Insulso e patinato horror a episodi con quattro amici seduti intorno a un falò nel bosco (reduci da un incidente d'auto) che si raccontano i tre "campfire tales" del titolo originale. Anzi, prima c'era stato un prologo in bianco e nero con un killer uncinato che tornerà beffardamente nel finale (a colori, mah). Si comincia con una coppia in luna di miele nel bosco col camper. Grandi amplessi, la notte che scende, ululati in lontananza, nessuno nei paraggi tranne il solito scemo del villaggio che li avverte del pericolo imminente. Lei si fa male a una caviglia, lui esce nel buio a cercare aiuto e ciao. Si ricorda solo qualche buona ripresa nel vicino laghetto. Ancora peggio...Leggi tutto si va nel secondo episodio, con una dodicenne che chatta agli albori di internet e intercetta subito un maniaco sotto false spoglie, pronto ad assediarla in casa mentre è sola. Suspense nulla, buona cura fotografica e niente più, con un finale ancor più sciocco del previsto. Nell'ultimo segmento almeno, con un ragazzo a cui si guasta la moto e si ferma in una casa sperduta abitata da una bella e giovane muta che vede i fantasmi, c'è un po' di romanticismo e grazia in più: lei è in parte, lui quasi e, per quanto la sceneggiatura sia ugualmente aberrante, non ci si annoia troppo. Il ritorno ai ragazzotti con finale "a sorpresa" chiude un horror anemico, inutilmente estetizzante e scialbo come pochi. Lo SCREAM di Craven aveva provato a dare una scossa, ma se questi sono i risultati era meglio prima...
Quattro ragazzi hanno un incidente stradale: per passare il tempo si raccontano storie del brivido davanti a un falò. Blando film a episodi che “ruba” ideuzze un po’ qua e un po’ là e le cui storie si ispirano a leggende metropolitane. Il meglio è il prologo, per il resto scarsa originalità e pochi brividi ma c’è di peggio.
Poco interessante. A me gli horror ad episodi piacciono molto, ma in questo caso c'è davvero poco da vedere. Gli episodi non sono un granchè (il meno peggiore è il primo) e il colpo di scena finale non è questa grande cosa. Bocciato.
Horror fortemente legato alla brutta deriva pseudo slasher lanciata da Craven l'anno precedente con il pessimo Scream, al punto che da quest'ultimo preleva, a mò di riciclo, personaggi privi di raziocinio (ovviamente teen-agers) e situazioni drammatiche che vorrebbero essere thriller grazie a presenze di killers di vario tipo, sparse nei vari episodi del film, tra i quali - serie So cosa hai fatto - uno con mano uncinata a fare da cornice al tutto, nonché legame con un precedente Campfire Tales datato 1990. Brutta estensione di qualche momento presso al fuoco, già intravisto nei vari Venerdì 13.
Un gruppo di ragazzi finiscono fuori strada con l'auto e si ritrovano ad aspettare l'arrivo di qualche soccorso nei pressi di un bosco. Lì, per passare il tempo, cominciano a raccontarsi storie da brividi... Non tutte le tre/quattro storie sono ben riuscite. La migliore a mio avviso è quella della bambina che inconsapevolmente chatta con un pedofilo. Gli altri episodi rimangono un gradino sotto (soprattutto quello del fantasma). Nell'insieme un prodotto più che sufficiente.
MEMORABILE: La scritta sullo specchio "anche gli uomini possono leccare" nel secondo racconto.
Sicuramente non un capolavoro, però ho trovato questo horror ad episodi abbastanza divertente e con buone atmosfere. La narrazione ad episodi garantisce velocità e ritmo e le storie (tranne la prima) sono abbastanza originali. Tra i 3 episodi principali il migliore è il terzo, con una storia discreta, buone interpretazioni e una buona dose di inquietudine. Per il resto il cast è abbastanza anonimo ma buono e alcune trovate ci sono.
Dispersi in un bosco, quattro giovincelli si raccontano storie dell'orrore. Alcune lezioni che si possono imparare da questo film: 1) mai avventurarsi nel buio da soli; 2) chi fa sesso è destinato a morire; 3) mai raccontare storie dell'orrore se si vuole sopravvivere; 4) se proprio si vogliono raccontare, cercarne qualcuna che non sia risaputa e prevedibile; 5) personaggi con il QI superiore a quello di una pannocchia non guastano; 6) se solo l'ultimo dei tre segmenti è decente, qualcosa non va; 7) tanto valeva guardare solo l'incipit in b/n.
Robetta men che mediocre tenuta insieme da una cornice urtante. Dopo un incipit promettente si passa ai primi due episodi, assolutamente trascurabili (a parte qualche urletto di prammatica). L'ultimo, pur da poco, tenta di abbozzare una storia (gli amanti che rivivono eternamente il loro atto d'amore) e, col suo colpetto di scena, prepara il finale, assai simile, che infonde almeno un pizzico di umana malinconia (oltre a plagiare, per l'ennesima volta, la struttura drammatica dell'Owl Creek Bridge di Ambrose Bierce).
Nel boom dell'horror giovanile dei tardi '90 si fa avanti in sordina questo piccolo portmanteau che, anticipando certi costrutti di Dead end (il wraparound boschivo) e Urban legend (la posizione di rilievo delle leggende metropolitane), mostri cannibali in zona Wrong turn (primo episodio) e disgustosi serial killer fissati con le chat in stile Strangeland (seconda storia), si rivela più acuta di quanto non voglia apparire. Pur nella modestia dell'insieme, la fluidità della narrazione e le coloriture nostalgiche mettono lo spettatore più indulgente a proprio agio. Onesto passatempo.
MEMORABILE: L'incipit anni '50 in bianco e nero à la Dimensione terrore; La mandibola umana (primo segmento); Le leccate (secondo); Il finale del terzo racconto.
Dignitoso B-movie thriller/horror a episodi che affonda le sue radici nei classici del genere e prende spunto dalle leggende metropolitane prima del più noto Urban legend. La prima storia scorre via senza grossi sussulti ma il finale è valido. Discreta la seconda, in cui non mancano sequenze interessanti anche se ogni tanto latita un po' la tensione. Banale e scontata la terza, malgrado qualche momento azzeccato. Funziona bene il finale della storia di raccordo, per quanto non sia il massimo dell'originalità. Niente di imperdibile ma non annoia.
MEMORABILE: L'intro ambientato negli anni 50; La scritta sullo specchio.
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HomevideoAnthonyvm • 18/07/22 23:19 Vice capo scrivano - 829 interventi