Colombo alle prese con un collega più famoso: nella fiction di sicuro (il tenente Lucierne viene spacciato per un celebre detective del piccolo shermo di cui lo stesso Colombo dice di non aver mai perso una puntata), nella realtà è una bella lotta, visto che William Shatner è lo storico capitano Kirk di STAR TREK. Nonostante tutto però FADE IN TO MURDER non è tra gli episodi più memorabili della serie: Shatner è un patatone senza troppa grinta, accondiscendente al punto di suggerirsi come colpevole sfidando l’intelligenza di Colombo. Per affiancare virtualmente nelle...Leggi tutto indagini chi lo sta velatamente accusando si cala nel ruolo di Lucierne parlando di sé in terza persona. L’idea, sicuramente originale, poteva anche essere buona, sulla carta, ma impostata così com’è impostata, con uno Shatner che gigioneggia stomachevolmente, si finisce per rendere ripetitiva una trovata destinata a stancare. E anche le continue frasi d’ammirazione rivolte da Colombo all’intuito del “collega” rendono il tutto mieloso oltremisura. Per fortuna la sceneggiatura (di Lou Shaw e Peter Fiebleman) non dimentica di creare al colpevole un alibi intelligente e di concludere la puntata con una prova effettivamente schiacciante. La sesta serie (fin lì la più breve, composta solo da ter puntate) non si apre nel migliore dei modi anche se offre un Peter Falk molto vivo e “giocherellone” che sa al solito apparire molto simpatico. Quasi assenti le parentesi private, poco incisivi i personaggi di secondo piano, ma con due calibri da 90 del telefilm americano Anni Settanta in scena era prevedibile.
Shatner, si sa, è un mediocre attore, poco espressivo e piuttosto bambolone; e questo non giova di certo. Anche come assassino lo si prende poco sul serio (sarà lui stesso a dirlo). Per fortuna Colombo è in discreta forma e regala ad esempio un’inopportuna entrata in scena dalla finestra mentre Shatner (attore) sta girando una scena. Bello scambio col negoziante ferito (“Era di statura normale?”. “Diciamo normale, ma era basso”). Discreto ritmo per un episodio nel complesso accettabile.
MEMORABILE: Colombo vede lo squalo meccanico e dice: "Quello del film mi sembrava diverso, ma forse erano due..."; Walter koenig (Kechov) della serie Star Trek.
Episodio più che sufficiente ma nulla di esaltante. E' un bene che duri solo 70' poiché farlo di 90' avrebbe appesantito il tutto. L'edizione tedesca è tagliata di alcuni parti (tra cui quella in cui Colombo chiede a un dirigente se lo squalo meccanico è quello dell'omonimo film di Spielberg).
Shatner gioca a fare il Colombo interpretandone un ipotetico alter ego televisivo (tale tenente Lucerne, di cui Colombo e signora naturalmente non perdono una puntata) in un curioso gioco delle parti. E la sceneggiatura, per certi versi virtuosistica, ci prova davvero a portare l'orgoglioso colpevole (Shatner/Lucerne) ad aiutare Colombo fino all'autolesionismo. Tolta la bizzarra idea, però, non siamo nella migliore delle puntate: Shatner eccessivamente trattenuto, poche gag, colori cupi. Eppure la formula funziona ancora e la prova finale non dà scampo.
MEMORABILE: "L'omicida era alto, basso?". "Come lei, tenente". (scrive) "Statura normale...". "Come vuole, tenente, ma per me era bassino...". "mmm... va bene: basso".
Tra i meno riusciti della serie. Colpa di una sceneggiatura priva di reali colpi di scena e condita con meno ironia del solito. Il personaggio dell'assassino poi è del tutto patetico, nonostante gli sforzi eroici di William Shatner di farne qualcosa di interessante. Falk è sempre ottimo e se la baracca sta in piedi lo si deve sopratutto al suo collaudato mestiere.
Delizioso episodio autoriflessivo e metatestuale. È un confronto/scontro tra realtà e finzione, tra piccolo schermo e i suoi eroi, tra attori e protagonisti. Chi vincerà l'epico scontro tra i tenente Colombo e il suo alterego Capitano Kirk? Ovviamente l'episodio è tutto giocato su tale discorso, per cui l'enunciazione prende il sopravvento sull'enunciato, indi non tutti saranno disposti a passare sopra ad alcune bizzarie narrative. Ma, come si diceva, il vero intento di questo episodio è un altro: un modo per svelare alcune tipiche forzature delle serie.
Promettente sulla carta, debole alla visione; non per colpa di Colombo (protagonista di scenette gustose, soprattutto legate alla sua invadenza sul set) ma per demerito di Shatner, modesto attore, poco attendibile come assassino e soprattutto troppo amichevole nei confronti del tenente, mentre si sa che buona parte del gusto delle indagini risiede nel modo con cui Colombo si confronta con antagonisti arroganti e sicuri di sè, che commettono l'errore (fatale) di sottostimarlo fidandosi delle apparenze.
MEMORABILE: Colombo entra inavvertitamente sul set mentre si sta girando una scena.
Fiction nella fiction, ovverosia Colombo che indaga su un attore di una serie tv in cui interpreta un astuto tenente di polizia. Un bello spunto che però nella messa in scena non rende per via di una regia poco svelta che non sa dosare a modo gli ingredienti; tuttavia rimane un episodio complessivamente non disdicevole. La nota bolsa "maschera" (brunita dal fondotinta color tabacco) di William Shatner sa essere terribilmente antipatica, dunque lo smascheramento del delitto appare almeno liberatorio.
Il gioco al gatto col topo si fa sottile, forse troppo sottile, col risultato di arzigogolare gli interrogatori rendendoli poco verosimili. Shatner/Lucerne svela a Colombo parti del suo piano per stupirlo o solo perché sa che Colombo comunque già sa e conviene far vedere di poter collaborare? L'alibi, piuttosto geniale, sembra contare poco o niente, qui, e tutto si concentra sullo scambio delle parti, con elementi metatelevisivi anche interessanti. Sceneggiato con arguzia fin eccessiva, rischia di deludere pur non meritandolo.
Uno degli episodi peggiori della serie. La storia sarebbe anche interessante, ma ci sono pochi cambi di scena, per di più mal assemblati e il tutto risulta ermetico, senz'anima. Ma ciò che stupisce è l'atteggiamento dell'assassino, che fin dal primo incontro con Colombo si butta inspiegabilmente a capofitto nelle braccia del tenente, esortandolo a far capire la propria (sempre maggiore) colpevolezza nell'assassinio. Assurdo. Indagine poliziesca ok, colonna sonora insufficiente.
MEMORABILE: L'intuizione di Colombo nel capire che la vittima aveva le braccia in alto, visto il foro della pallottola diverso tra il vestito e il corpo.
L'episodio che apre la sesta stagione è discreto ma non fra i migliori che si ricordino, a causa di un assassino (Shatner) troppo bonaccione e poco convincente, tanto che in certi punti ci si chiede se ci è o ci fa. In ogni caso la storia fila, Colombo è in forma e forse più ispirato dal fatto che il killer è un attore televisivo ci regala dialoghi notevoli. Non mancano le solite citazioni della moglie e qualche siparietto divertente. Promosso, ma nulla di più.
MEMORABILE: Colombo chiede se lo squalo nel laghetto sia o meno lo stesso che ha utilizzato Spielberg...
William Shatner non si dimostra un grande assassino (lo ammette anche lui che sarebbe poco credibile), ma l'alibi e il piano delittuoso sono ricercati e molto validi; in più l'indagine risulta interessante, seppur dopo un po' diventi poco credibile, con Ward Fawler (una trasposizione del nostro Colombo) che arriva quasi a confermare la sua colpevolezza al tenente. Colombo è molto ispirato e si ravvisa qualche intermezzo comico. Inoppugnabile e convincente la prova finale.
MEMORABILE: Colombo che entra inavvertitamente sul set; "Era alto come lei" e Colombo: "Di statura normale" e il negoziante: "Faccia come vuole, però era basso".
È un "cattivo" deludente William Shatner, con la faccia poco intelligente, forse perché deve interpretare un mediocre attore costretto a uccidere la propria produttrice o perché, come dice alla fine, è un "assassino simpatico". È un episodio in cui tutti, a cominciare da Falk, sembra che facciano quel che possono per tirare avanti fino allo scadere del settantesimo minuto, coi titoli di coda. Inizio non esaltante per la sesta stagione.
Un episodio particolare che stravolge molte caratteristiche dell'assassino (l'arroganza, la cattiveria e la "presunta" superiorità intellettuale nei confronti del tenente lasciano spazio alla bonarietà e alla partecipazione), ma dal risultato comunque buono. Colombo è in forma strepitosa, sia nei siparietti comici sia nella risoluzione del caso, che pare costruito su un alibi a prova di bomba. Shatner sforna una prova mediocre, anche se i dialoghi fra Lucerne e Colombo sono più che notevoli. Gustosi gli elementi metacinematografici.
MEMORABILE: La partita di baseball in tv; Le scarpe "col tacco"; L'alibi.
Lei è cinica e cattivella. Infatti avrà vita breve. Lui gigioneggia, sempre scherzoso e di buon umore. Il tenente Lucierne si diverte da pazzi a giocare al tenente col tenente Colombo. Si innesca così un duetto insolito e una certa complicità che vede protagonisti Falk e Shatner. Puntata non delle migliori, ma con un buon ritmo e ben fatta, con un Colombo che rischia di restare intrappolato nella tana del lupo (ma solo perché non in grado di aprire la porta).
MEMORABILE: Colombo: "3.000 dollari!?! Mi ci compro una macchina nuova! Non che ne abbia bisogno!".
Uno dei pochi scivoloni della serie: una puntata che anziché stupire finisce col condensarne tutti i difetti. La freddezza irreale degli assassini; gli ambienti eccentrici e vip, in cui si consumano i delitti; il fare complimentoso del tenente sono riscattati di solito dalla costruzione ingegnosa del giallo, dall'astuzia e dalla simpatia irresistibile di Colombo e dalla tensione crescente che il duello psicologico produce. Qui invece il plot sfiora il ridicolo, Shatner gigioneggia odiosamente e la tensione è pari a zero. Fin dall'inizio si avverte solo tanta vanità.
Sceneggiatura metacinematografica in più elementi, a iniziare dal confronto (che si fa collaborativo, più che scontro) tra il tenente Colombo e il detective interpretato dal capitano Kirk. In realtà nelle stesse battute finali di Shatner i meta riferimenti si fanno ancora più intensi. Colombo è in parte, si muove bene, diverte, ma quel che manca è il mordente, la tensione tra i due personaggi di assoluto primo piano, a valle di un'idea sicuramente interessante.
La sesta stagione si apre con uno scontro "tenente contro tenente", in quanto William Shatner interpreta proprio un detective da serie TV con segreti da nascondere e un piano omicida ben elaborato (il videoregistratore usato per crearsi un alibi è una chicca). La professione del killer e le scene ambientate nello studio televisivo conferiscono all'episodio un divertente assetto metafilmico, rafforzato da dialoghi vivaci (Shatner entra nel personaggio e usa la terza persona per parlare di se stesso) che ricordano certe vecchie puntate. Ironia ben dosata e finale con pochi fronzoli.
MEMORABILE: La finta rapina; Colombo rovina le riprese; Falk sorpreso a indossare le scarpe e il cappello di Shatner; Colombo ripreso si riguarda in televisione.
Episodio che, se riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, difficilmente è in grado di mantenerla viva. L’esordio è promettente grazie all’architettura del delitto, ma poi lo svolgimento della trama si dilunga eccessivamente in scherzosi siparietti tra Colombo, che si presta, e l’assassino, peraltro molto simpatico ma così sciocco che, per una banale svista, finisce per auto incastrarsi.
L'antagonista di Colombo è qui nientemeno che il buon Shatner, già capitano Kirk, con il quale il tenente ingaggia ben presto un duetto abbastanza divertente con l'avvicendarsi reiteratamente in un continuo gioco delle parti. Shatner è infatti un attore che impersona un noto detective e i due ci scherzano e quasi indagano simultaneamente creando a lungo andare un meccanismo che tradirà l'assassino. Episodio di buona fattura, quasi un intrattenimento teatrale.
Attore mediocre si traveste da rapinatore per ammazzare la sua produttrice, creandosi un alibi apparentemente infallibile. Non uno dei migliori episodi, anche perché dopo il ritrovamento del passamontagna è palese che Colombo sappia già chi è il colpevole e il gioco del gatto che insegue il topo perde di conseguenza di mordente, senza contare che Shatner dà vita a un personaggio dall'espressione imbambolata che suscita sin da subito antipatia per l'atteggiamento spocchioso, mentre la location più frequente (il set) toglie fascino alla vicenda. Non memorabile.
MEMORABILE: Il tenente disturba le riprese; L'improbabile fuga con le braccia alzate; Le impronte digitali.
Bernard L. Kowalski HA DIRETTO ANCHE...
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Nella casa del tenente Lucerne (Shatner) c'è una sua foto da giovane: aveva un grado in più, era capitano Kirk e comandava l'Enterprise:
DiscussioneNoncha17 • 7/12/16 12:47 Pulizia ai piani - 1067 interventi
Nemesi ebbe a dire: Nella casa del tenente Lucerne (Shatner) c'è una sua foto da giovane: aveva un grado in più, era capitano Kirk e comandava l'Enterprise:
CuriositàZender • 23/05/24 09:40 Capo scrivano - 48851 interventi
Come notava il Puppigallo e come è noto, alla puntata non partecipa solo il capitano Kirk (Shatner), dell'equipaggio di Star Trek, ma anche Chekov (Koenig), qui nella parte del Sergente Johnson. L'attore ha ricordato più volte come Shatner, sul set dell'episodio di Colombo, a fatica lo riconobbe; i due, peraltro, qui non hanno alcuna scena insieme...