lo spiritismo e l'ipnosi convivono con le recenti teorie freudiane; aggiungiamo il mito di quel Jack di Whitechapel, una bella e pericolosissima fanciulla, uno scientista quasi folle, uccisioni a effetto, messa in scena curata, un finale visivamente riuscito e il gustoso piatto è in tavola.

Minitina80 7/08/17 10:19 - 2980 commenti

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Ambientato tra i vicoli e le case della Londra vittoriana di fine Ottocento, anche se questa volta la figura di Jack Lo Squartatore funge soltanto da richiamo, sfruttato a dire il vero in maniera saggia e originale. Sasdy approfondisce per bene l’aspetto umano dando risalto anche a piccole sfaccettature psicologiche al punto da acquisire in alcuni frangenti toni da drammatico. Il finale, in particolare, non sarà da meno. Resta solo il dubbio di come uno dei personaggi si sfili una spada di un metro dalla schiena senza restarci secco.

Rufus68 1/01/18 23:18 - 3825 commenti

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Ricostruzione d'ambiente accurata (assai più gradevole e calda dell'iperrealismo delle serie televisive d'oggi), attori in parte (al netto della protagonista, sciapetta assai). A fallire è lo sviluppo della trama, mai davvero avvincente per la sua esilità nell'indagine psicologica (e nel versante "gore"). Come spesso accade le ultime produzioni di un genere (lo stile Hammer, in tal caso) sono ricche di mestiere e svuotate della loro primigenia vitalità. Siamo alla maniera, insomma, di buon livello, ma vacua.

Nicola81 1/06/18 22:26 - 2840 commenti

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Quando il dottore sfila la spada che lo ha trafitto e si rimette in piedi, è inevitabile storcere il naso, ma nel complesso si assiste a un buon prodotto: originale variazione sul tema Jack lo Squartatore, impreziosita da una di quelle raffinate ricostruzioni d'epoca in cui la Hammer era specializzata. Notevole nella prima parte, più convenzionale nella seconda, ma gli omicidi lasciano comunque il segno e a chiudere il cerchio abbiamo un finale non imprevedibile ma visivamente suggestivo. Personaggi ben delineati, interpretazioni adeguate.

Fedeerra 29/07/18 00:26 - 770 commenti

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Le immagini hanno la solennità dei veri gotici dell'orrore, ma la narrazione e i toni sono spesso governati da una vena tragica. E' un film girato quasi interamente dentro una casa, in interni reali, cogliendo nella fotografia di Kenneth Talbot la luce livida e pastosa che cade tra gli splendidi arredamenti vittoriani. Un bell'esempio di melodramma gotico.

Didda23 15/08/19 18:35 - 2426 commenti

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Sorprendente psico-thriller diretto da Sasdy che sfrutta magnificamente il tema del trauma infantile (alla Marnie, per capirsi) per dipingere una vicenda dai toni drammatici con un finale inaspettato che sfiora la poesia. Nel mentre si apprezzano l'ostinazione del dottore nel capire le cause dei raptus omicidi e qualche scena graficamente più che truculenta. Ricostruzione ambientale impeccabile con la location finale di abbacinante bellezza. La semplicità della sceneggiatura evita inutili vaniloqui fra i protagonisti, procedendo con ritmo tramite scelte narrative efficaci.
MEMORABILE: Il trauma della piccola Anna; La morte della prostituta; Le rivelazioni della medium; Il finale.

Keyser3 6/11/23 22:55 - 444 commenti

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Piuttosto riuscito questo piccolo pezzo della Hammer che, prendendo le mosse dalla figura di Jack lo squartatore, sviluppa una storia in cui si incrociano psicanalisi e poteri medianici, con il consueto interrogativo su fino a che punto possa spingersi la scienza. Considerato il contesto, ci sono un paio di effettacci gore piuttosto forti e i dialoghi sono ben strutturati. Bella la confezione generale, sullo sfondo vittoriano e pure il finale, da tragedia pura, rimane impresso. Bellissima Angharad Rees, che quando va in trance pare proprio una bambola.
MEMORABILE: Il finale a San Paolo.
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  • Homevideo Rebis • 8/10/11 22:13
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Recuperato il dvd Sinister di questo bel film di Sasdy! Durata 1;21;41 con audio italiano e inglese (e sottotitoli opzionabili). Formato 1:85:1, qualità più che buona. Extra: trailer, galleria fotografica e presentazione dell'irriducibile Cozzi.
  • Homevideo Von Leppe • 14/12/11 15:20
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    La VHS della Pulp Video

    Ultima modifica: 25/12/11 18:48 da Von Leppe
  • Homevideo Stefania • 14/12/11 15:32
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Fantastico, Von Leppe! Io ho ildvd della Sinister, quello di cui parla Rebis, ma la copertina è uguale. Quella mano "artigliata" in primo piano è fortissima, inasprisce la coloritura horror, anche se con la storia non c'entra... Infatti il titolo originale è semplicemente "Hands of the ripper", non è che ci sia, nel momento topico, anche una trasformazione delle mani in artigli:DDD Bella, comunque, e bel film!
  • Homevideo Rebis • 14/12/11 15:43
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Vero Stefania, gran bel film. Finale visionario. L'artiglio in copertina è pure in anticipo su Freddy Krueger :)

    PS: Complimenti per il "nuovo" avatar, mi piace! Molto dolce Stefy :)
  • Homevideo Von Leppe • 14/12/11 15:50
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    Dovrò acquistare anche il dvd, la vhs è ottima e in 4,3 open matte, credo.
    Molto bello il prologo.
    L'artiglio anticipa pure quello argentiano di Suspiria
    Ultima modifica: 14/12/11 15:52 da Von Leppe
  • Homevideo Rebis • 14/12/11 16:40
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Già, vero, pure Suspiria! Ho anch'io la VHS ma mi sono dirottato subito sul dvd appena uscito: la qualità è molto buona ;)
  • Homevideo Buiomega71 • 14/12/11 17:37
    Consigliere - 25934 interventi
    Sarebbe curioso constatare se la vecchia vhs Multivision sia cut o uncut.

    Grazie a dio ho una registrazione da RaisatCinema, confermata della sua integralità dal buon Ciavazzaro.
    Ultima modifica: 14/12/11 17:38 da Buiomega71
  • Homevideo Rebis • 14/12/11 19:46
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    io posso fare un controllo veloce delle durate: avevo rippato la vhs su dvd :) domani ti dico, Buio.
  • Homevideo Buiomega71 • 14/12/11 19:48
    Consigliere - 25934 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    io posso fare un controllo veloce delle durate: avevo rippato la vhs su dvd :) domani ti dico, Buio.

    Ok, ottimo Rebis, un grazie in anticipo :)
  • Homevideo Rebis • 15/12/11 16:30
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Allora: la durata del DVD Sinister e della VHS Pulp (non so se coincide con la Multivision però...) è identica. Cambia solo il formato: come anticipato da Von Leppe la VHS è un open mate. I colori danno un pò sul giallino/verdognolo, mentre il DVD ha colori molto più cupi e freddi.