Tra i tanti monster-movie americani Anni Cinquanta, questo BLACK SCORPION si segnala per la grande quantità di effetti speciali impiegati per portare massicciamente in scena non solo lo scorpione nero del titolo ma anche le sue varianti meno ingombranti. Tutta colpa di una terremotante eruzione vulcanica, che ha disintegrato i frammenti di ossidiana nei quali resistevano da secoli - perfettamente conservati - gli squadroni di megascorpioni. Liberati, eccoli pronti a marciare sulle città vicine mietendo vittime e seminando distruzione. A combatterli due scienziati giovani e piacenti insieme a una bella ragazza da loro salvata dopo una caduta da cavallo. Alcune singole sequenze (l'attacco...Leggi tutto al treno, la discesa nella caverna), realizzate con una stop-motion oggi piuttosto indifendibile, lasciano il segno per la loro ingenua spettacolarità, che associata agli insistiti (e altamente ridicoli) primi piani sul volto dello scorpione che sbava dalla bocca garantiscono risate assicurate; così come il filmato in cui si vede l'animale gigante dall'alto sui monti che sembra proprio una sagoma di cartone appiccicata sopra. Purtroppo la storia regge poco e la sceneggiatura è terribile; cosicché, quando in scena gli scorpioni non ci sono, ci si rischia di annoiare mortalmente. Terribilmente cheap lo scontro finale allo stadio.
Il penultimo lavoro di Willis O’Brien nel campo dell’effettistica in stop-motion (ma pare che in questo film il grosso del lavoro l’abbia fatto Pete Peterson, mentre O’Brien si limitò a supervisionare) non è certo un classico, ma d’altra parte vanta alcune sequenze indovinate (come quelle ambientate nel sottosuolo o l’attacco degli scorpioni al treno). Possibile una co-produzione minoritaria messicana.
Uno dei monster movie anni '50 più spettacolari. Le scene dell'attacco al treno con gli scorpioni che si contendono i passeggeri, la discesa nella caverna che ricorda molto la sequenza persa dello "spider pit" di King Kong e tutto lo scontro finale, sono ottimi momenti di cinema di fantascienza. Poco importa se gli effetti in stop motion non sono sempre perfetti o se la trama non è particolarmente originale, le atmosfere sono uniche.
Guardate il faccione dello scorpione nella locandina e capirete con cosa avete a che fare (nei primi piani è proprio così, con un rigagnolo di bava che gli scende da un lato delle mandibole). La cosa però che fa più ridere è che questi scorpioni erano intrappolati nell'ossidiana, come fossili; e poi puf, eruzione vulcanica, rocce spaccate e i nostri mostri si sono liberati vivi e vegeti! Si può comunque gustare una discreta stop motion alternata ai famosi, spassosi primi piani del megascorpione. Purtroppo, c'è anche un insopportabile bambino ficcanaso, ma resta una pellicola vedibile.
MEMORABILE: L'esplorazione della caverna, dove incontrano un assurdo brucone con due tentacoli e un maxiragno con super tenaglie; La battaglia nello stadio.
Mediocre sci-fi/horror anni '50 della serie animali assassini. Personalmente adoro i film di fantascienza di questo periodo perché, anche se sono ingenui, tutto sommato divertono. Purtroppo Lo scorpione nero, anche se ha una buona sceneggiatura e uno stop motion di qualità, si perde a causa della fiacchissima regia.
Si salvi chi può da una ciurma di scorpioni giganti capitanati da un'arrabbiatissimo leader che dove passa semina distruzione e panico. Il plot è molto simile ad altri insect-arachnid-movie, dove l'horror è smussato da una tiepida storia d'amore sottostante. Il risultato sempre godibilissimo. Rifornitevi di pop-corn prima di farlo partire.
Ottimo esempio della categoria dei mostri assassini anni 50, risulta uno dei più godibili del filone. Il look dei mostri è stupendo e i cari scorpioni risultano veramente inquietanti. Emozioni continue: i fan del catastrofico ameranno questo film! Come non citare la stupenda sequenza del treno, lo scorpione a spasso per Città del Messico o il superbo finale allo stadio? Lodevole anche l'impegno del cast, con la stupenda Corday (già protagonista di Tarantola) e bravi caratteristi messicani. Bello.
MEMORABILE: La Corday a cavallo; L'attacco notturno al treno; Il finale allo stadio; Lo scienziato attaccato al filo per scappare dalla caverna.
Un'eruzione vulcanica risveglia famelici scorpioni giganti. Per una città messicana è l'inizio dell'incubo. Sorprendente monster movie che, seguendo la solita ricetta, unisce con maestria parti investigative, spiegazioni pseudoscientifiche e realistici attacchi bestiali. L'animazione degli scorpioni è molto fluida e precisa (non a caso il responsabile degli effetti fu assistente di Harryhausen). Penetrante il bianco e nero, che fornisce un sapore di mistero apprezzabile. Cast nella media. Superiore a molti altri film del filone più celebrati. Notevole.
MEMORABILE: La prima infernale discesa nelle grotte tra ragni, lombrichi e scorpioni giganti; L'attacco al treno, davvero da antologia; Il finale allo stadio.
Consueto catastrofico con animalacci incattiviti. Il regista non ci fa mancare nulla: lo scienziato belloccio, la belloccia, lo scienziato meno belloccio, il moccioso, il cane fedele... Ovviamente ci sono gli animalacci in questione, scorpioni giganti stavolta, umidi di bava, avidi di sfracelli e vivacizzati in stop motion con discreta perizia. Un po' meglio del livello medio di un C-movie anche se ci si sorprende a pensare perché, a una certa età, ci si debba entusiasmare per scorpioni giganti mossi in stop motion.
Di per sé si tratta di un modesto - per quanto divertente - monster-movie d'epoca, con la solita love-story banale, le solite macchiette pseudo-razziste (il dottore messicano amante della tequila), i soliti interventi militari. Ma gli scorpioni giganti in stop motion (opera di Willis O'Brien, papà del King Kong del '33) sono così ben animati e i loro attacchi così spettacolari da risvegliare nel pubblico un entusiasmo fanciullesco. Rispetto ai simili Tarantola e Assalto alla Terra, qui il gusto per il fantastico supera la fredda sci-fi. Godibile.
MEMORABILE: Lo scorpioncino che emette versi da pipistrello; L'esplorazione della caverna abitata da scorpioni, vermi e ragni formato XXL; L'attacco al treno.
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Nella sequenza in cui lo scorpione sta facendo sfracelli a Città del Messico, in una delle riprese si vede sullo sfondo l'Empire State Building, un grattacielo di New York City...