Tra BAD TASTE (il folgorante esordio) e SPLATTERS - GLI SCHIZZACERVELLI, l'inarrivabile maestro dello splatter neozelandese Peter Jackson gira nel 1990 questo gioiellino morboso criminalmente inedito in Italia: è una sorta di film dei Muppets dominato da un senso di trash che nel mondo del cinema forse solo il buon John Waters potrebbe concepire. Immaginatevi pupazzi modellati sullo stile inconfondibile dei Muppets di Frank Oz (forse meno accattivanti e curati, ma niente affatto brutti o dozzinali) che si rendono protagonisti delle peggiori perversioni...Leggi tutto o dei più biechi crimini esistenti. Il topo gira filmini porno nello scantinato con una mucca sadomaso, Bletch il tricheco (l'impresario dello show che i Feebles danno a teatro) tradisce la moglie Heidi (un ippopotamo dal seno travolgente) con la segretaria sbattendosela sulla scrivania, la mosca giornalista che vive nel water si ciba letteralmente di cacca (con tanto di cucchiaino) e sviluppa le foto usando lo sciacquone come camera oscura, il coccodrillo lanciatore di coltelli eroinomane rivive in un flashback sensazionale (da antologia, girato con tecnica impeccabile, a dimostrazione di un talento naturale che meriterebbe di valicare i generi) la sua avventura in Vietnam parodiando IL CACCIATORE, il coniglio ammalato si riempie di pustole e vomita verde durante lo spettacolo… Ma citare tutte le trovate di un film che geniale è dire poco (da non perdere il finale ipersplatter e la conclusione stile ANIMAL HOUSE) non avrebbe senso. MEET THE FEEBLES, pur con qualche lieve difetto dovuto all’inevitabile dilatazione di situazioni magari non felicissime (l’episodio al molo), trasuda classe da ogni frame e saprà affascinare e stupire chi non sopporta il “politically correct” e ama al contrario l’originalità.
Un’altra perla del Jackson prima maniera. Si potrebbero definire i muppet brutti, pazzi, sporchi, deviati, violenti e cattivi. Ma non basterebbe a descrivere personaggi come il tricheco impresario (bastardo e maniaco sessuale), il fachiro col suo numero “speciale”, la mosca giornalista (col cucchiaio e nella camera oscura), il coniglio marcio e, su tutti, il coccodrillo drogato reduce dal Vietnam (fantastico il flashback). Se lo vedrete, d’ora in poi guarderete i pupazzi con occhi diversi.
Un Muppetshow pornosplatter al servizio della più irrisoria critica allo star-system hollywoodiano (dal quale lo stesso regista si farà metabolizzare), un carosello irresistibile e acidulo di pupazzi tossicomani, sadomaso, malati d'aids, registi di snuff. Adorabile e irrinunciabile. Accendo un cero al dio Kermit affinché faccia tornare Jackson su questi passi.
Pupazzacci malefici, sporcaccioni e politicamente scorretti: questo era un buon esempio di cinema irriverente, ma incantevole, messo in piedi da un Jackson prima maniera. A differenza dei film (Bad Taste e Splatters), qui la vena poetica (sembrerà strano ma c'è poesia) corre libera e sincera, partorita dal folle ed incontenibile "cattivo gusto" dell'autore grazie al supporto -con buona probabilità- di qualche oppiaceo. Ma il divertimento non cede mai il passo alla noia e la sospensione della realtà, durante la visione, è pressoché totale.
Parolacce, droga, sesso e splatter come in una perfetta ricetta trash-politically incorrect da produzioni Troma Video. L'accostamento con i muppet di Frank Oz sorge quasi spontaneo (per il semplice fatto che in scena ci sono pupazzi ed anche singolarmente ben caratterizzati), ma in realtà oltre a marionette qui ci sono molti uomini vestiti (da cinghiale, da cane, da tricheco e così via). Non è graficamente eccellente (è un po' tutto freneticamente confuso) ma ci sono sorprendenti movimenti di macchine da presa ed evidenti apici di originalità.
MEMORABILE: Il flashback del lanciatore di coltelli eroinomane reduce dal Vietnam; il finale maxi splatter.
Jackson reinventa un genere, sublima un film, con contenuti che superano tutte le più rosee previsioni. Geniale, come quando segnano una meta: si deve tanto di cappello alla Nazione che lo ha partorito. Re Mida tocca e trasforma questi pupazzi "Muppetteschi" vestendoli a modo suo (svelandone la vera natura?), giocando e divertendo (sì) come al solito. Fantasia debordante!
Analogamente a Bad Taste e a differenza di Braindead, anche questo Peter Jackson delle origini non mi ha entusiasmato particolarmente. Soluzioni geniali e un'ultima mezz'ora di alto livello lo rendono comunque una tappa da non tralasciare, ma l'insieme è spesso indigesto e la descrizione di un folto numero di personaggi manca di fluidità e porta talvolta alla confusione. Più originale che bello (nonostante i pregi), in ogni caso con una quantità di idee che il Jackson dei recenti kolossal dai budget milionari può solo rimpiangere.
Prima di vendere anche l'anima allo sbarluccichio hollywoodiano, Jackson ha dato più di una prova di essere una autore niente meno che geniale. E lo conferma questo irriverente Muppet Show alla mescalina, vero turbinio di idee dissacranti condite da sesso, feroce ironia, splatter e numeri musicali memorabili. Il tutto rappresentato da un cast di pupazzi specchio perfetto di manie e fobie tipiche di quell'ambiente che avrebbe poi fagocitato del tutto il regista neozelandese. Senza dubbio, un piccolo grande cult da mandare letteralmente a memoria.
MEMORABILE: La parodia pupazzosa del Cacciatore; L'abietto Bleatch; Il tenero e simpatico Robert.
Dopo Splatters, il miglior Jackson della prima ora. Non solo è tecnicamente eccellente (i pupazzi sono costruiti, doppiati e animati benissimo), ma è anche una goduria continua dal punto di vista dell'intrattenimento piacevolmente malsano: volgarità, sesso, satira, criminalità, abusi, droga, finale splatter da standing ovation. Un'opera indimenticabile e trasgressiva, prima che i pupazzi politicamente scorretti divenissero una moda. Ci sono pure siparietti da musical alquanto orecchiabili. Erano anni che non mi esaltavo così per un film!
MEMORABILE: Il coccodrillo drogato reduce del Vietnam; Il tricheco corrottissimo e fedifrago; Heidi l'ippopotamo e il suo crollo mentale progressivo.
Un Peter Jackson alla prima maniera, qui alle prese con una parodia dei pupazzi muppets di Oz: un prodotto tanto fracassone, confusionario e sboccato è difficile da trovare. Fotografia talmente sporca da affaticare la vista. Occasionali trovate comiche riuscite, travolte però da fiumi di volgarità gratuita. A fine visione lo spettatore rischia di rimpiangere il tempo perduto. Milioni di volte più divertente e riuscito Splatters - Gli schizzacervelli.
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