[1.07] Fear itself: La comunità - Corto (2008)

[1.07] Fear itself: La comunità
Locandina [1.07] Fear itself: La comunità - Corto (2008)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Fear itself: Community
Anno: 2008
Genere: corto/mediometraggio (colore)

Cast completo di [1.07] Fear itself: La comunità

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La nostra recensione di [1.07] Fear itself: La comunità

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un tipo di soggetto già portato molte volte al cinema in varianti diverse viene rielaborato per un episodio di una quarantina di minuti o poco più. Considerata la scarsa originalità dello stesso, la durata contenuta permette di accelerare le fasi in modo da giungere prima alla conclusione e guadagnarci in efficacia senza perdere troppo. L'idea è quella della giovane coppia che, in cerca di una nuova casa, finisce per comprarla all'interno di una comunità in cui tutti sembrano vivere d'amore e d'accordo, un quartiere (chiuso da un cancello) che è un vero e proprio microcosmo autosufficiente. Inutile dire che però, ben presto, le attenzioni...Leggi tutto dei vicini si faranno soffocanti e che quando i due nuovi arrivati paleseranno problemi nel concepimento di un figlio, i grandi capi locali cominceranno a spazientirsi. Pur nella banalità di un copione che richiama classici come ROSEMARY’S BABY, LA FABBRICA DELLE MOGLI o (più da vicino) il Wes Craven di INVITO ALL’INFERNO, THE COMMUNITY è recitato e diretto degnamente offrendo lo spettacolo che ci si attende e riuscendo in un certo qual modo a fargli raggiungere un buon livello di immedesimazione. Chi bazzica il genere tuttavia non faticherà a immaginare gli sviluppi della vicenda e, arrivati al dunque, si ritroverà per le mani un finale fiacchissimo che rischia di deludere ampiamente. Discreta realizzazione, insomma, per un riciclaggio bieco di temi sviluppati altrove con maggiore efficacia. Vedibile.

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Tutti i commenti e le recensioni di [1.07] Fear itself: La comunità

TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/09/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/10/08
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Schramm 2/09/08 18:23 - 4093 commenti

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Ennesimo spunto buono mal spuntato. Plot promettente (e situazione non troppo dissimile da quanto potrebbe accadere se continueremo a votare certi signori) ma implosivo; la Harron si mette di buzzo buono ma la bomba resta inesplosa e quel che poteva essere un gran cazzotto va a vuoto, grazie ai limiti produttivi e censori della serie. Alas!

Daniela 18/04/09 23:42 - 13512 commenti

I gusti di Daniela

Non bisognerebbe mai firmare un contratto senza aver letto tutto il testo, comprese le clausoline in corpo 6 in calce all'ultima postilla. Lo impara a proprie spese una coppietta appena trasferita in una comunità che sembra perfetta ma... Episodio che non racconta nulla di nuovo, ma lo racconta discretamente. Il difetto, come accade anche in altri della stessa serie, non è nel manico, dato che la storia parte bene, ma nell'epilogo, ancora una volta fiacco e scontato.

Ghostship 19/06/09 20:27 - 394 commenti

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Prodotto televisivo non originale ma che intrattiene con brio anche lo spettatore più esperto, pur non presentando alcun guizzo particolare. Voto più alto della media della serie, che pullula di idee riciclate realizzate il più delle volte anche malaccio.

Pinhead80 10/11/15 16:13 - 5616 commenti

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Una giovane coppia cerca la spinta ideale per poter cercare di avere un figlio in un luogo ospitale. Decideranno di cercare dimora all'interno de "la comunità". Se le cose in fase di partenza sembravano illuderci di poter assistere a una storia carica di tensione, la realtà dice tutt'altro perché nulla viene aggiunto all'immaginario thriller dello spettatore più consumato. A stonare è proprio la scelta di insistere su alcuni elementi della sceneggiatura che appaiono ridondanti all'eccesso. Il soggetto era buono. Peccato.

Buiomega71 28/12/16 00:00 - 3164 commenti

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Cospirazioni, complotti, paranoie (fondate) polanskiane, spizzichi dalla Fabbrica delle mogli, echi da 436 La profezia, un finale che ha il sapore di una nuova Invasione degli ultracorpi. E anche Mary Harron licenzia qualcosa di veramente notevole (dopo parecchie delusioni), avvinghiando in una morsa di angoscia e follia panica (le telecamere ovunque, le tv a circuito chiuso, le "lapidazioni" che odorano di riti pagani alla The wicker man, il senso soffocante di minaccia). Chiusa crudele e feroce (l'amputazione delle gambe) e la regista canadese realizza il suo piccolo gioiello.
MEMORABILE: La maschera da maiale all'adultera e "lapidazione" sulla pubblica piazza; Bobby fa zapping e si accorge che la tv non trasmette i soliti programmi.

Minitina80 16/02/17 19:14 - 3226 commenti

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Il complotto ben si presta all’horror soprattutto quando è perpetrato da sette chiuse e facinorose che pretendono di controllare la vita delle persone. Tuttavia, non è un soggetto originale e concentrarlo in meno di un’ora non regala grandi emozioni; quantomeno è presente un clima di claustrofobica follia che si manifesta fino a conclamare nell’inevitabile e raggelante epilogo. Un buon episodio nell’ambito della serie, ma di breve longevità al di fuori di essa.

Rufus68 7/11/19 21:32 - 4007 commenti

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Insulso, vagamente ispirato a "La lotteria di Shirley Jackson" (il linciaggio dell'adultera, la comunità), ma declinato in modo talmente generico e scialbo da far cascare le braccia. Mai un nanosecondo di tensione. Attori giovani gettati allo sbaraglio e capaci solo di portare avanti il prodotto senza un filo di personalità. L'ennesima riprova della bassa mediocrità della serie.

Anthonyvm 20/05/22 01:53 - 6784 commenti

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La Harron di American psycho si rifà a certi horror paranoidi a base di ridenti e infernali cittadine, fra punizioni jacksoniane dalle parti de Il complotto e incubi distopici à la Prigionieri di un incubo, ma di fatto si limita a riproporre le formule abituali, piattamente e con poca fantasia. Benché l'episodio scorra scioltamente, la mancanza di sorprese e la rappresentazione incolore dei tanti cliché (l'omertà dei residenti, i falsi sorrisi, le telecamere nascoste) finiscono per irritare. Può al limite essere utile come manualetto del sottogenere. Anticipabile anche il bad ending.
MEMORABILE: Surf rosso sangue in televisione; L'adultera punita in pubblico con una lapidazione simulata; Il cittadino ubriaco si ribella; L'ultima inquadratura.

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  • Discussione Mco • 27/12/12 18:54
    Risorse umane - 9999 interventi
    Titolo italiano (da Cielo/Sky): La Comunità.
  • Discussione Buiomega71 • 28/12/16 10:32
    Consigliere - 27522 interventi
    Una giovane coppia vuole avere un figlio. Per far sì che la futura mamma viva in un clima di sereno concepimento, entrano nella "comunità", un posto all'apparenza idilliaco, una specie di quartiere dove vigono serenità e amore per il prossimo. Ma quando c'è troppa tranquillità, sotto, c'è sempre il marcio. Non tutto e come potrebbe sembrare e una volta entrati nella "comunità" e aver stipulato il contratto, non si può più uscirne e i due sposini lo scopriranno a caro prezzo...

    Finalmente anche Mary Harron dà alla luce qualcosa di veramente buono (dopo la cocente delusione di American Psycho e quella fetecchia di The Month Diaries), sorprendendo con un racconto che ha sapori della Fabbrica delle mogli (tutte belle le ragazze, troppo sorridenti i vicini di casa, tutto troppo perfetto quì), vira in complotti e cospirazioni polanskiane, con derive alla 436-La profezia, controllo totalitario stile "grande fratello" della SF anni '70 (non potevo non pensare a L'uomo che fuggì dal futuro o alla Fuga di Logan) e un prefinale che sembra la nuova Invasione degli ultracorpi.

    Televisioni a circuito chiuso, telecamere ovunque (Bobby, ad un certo punto, comincia a fare zapping, ma si accorge che la tv non trasmette i soliti programmi, ma qualcosa di ben più inquietante) e la regista canadese fà montare implacabile la tensione e dà un senso di angoscia davvero opprimente

    Tocchi e umori femminili (la maternità, la casta gerarchica fatta solo di donne-Barbara Tyson e gelida e terrifica in questo senso, e spesso assume i tratti somatici della stessa regista, e qualcosa vorrà pur dire-), gli uomini usati come fuchi fecondatori, "lapidazioni" dell'adultera sulla pubblica piazza, che indossa una maschera di maiale, che ha tutto il sentore di un rito pagano alla The Wicker Man, chi sà o vuol parlare viene eliminato alla stregua degli omicidi funesti di un The Omen (investita dall'auto sulla strada: era ubriaca o cercava il suicidio)

    Agghiacciante la chiusa finale (le gambe amputate) e il rito di passaggio (eliminata l'ape regina, la sostituisce subito un'altra-indovina chi?- che porta avanti il ferreo matriarcato della comunità) e beffardo e inaspettato

    La Harron si porta a casa un buono in pagella, per un episodio davvero degno di nota (che sembra uscito da un racconto di Ira Levin) e che insinua il male sotto pelle (per una serie che a differenza dei Masters-lì qualche monopalla fioccava-mi stà dando buone soddisfazioni) lasciando un senso di smarrimento e di inquietudine non indifferente.

    Da segnalare il BELLISSIMO commento musicale Lie Lie Lie composto da Serj Tankian, che apre la serie e ti entra subito in testa.
    Ultima modifica: 28/12/16 11:35 da Buiomega71