Le location esatte di "L'eclisse"
22 Novembre 2010

Dice Andygx, che abitando all'Eur ha potuto svolgere il lavoro nel migliore dei modi e con una certa facilità: La scelta di girare la quasi totalità delle scene del film nel quartiere EUR di Roma sostiene perfettamente il tema di fondo del film: l'incomunicabilità. Questa volta, però, del quartiere E.42 non vengono mostrate le imponenti costruzioni razionaliste dell'epoca fascista quanto piuttosto le zone residenziali moderne, le aree e gli edifici costruiti per ospitare le olimpiadi di Roma del 1960, i giardini ed il laghetto. Il senso di solitudine che vive la protagonista del film (Monica Vitti), le difficoltà che la donna trova nell'interagire con gli altri, sono amplificati dalle scenografie del quartiere: i viali ampi ed alberati ma sempre desolati; gli spazi enormi, esageratamente larghi, ma spropositati rispetto alle poche persone che li frequentano. Certo a guardarlo oggi l'EUR è molto cambiato; visitandolo nei giorni feriali si ha l'impressione di un quartiere frenetico e vitale: è la presenza dei numerosi uffici e ministeri che lo anima riempiendolo di gente. Eppure quel senso di solitudine e isolamento che ha ben descritto Michelangelo Antonioni nell'Eclisse lo si ritrova ancora la sera, soprattutto nei giorni festivi, quando il traffico cessa e le strade si svuotano. Partiamo allora dall'inizio, naturalmente, a individuare tutte le location, tenendo per ultimi due capitoli che riguardano le diverse passeggiate compiute dai due protagonisti e che, pur comprendendo location di passaggio, mostrano interessanti e inediti scorci romani:

Vittoria (Monica Vitti) e il suo compagno parlano di come il loro rapporto si stia deteriorando. A pensarla così è soprattutto la donna, perché l’uomo cerca invece in tutti i modi di ricucire. Mentre un ventilatore acceso riempie i silenzi e scompiglia i capelli, Vittoria apre la finestra e vede, dal giardino, il fungo dell’EUR, il noto ristorante rialzato dalla caratteristica forma. Per chi gira per Roma il fungo è da sempre un punto di riferimento; sito nel punto più alto del quartiere, è visibile quasi ovunque. L’abitazione in questione dovrebbe attirare subito l’attenzione dei Davinottiani più sagaci: si tratta della villa resa nota da 4 mosche di velluto grigio in Via dell'Esperanto 23 (anche se potremmo porre l'ingresso di quest'ala in via dell'Antartide), più volte riciclata in altre pellicole. Questa volta però viene usata per le riprese un’altra ala della costruzione: quella sud-est. Oggi da questa villa non è più possibile scorgere il fungo perché coperto da una costruzione più recente.


L’uomo accompagna Vittoria a casa, un edificio moderno ancora all’EUR. Si vedrà più volte durante il film, quando ad esempio Piero (Alain Delon) andrà ad aspettarla, o quando Vittoria guarda dalla finestra. E’ in definitiva l’edificio che più volte si vede, durante il film, per ovvi motivi, essendo la Vitti la vera protagonista. Dice Andygx: “Trovare questa location è stata una ‘passeggiata’; in questo caso non si tratta di abilità quanto più che altro di fortuna. Infatti l’appartamento in cui vive Vittoria è stato per moltissimi anni di proprietà dei genitori di un mio amico d’infanzia il quale, a partire dagli inizi degli anni ’70, lo ha a lungo abitato. Solamente dopo aver visto questo film mi sono reso conto che la stanza della TV, quella in cui eravamo soliti giocare, era stata addirittura usata dal maestro Antonioni per ambientare la camera da letto della protagonista!”.


Altro edificio chiave a livello di location è senz’altro la Borsa. Spesso inquadrata all’interno, dove si svolgono le ferventi contrattazioni (in netto contrasto con i silenzi dell’EUR), è comunque un luogo centrale poiché lì lavora Piero (Delon). Le riprese all’interno sono quasi sempre avvolte nella confusione e nel chiacchiericcio; frequenti sono anche le inquadrature all’esterno dell’edificio. La borsa valori di Roma era (tempo fa) effettivamente ospitata all’interno del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra. Il bello slargo, meta assai turistica, è sempre gremito di persone che si fermano a fotografare le imponenti colonne del tempio. Dal lato opposto un piccolo bar in cui Piero offrirà da bere a Vittoria.

Durante una delle insonni notti Vittoria fa amicizia con Marta (Mirella Ricciardi), una ragazza che vive nel palazzo accanto al suo. Marta viene dal Kenia ed immediatamente coinvolge Vittoria in un’ipnotica danza tribale. Improvvisamente, però, il cagnolino di Marta scappa di casa dileguandosi insieme ad altri cani, per le strade del quartiere.


Vittoria decide di accompagnare l’amica Anita (Rossana Rory) all’aeroporto: insieme saliranno su un piccolo apparecchio, pilotato dal marito di Anita, sorvolando i cieli d’Italia. La loro meta, come vedremo facilmente da un’inquadratura dall’alto dell’arena, è Verona. Lì atterreranno all’Aeroclub ma, dopo una breve sosta al bar del piccolo scalo, torneranno subito indietro nella capitale. L’Aeroclub è facilmente identificabile: il nome visibile su uno degli hangar è lo stesso di allora e un veloce confronto dell’area ci ha permesso di capire che il posto è indubbiamente quello, come vedrete in tavola (dove abbiamo risostruito l'intera fase di atterraggio del velivolo).

Alla Borsa Vittoria incontra Piero. E’ una giornata nera per tutti, e Piero tenta di consolare Vittoria (la cui madre ha appena perso pure lei una bella somma) mostrandole un uomo che ha perso in quel momento “almeno 50 milioni”. Come a dire che c’è di sicuro chi sta peggio... Vittoria si incuriosisce e decide di seguire l’uomo fuori della Borsa, per vedere cosa fa. Prima di arrivare al solito bar lì nei pressi (dove l’uomo lascerà sul tavolino un foglietto su cui ha disegnato dei fiori) i due entrano in una farmacia proprio accanto alla Borsa, precisamente in Via di Pietra. L’uomo comprerà qualcosa al banco, Vittoria fingerà di volersi pesare. Inserirà nella bilancia i soldi, ma uscirà senza nemmeno guardare il peso per continuare il suo pedinamento.

Piero e Vittoria si recano nella casa in cui lei viveva da piccola. Le foto di suo padre (mai conosciuto), la sua stanza, il suo letto sono l'occasione per riflettere sul tempo che passa e sulle aspirazioni nella vita. Il palazzo in cui ci troviamo è a poca distanza dalla Stazione di San Pietro, precisamente in Via della Stazione di San Pietro: uno scorcio dei palazzi circostanti visibile da una finestra aperta ci permette di risalire al punto esatto attraverso una non semplice triangolazione che vedrete sulla tavola.


La notte prima, un tizio mezzo ubriaco aveva rubato l’auto a Piero, proprio mentre questi stava parlando con Vittoria davanti a casa di lei. Piero aveva tentato di fermare l’uomo, ma questi era fuggito. Lo ritroveranno la mattina dopo, morto, nel laghetto dell’EUR, nel quale s’era inabissato con l’auto rubata. La polizia è indaffarata nel recupero della vettura, al volante della quale c’è il cadavere del ladro. Piero segue le operazioni e verrà raggiunto lì da Vittoria. Lui le racconterà dell’auto. Siamo in viale Umberto Tupini, insolitamente deserto. Ancora in costruzione il grattacielo dell’ENI sulla sponda opposta del laghetto.

L’amica “africana” di Vittoria, Marta (Mirella Ricciardi), che qualche giorno prima avevamo visto interrompere bruscamente le danze tribali eseguite da Vittoria, risiede in un altro palazzo dell’EUR. È quello adiacente al condominio in cui abita Vittoria. L’ingresso al palazzo è visibile nella scena in cui Vittoria passa a chiamare l’amica durante una passeggiata con Piero, che mette in evidenza una particolare finestra aggettante facilmente riconoscibile.

La casa in cui vive Piero diventa nel finale una location importante. Vittoria vi si recherà più di una volta. Capiamo immediatamente di non essere più all’EUR ma in centro. Da una panoramica attraverso una finestra aperta, si scorge la facciata della chiesa di Santa Maria in Campitelli che troneggia al centro dell’omonima piazza.

Siamo in Via Po. E’ qui che Vittoria, in preda allo smarrimento, si ferma a riflettere appena uscita dalla porta dell’ufficio dove lavora Piero. L’uscita dell’ufficio la si vede anche quando Piero ne scende velocemente per incontrare una ragazza ferma davanti a una vetrina lì a fianco. Le chiede come mai ha cambiato colore ai capelli, ma quando lei gli dice “muoviamoci, andiamo via” lui ci ripensa e la lascia andar via da sola. Non si vede molto della strada, ma anche poche immagini sono sufficienti a comprendere che siamo per l'appunto in via Po, a Roma.


Piero e Vittoria (ma Vittoria anche assieme a Riccardo, all’inizio) compiono più passeggiate tra i silenzi del quartiere romano dell’Eur, visivamente il protagonista della pellicola.




Tra le tante location riprese nel quartiere dell'Eur a Roma, in particolar modo il regista Michelangelo Antonioni sembra prediligere l’incrocio tra Viale della Tecnica e Viale del Ciclismo, dove sono situati alcuni dei palazzi più volte inquadrati, con insistenza, nel corso del film. Il palazzo in costruzione con la staccionata davanti, ad esempio, di fronte al quale più di una volta i protagonisti si fermano a discorrere, abbiamo oggi la possibilità di vederlo come si presenta, a lavori quindi ampiamente ultimati: attualmente è la sede del Comando dei Vigili del Fuoco.




Testi: Zender e Andygx - Tavole: Zender - Foto: Andygx
ARTICOLO INSERITO DAI BENEMERITI ANDYGX E ZENDER?https://www.davinotti.com/images/stories/approfondimenti/eclisseloca/04.jpg???
22 Novembre 2010 09:52
22 Novembre 2010 12:02
22 Novembre 2010 13:19
24 Novembre 2010 11:16
24 Novembre 2010 20:30
25 Novembre 2010 14:08
...e non a caso almeno una volta a settimana sono li a correre intorno al laghetto pensando tra l'altro anche a tutti i film che ci hanno girato.
Ad ANDYGX e ZENDER, i miei complimenti!
26 Novembre 2010 09:24
Ottimo speciale per un ottimo film.
28 Novembre 2010 09:46