Colin McKenzie. Chi era costui? Peter Jackson e Costa Botes (co-autori e co-registi) ce lo spiegano attraverso un documentario di 58 minuti: McKenzie è stato il primo vero inventore del cinema sonoro e a colori, un pioniere neozelandese della celluloide, un regista capace di mobilitare nel 1908 decine di migliaia di comparse e di costruire un set grande quanto una città per girare il suo kolossal: “Salomè”. Un progetto immenso, portato a termine anni e anni dopo addirittura con i finanziamenti di Stalin. La storia di un eroe della pellicola misconosciuto al punto che nessuno di noi ne aveva mai sentito parlare. Possibile? Ovviamente no. FORGOTTEN SILVER è l'ennesima...Leggi tutto genialata di Peter Jackson, il regista di BAD TASTE e MEET THE FEEBLES. Un finto documentario girato con una quantità di materiale “d’epoca” ricostruito ad arte: pellicole consumate, fotografie ingiallite si alternano alle testimonianze di chi McKenzie l’avrebbe potuto conoscere se fosse realmente esistito: la moglie, i suoi eredi spirituali… Peter Jackson in persona conduce i commenti e la spedizione lanciata nella foresta neozelandese alla ricerca della città scomparsa divertendosi non poco nell’inserire, all'interno di un contesto altamente plausibile (l’80% delle persone che hanno seguito il film senza sapere che fosse un falso ci sono cascate in pieno) assurdità evidenti (vedi l'eccesso di sfortuna che perseguita McKenzie fin dall'inizio) e momenti davvero comici (le “candid camera” di Stan the man, con un improbabile emulo di Chaplin che si diverte a fare gli scherzi più stupidi mentre è ripreso). Un divertissement di grande qualità, fatto da chi il cinema lo conosce e sa come mantenere vivo l'interesse anche con un documentario fasullo. Forse un po' ripetitivo e monocorde, ma a tratti irresistibile.
Peter Jackson ci sa fare, inutile negarlo. Anche perché un conto è mettere in piedi un finto documentario sul fantomatico Colin McKenzie, regista dei primordi che in anticipo su chiunque altro introdusse nel cinema il sonoro ed il colore; un altro paio di maniche è rendere l'operazione leggera e divertente per il pubblico. E qui Jackson è riuscito nel suo intento, a mio avviso. Inutile specificare che per i primi 10-15 minuti sono caduto nel tranello con tutte le scarpe.
Un mockumentary che geniale è dir poco. Peter Jackson è riuscito a creare un'opera credibile, quasi veritiera (e se uno spettatore fosse a digiuno di cinema ci cascherebbe appieno) che documenta la storia e la vita di un fantomatico regista che avrebbe inventato tutto: dal colore al primo doppiaggio. Stupende le location nella giungla.
MEMORABILE: Il finale con la proiezione del film recuperato.
Fenomenale film biografico sulla vita del pioniere cinematografico Colin McKenzie, che inventò il sonoro e il colore (utilizzando un fiore che cresce solo a Tahiti). Jackson e Botes scrivono una sceneggiatura intelligente e intrigante, ma il vero colpo di genio è la realizzazione del materiale di repertorio. Da crepare dal ridere le candid camera con Stan The Man. Questo sì che è grande cinema!
Per essere gustato appieno, andava visto anni fa, prima della valanga di falsi doc che ci son piovuti addosso... ed infatti io allora, ingenua come una gallina, all'inizio c'ero cascata con tutte e due le zampe e solo al primo film sonoro in cinese avevo iniziato a sospettare la presa per i fondelli. Visto oggi, gli spettatori ovviamente sgamano subito, ma resta operina deliziosa, di fattura raffinata (i filmati d'epoca ed in particolare le false candid-camera sono vere chicche), che diverte con intelligenza. Una overdose di ironia tonificante e disintossicante che riconcilia col genere.
MEMORABILE: Stan the Man ed il primo Ministro - Salomé e i fondamentalisti messicani
Jackson è un geniaccio, pronto a sfruttare la sua profonda e ironica fantasia per farci godere dell'ottimo cinema. La storia (che è finta ma poco importa perché sembra amabilmente vera) del pioniere del cinema neozelandese è un divertissement che sfrutta il taglio documentaristico da un lato per farsene beffe (cosa molto salutare, magari da applicare a qualche diario spuntato fuori di recente) e dall'altro per illustrare il piacere immenso che si prova nel fare cinema. Tra Ejzenštejn, Griffith, Pastrone vince Colin McKenzie!
Idea geniale come può esserlo un omaggio al cinema dei primordi reso credibile anche come leggenda. Il regista Colin McKenzie rifà la storia della celluloide e non solo: filma il primo volo, mette il colore e la voce e simpaticamente crea anche la candid camera. Cura nelle riprese, nelle scene di massa e nel pizzico di avventura: un documento abilmente contraffatto.
MEMORABILE: Le botte come Rodney King; La lotta di classe nell’antichità; La battaglia di Malaga.
Un mockumentary ben orchestrato da quel geniaccio di Jackson qui in co-regia con Costa Bates; il documentario riguarda la vita del prodigioso cineasta neozelandese Colin McKenzie, che avrebbe inventato il montaggio, il colore, il sonoro, il primo piano e che avrebbe anche ripreso il primo volo della storia. Una storia difficile da credere, ma efficacemente raccontata col linguaggio del documentario. Ingegnosa la contraffazione delle prove quali i filmati d'epoca e la città nella foresta.
Geniale l’idea, impeccabile la ricostruzione, gustosa l’ironia narrativa. Il mockumentary (portato all’estremo fino ai titoli di coda!) che rivela l’esistenza di uno sconosciuto (ed esageratamente sfortunato) pioniere neozelandese del cinema, che ha inventato praticamente tutto, è strabiliante, divertente e acutissimo, realizzato con sapienza documentaria e con grande amore per la decima musa e per i suoi anonimi primi protagonisti. Alla fine resta un po’ di amaro per l’incompreso Colin McKenzie e... per il fatto che non sia esistito davvero.
Peter Jackson HA DIRETTO ANCHE...
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Costa Botes,come scrive giustamente il sommo Davinotti, è co-regista. La scheda è da modificare.
Finalmente sono riuscito a trovare e vedere questo piccolo gioellino che consiglio vivamente a tutti i miei amici davinottiani.
L'opera si fa apprezzare per la genialità dei contenuti e per la creatività del duo registico. Purtroppo la sceneggiatura soffre di un pizzico di ripetitività.
Imprescindibile per chi adora il cinema.
DiscussioneDaniela • 5/07/12 10:30 Gran Burattinaio - 5945 interventi
non lo commento perché l'ho visto troppi anni fa, se conservo però un ottimo ricordo - se la ricerca non è troppo difficile, spero di poterlo rivedere ed aggiungere i miei pallini...
DiscussioneZender • 5/07/12 17:01 Capo scrivano - 48946 interventi
D'accordo con Didda, io. Un mockumentary sulla nascita del cinema quando ancora di mockumentary non si parlava (d'accordo, c'era stato Zelig, per carità, ma eravamo lontanissimi dall'invasione di oggi); una bela genialata alla Jackson, mischiava con grande sapidità cose possibili e improbabili con inattesi tocchi di umorismo. E insomma, c'era pure la possibilità che qualcuno ci cascasse, da quanto meticolosamente era stato fatto.
Si i tocchi inattesi di umorismo sono fuori di testa, in particolar modo le candid camera di Stan The Man!
DiscussioneDaniela • 10/07/12 13:09 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Didda23 ebbe a dire: Sui soliti siti magici si trova...
Ho colto l'occasione di rivederlo assieme ai ragazzi ma, nonostante l'avessi presentato come un documentario "serio" su un pioniere del cinema poco conosciuto, ci sono cascati solo nei primi minuti... comunque ci siamo divertiti molto lo stesso ;o)
Si infatti. Il valore aggiunto sta proprio nell'essere molto divertente. Purtroppo di finti documentari ne hanno girati aiosa,quindi al giorno d'oggi è impossibile cascarci!