Drammatico e triste. Non una visione semplice o "conciliante". Quasi sgradevole. Ma anche un film coraggioso e ancora attualissimo, che tocca un tema tabù come l'eutanasia senza fronzoli. Troppo teatrale, troppo schiacciato sul tema, ma toccante e con un Dreyfuss straordinario. Da guardare una volta sola, ma da guardare.
Buon dramma incentrato sul dilemma se sia giusto o meno rinunciare alla propria vita. Molto teatrale nell'impostazione, ha il suo punto di forza nell'interpretazione degli attori principali (ottimi sia Dreyfuss che il grande Cassavetes) e nell'esporre le ragioni di due "visioni" opposte rispetto alla scelta della morte, senza prendere chiaramente posizione pro una o pro l'altra. Opera minore (e poco vista) nella filmografia di John Badham, regista che forse non sarà autore al 100% ma di sicuro interesse.
Un film che dovrebbero passare tutti i giorni in tv per far capire e ragionare sul tema dell'eutanasia, senza poter permettere allo spettatore di rifugiarsi nelle troppo comode motivazioni da spirituali o da ippocrati convinti. Ottimamente recitato e scevro da facili sentimentalismi. Onesto, coraggioso, doveroso. Ingiustamente e scandalosamente poco conosciuto.
In momenti di discussione su eutanasia e testamento biologico, vale la pena di rivedere e riflettere su questo misconosciuto film di John Badham che affronta di petto il primo di questi temi e lo fa lasciando il più possibile da parte la retorica ma mettendo a nudo la storia di un uomo disperato ma lucido nel suo accanimento di morte. Film non perfetto (a tratti eccessivamente lento) ma rigoroso e nobilitato dalle grandi prove di due ottimi attori come Richard Dreyfuss e John Cassavetes.
Un bel discorso, scevro da banalità e melensaggini, sulla tragica impossibilità di un uomo di poter vivere e non solo di esistere e di dover dipendere dagli altri: una condizione che porta presto alla volontà di tagliare i ponti prima del dovuto. Molto bravo Dreyfuss e pure la regia di Badham ha occhio nella gestione delle inquadrature e nei tagli di luce (affascinate il flashback della ballerina), ma si sarebbe dovuto essere più stringati per risultare più asciutti e meno dispersivi, soprattutto nella prima ora di film.
MEMORABILE: La dialisi; Il processo in ospedale.
John Badham HA DIRETTO ANCHE...
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Ho letto i commenti degli amici davinottici. Vero, verissimo, film sottovalutato (come d'altronde lo è il suo regista), poco conosciuto e finito ingiustamente e dritto dritto nel dimenticatoio
Tant'è che non esiste (per ora) una italica edizione in dvd (sopravvive sulla vecchia vhs Mgm/ua) e trasmesso col contagocce in televisione (ho ancora il flanetto della sua remota Prima Visione Tv su Raiuno)
Lo ricordo come un film intenso e struggente (Dreyfuss avrebbe meritato di fisso l'Oscar) che sarebbe ora di recuperare.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Viaggio intorno all'uomo", condotto da Sergio Zavoli, venerdì 2 ottobre 1987) di Di chi è la mia vita?:
Visto che Lucius ha postato il flano, il film è uscito nelle nostre sale. Ero sempre stato convinto che, in Italia, fosse stato trasmesso solo in TV (oltre che edito in VHS).