Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/04/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/07/07
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B. Legnani 26/04/07 16:24 - 5532 commenti

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Clamoroso successo di pubblico televisivo degli Anni Settanta. Insuperato come richiamo e interesse di massa. Vicenda in cui la magìa di Roma s’intreccia con Byron e la parapsicologìa. Un po’ lenta la prima puntata, ma poi cresce alla grande. Romolo Grano è l’autore del Salmo XVII (della Doppia Morte), qui attribuito a Baldassarre Vitali. Il top è Franco Volpi che disegna in modo fantastico il suo principe Anchisi. A stonare c’è Girotti, eccessivo. Grande cast. Indimenticabile. Se la soluzione non è chiara, basta leggere il finale dell’omonimo romanzo di D’Agata.
MEMORABILE: La conferenza di Pagliai nell'ultima puntata.

Sadako 17/05/07 17:44 - 177 commenti

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È incredibile vedere come negli Anni Settanta il paranormale fosse di casa nelle serie televisive dedicate al grande pubblico. Ugo Pagliai, perfetto nel ruolo dell'allucinato professore inglese, si destreggia tra fantasmi, maledizioni e reincarnazioni con estrema familiarità (Robert Powell, nel remake, non riuscirà a fare altrettanto). La Roma misteriosa è descritta magistralmente e la canzone della sigla ("Cento campane") è rimasta a lungo nella memoria dei giovani di quella generazione. Pur essendo datato, conserva ancora tutto il suo fascino.

Gugly 4/02/08 22:11 - 1187 commenti

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Sceneggiato datato che, pur limitato dalla regia e dalla recitazione prettamente teatrale dei protagonisti, tipici degli Anni Settanta, conserva fascino e trasmette ancora inquietudine, anche per merito di un uso molto sapiente delle musiche e delle luci. Pagliai nei panni dello spaesato Foster divenne (giustamente) l'idolo femminile durante la messa in onda dello sceneggiato.
MEMORABILE: Il ritrovamento della borsa rubata nell'atelier abbandonato; la seduta spiritica.

Hackett 27/04/08 14:53 - 1867 commenti

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Buon sceneggiato tv firmato da un maestro come D'Anza, nome di assoluto rilievo nella filmografia RAI: è un prodotto assolutamente innovativo occupandosi di temi, come l'esoterismo e il paranormale, che nel 1971 erano decisamente arditi. Belle le immagini, soprattutto notturne, di Roma, che ne esaltano (complice la storia) l'aura magica e misteriosa. Notevole anche il tempo che nella narrazione viene utilizzato per parlare concretamente del poeta Byron. Quando la RAI produceva storie con un occhio alla cultura...

Il Gobbo 13/01/09 23:00 - 3015 commenti

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Straordinario documento di un'epoca in cui il pubblico tv poteva essere avvinto come l'edera da una vicenda complessa, articolata e giocata su più piani, ambientata in una Roma alchemica e spettrale, recitata teatralmente quanto si vuole ma da attori professionisti capaci di dizione corretta e senza inflessioni dialettali nè l'"anzia" e i "probblemi" e i messaggini conformistici che affliggono le odierne fiction per baluba. E che professionalità di scrittura, e quanta cura del dettaglio... "Visione indimenticabile, tenebrose presenze".

Manrico 18/03/09 14:06 - 95 commenti

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Riproposto oggi in dvd da una collana che evidenzia la popolarità dello sceneggiato giallo/misterioso nella tv italica degli Anni Settanta, conferma il suo status di "cult" anche a scapito delle inevitabili lentezze e ingenuità che l'isterismo visivo odierno obbliga a notare. L'atmosfera inquieta e sovraccarica di simboli, straordinariamente resa da una Roma deliziosamente ingannatrice, insieme all'indimenticabile Foster di Ugo Pagliai ci fanno ancora fischiettare... din don, din don... amoreeee. Indispensabile.

Sabryna 7/04/09 21:07 - 225 commenti

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Straordinario sceneggiato-cult degli Anni Settanta. Le ambientazioni e le vicende a metà tra il passato e il presente, l'ambiguità di alcuni personaggi, l'esoterismo e la parapsicologia miste ad un pizzico di cultura ne fanno un piccolo gioiellino di casa nostra. Ottime le interpretazioni di tutto il cast, con particolare riguardo ai protagonisti Ugo Pagliai/Edward L. Forster e la bellissima Carla Gravina/Lucia. Veramente ben fatto, soprattutto nella gran serie di intrighi che si incastrano perfettamente tra loro.
MEMORABILE: ...piazza con rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale, fontana con delfini, messaggero di pietra, musica celestiale, tenebrose presenze...

Pigro 23/05/09 10:23 - 9666 commenti

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Giovane inglese a Roma alla ricerca delle tracce di Byron si imbatte nelle misteriose apparizioni di una donna. Suggestivo sceneggiato TV dei primi Anni Settanta, che assorbe tutta la grande tradizione protoromantica in un intreccio tra mistero, maledettismo, passione e poesia, tra fantasmi e brividi, diluendolo nella classica struttura da romanzone popolare. Una realizzazione eccellente per l'epoca, ben sostenuta dai protagonisti e ben diretta da D'Anza, che porta sullo schermo una Roma tenebrosa e intrigante.

R.f.e. 3/07/09 13:32 - 816 commenti

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Strano periodo, i primi anni '70... Nel marzo del 1971 era uscito il primo numero de "Il Giornale dei Misteri" e a maggio di quello stesso anno la RAI trasmise la prima puntata di questo sceneggiato (che comunque si rifaceva anche alla moda dei thriller e degli horror di Bava e di Argento). Indimenticabile l'Edward Forster di Ugo Pagliai e i tanti personaggi che popolano questo straordinario teleromanzo. Una Roma intrigante e fascinosa, forse mai più rivista così, al cinema o in tv. Un classico evergreen della nostra televisione.

Tomastich 22/07/09 12:03 - 1255 commenti

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L'apoteosi dello strapotere culturare della RAI negli anni '70-80: ci potevi trovare di tutto, dagli sceneggiato thriller fino ai concerti heavy metal. "Il segno del comando" è proprio figlio di quel tempo in cui Maria de Filippi era al liceo e Maurizio Costanzo apriva ancora la finestra nel suo pioneristico talk-show. Il solo inquadramento in un'epoca storica, fa sì che non abbia bisogno di commentare la sinossi di questo bellissimo sceneggiato. Basta solo ricordare (per chi c'era) e sognare (per chi non c'era).

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Caesars 8/11/09 17:15 - 3790 commenti

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Lo sceneggiato parte un po' lento ma già dalla seconda puntata la trama si fa avvincente e cresce la curiosità per vedere come andranno a finire gli eventi. Purtroppo quando devono essere chiarite le cose, non tutto è così limpido come si vorrebbe e un po' di amaro in bocca rimane. Peccato perché il finale è un gradino sotto a tutto quanto l'ha preceduto. Comunque non ci possiamo lamentare troppo: una Roma spettrale fotografata benissimo e uno stuolo di attori teatrali, oltre ad una storia interessante, quando mai si vede in tv al giorno d'oggi?

Stefania 7/03/11 02:33 - 1599 commenti

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Ero curiosissima di vederlo: banalmente, la prima cosa che ho notato è che Pagliai non mi convince molto né come studioso né come inglese. La seconda: la lunghezza e la complessità dei dialoghi (oggi, siamo più abituati alla paratassi che alla sintassi...). Poi, il fascino di questo mini-grand tour in una Roma invernale e notturna, silenzioso campo di battaglia tra la dimensione razionale e quella magica, mi ha completamente conquistata. Meraviglioso anche il finale, persistente enigma!
MEMORABILE: Una Roma grandiosa, decadente, spettrale: mai solare, mai dolce, un meraviglioso mostro!

Homesick 22/10/11 17:22 - 5737 commenti

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Capolavoro dello sceneggiato TV italiano. Agli intrecci spionistico-polizieschi del decennio precedente si sovrappone una pista sovrannaturale con misteriose figure ed inquietanti presenze che dimorano in una Roma appartata, angusta ed arcana; la suspense, sostenuta anche da eruditi riferimenti artistici veri o fittizi, non si placa neppure nel finale, lasciato inesplicato come da miglior tradizione fantastique. L’allibito Pagliai attraversa una lunga galleria di oscuri personaggi: indelebile il ricordo dell’eccentrico principe Anchisi reso da uno straordinario Franco Volpi. Estatico.
MEMORABILE: La taverna; la seduta medianica; l’incubo di Pagliai; l’inseguimento notturno; la conferenza; il pugnale del Brandani; il confronto Girotti-Volpi.

Nicola81 18/09/11 11:49 - 2857 commenti

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I difetti delle produzioni Rai dell’epoca ci sono tutti: recitazione teatrale, dialoghi fin troppo sofisticati e ritmo non esattamente spedito. Ma l’ingegnosità della sceneggiatura, il mix tra paranormale e cultura e la bravura di D’Anza nel costruire, affidandosi alla cornice di una Roma quasi sospesa nel tempo, un’atmosfera e una suspense notevoli, lo hanno elevato al rango di vero e proprio classico. Finale parzialmente aperto, ma forse è giusto così. Ottimo cast (solo la Tedesco appare sottotono) e musiche efficaci di Romolo Grano.
MEMORABILE: La seduta spiritica (da brividi!) e la spiegazione del commissario.

Corinne 28/11/11 23:21 - 420 commenti

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Fantasmi, musiche maledette, quadri e tanto altro come da migliore tradizione gotica, un segreto nascosto tra le pagine del diario di Byron. Non siamo però nella brughiera bensì in una Roma resa altrettanto misteriosa, spettrale e suggestiva. Una volta abituatisi al ritmo non sempre serratissimo, la vicenda avvince e regala più di un brivido. Un gioiellino da riscoprire, sicuramente.
MEMORABILE: I titoli di testa, con Foster che insegue Lucia tra i vicoli; La conferenza; Il finale nella taverna.

Fauno 21/08/12 11:03 - 2212 commenti

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Una trama impostata sulle leggende e sullo spiritismo che a un certo punto ha una biforcazione e assume connotati legati anche allo spionaggio, può solo incontrare tutti i miei favori. Eccellente per non dire meraviglioso il personaggio interpretato dalla Gravina, nonchè la Taverna dell'Angelo, il quadro e i versi rivelatori. Peccato solo per la ridicola colonna sonora con quel tormentone del ding-dong... Esagerato pure il finale: un miracolo nel miracolo.

Lucius 7/10/13 13:56 - 3015 commenti

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Una Roma sparita, semideserta, da cartolina in BN, incorniciata da una plumbea fotografia e uno sceneggiato che fa del mistero la sua ragion d'essere, le principali caratteristiche dell'opera di D'Anza. Una trama densa d'inquietudine, sovrannaturale, misteriose scoperte, indizi e un'antica poesia da decifrare. La chiave del mistero sarà decifrata dalla conoscenza. Il segno del comando riamarrà per sempre uno sceneggiato imprescindibile, una delle poche cose eccelse prodotte da mamma Rai. Cult.

Nando 9/10/13 09:48 - 3814 commenti

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Sceneggiato cult dei primi anni 70 ambientato in una Roma magica e misteriosa, abitata da personaggi ambigui. Il soprannaturale si miscela con la quotidianità e regala una narrazione inquieta che anche dopo la fine lascia molti dubbi. Cast appropriato e nostalgia di certi grandi prodotti televisivi.

Samdalmas 23/01/14 13:34 - 302 commenti

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Più che un semplice sceneggiato è un piccolo capolavoro, diretto con maestria da Daniele D'Anza, che fonde horror, mistery, spionaggio, con falsi storici che sembrano veri (il diario romano di Byron, la musica di Baldassare Vitali) sullo sfondo di una Roma notturna davvero affascinante e piena di magia. Perfetti i protagonisti, da Pagliai alla Gravina, passando per Girotti, Volpi, Hintermann.
MEMORABILE: L'inseguimento nei vicoli tra Pagliai e la Gravina; La seduta spiritica; La conferenza finale.

Motorship 28/01/14 17:46 - 585 commenti

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Notevolissimo sceneggiato Rai degli anni 70, diretto magistralmente da D'Anza, che è un ibrido molto ben riuscito tra horror, gotico, spionaggio e psicologico. Suspance, intrecci ed enigmi (specie quello del finale, più aperto che mai). L'ottimo cast inoltre rende al massimo, in particolare Pagliai, la bellissima Gravina, Girotti e Volpi. La Roma notturna infine dona'un atmosfera misteriosa e onirica a tutto il contesto. Azzeccate le musiche di Grano con in testa la famosissima "Cento campane".
MEMORABILE: La seduta spiritica; L'inseguimento tra Pagliai e la Gravina; La conferenza; Il finale nella taverna.

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Luchi78 13/02/14 09:41 - 1521 commenti

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Fiction datata ma interessante: uno stile narrativo decisamente diverso da quello attualmente in uso nelle sceneggiature, sicuramente più ricercato. La scelta di puntare su un tema esoterico si rivela vincente, mentre la componente thriller si rivela nelle spiegazioni in stile teatrale di Pagliai. Curioso notare come la componente femminile sia sempre piuttosto audace e ammiccante, almeno per l'epoca in cui venne proposto lo sceneggiato (caratteristica che poi aumenterà esponenzialmente negli anni a venire)...

Claudius 8/08/14 09:31 - 543 commenti

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Autentico cult della tv di stato (e ne facessero altri così), assieme a Gamma e Madame Bovary! Roma, la città eterna per eccellenza, fa da sfondo a una vicenda ricca di fascino in cui s'intrecciano esoterismo, paranormale e profezie. Ottimo il cast e da antologia della paura la scena della seduta.
MEMORABILE: La Gravina che gira per le stanze con il candeliere in mano.

Trivex 21/04/15 14:43 - 1744 commenti

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Location e atmosfera da capolavoro assoluto. Una Roma così grigia e desolata si era davvero vista raramente e gli edifici in cui si svolgono molte scene significative sono stati scelti con cura e concorrono all'ottimo risultato. La brezza del fantastico irrompe spesso all'interno di un racconto complesso, a volte forse elaborato in modo contorto ed eccessivo (in particolare nel lungo finale, in cui si spiega - o si cerca di spiegare- la ragione dell'intera vicenda). Spiriti o spie che siano, è tutto da vedere e da "credere".

Jurgen77 12/10/15 08:27 - 629 commenti

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Superba fiction gotica dei primi anni settanta. Atmosfere dilatate, sulfuree. Ottima l'idea di accostare un giallo/poliziesco alle tematiche esoteriche-spiritiche in una Roma dal lato oscuro. Superbe le interpretazioni e le caratterizzazione dei personaggi come pure la colonna sonora. Ottimi la sceneggiatura e il livello di tensione che si ripercuote in tutte le cinque puntate. Triste accostare una perla del genere alle mediocri fiction odierne...

Beppeblues 18/03/16 10:58 - 9 commenti

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Uno sceneggiato assolutamente stupendo. Non ci sono parole per descrivere il livello di coinvolgimento che produce nello spettatore. Interpretazione magistrale del grande Ugo Pagliai, bravissimi anche Carla Gravina, Franco Volpi e tutti gli altri attori. Anche a guardarne una sola puntata si è letteralmente assorbiti nell'incredibile atmosfera "noir"! Favolosa anche la colonna sonora ("Cento campane" di Enzo Faresin).

Pesten 28/06/18 21:59 - 790 commenti

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Capolavoro senza tempo. A quell'epoca osare con uno sceneggiato che raccontasse di mistero, magia, reincarnazione, tenebrose presenze e via discorrendo, era pura follia. Una storia ben fatta e interessante, una prova recitativa sopra la media (dal profondo taglio teatrale), sullo sfondo una Roma oscura e avvolgente: tutti argomenti vincenti per un antenato delle poi celebri serie tv che potrebbe fare centro nel cuore di gente come Lynch per via della naturalezza con cui certe tematiche vengono trattate.

Domego 29/10/18 17:25 - 1 commenti

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La bellezza di una Roma minore, segreta, sparita.... Uno sceneggiato datato ma tuttora affascinante e il bianco e nero contribuisce fondamentalmente alla magia dell'atmosfera. Dialoghi forse un po' troppo presenti rispetto all'azione, ma fa parte dello stile delle "fiction" dell'epoca. Molto imitata e mai eguagliata, questa serie di cinque episodi ha acceso la fantasia di milioni di telespettatori dell'epoca. L'effetto più significativo che induce nello spettatore è il desiderio di accrescere la propria cultura in molteplici campi.
MEMORABILE: "...Il pittore Tagliaferri è morto cento anni fa...".

Il Dandi 19/12/18 18:23 - 1917 commenti

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Un evento rimasto negli annali del costume italiano (si parla di 15 milioni di spettatori), nonché il migliore sceneggiato Rai di genere mystery. Il soprannaturale (fantasmi, reincarnazioni, maledizioni) irrompe nel giallo senza bisogno di effetti speciali. E se le recitazioni di molti (specie Volpi e la Falk) restano squisitamente teatrali, D'Anza importa un uso massiccio di tecniche cinematografiche e di scene in esterni girate in location reali inedite nel contesto televisivo di allora. Grandi personaggi, grandi atmosfere: leggenda.
MEMORABILE: La Roma di Lord Byron, una Roma inesistente (via delle tre spade, la piazza del quadro di Tagliaferri) eppure così familiare.

Myvincent 30/04/19 08:34 - 3741 commenti

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Sulle orme di un soggiorno di Byron a Roma, si sviluppa una storia che dal contemporaneo di allora va indietro di 200 anni, ricco di coincidenze, enigmi, visioni incomprensibili. L'intreccio è quanto mai intricato e sospinto dai più disparati oggetti: un medaglione, un quadro, uno spartito. Così, a volte forzosamente, si penetra delle atmosfere, anche gotiche, di uno sceneggiato ultraseguito, la cui fama è comprensibile; per la qualità globale, lo stile, la capacità degli attori. La prima e l'ultima puntata sono piatti eccellenti.
MEMORABILE: Il fantasma di Lucia con tanto di candelabro in mano; Le sedute spiritiche e il volto della medium; La sigla di chiusura "Cento campane", famosissima.

Von Leppe 6/07/19 15:48 - 1262 commenti

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La protagonista principale è sicuramente una Roma misteriosa ed esoterica, ma l'elemento più originale di questa pellicola è che mescola una storia del soprannaturale con il folclore della città, con tanto di canzone cantata in romanesco (“Cento campane”). Pur essendo uno sceneggiato dalla fotografia palesemente televisiva ha un'atmosfera riuscita e tenebrosa, complici anche delle scenografie molto ben realizzate e ottime location). La trama è ricca di situazioni affascinanti, anche se la parte finale delude un po'.

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Ultimo 9/01/21 19:11 - 1655 commenti

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Uno sceneggiato Rai anni '70 di buona fattura grazie ad una sceneggiatura complessa ma intrigante, che va a mischiare magia, esoterismo, le poesie di Byron e una componente gialla. Il prodotto decolla dalla terza puntata, quando il livello sale e lo spettatore rimane incollato allo schermo. Buona prova del cast, a partire dal protagonista Ugo Pagliai, ben calato nella parte. Lo "spiegone" nell'ultimo episodio è necessario per ricostruire tutta la vicenda. Suggestive e azzeccatissime le location in un Roma lugubre e misteriosa.
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  • Discussione B. Legnani • 26/01/10 18:34
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    R.f.e. ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire, nella sezione Curiosità:

    Ce lo ho anch'io. Stessa edizione!
    Per chi, nel vedere lo sceneggiato, non ha chiarissimo il finale, il libro è di ottimo ausilio.


    Anche se, a dire il vero, ci sono delle leggere differenze fra sceneggiato e libro, come viene evidenziato, per esempio, in questo sito qui (vedere verso fine pagina):

    http://www.vicolostretto.net/Il%20Segno%20del%20Comando.htm



    Verissimo, ma la spiegazione del romanzo è esaustiva.
  • Musiche Lucius • 29/10/11 00:12
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, due 45 giri originali:





    Ultima modifica: 7/09/18 07:58 da Zender
  • Homevideo Xtron • 22/04/18 16:42
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Il triplo dvd ELLEU / MEDIALIA / RAITRADE / WB

    Audio italiano
    Sottotitoli in italiano
    Formato video fullscreen
    Durata 1h07m06s (I puntata), 1h00m16s (II puntata), 1h08m37s (III puntata), 1h06m18s (IV puntata), 1h30m21s (V puntata)
    Extra: Riassunti delle puntate precedenti, booklet di 12 pagine

    (immagine a 28:08 della III puntata)

    Ultima modifica: 22/04/18 16:43 da Zender
  • Discussione Domego • 28/10/18 21:11
    Stagista - 1 interventi
    buonasera, questa segnalazione può sembrare stupida e la condivido per semplice curiosità: nella bellissima scena dell'inseguimento da parte di Foster nei confronti di Lucia ambientata nei vicoli di Roma, fa la sua comparsa improvvisa un gatto che probabilmente urtato o spaventato accidentalmente dallo stesso Foster miagola e scappa. Questo piccolo particolare rende il tutto amcor più suggestivo.
    Un'altra cosa molto curiosa che ho notato solo ultimamente:
    nella primissima scena quando Foster scende dall'auto per avviarsi al civico n.33 si nota uno strano movimento sul muro alle sue spalle. Guardando fotogramma per fotogramma si nota una sagoma scura che discende velocemente la parete. Anche il passante (comparsa) sembra voltarsi a guardare. Non so darmi alcuna spiegazione, a meno che non fosse un grosso topo che scappa impaurito...
  • Discussione Krugher • 20/03/19 10:22
    Disoccupato - 3 interventi
    buongiorno ma esiste la foto o quadro della famosa piazza coi delfini????
  • Discussione Krugher • 20/03/19 10:27
    Disoccupato - 3 interventi
    sono ancora io...se cé qualcuno che qualcosa in più della piazza coi delfini. visto che si parla in tutte le puntate
  • Discussione B. Legnani • 20/03/19 10:36
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Krugher ebbe a dire:
    sono ancora io...se cé qualcuno che qualcosa in più della piazza coi delfini. visto che si parla in tutte le puntate

    E' piazza dei Coronari. Se ne parla nello speciale location: https://www.davinotti.com/articoli/le-location-esatte-del-segno-del-comando/286
    Ultima modifica: 20/03/19 10:37 da B. Legnani
  • Discussione Il Dandi • 20/03/19 11:57
    Segretario - 1488 interventi
    Sì, ma credo che Krugher intendesse dire un'altra cosa:

    Nello sceneggiato si finge che l'attuale Piazza dei Coronari avesse preso il posto della "piazza con rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale, fontana con delfini, tenebrose presenze" descritta nel diario di Byron e nel quadro di Tagliaferri: quest'ultima resta invece un luogo immaginario.
    Ultima modifica: 20/03/19 11:58 da Il Dandi
  • Discussione Allan • 20/03/19 12:07
    Disoccupato - 1338 interventi
    Questo il misterioso dipinto con relativa descrizione:



    "Fantasia architettonica su motivi romani", Olio su tela, 1870 ca.
    Marco Tagliaferri
    Ultima modifica: 6/04/21 13:58 da Allan
  • Musiche B. Legnani • 6/04/21 13:42
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Finalmente, integrale, il Salmo XVII di Baldassarre Vitali.
    qui.