Le location esatte del "Segno del comando"
8 Giugno 2009



La sequenza iniziale dello sceneggiato ci mostra Lancelot Edward Forster (Ugo Pagliai), professore di letteratura inglese a Cambridge, giunto da poco a Roma, mentre si reca in via Margutta 33, presso lo studio del pittore Marco Tagliaferri il quale, in una lettera d'invito, gli ha promesso importanti rivelazioni su un diario di Lord Byron, scritto durante un soggiorno romano del poeta. Il diario è il documento più importante di una prossima conferenza che il professore inglese dovrà tenere sul tema 'Byron a Roma', presso il British Council della capitale. Insieme alla lettera, Tagliaferri ha inviato a Forster anche una foto di un piazza romana, citata nel diario di Byron, e fino ad allora ritenuta dal professore frutto della fantasia artistica del poeta: si tratta della famosa piazza con 'rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale e fontana con delfini' che costituirà uno dei principali motivi conduttori dell'intero sceneggiato.

In questo caso, la ricerca dei luoghi delle riprese, per la loro perfetta coincidenza con quelli mostrati nello sceneggiato, non ha presentato alcuna difficoltà, e non è stato neanche difficile entrare nel cortile del condominio di via Margutta 33 che, a detta del giovane e gentile portiere dello stabile, rappresenta una meta piuttosto frequentata dagli appassionati del Segno del Comando, romani e non, che ripercorrono gli itinerari di Forster & company.

Con la speranza d'incontrare finalmente il pittore Marco Tagliaferri, Edward Forster si reca all'appuntamento serale con Lucia e, dopo un breve incontro ai piedi della scalinata di piazza di Spagna, i due si recano insieme alla Taverna dell'Angelo, una locanda di Trastevere.
Nella ricerca dei luoghi mostrati in quest'episodio, tralasciando la famosa scalinata di piazza di Spagna, ho concentrato l'attenzione sui vicoli attraversati da Lucia e Forster mentre si recano alla Taverna dell'Angelo. In particolare, per trovare il vicolo della locanda (che lo sceneggiato ci mostra essere a Trastevere), ho innanzitutto confidato sul fatto che le riprese fossero state effettivamente realizzate nel popolare quartiere romano.


Alla Taverna dell'Angelo, Forster, dopo avere atteso invano l'arrivo di Tagliaferri, stordito e confuso, forse per il vino bevuto, perde i sensi. Il professore inglese si risveglia a notte fonda nella sua auto e si accorge che la sua borsa, che contiene la copia del diario di Byron, è scomparsa, mentre della Taverna dell'Angelo non c'è più alcuna traccia; trova, inoltre, appoggiato su un sedile dell'auto, il medaglione che Lucia indossava quella sera. Dopo aver denunciato l'accaduto al più vicino commissariato di polizia, all'alba, Forster si precipita nuovamente in via Margutta, presso lo studio di Tagliaferri, per cercare Lucia, ma nessuno gli risponde. Lo accoglie, invece, da un appartamento adiacente allo studio, un vecchio colonnello in pensione, ultimo discendente della famiglia dei Tagliaferri, che gli rivela che il pittore romano e la sua modella sono morti cento anni prima, in circostanze misteriose. Ancora sconcertato dalla notizia, e seguendo un ultimo consiglio del vecchio colonnello, il professore inglese si reca presso il Caffé Greco di via Condotti, dove scopre la sua sorprendente somiglianza con un autoritratto di Marco Tagliaferri.
La piazzetta dove Forster si risveglia e si accorge del furto della sua borsa è largo M. D. Fumasoni Biondi, adiacente a piazza di S. Maria in Trastevere. Anche in questo caso, per individuare il luogo, ho fatto ricorso all'espediente che ho usato per trovare la via della Taverna dell'Angelo: ho tracciato un disegno approssimativo del posto e ho poi cercato la piazza corrispondente su una mappa di Trastevere.
L'Antico Caffé Greco, fondato nel 1760 dal 'levantino' Nicola Della Maddalena, si trova a via dei Condotti, a due passi da piazza di Spagna; è il caffé più famoso e importante della capitale e, per secoli, è stato meta di turisti e intellettuali.

Su una terrazza della Casina Valadier, Edward Forster confida le sue vicissitudini romane e le sue preoccupazioni ad Olivia, un' amica inglese che risiede all'hotel Galba, lo stesso albergo dove alloggia il professore inglese. Successivamente, Forster si reca alla Scuola Britannica, dove incontra Barbara, la giovane segretaria dell'addetto culturale dell'ambasciata britannica George Powell. La ragazza rivela al professore che la foto della piazza citata da Byron è un rudimentale fotomontaggio ricavato da un quadro dell'ottocento.



Durante una visita alla biblioteca Angelica, Edward Forster scopre che il quadro della fantomatica piazza citata nel diario di Byron è un'opera di Marco Tagliaferri, e che il dipinto appartiene al principe Anchisi, un invadente e stravagante nobile romano, appassionato di occultismo, da poco conosciuto. La scoperta induce il professore inglese a recarsi, di sera, pressa la residenza del principe. A palazzo Anchisi Forster non trova nessuno ad accoglierlo, ma gli appare, invece, la spettrale e sfuggente figura di Lucia.
La biblioteca Angelica si trova in piazza S. Agostino 8, nei pressi di piazza Navona, e fu fondata nel 1604 dal vescovo agostiniano Angelo Rocca. Fu la prima biblioteca pubblica italiana. Oggi è una biblioteca statale ed è gestita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Ho scoperto il palazzo grazie al dettaglio di un fotogramma che mostra il fontanone presente nel cortile dell'edificio. Tramite Internet, ho trovato facilmente la fontana, e la descrizione del palazzo a cui appartiene, in un sito (www.info.roma.it) dove sono catalogati monumenti, palazzi, strade e altri elementi architettonici e urbanistici di Roma.

A Edward Forster viene mostrato un antico orologio su cui è incisa la scritta 'S.Onorio'. L'orologio fa parte della collezione del vecchio colonnello Tagliaferri, improvvisamente deceduto. Il prezioso oggetto è un'opera di un'orafo del settecento, Ilario Brandani, che ha realizzato anche il medaglione indossato da Lucia alla Taverna dell'angelo. La scoperta induce il professore inglese a recarsi presso la chiesa di Sant'Onorio al Monte, nella speranza di avere notizie del pittore Marco Tagliaferri e dell'orafo Brandani. Nonostante la cortese disponibilità del parroco, la visita ha, però, un esito negativo.
In un secondo tempo Forster, accompagnato dal funzionario britannico George Powell, torna nuovamente a Sant'Onorio al Monte, sulle tracce, questa volta, del Salmo XVII del compositore Baldassarre Vitali, anch'egli del settecento, di cui la chiesa, secondo quanto gli ha riferito il parroco nella prima visita, possiede l'opera completa. Il professore intuisce che la partitura del Salmo XVII potrebbe contribuire a svelare, almeno in parte, il mistero della storia in cui si trova coinvolto. Ancora una volta, però, Forster andrà incontro ad una amara delusione: la chiesa custodisce effettivamente tutti i salmi di Baldassarre Vitali tranne uno, proprio il XVII.

Per individuare il posto mi sono avvalso, ancora una volta, di Internet, trovando la risposta che cercavo in una pagina di Wikipedia che elenca e descrive gran parte delle chiese romane. Da San Gregorio al Celio è stato facile risalire, poi, al vicino clivo di Scauro, dove si trova la Basilica dei SS. Giovanni e Paolo, che si vede, per qualche istante, nelle prime immagini dell'episodio.
Gli oratori di S. Gregorio al Celio, grazie al lavoro di un gruppo di volontari, possono essere liberamente visitati di mattina, ogni martedì, giovedì, sabato e domenica. Nella zona sono comunque accessibili anche altri siti archeologici e monumentali di estremo interesse, risalenti all'epoca romana e medievale. Una citazione particolare merita, infine, il 'triclinium', ovvero il tavolo di marmo dell'oratorio di S.Barbara, su cui, nello sceneggiato, Forster, Powell e il parroco si soffermano per consultare i salmi di Baldassarre Vitali: è un tavolo di origine medievale sul quale Papa Gregorio Magno in persona serviva il pranzo, ogni giorno, a dodici poveri di Roma. Al tavolo è legata anche una antica leggenda secondo la quale, un giorno, un angelo si unì, come tredicesimo commensale, alla mensa dei poveri di San Gregorio. L'evento è rappresentato anche in un affresco dell'oratorio.


Dopo la deludente visita a S. Onorio al Monte, Edward Forster e George Powell si recano alla basilica di Massenzio dove, durante una pausa delle prove di un concerto, interrogano il direttore d'orchestra sul salmo XVII di Baldassarre Vitali. Successivamente, i due s'incontrano con Barbara, l'assistente di Powell, in un ristorante ai Fori Imperiali.


Durante l'incontro al ristorante dei Fori Imperiali, Forster rivela a Powell e a Barbara che, secondo lo spirito evocato durante una seduta medianica a cui ha partecipato, il quadro di Tagliaferri (con la famosa piazza citata nel diario di Byron), si trova su una 'nave a remi'. Dopo un primo momento di perplessità, Barbara suggerisce a Forster che la misteriosa barca potrebbe essere l'isola Tiberina, che, in base a un'antica leggenda, è sorta nel luogo dove è affondata una nave. Poco dopo, confidando nell'intuizione dell'assistente di Powell, il professore inglese si reca sull'isola.

Edward Forster è convinto che, per chiarire la vicenda in cui si trova implicato suo malgrado, sia necessario decifrare un passo del diario romano di Lord Byron: 'Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io sia dannato se accetto ancora un suo invito'. Infatti, proprio nella casa del fantomatico 'O', secondo il professore inglese, Byron ha vissuto alcune drammatiche esperienze negromantiche, descritte nel suo diario, e legate al mistero del Segno del comando. Dopo frenetiche ricerche nelle biblioteche romane, Forster scopre, finalmente, che l'ospite di Byron era Sir Percy Delany, soprannominato Oberon. Il professore inglese scopre, inoltre, che la residenza romana di sir Percy si trovava in un palazzo di via delle Tre Spade 119.
Nello sceneggiato, durante le ricerche di Forster nelle biblioteche romane, sono mostrati gli ingressi della Biblioteca Nazionale Centrale e della storica Biblioteca Casanatense. Nel primo caso, il luogo ripreso coincide esattamente con l'entrata della vecchia sede della Biblioteca Nazionale (oggi in viale Castro Pretorio 105) che si trovava in via del Collegio Romano 27, vicino a piazza Venezia, e dove attualmente ha sede il ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

La casa di Sir Percy Delany, che nella finzione si trova in una immaginaria via delle Tre Spade, corrisponde, invece, a Palazzo Vecchiarelli, che si affaccia sull'omonima via, in prossimità di piazza dei Coronari. Pur trovandosi in una zona che avevo già più volte frequentato durante la ricerca di altre location del Segno del Comando, sono riuscito a individuare palazzo Vecchiarelli soltanto grazie al suo portone d'ingresso, e ricorrendo al sito che avevo già consultato per trovare palazzo Mattei di Giove, descritto nell'episodio di palazzo Anchisi (www.info.roma.com).

Recatosi in via delle Tre Spade 119, una musica d'organo guida Edward Forster nell'abitazione di un vecchio signore, ormai cieco, che lo riceve cordialmente nella sua casa, ricca di oggetti d'arte e antiche memorie. Conversando con il colto e raffinato padrone di casa, il professore apprende che la musica d'organo che ha sentito al suo arrivo è quella del salmo XVII, o 'della Doppia Morte', di Baldassarre Vitali, e che la partitura del salmo, a lungo cercata dallo studioso inglese, si trova proprio nell'abitazione del suo ospite. Ma, soprattutto, Forster scopre che la casa di via delle Tre Spade si affaccia sulla piazza che, un tempo, corrispondeva a quella descritta nel diario di Byron: la misteriosa 'piazza con rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale e fontana con delfini'.
La celeberrima piazza del Segno del Comando, un tormentone che attraversa l'intero sceneggiato, è, nella realtà, piazza dei Coronari. Per trovare il luogo, sono partito, innanzitutto, dal presupposto di doverlo cercare nella zona di via dei Coronari: avevo già scoperto, infatti, in precedenti sopralluoghi, che in quella zona di Roma erano state girate molte delle riprese della quinta puntata dello sceneggiato. Successivamente, per individuare la piazza, ho utilizzato, per la prima volta, la tecnica di cui mi sono servito per trovare in seguito altre location: ho realizzato, cioè, una pianta approssimativa del luogo, e l'ho confrontata, su uno stradario, con le piazze della zona di via dei Coronari. L'esito è stato immediato e positivo. Infatti, in quella zona, solo piazza dei Coronari corrisponde alla forma del luogo che ci viene mostrato nello sceneggiato.

Durante la visita alla casa di via delle Tre Spade, Edward Forster, affacciato alla finestra, vede in strada Lucia, la modella del pittore Tagliaferri. Il professore si congeda frettolosamente dal suo ospite e si precipita giù per le scale; ma Lucia fugge, ed egli è costretto a inseguirla per i vicoli della vecchia Roma.


Lucia, inseguita da Forster, entra in un antico palazzo, dove, qualche giorno prima, il professore inglese ha partecipato a una drammatica seduta spiritica.
Il palazzo della seduta spiritica corrisponde, nella realtà, all'ex convento annesso alla chiesa di S. Salvatore in Lauro, che domina l'omonima piazza. Oggi, i locali del vecchio convento sono spesso sede di mostre e manifestazioni culturali. Come ho già accennato in precedenza, conoscevo da tempo questa location del Segno del Comando, anche se non ero mai entrato nel palazzo. La sequenza dello sceneggiato, a cui fanno riferimento le immagini associate a questo episodio, si trova nella quinta e ultima puntata, mentre dalla terza puntata, in cui Forster partecipa alla seduta spiritica, è stata tratta l'immagine della fontanella, che si trova a pochi metri dagli ingressi del convento e della chiesa.

L'inseguimento di Lucia da parte di Forster termina nei locali della sartoria teatrale Paselli, che si trova nello stesso palazzo della seduta spiritica. Nel frattempo, all'insaputa di Forster, giunge alla sartoria anche Lester Sullivan, un faccendiere irlandese soprannominato il 'Barone Rosso', a sua volta pedinato dall'addetto culturale dell'ambasciata britannica George Powell.
Anche la ricerca degli esterni della sartoria Paselli non ha presentato particolari difficoltà. Infatti, l'ingresso della sartoria si trova nel vicolo dei Marchegiani, una stradina contigua a piazza di San Salvatore in Lauro, già più volte citata per le location della seduta spiritica e dell'inseguimento di Lucia.
Una insperata scoperta è stata, invece, quella del cortile che Sullivan attraversa cercando di sfuggire a Powell: l'ho trovato, per caso, durante la visita al chiostro dell'ex convento della chiesa di San Salvatore in Lauro.

Al British Council, durante la conferenza del 28 marzo, Edward Forster svela al pubblico tutto ciò che ha scoperto sulla storia del Segno del Comando e dei suoi protagonisti. Grazie alla corretta interpretazione degli appunti del diario di Byron, il professore inglese ricostruisce in dettaglio l'intera vicenda, e si dice certo di sapere dove è nascosto il misterioso oggetto che ha deciso il destino di tante persone, e a cui sembra legato anche il suo. Secondo Forster, infatti, il Segno del Comando è celato in un cortile sorvegliato da un 'messaggero di pietra', ovvero dalla statua di un angelo, in via delle Tre Spade 119, in prossimità della casa che fu un tempo l'abitazione del compositore Baldassarre Vitali e, successivamente, di Sir Percy O. Delany. Subito dopo la conferenza, Forster si reca presso il cortile dell'angelo, e trova ad attenderlo il funzionario britannico George Powell.
Il cortile dell'angelo, ossia il giardino degli oratori di S. Gregorio al Celio, è stato l'ultimo luogo del Segno del Comando che ho trovato, ma la sua ricerca, a differenza delle altre location già descritte, è stata lunga e travagliata. Le difficoltà si presentarono fin dal principio. Innanzitutto, non sapendo su quale zona di Roma concentrare la mia attenzione, fui costretto ad includere nella ricerca tutte quelle che avevo già visitato, confidando sul fatto, per nulla certo, che tra di esse ci fosse quella del luogo che cercavo. Poi, pensai bene di risolvere il problema cercando il cortile dell'angelo sulle mappe di Google, dopo averne tracciato un contorno più o meno esatto. Questa tecnica, già usata altre volte con successo, mi portò completamente fuori strada; tanto che, a un certo punto, persa ogni speranza, decisi di abbandonare le ricerche. Fu soltanto quando tornai, per la seconda volta, agli oratori di S. Gregorio al Celio, per fotografarne gli interni, che, ad un certo punto, la mia attenzione fu attirata da un basamento di marmo che, fino a quel momento, avevo completamente ignorato. Esso corrisponde esattamente, nella forma e nella posizione, a quello che lo sceneggiato ci mostra quando Edward Forster entra nel cortile dell'angelo. Successivamente, ancora incredulo, cercai altri indizi che confermassero la scoperta, e ne trovai diversi, come i gradini dell'ingresso, un canale di scolo e alcune aperture dei muri circostanti. Dopo averli confrontati con le immagini dello sceneggiato, fui certo di aver trovato, finalmente, il misterioso luogo del 'messaggero di pietra'.

Durante il sopralluogo al cortile dell'Angelo, Edward Forster e George Powell scoprono una botola da cui si calano nel sottosuolo di Roma, per poi ritrovarsi, a pochi minuti dalla fatidica mezzanotte del 28 marzo, tra gli scavi della metropolitana in costruzione.
Le riprese di quest'episodio sono state girate (quasi) certamente nei sotterranei della chiesa di S. Crisogono a piazza Sidney Sonnino (Trastevere). L' indizio che mi ha portato a S. Crisogono l'ho trovato accidentalmente su Internet, e precisamente su un sito dedicato alla canzone italiana degli ultimi decenni (http://www.galleriadellacanzone.com). In una pagina del sito, dedicata alla canzone 'Cento campane', sigla finale del Segno del Comando, si accenna anche ai luoghi delle riprese dello sceneggiato, tra i quali sono citate le 'catacombe' di piazza Sonnino. Ma a piazza Sonnino non ci sono catacombe, e quindi ho pensato che il sito si riferisse, piuttosto, ai sotterranei della chiesa di S. Crisogono, che si trovano nella stessa piazza. Quando però ho visitato il sito, non sono riuscito a trovare riscontri tali da fugare ogni dubbio sulla corrispondenza dei sotterranei di piazza Sonnino con quelli mostrati nello sceneggiato. Soltanto in un secondo momento ho avuto la conferma che si trattava della location giusta, da un altro 'cacciatore' dei luoghi del Segno del Comando che, a sua volta, aveva appreso la notizia da un'intervista all'attore principale, Ugo Pagliai.
Le tre location mancanti (il vero cimitero degli inglesi, Palazzo Anchisi e la casa di cura) le trovate CLICCANDO QUI.
Testi e foto: Mades - Tavole: Zender
APPROFONDIMENTO INSERITO DAL BENEMERITO MADES
8 Giugno 2009 11:07
8 Giugno 2009 12:59
9 Giugno 2009 06:11
Bravo Mario!
Sono uno dei tanti appassionati degli sceneggiati RAI,dunque puoi immaginare quanto sia felice di poter osservare e riosservare le location di uno dei più famosi... grazie al tuo speciale!
9 Giugno 2009 09:31
Ottimo lavoro, davvero interessante.
12 Giugno 2009 03:27
15 Giugno 2009 03:30
14 Novembre 2011 15:23
7 Febbraio 2014 11:06
20 Marzo 2019 15:06