Il ponte di Bereguardo, location polisfruttata

13 Ottobre 2008

Nota: IL PONTE DI BEREGUARDO FA PARTE DEI LUOGHI COMUNI DEL CINEMA ITALIANO (vedi Approfondimento relativo), ovvero di quelle location pluriutilizzate dal nostro cinema (di genere e non).

Ecco un’altra multilocation d.o.c. da aggiungere nel nostro elenco: il ponte in barche di Bereguardo è comparso al cinema molte più volte di quanto ci si possa aspettare da una cittadina vicina a Pavia a prima vista simile a molte altre. Il ponte di sul Ticino, così caratteristico (non ne sono rimasti molti in Italia, sospesi su chiatte) è stato costruito agli inizi del 1900 e ha subito almeno un paio di grandi modifiche. L’ultima nel 2001, quando un nuovo intervento ha eliminato le casette dei guardiani sulla riva Nord e sostituito (per l’ennesima volta) le barche su cui il ponte poggiava.

Il primo a sfruttare Bereguardo come location pare sia stato Renato Castellani nel 1957, quando con I sogni nel cassetto spostò brevemente l’azione da Pavia (dove il film era ambientato) appunto a Bereguardo. Nel film si vede Lea Massari attraversare il mercatino paesano (con abbondanza di comparse locali, che saranno una costante di ogni film girato nella cittadina), ma il ponte in barche non viene ancora considerato.
Bisognerà aspettare il 1963 ed Elio Petri per avere una prima testimonianza cinematografica della costruzione: Alberto Sordi, nel film Il maestro di Vigevano, interpreta alcune scene cardine al Boscaccio, vale a dire il bosco che si apre a destra del ponte sulla riva Sud. Tradisce la moglie ma non riesce a “consumare” e, quando si alza, possiamo finalmente godere di una bella panoramica. Attirano immediatamente l’attenzione le strutture in cemento piantate nell’acqua a ovest del ponte, che tali rimarranno per lungo tempo permettendo un’immediata identificazione della riva in cui ci si trova. Perché, solo a guardar la vegetazione, non è affatto facile capire dove ci si trovi: le piene del Ticino modificano pesantemente l’ambiente di volta in volta, rendendo spesso arduo l’orientamento. Oggi poi, come detto, non esistono più le caratteristiche costruzioni gialle che avevano fatto bella mostra di sè fino al 2001 sulla riva nord e che identificavano subito il ponte, per via del colore e del numero, come quello di Bereguardo: in tutti i film che incontrerete non potrete non notarle. In alcuni casi (come in Mani di velluto, in cui esse segnano esattamente l’arrivo della gara di maratona tra Celentano e Santercole) vengono addirittura inquadrate quasi in primo piano.
Il secondo film che mostra il ponte di Bereguardo di nuovo concedendogli ampio spazio è I girasoli di Vittorio De Sica, dove di nuovo Marcello Mastroianni e Sophia Loren si ritrovano nel Boscaccio. Si rotolano sulle rive del Ticino prima di vedere, durante la sera, il povero ponte di Bereguardo improvvisamente bombardato durante un’incursione aerea (siamo in piena Seconda Guerra Mondiale).

Fin qui abbiamo incontrato film sostanzialmente amari o drammatici. La prima commedia vera girata sul ponte è probabilmente l’episodio di Pozzetto (intitolato “Terra”) in Di che segno sei?, in cui oltre al genere si cambia anche “ottica”, visto che il Boscaccio viene abbandonato per riprendere invece dalla riva Nord, quella con le casette gialle. E’ qui che vediamo Pozzetto, con valigia, imprecare contro una pioggia che sappiamo essere stata provocata artificialmente (testimonianze di chi era lì durante le riprese). Giusto una scena, ma che simbolicamente apre alla commedia che lì tornerà appena due anni dopo con Cara sposa. Johnny Dorelli e Agostina Belli (con figlio) trascorrono un pomeriggio sulle rive del Ticino per poi finire inevitabilmente sul ponte di Barche (da dove il figlio, salito su una chiatta, getterà la lenza tentando un’improbabile pesca).

Ma è Celentano che adotta definitivamente Bereguardo: nel 1979, nel film Mani di velluto, tutta la lunga maratona contro Gino Santercole è girata sulle rive del Ticino, mentre l’arrivo è proprio sul ponte di barche, tra le casette gialle dei guardiani (come vedrete nella foto).

E' appunto sul ponte che si vedono Santercole e Celentano sfidarsi nell’ultimo serrato (si fa per dire) testa a testa. Due anni dopo ancora Celentano fa passare Ornella Muti in auto sul ponte di Bereguardo, da Nord a Sud, nel suo Bisbetico domato. Curioso che a Sud del ponte sia posto un cartello che indica Milano (35 km, distanza giusta). Probabilmente si segnalava il raccordo con l’autostrada, visto che Milano è palesemente a Nord, proprio come Magenta...

 Infine ecco una scena molto lunga su cui chiudere questa veloce carrellata sui film (finora individuati) girati a Bereguardo: stiamo parlando dell’arrivo sul cammello al ponte di barche di Paolo Rossi nel film I cammelli, introdotto da chi lo presenta come l’arrivo del campionissimo di un quiz surreale. Con Abatantuono in piedi su una barca lì vicino a pescare, le ragazze miao miao a miagolare seminude, la scena prosegue inquadrando il ponte da ogni angolatura e ogni riva. Un bell’addio, visto che non risultano film girati lì nei Novanta...

Si ringraziano, per la collaborazione alla realizzazione dello speciale, il gentilissimo signor Livio Melgazzi e la Pro Loco di Bereguardo.

• Film compresi nelle tavole e in cui compare il Ponte di Bereguardo:
Il maestro di Vigevano (1963) - I girasoli (1970) - Di che segno sei? (1975) - Cara sposa (1977) - Mani di velluto (1979) - Il Bisbetico domato (1980) - I cammelli (1988).

• Film in cui compare il ponte di Bereguardo e le cui immagini vedete qui sotto:
Bruciati da cocente passione (1976) - L'immoralità (1978) - Fantasma d'amore (1981) - I promessi sposi (1989) - La piovra 4 (1989)















ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO ZENDER

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