Burbero, bastardo, egocentrico, ma con quel barlume di umanità che salta fuori al momento giusto. Se a questo si aggiunge il fatto che, pur essendo una mente superiore, tende anche a sbagliare diagnosi, risultando quindi umano, ecco che gli ingredienti per il successo della serie ci sono tutti. Ma il vero tocco vincente è l’aver dato in pasto al diabolico zoppo tre giovani medici, che si divertirà a torturare puntata dopo puntata (insegnando però loro il mestiere). Buon ritmo, colpi di scena e dialoghi notevoli (anche se, a volte, i protagonisti sembrano Dei che parlano di poveri mortali).
MEMORABILE: Ogni qualvolta House chiede ai tre medici di formulare una diagnosi, smontandola nel 90% dei casi.
Quando la detection da film giallo si sposa col dramma ospedaliero: ogni puntata è come un mistero da risolvere, solo che l' "assassino" non è una persona ma una malattia. Un personaggio carismatico che tutti odieremmo nella vita reale ma che non possiamo fare a meno di amare, vedendolo in tv. E' una serie pressoché perfetta e girata benissimo. L'unico grande difetto è che una volta vista non viene nessuna voglia di rivedersela, al contrario di quanto avviene invece con altri telefilm. Hugh Laurie è perfetto per il ruolo. Nel cast anche ex promesse come Loanard e Epps.
MEMORABILE: Tutte le battute di House. Prima o poi qualcuno pubblicherà di sicuro un manuale con tutte le sue irriverenze!
Una delle serie televisive più belle degli ultimi anni. Con protagonista un medico dal carattere impossibile, zoppo, con battute ad effetto e un acume pari a quello di Sherlock Holmes. Meravigliosamente interpretato da un Hugh Laurie che con questo personaggio ha trovato l'America, nel vero senso della parola. Eccellente anche il resto del cast con un redivivo Leonard, un perfetto Epps, un bravo Spencer e per finire con le splendide Lisa Edelstein e Jennifer Morrison. Cult.
MEMORABILE: L'entrata in scena di House, all'inizio dell'episodio pilota e tutte le sue battute.
Medicina e malattie: puntata dopo puntata sempre più estreme, sempre più rare, tendenti spesso all'assurdo. Il punto forte è la caratterizzione del Dr. House: acido, con metodi poco ortodossi ma mostruosamente geniale. In 45' viene presentato il soggetto che si è fatto male o si è ammalato; segue la trama sulle ricerche, le diagnosi spesso sempre intricatissime (ma molte volte molto tirate per le lunghe) e finale (molto tagliente). Gli episodi ricordano molto le serie gialle, con nuovi casi da risolvere (e i casi sono malattie).
Non capisco se sia un ordine partito dall'establishmant ma mi sembrano strane tutte queste serie su lavori considerati "interessanti" come: il medico, il chirurgo estetico, l'avvocato. Perchè mitizzare una pur nobile professione, perché questo trionfo dell'individualismo, del rampantismo? Non ci può essere un normale dottore ad intrattenerci, deve per forza essere un mago che mi diagnostica una malattia rara notando una piccola macchia sulla pelle? Eppoi non parliamo degli assistenti, che si farebbero impalare pur di affiancare il santone di turno. Mah.
Nel mare magnum di serie televisive (nazionali ed estere) di genere "sanitario" che negli ultimi anni hanno invaso i teleschermi, Dr. House si segnala per l'originalità del suo protagonista. Medico assolutamente geniale (e per questo decisamente "falso") ma anche persona assai peculiare, House fa della medicina un'arte investigativa che pratica (ed insegna) con brillantissimi risultati. Prodotto ben realizzato il cui limite principale è un certo schematismo della sceneggiatura che rende i diversi episodi talvolta simili tra loro.
Diagnosi come indagini poliziesche, sintomi come indizi... Certo, ma mica è per quello che seguo House. La struttura del caso è ripetitiva, la malattia è sempre stramba (nei casi in cui è stata più comune, i pazienti sono morti), non viene individuata subito (lei ha un cancro! ah, no, ci siamo sbagliati), analisi e terapie sono le più invasive possibile (sadismo?). House lo guardo per vedere fino a che punto può essere bastardo lui, tappetini i suoi assistenti, succubi Wilson e Cuddy. È questa curiosità che rende la serie piacevole da seguire.
MEMORABILE: Ad un certo punto, nel corso della puntata, qualcuno avanzerà il sospetto: "Può essere vascolite!" (ma non è MAI vascolite).
Il Dottor House è un personaggio eccezionale: medico geniale, estremamente razionale, ma incredibilmente bastardo e chiuso ad ogni sentimento. Solo ogni tanto traspare un barlume di qualcosa che lo fa assomigliare a noi umani. La sua figura e i rapporti con colleghi e sottoposti sono il vero nucleo d’interesse di questa ottima serie, senza nulla togliere al versante del giallo medico, intrigante e mai scontato, anche se solo gli “addetti ai lavori” possono goderne appieno. Un piccolo gioiello nel panorama delle serie televisive.
MEMORABILE: Ogni dibattito fra House e i membri del suo staff.
Una serie girata divinamente: ottima recitazione al servizio di sceneggiature forse un po' ripetitive ma con un sottotesto sempre interessante. i personaggi vengono fuori alla distanza e anche il freddo House mostra lati del suo carattere che mai ci saremmo aspettati. Il personaggio di House e i dialoghi sono l'arma in più della serie, l'umorismo a tratti nerissimo e pure auto-citazionista che li contraddistingue non si trova dappertutto.
Divertente e ben fatto. Hugh Laurie è strepitoso in un ruolo brillante (e sarebbe bastato guardare la terza serie di Blackadder per accorgersene già una ventina d'anni fa) e le storie -per quanto tutte totalmente assurde dalla prima all'ultima- funzionano bene. Ovviamente la realtà è un'altra cosa, ma questo nulla toglie alla serie.
Bello. La caratterizzazione di House è ottima, da puro culto: medico tanto geniale quanto scorbutico, sarcastico e cinico all'ennesima potenza, cammina con un bastone ma si sposta solo in moto, prova evidente piacere nel dimostrare continuamente la sua superiorità ai colleghi; ha pochissima vita privata oltre al lavoro, ridotta a poche ore in cui è solo in casa ad abusare di farmaci. Le trame sono autentici gialli, con tanto di prove, indizi e indiziati. Tutti gli altri attori sono superflui, ad eccezione della Cuddy.
Serie indubbiamente diversa dalle miriadi di Hospital-Tales; l'andamento di ogni puntata è un enigma, un thriller che il medico investigatore dovrà svelare alla fine. Ci sono la giusta suspance ed un cast d'attori ben calati nei loro ruoli con Hugh Laurie che finalmente viene sfruttato uscendo dal ruolo di scialba comparsa. C'è molta attenzione per il caso e poca per la sfera personale dei protagonisti, che verranno svelati solo con il tempo. Indubbiamente buono e indubbiamente un nuovo cult.
Un cattivo geniale, ma destinato a rimanere sostanzialmente un fallito: praticamente un Gatto Silvestro o un Will Coyote in carne ed ossa. Abbastanza simpatico per reggere sulle proprie spalle il peso dello show. Tolto lui cosa rimane? Comprimari scamorze e trame ripetitive, con malattie rarissime che House scopre con un lampo di genio alla Jessica Fletcher, non prima però d’aver rischiato d’ammazzare il paziente almeno un paio di volte con diagnosi sbagliate. Se questi sono gli eroi d'oggi, aridatece l'A-Team!!!
MEMORABILE: House che non crede in Dio, ma poi ci litiga ogni cinque minuti.
Indubbiamente buona per regia, montaggio, recitazione, a me questa serie continua a non piacere. Alla lunga (e neppure tanto) le situazioni diventano estremamente ripetitive: da una diagnosi apparentemente scontata si passa ad una fase in cui si brancola nel buio, per poi arrivare alla soluzione (estremamente improbabile). Privo di credibilità il personaggio principale: la medicina non si presta ai lonesome heroes, la sala chirurgica non è il West, quello che era concesso a John Wayne non può essere concesso a Hugh Laurie.
Ho sempre odiato le serie ospadaliere, a cui mi sembrava non ci fosse nulla da aggiungere né sul versante action-drama (E.R.) né su quello cinico-comico (Scrubs). Poi arriva questo dottore acido, arrogante, intelligente, egocentrico, acuto osservatore, brusco con i collaboratori e incurante dei regolamenti, il suo nome inizia per H, suona uno strumento, si droga, abita al 221/b della sua strada, ha una fede sconfinata nella razionalità e una totale sfiducia nell'umanità: fortuna che è zoppo, sennò gli eredi di sir Arthur Conan Doyle...
MEMORABILE: Ah ah, i pazienti... i pazienti MENTONO!
Ormai un cult, Dr. House è un telefilm particolarmente originale con protagonista un dottore (Hugh Laurie) sadico, claudicante e soprattutto cinico. Le puntate sono realizzate meticolosamente con un'ottima caratterizzazione dei protagonisti, la suspance è al punto giusto e i personaggi si sono calati abbastanza bene nella parte.
Moderna serie tv medica di culto, con protagonista un medico zoppo, dal caratteraccio infame, che la sa più lunga dei colleghi. Hugh Laurie, attore inglese semi-sconosciuto nel 2004, ha trovato così l'America, facendo anche, recentemente, dei proseliti (il Tim Roth di Lie to me). Il personaggio piace, ma c'è il rischio di assuefarsi ai suoi clichè. Una volta i cuori degli spettatori palpitavano per il buon dottor Kildare di Richard Chamberlain, oggi si preferisce il lato oscuro della medicina. Il regista Bryan Singer è fra i produttori. Tre.
Un serial su argomenti triti e spesso già trattati (ER, Scrubs, ecc.) che comunque, in maniera attenta, sa anche inserire novità, in primis la caratterizzazione del protagonista (cinico, claudicante, ecc.), il bravo Hugh Laurie visto in Ragione e sentimento (che oltre ad essere attore è pure un capace musicista). Qualche esagerazione, qualche aspetto poco credibile, ma la serie convince, anche sul fronte tecnico. Buono anche il doppiaggio.
Una delle tante serie ambientate in un ospedale, tuttavia con qualche elemento di originalità. La diagnosi è sempre il risultato di un'investigazione ed il protagonista, infatti, si muove come un detective tra le ipotesi dei suoi collaboratori ed i sintomi dei pazienti. I dialoghi taglienti ed il cinismo di House rendono le puntate accattivanti nonostante spesso le trame degli episodi si somiglino un po' troppo.
Sicuramente la migliore produzione di genere "sanitario" sviluppata dagli sceneggiatori anche con metodo investigativo. Composta complessivamente da otto stagioni: le prime sei riescono a mantenere inalterati la qualità e l'interesse grazie ad ottimi espedienti narrativi, la settima è piuttosto insipida mente nell'ottava dominano la noia e il déjà vu (per non parlare del finale molto insulso). L'opera si apprezza per i casi trattati e lo sviluppo dei caratteri e delle vicende dei personaggi. Da rivedere spesso.
MEMORABILE: Le scene dei corridoi e dell'atrio, assolutamente credibili se si pensa che è tutto realizzato in teatro di posa.
Geniale l'idea di sfruttare casi clinici oscuri e malattie rare (non diagnosticabili ai più) per far emergere il medico audace e geniale ma insopportabile, cinico ma empatico, risoluto e razionale ma vittima di oppiacei. House è una serie che non stanca mai, perché legata all'imprevedibilità del protagonista, ai suoi rapporti umani che hanno del disumano, ai suoi soliloqui che si trasformano nella soluzione, magari lanciando una pallina contro il muro, alle nottate passate al pianoforte in compagnia di troppo whisky. Altrettanto raffinati i dialoghi.
MEMORABILE: "Altre domande mentre la vita di vostro figlio vola via?" Dr. Gregory House (Hugh Laurie)
Gregory House rappresenta per la medicina quello che Jessica Fletcher è stata per il giallo: il risolutore dei casi impossibili a cui arriva il lampo di genio prima della fine della puntata. Sotto questo aspetto la serie riesce sempre ad essere avvincente, lasciando il giusto spazio alla descrizione della patologia di turno. Purtroppo non tutte le stagioni sono indispensabili (le ultime due in particolare), ma per una serie durata tanto ci può anche stare che per portare avanti la baracca subentrino questioni personali e amorose che talvolta lasciano il tempo che trovano...
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CuriositàIl Dandi • 1/11/10 19:49 Contratto a progetto - 1489 interventi
Il titolo originale House, M.D. è quello con cui generalmente nel mondo anglosassone si qualifica un medico (Medical Doctor).
Siccome forse a Mediaset non sapevano il significato della sigla si sono inventati questa "Medical Division" che, ovviamente, non significa assolutamente niente.
Zender ebbe a dire: Non conosco la serie, per cui...
Non è necessario conoscere la serie per apprezzare la parodia, anche perchè sono solo brevi sketches, che qualunque medico ytv può diagnosticare in versione ironica.
Ciavazzaro ebbe a dire: A proposito di parodia,va citata assolutamente quella di Marcello Cesena con commento della gialappa's che trovate anche su youtube !
Se non erro, Marcello Cesana faceva parte dei "Bronkovitz", un altro gruppo comico ligure, fondato da Maurizio Crozza e da sua moglie Carla Signoris.
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Ira72 20/02/17 14:50 - 1007 commenti
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Minitina80 17/07/20 14:59 - 2512 commenti
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