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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia a cielo grigio tra le strade e i lussuosi interni di Manhattan: il Woody Allen più classico che si possa immaginare, che però abbassa l'età dei suoi protagonisti scegliendo di dare a lui, Gatsby (Chalamet), natali altolocati che possano permettergli di esprimersi con la precoce padronanza concessagli dal ricco retroterra culturale e quindi dai dialoghi naturalmente non comuni scritti da Allen. Lei, Ashleigh (Fanning), al contrario arruffona e impacciata, imprevedibilmente molto più vicina di lui al Woody comico e farsesco. Insieme studiano al college e quando lei ha l'occasione di andare a Manhattan per intervistare un grande regista (Schreiber), lui decide di accompagnarla sfruttando i...Leggi tutto ventimila dollari da poco vinti al poker, nel quale è un vero asso. L'occasione per una romantica trasferta, insomma, che però si trasforma in tutt'altro quando Ashleigh si presenta al cospetto del regista per intervistarlo. Perché la giovane è attraente, con la sua innocente dolcezza affascina non solo chi risponde distratto alle sue domande (promettendo di rivelarle una “chicca”) ma pure un quotato sceneggiatore (Law) e un celebre attore (Luna) incontrati poco dopo. A lei non pare vero di trovarsi al centro di simili attenzioni e per questo continua a richiamare Gatsby al telefono rimandando prima il pranzo poi ogni successivo appuntamento. Nel frattempo lui, casualmente, incontra la sorella minore (Gomez) di una sua ex e ci passa qualche ora insieme, divisa tra una puntata da suo fratello che abita in zona e una al tavolo da poker con gli amici di quest'ultimo. Due storie separate, che di tanto in tanto si ricongiungono - attraverso la voce del telefono - esplorando mondi diversi: Gatsby quello molto più regolare di chi si ritrova in città da solo discutendo futilmente con persone cui sembra non dare troppa importanza, Ashleigh lasciandosi travolgere dal contatto con l'universo scintillante del cinema, dei party alla moda e dei divi, combattuta tra l'intenzione di riportare tutto sul notes da utilizzare per l'articolo desiderato e il tuffarsi nei sogni più sfrenati. Ed è lei la più viva e vivace, genuinamente entusiasta nel suo ardore giovanile. Gatsby sembra disilluso e deluso, rassegnato a raggiungere i genitori a un party over 60 al quale, non potendo presentare la sua ragazza, decide di sostituirla con una escort spacciandola ai suoi per Ashleigh. Allen ricama come sempre sui dialoghi, lascia fotografare la sua Manhattan prediletta a un grande artista come Storaro, mescola leggerezza e sofisticatezza secondo lo stile che da sempre gli è proprio. Non rinuncia qua e là alla gag efficace da comico vero (la fidanzata del fratello dalla risata improponibile) ma nel complesso predilige il registro sentimentale per le parti dedicate a Gatsby, dai toni più smorzati, spingendosi semmai verso la commedia in quelle con Ashleigh. Si sorride, si ammira una volta di più l'arguzia di dialoghi che in più occasioni ancora sottolineano la distanza di Allen dalla banalità imperante, ci si diverte con moderazione e si ha la conferma di quanto dosando con sapienza gli ingredienti di sempre chi sa fare cinema riesca comunque - anche in mancanza di grande ispirazione (piuttosto palese, in questo caso) - a confezionare film all'altezza della propria fama. Lasciando che sottilmente emergano in Gatsby le lacune di un'educazione rigorosa costretta in gabbie culturali che smorzano gli entusiasmi, inserendo attraverso il personaggio di sua madre una chiave interpretativa che deflagra a sorpresa. Si concentra insomma su Gatsby e le sue acute riflessioni il vero senso del film, lasciando ad Ashleigh e all'abituale caricatura dello stardom il compito di sdrammatizzare interrompendole, di rivitalizzare l'opera con la semplicità propria di chi si abbandona cancellando con l'alcol inibizioni e timidezza. Ci sono pause, momenti talvolta superflui, prolissità ingiustificate in molti dialoghi, ma l'approccio è ancora quello personale, unico di chi a 83 anni non si rassegna ad abbandonare il suo pubblico.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/11/19 DAL BENEMERITO IL FERRINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 30/11/19
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Il ferrini 29/11/19 23:34 - 2337 commenti

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Un Woody particolarmente comico. Si torna a ridere di gusto, come ai tempi di Basta che funzioni, soprattutto grazie al personaggio interpretato dalla Fanning, giovanissima "paesana" ingenua finita nelle grinfie di ben tre scafati personaggi dello star system (un regista, uno sceneggiatore e un attore). Dall'altro lato Chalamet, che assieme alla Gomez danno vita ai classici battibecchi alleniani. Esilarante la scena in cui Jude Law scopre la moglie fedifraga e toccante il monologo della madre, fotografato dal solito impeccabile Storaro. Bello.
MEMORABILE: Il primo incontro di Ashleigh con Francisco Vega; Il bacio "cinematografico" in auto fra Gatsby e Chan.

Markus 30/11/19 10:19 - 3680 commenti

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Una garbata commedia giovanilistica fa da cornice a una vicenda che dura ventiquattro ore con una coppia di universitari che, una volta arrivati a New York, si separeranno facendo quindi scaturire due storie che s'intrecciano. Qualche sghignazzo qua e là e i toni sardonici della "pochade" alla Woody Allen rallegrano non poco; resta però la scarsa verosimiglianza delle situazioni e del linguaggio da "anta" colti messo in bocca a dei ventenni yankee. Complessivamente allettante ma con un finale fiaccamente prevedibile.

Lou 30/11/19 00:40 - 1119 commenti

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Woody torna a girare a Manhattan magnificando ancor più del solito la sua città del cuore, che resta brillante anche sotto la pioggia grazie alla luce del solito Storaro. In questa ennesima commedia ironica e leggera si ritrovano i temi consueti del cinema alleniano, pur con qualche spunto nuovo e un'apprezzabile freschezza di sguardo. Il giovane Chalamet veste i panni del Woody dei vecchi tempi, intellettuale sensibile e raffinato, refrattario al conformismo e alla mondanità.

Kinodrop 1/12/19 18:47 - 2909 commenti

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Vera protagonista di questa favola sentimentale è la cornice alleniana per antonomasia, una New York sotto la pioggia tra scintillio e grigiore che rende accettabile l'intrecciarsi degli accadimenti dei due giovani protagonisti, lui portavoce di un certo intellettualismo nostalgico e lei di un candore spensierato e sorridente, entrambi travolti da una giornata piena di sorprese e imprevisti. Purtroppo, nonostante il brillio delle location, fa da freno uno script opaco e prevedibile. Fanning sprizza allegria, Chalamet sembra fuori parte, Law poco più che un cameo. Modesto.
MEMORABILE: L'intervista a frammenti; Gli spettacolari interni; Gatsby tra la escort e la mamma; Il finale spicciativo.

Xamini 1/12/19 19:11 - 1244 commenti

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Il lavoro di Woody Allen lascia anzitutto un bel sapore. La città è nota e chiaramente abusata (ma se la firma è la sua è sempre un piacere tornare), mentre il gusto per i colori è ereditato da La ruota delle meraviglie, con questi ocra sparati. I dialoghi non raggiungono i suoi livelli di aggrovigliata eccellenza ma sono piuttosto soddisfacenti e il racconto - che è ancora una volta un racconto di città e situazioni - è costruito su una serie di cliché, che funzionano. Un'ultima parola per Chalamet, attore del momento e decisamente in parte (anche se non ai livelli di Chiamami col tuo nome).

Galbo 4/04/20 07:03 - 12372 commenti

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Commedia metropolitana “alleniana” per atmosfere e genere di personaggi che animano la storia. Sotto il cielo piovoso della grande mela una coppia si divide e incontra umanità varia, con i ritmi e i tempi che sono quelli tipici del regista, ma la storia non entusiasma, a differenza dei dialoghi decisamente più intriganti. Attori in parte, una bella colonna sonora e buon doppiaggio italiano per un film godibile ma non memorabile.

Rambo90 17/12/19 01:57 - 7661 commenti

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Quasi un'evoluzione dell'episodio più debole di To Rome with love, in cui Allen dimostra da una parte di saper scrivere ancora dialoghi sagaci e velocemente brillanti, ma dall'altra conferma una grossa crisi di idee mettendo in piedi una non-storia piena di momenti superflui. I protagonisti sono inoltre mal scelti, entrambi troppo ammiccanti e sopra le righe, con sprazzi di bravura nei ruoli di Schrieber, Law e della Jones. Regia routinaria, fotografia elegante ma abbastanza sprecata.

Daniela 8/12/19 23:55 - 12606 commenti

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Se tutto il mondo è paese, New York è un paese piccolo piccolo, dato che tutti non fanno altro che imbattersi l'un l'altro in questa commedia amabile dalla consistenza di una mousse, resa straniante dalle considerazioni esistenziale incongrue sulle labbra di Chalamet, controfigura poco più che ventenne di Allen, mentre Fanning mima l'ingenuità del suo personaggio agitando le mani come le pale di un mulino. Più convincente il cast di contorno e fascinosa la vera protagonista New York, splendidamente fotografata da Storaro. Qualche battuta a segno, ma sceneggiatura modesta e prevedibile.
MEMORABILE: La rivelazione della madre

Graf 15/12/19 22:53 - 708 commenti

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Ennesima meditazione malinconica sulla vita e sui sentimenti da parte di Woody Allen. Riflessione esistenzialista e buffa commedia di caratteri vanno perfettamente a braccetto nelle due vicende che si alternano senza mai incontrarsi, con le quali la maestria cinematografica di Allen costruisce una storia complessa, molto studiata, di grande eleganza formale e sapienza letteraria ma che porta a esiti drammatici piuttosto artificiosi seppur raffinatissimi. Il regista conferma tutto il suo talento ma la maniera si è ormai sostituita all'ispirazione.

Paulaster 12/02/20 10:02 - 4375 commenti

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Coppia universitaria si perderà di vista a Manhattan. Contrapposizione di caratteri tra i protagonisti (introverso lui, estroversa lei) per un bailamme di incontri non troppo credibile per la giovane età. I dialoghi sono brillanti, specie nella prima parte in cui Allen dimostra di avere ancora buone battute, ma si spegne verso la fine. La pioggia stempera le sempre presenti nevrosi cittadine e qualche location artistica o "intima" rende New York meno caotica del solito.
MEMORABILE: I creativi da mamma e papà; Assomiglia ad Arafat; "Parlate di cactus?"; La canzone al piano; "Adoro i rimorchiatori".

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Urraghe 20/02/20 23:58 - 78 commenti

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Ventiquattro ore di una coppia di giovani studenti accompagnati dalla regia di Woody Allen. Commedia dissimile del regista che questa volta segue un protagonista ventenne e ben poco stravagante nelle sue peripezie amorose nella abituale e confortevole New York. Attori tutti ben diretti nella pioggia autunnale con poche battute e la musica ben presente in un film meritevole per una visione rilassata.
MEMORABILE: La scena del bacio nell'auto.

Didda23 26/03/20 07:26 - 2424 commenti

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Strepitosa opera alleniana (probabilmente la migliore del decennio 2010-2019) con una qualità dei dialoghi nettamente sopra la media del genere. Una direzione attoriale impeccabile con una Fanning ammirevole in un personaggio che mischia ingenuità a dolcezza e un Chalamet sorprendente nei panni del giovane-vecchio (imbattibile nei giochi d'azzardo). New York è fotografata egregiamente dal mitico Storaro, che si supera negli interni sublimando - con un gioco di luci egregio - il dialogo fra madre e figlio. Un film di una delicatezza pregevole, con momenti comici riusciti.
MEMORABILE: Il bacio fra Chalamet e la Gomez; L'arrivo della fidanzata di Luna; Il finale romantico in stile "vecchi tempi".

Camibella 6/06/20 00:12 - 277 commenti

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Da sperticato amante qual è della sua New York, Allen la beatifica rendendola protagonista centrale di questa commedia che non manca dei suoi stilemi (un'eleganza e una raffinatezza di fondo e dialoghi particolarmente colti). Piuttosto quello che non convince è la scelta dei due giovani protagonisti, l'uno troppo attento a interpretare un alter ego ventenne del regista e l'altra che gesticola e farfuglia come una scolaretta senza arte né parte. Molto più bravi ma sprecati gli altri navigati attori, che però hanno poco battute per elevare il prodotto. Magnifica la fotografia.

Nando 8/06/20 23:00 - 3806 commenti

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Un frammento della poetica del grande Allen che regala una garbata commedia provvista di dialoghi sopraffini, dotati di tecnica di ottimo livello. Per il resto la narrazione scorre lineare tra pseudo tradimenti e confessioni sconvolgenti. Certo non si può definire un capolavoro, ma regala comunque una leggiadria di discreto livello. Finale parzialmente inaspettato.

Thedude94 9/06/20 00:11 - 1084 commenti

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Allen regala a Chalamet un personaggio notevole, giovane e nichilista, che vive una relazione nella quale spera di trovare un po' di romanticismo, ma che in una suggestiva New York piovosa dovrà affrontare in un solo giorno varie situazioni sconvolgenti. Il cast è diretto in maniera eccellente, la Fanning entra bene nel personaggio e regge le parti con attori più affermati; anche la Gomez fa la sua bella figura. Nulla da ridire sull'eccellente comparto tecnico e la splendida fotografia. Il regista tocca vari temi oltre l'amore, tra cui il rapporto del giovane con la madre opprimente.

Enzus79 14/06/20 22:06 - 2864 commenti

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Due giovani studenti sono travolti da imprevisti in una giornata piovosa a New York. Woody Allen ritorna nella città fonte di ispirazione di suoi moltissimi film. Purtroppo il risultato non è quello che ci si aspettava: pur avendo momenti e battute di buon livello, la storia risulta fiacca e nella parte finale un po' banale. Bene il cast, specialmente Elle Fanning.

Daraen4 13/11/20 13:48 - 102 commenti

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Fotografia e dialoghi, due elementi lanciati addosso allo spettatore inerme e goduto, che non può faticare ad analizzarli in quanto palesi, chiari, netti: la fotografia ultra-focalizzata dal punto di vista cromatico di Storaro, che dipinge anche l'arcobaleno frutto della pioggia che cade col sole autunnale, e i dialoghi, troppo brillanti in ogni momento, frutto di una mente allenatissima che ormai senza sforzo sciorina genialate come fossero sputi. E' una fiaba, da prender per quello che non può essere, summa dell'Allen più sofisticato, che gioca registicamente sui piano sequenza.
MEMORABILE: Gatsby si ferma a guardare l'orologio delle statue mobili, e aspetta l'arrivo fatale di Shannon.

Giusti92 29/11/20 00:06 - 5 commenti

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La pioggia c'è. New York anche. Woody Allen pure. Bastano queste tre cose per tirar fuori un'altra perla del "regista dagli occhi tristi". Le sonorità, i colori, i dialoghi ti fanno catapultare subito nell'atmosfera delle opere di Allen, che sono film a sé. Irripetibili. Unici. Sceneggiatura attualissima, con una strizzata d'occhi al MeToo. Degno di nota Timothée Chalamet una spanna sopra gli altri, che sa entrare egregiamente nel mondo di Woody Allen.

Capannelle 18/12/20 00:15 - 4394 commenti

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Ci sono battute divertenti e riflessioni amarognole sui temi preferiti del regista newyorchese. Però se Chamalet regge bene la scena, la Fanning alla lunga stanca e bisogna preferirle altri personaggi femminili del film. Anche i personaggi dello star system si rivelano troppo caricaturizzati; meglio allora le vicissitudini della famiglia di Gatsby, e il film fatica a decollare. Non aiutano le solite musiche tipiche del modo di raccontare di Allen e la fotografia di Storaro, a tratti invadente e stucchevole.

Hackett 29/01/21 12:21 - 1865 commenti

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Ennesimo atto d'amore per New York di un Woody Allen che ancora stupisce per la sua abilità e scioltezza nello scrivere dialoghi brillanti e divertenti. Manca lui in scena, e questo è sempre un peccato, ma il cast è di rispetto e se la cava, con un Timothée Chalamet che dopo Guadagnino si conferma un volto interessante. Tra storie d'amore schivate e ritorni di fiamma inaspettati, seguiamo i personaggi nei loro fortuiti incontri con ritmo serrato e coinvolgente. Poco di nuovo nel complesso, ma chi ama il regista non resterà deluso.

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Modo 28/03/21 16:53 - 948 commenti

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Non sarà il miglior film di Woody Allen però la commedia risulta gradevole, leggera e decisamente spensierata. E' interessante vedere come col passare degli anni il regista racconti la sua New York, della quale alcuni scorci restano sempre molto suggestivi. I due giovani protagonisti risultano piacevoli e i dialoghi a tratti taglienti compensano la sceneggiatura piuttosto piatta.

Minitina80 23/11/21 00:49 - 2976 commenti

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Allen riesce ancora ad essere perfettamente sé stesso, girando l’ennesima commedia metropolitana basata su situazioni dialogate che non seguono un andamento lineare prestabilito. Come in altre occasioni è necessario tener desta l’attenzione per cogliere le tante sfumature racchiuse nelle parole e non lasciarsi sfuggire gli sprazzi del miglior Woody che affiorano ogni tanto. In sottofondo, ma non troppo, vigila la città di New York, descritta come una dispensatrice di caos apparente, che azzera e rimodella le altrui esistenze. Epilogo breve, ma dal sapore vagamente fiabesco.

Gordon 25/06/22 15:18 - 260 commenti

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Woody Allen invecchia ma non tramonta mai. Anzi, l'arzillo regista ormai ottuagenario confeziona una commedia molto nelle sue corde, che pur senza strafare regala un'ora e mezza di buonumore. I personaggi prescelti, una coppia di eccentrici fidanzatini, inscenano dialoghi spigliati e le loro vicende, sempre più divergenti nella tentacolare metropoli, danno il la a una serie di episodi simpatici, cui contribuisce un cast di livello (Gomez e Law su tutti). Peccato per un finale abbastanza debole.

Herrkinski 25/06/22 18:45 - 8052 commenti

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Woody Allen nel suo habitat naturale, una New York di quartiere uggiosa (ottimamente fotografata) nella quale si svolgono le disavventure di giovani borghesi ebrei, tra il mito delle celebrità e l'ennui di chi è cresciuto tra troppi agi. Dialoghi fiume tipici del regista, una rappresentazione dell'ambito hollywoodiano risaputa, qualche momento romantico e agrodolce per un film che non si muove di un centimetro dagli standard più noti di Allen; dedicato quindi solo agli aficionados, per tutti gli altri risulterà probabilmente una satira scontata, con un senso di déjà vu elevato.

Occhiandre 1/07/22 09:13 - 153 commenti

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Sofisticata sceneggiatura, battute fulminee recitate da un cast troppo "disneyano" tanto da mettere dubbi sulla sua stessa validità. Problematico contrasto fra sagacia a parole e prevedibilità del set di Santo Loquasto? I personaggi sono interessanti: il protagonista più che la biondina svampita e mitomane o la moracciona latina e supercinica che suonano più come una condanna che come una risoluzione, ma Allen ci ha abituati ormai a una visione pessimistica in cui sempre meno lo spettacolo della vita giustifica il biglietto. Ritmo isterico fuori tempo. Bella pioggia. Buona regia.
MEMORABILE: Il protagonista che si chiama Gatsby; Jude Law irriconoscibile; Le battute goliardiche dell'incipit.

Giùan 8/07/22 10:03 - 4528 commenti

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Nella pletora cinematografica alleniana, il giochino dell'eccezione e dell'eccedenza (meglio di questo, peggiore di quello) è consustanziale, ma non ci esenta dal guardare alla specificità d'ogni singola opera. Qui a (com)piacere progressivamente sono un ritmo da commedia musicale (sostenuto dalla fotografia di Storaro), il meccanismo disincantato delle (auto)citazioni e la trovata geniale (magari "incidentale") di questi giovani "classici" completamente avulsi dalla realtà che per questo meglio riflettono un sincero senso di spaesamento. Umbratile ma disteso, serenamente piovorno.
MEMORABILE: Il bacio tra Chalamet e la rivelazione Selena Gomez dal delizioso broncio; I tempi comici della Fanning; La Fanning via in carrozza; Gatsby Welles.
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