Divertente, seppur prevedibile e con qualche lungaggine di troppo. Questa volta Fantomas è più sanguinario del solito e ci risparmia molte delle sue diaboliche armi segrete. Gli interpreti sono sempre molto validi: Jean Marais si destreggia abilmente nel doppio ruolo di Fantomas e del giornalista Fandor e l'impareggiabile de Funès è l'imbranato commissario Juve, indiscusso protagonista di tutte le situazioni comiche. Un film non all’altezza dei capitoli precedenti.
Imperdibile, ma solo per chi adora Louis de Funès, il quale stavolta non è al suo meglio, peraltro come la trama, che appare da sùbito meno fresca, più fracassona, più bisognosa di eccessi al confonto con le due "puntate" precedenti. Qualche risata, comunque, la cattura senza problemi. Adorabile la Demongeot, ottimo esempio (ma non prototipo, lo si sa: di BB ce n'era solo una e non era la Bouchet) della fascinosa donna francese degli Anni Sessanta. C'è, ovviamente, Dominique Zardi.
Decisamente noioso. L'ottimo cast non si discute, ma il film non è niente di eccezionale, anzi. La mancanza di ritmo e di cattiveria rovina un film che prometteva bene, esaminando il soggetto. È il primo film su Fantomas che guardo, spero gli altri non siano sugli scarsi livelli di questo.
MEMORABILE: Fantomas propone un'assicurazione sulla vita.
L'ultimo e forse meno riuscito episodio della trilogia si sposta questa volta in Scozia dalle parti di Lockness in un castello infestato da fantasmi. De Funes diverte come al solito grazie alla mimica e senza l'ausilio di divertenti armi segrete per sconfiggere il solito Fantomas. Bella l'idea del castello infestato che permette al nostro di sbizzarrirsi in gag divertenti. Leggero ma discreto.
La trilogia si chiude non discostandosi eccessivamente dai predecessori, alternando la seriosità di intenti di Fantômas alla componente farsesca tenuta in piedi dalla vis comica del maldestro commissario Juve. La trama cambia quel tanto che basta facendo apparire Fantômas una sorta di finto Robin Hood che ruba ai ricchi. Difetti e ingenuità sono sempre i medesimi come la buona fede del prodotto che non palesa ambizioni d’autore. Quasi inevitabile il finale aperto che lasciava presagire a un ulteriore seguito che non vedrà, però, mai la luce.
Terzo, un po' stanco, capitolo della fumettistica saga anni '60 dedicata a Fantomas. Stavolta il goffo commissario De Funès e l'aitante giornalista-sosia Marais seguono il villain in trasferta in una Scozia in realtà ricostruita in Francia. Nonostante il supercriminale sia più presente in scena del solito (sia con l'iconica pelle verde che sotto forma di vari travestimenti) e arrivi finalmente a uccidere, la cifra giallo-rosa resta per lo più demenziale e perde ormai di freschezza.
Terzo capitolo della serie che si rivela alla fine essere il peggiore. Eppure l'idea di partenza, sebbene demenziale (far pagare una tassa - una sorta di pizzo - sulla vita umana) non era male e prometteva sviluppi interessanti e scoppiettanti. Invece, a parte pochi momenti, samo costretti a sorbirci una serie di gag poco efficaci e divertenti, per giunta ripetitive, con de Funès rimbambito e in preda a quelle che sembrano visioni fantasmatiche. Stanco e bruttino.
Terzo film della serie: Fantomas ricatta gli uomini più ricchi del mondo e questi si danno convegno nel castello scozzese di uno di loro, dove convergono anche i consueti protagonisti della serie per tendere una trappola al criminale. Rispetto ai due precedenti poco varia a livello di costruzione filmica. Hunebelle alla regia si mostra sempre un valido artigiano, ma scema un po' il ritmo e latitano le novità; qui è dato più spazio al funambolismo verbale e mimico di De Funès, che da solo costituisce il principale interesse del film.
Ultimo e meno riuscito capitolo della saga "fantomatica". Colpa di una sceneggiatura poco brillante, di qualche incongruità nella trama (corridoi segreti e ascensori fantascientifici utilizzati da Fantomas in un castello senza che il proprietario ne sappia nulla, un ospite rapito cui nessuno fa più cenno...) e del troppo spazio concesso a momenti farseschi, non sempre indovinati. Lo stesso personaggio di Fantomas manca del "carisma" dei film precedenti, per ridursi a una figura quasi robotica. Da vedere giusto per completezza,.
MEMORABILE: Il tormentone del domestico che ogni volta fraintende lo spaventato Juve.
André Hunebelle HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneZender • 28/10/10 09:16 Capo scrivano - 48852 interventi
R.f.e. non esageriamo: La valigia dei sogni c'è da tempo, anche da prima di noi, poi si sa, in molti si accodano quando una cosa piace e funziona, non c'è nulla di strano. E i presunti esperti spessissimo da noi copiano, in tema location. Poi non capisco: Fabio ti ha fatto una domanda. E' capitato anche a te di sbagliare, come a tutti. Che male c'è a fare una domanda? Basta rispondere dicendo che non è così. A me pare che Fabio ne sappia, in tema...
Non ce l'ho con Fabio, per carità. E' che sono stanco che mi si dica "fonte sicura" senza fare i nomi. Sentiamo chi sarebbe 'sta fonte sicura. Uno che dicesse (non mi riferisco a Fabio, ma a chi l'ha detto a lui, la "fonte" a cui lui allude, insomma) una cosa del genere, sarebbe per forza un incompetente: io ho intervistato Izzo e ti assicuro che all'epoca era impossibbile che fosse in CDC. Poi, che Fabio mi dica anche "la voce mi sembra proprio la sua", beh, allora il tuo "a me pare che Fabio ne sappia, in tema", scusami ma mi appare alquanto "strano"... Non è possibile confondere questa voce per quella di Izzo. Ma chiedi a Mauro, no...?
E poi, giudica tu (anzi, voi). A fine video: da 3:34 a 4:24.
*Giseppe Rinaldii: Jean Marais [solo quando è Fandor]
*Renato Turi: Lord McKrasley
*Mario Mastria: Direttore del giornale
*Luciano De Ambrosis: Commissario Inglese
Voci aggiunte: *Cesare Barbetti *Gianfranco Bellini *Manlio De Angelis
È Giuffré, senza il minimo dubbio.
***
R.f.e. ha reagito in maniera un po' forte, ma va detto che l'ipotesi Izzo è folle, per cui essa sembra o uno scherzo o una provocazione. Sarebbe quasi come aver detto che è la voce di Carlo Romano, tanto è differente...
DiscussioneZender • 28/10/10 11:16 Capo scrivano - 48852 interventi
Io non sto dicendo che Fabio abbia ragione, ovviamente. Dico solo che basta dirgli: "Scusa Fabio ma su cosa si basa la tua convinzione che la voce sia quella di Izzo?". Sul fatto che si dica "fonte sicura" senza dire quale sono d'accordissimo che sia sbagliato ed è abitudine che sarebbe bene contribuire a debellare. Si citi la fonte e si spieghi.
Di solito Quando metto schede sui doppiatori, non sono solo sicuro.. sono strasicuro dell'attendibilità!! In questo caso la cosa è diversa... ho azzardato le parole "fonte sicura", altri non è che Antonio Genna... (tempo fà gli mandai la scheda dei doppiatori del film dicendogli che però non ero riuscito ad individuare il doppiatore di Fantomas, lui mi rispose: Renato Izzo! Probabilmente anche Antonio sbaglia!)Però ho anche detto "Mi pare" e la mia è stata solamente una domanda, non una provacazione o addirittura uno scherzo!!! Comunque mi addosso tutta la colpa e chiedo scusa!
Una precisazione. Fra le persone che si sono occupate di doppiaggio ci sono quelle che sanno distinguere i doppiatori e quelli che hanno un sito sul doppiaggio, ma che ne sanno distinguere BENE soltanto alcuni. Ci sono i "trasversali" che li riconoscono indipendentemente dall'epoca, dalla cooperativa di doppiaggio o altro (come Enrico Lancia ed io) e quelli che se esci dalla C.D.C. hanno seri problemi (come Mario Guidorizzi, parzialmente Antonio Genna e Nunziante Valoroso). Quanto al mio amico Gerardo Di Cola (che ne sà distinguere parecchi "ad orecchio", ma ha dei limiti, diciamo così, cronologico-generazionali), si affida troppo alle interviste e a quello che gli raccontano loro, che non sempre è una tattica "che paga". Questa cosa va capita...
R.f.e. ebbe a dire: Una precisazione. Fra le persone che si sono occupate di doppiaggio ci sono quelle che sanno distinguere i doppiatori e quelli che hanno un sito sul doppiaggio, ma che ne sanno distinguere BENE soltanto alcuni. Ci sono i "trasversali" che li riconoscono indipendentemente dall'epoca, dalla cooperativa di doppiaggio o altro (come Enrico Lancia ed io) e quelli che se esci dalla C.D.C. hanno seri problemi (come Mario Guidorizzi, parzialmente Antonio Genna e Nunziante Valoroso). Quanto al mio amico Gerardo Di Cola (che ne sà distinguere parecchi "ad orecchio", ma ha dei limiti, diciamo così, cronologico-generazionali), si affida troppo alle interviste e a quello che gli raccontano loro, che non sempre è una tattica "che paga". Questa cosa va capita...Sono daccordissimo con te! Io ne conosco tantissimi ma diciamo, comunque su alcuni (vedi Giuffrè), e penso come tutti, ho delle difficoltà!
HomevideoXtron • 11/07/12 15:48 Servizio caffè - 2231 interventi