Andrei Roublev - Film (1966)

Andrei Roublev
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Titolo originale: Andrey Rublyov
Anno: 1966
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Aka "Andrej Rublëv", in dvd come "Andreij Rubliov".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/08/09 DAL BENEMERITO ANNAEBASTA
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Annaebasta 11/08/09 12:35 - 16 commenti

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Attraverso la narrazione della vita di Andrej Rublev, pittore di icone russe del 400, il regista indaga l’animo umano costantemente scisso fra istinti primordiali, comportamenti deplorevoli e necessità di spiritualità. L’incapacità dell’essere umano di elevarsi, la consapevolezza che la natura del proprio essere, finita e terrena, non potrà altro che generare eterno dolore. Una lunga, lenta, profonda, trascendente, cupa, fine e sublime poesia. Da vedere, solo se si sente la necessità di nutrirsi di arte, pura e pesante al punto giusto.
MEMORABILE: Il film è diviso in capitoli, con un prologo e un epilogo. L'epilogo, mostra le opere del vero Rublëv, ed è l'unica parte a colori.

Pigro 18/03/10 08:05 - 9636 commenti

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Storia immaginaria del grande pittore di icone, tra dubbi, questioni religiose e invasioni tartare. Oltre 3 ore di pura bellezza, di grande emozione e di profonda meditazione. Il ruolo dell'artista, la pietas verso l'uomo, la sofferenza del popolo russo: tutto si fonde in un capolavoro intriso di allegorie, inzuppato in un ambiente umido in un magistrale b/n, con innumerevoli scene da antologia: la festa erotico-vitalistica nel bosco, la fusione della campana, la distruzione della città, l'anacronistica mongolfiera nel prologo... Sublime.

Rickblaine 23/07/10 15:11 - 635 commenti

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Capolavoro di Tarkovsky. Il film gira intorno ai dubbi del protagonista sulla chiesa e sulla Russia. Intelligenti riflessioni e sequenze girate con maestria, piene di significato... nulla viene lasciato all'improvvisazione. L'opera riesce come una poesia e, con un ritmo a volte armonico e altre violento, trasmette ciò che sono poi i dubbi dell'uomo. Il cast è ottimo.
MEMORABILE: La cerimonia pagana; La campana.

Losciamano 23/07/10 15:44 - 112 commenti

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È davvero difficile trovare le parole per descrivere un film così potente. Un film che scaccia tutti i suoi significati grazie alle immagini in bianco e nero e i dialoghi teatrali e sublimi. In poche parole, Tarkovski ci spinge ad assistere, rapiti e coscienti, allo spettacolo della vita, la quale senza un briciolo di spiritualità giunge ad essere nausante, vuota. La salvezza si può raggiungere soltanto attraverso l'umiltà. Da vedere almeno un paio di volte...

Enzus79 27/04/11 16:18 - 2874 commenti

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È indubbio che il film, visivamente parlando, sia potente (vedi i bellissimi paesaggi russi) ed i dialoghi sono dei veri e propri versi di poesia. L'unico punto debole è che la storia alla fine risulta troppo "spirituale". Comunque uno dei migliori lavori del regista sovietico.

Mickes2 21/01/13 23:43 - 1670 commenti

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Tra i più epopeici film in costume della storia del cinema e tra i più ostici, in quanto abbisogna di profonde conoscenze storiche per goderne appieno. Ma il Maestro, ovviamente, predilige la sfera umana dei suoi personaggi e si serve della vita di Andrej Rublev per riflettere sul rapporto uomo-arte, valori e debolezze. Un mare magnum di dubbi esistenziali occupano la mente del protagonista, costretto ad assorbire i duri colpi inferti dalla Storia che procede inesorabile, come la vita e le decisioni da intraprendere per un futuro meno doloroso.
MEMORABILE: La figura del figlio del campanaro; Tutta la sequenza della forgiatura della campana con annesse finiture (scollamento, sollevamento, collaudo).

Matalo! 20/02/13 08:53 - 1378 commenti

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Inevitabili le stimmate del capolavoro: potente tanto nel contenuto spirituale quanto nella messinscena, talvolta quasi "hollywoodiana". Passiamo da una parete bianca sfregiata da uno spruzzo di pittura (unico disperato momento in cui si vede Rublev "dipingere") all'assalto alla cattedrale, il bagno dei pagani o la fusione della campana. Possente bianco e nero senza pace che si risolve nella contemplazione della scena d'epilogo. Rubkev fa un cammino verso la santità e trova una fede felice, senza terrore, e dipingerà la Trinità. Film politico e religioso.
MEMORABILE: Il bagno dei pagani, ripresa da Kusturica nel tempo dei gitani; La visivamente incredibile scena della fusione della campana.

Cotola 18/08/13 12:45 - 9013 commenti

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Non un semplice film, ma un poema visivo di abbacinante bellezza e le cui immagini hanno una potenza assolutamente straordinaria ed inusitata. Ciò avviene grazie ad una fotografia che fa gridare al miracolo ma anche e soprattutto ad una regia che è semplicemente magistrale sia nelle scene più "intime" sia quelle di massa che sono fenomenali per dettaglio e cura del particolare. Anche la sceneggiatura è di altissimo livello ed affronta tematiche alte ed impegnative ma lo fa con "semplicità" senza spocchia ed intellettualismi di sorta. Quando il cinema si fa arte: capolavoro!
MEMORABILE: La festa pagana; l'incursione tartara ed il massacro che ne consegue; la fusione della campana.

Lucius 2/11/13 13:04 - 3015 commenti

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In un'impressionante messa in scena e avvolta da una strepitosa fotografia, l'opera di Tarkovskij immerge lo spettatore in una livida discesa negli inferi in un tempo dove la violenza era di casa e la sopravvivenza all'ordine del giorno. Sarà un pittore a fare da Cicerone attraverso le sue icone, la sua stessa esistenza, i secoli, a disegnare il destino di un'umanità intera. Ambientato in una Russia devastata dalle invasioni asiatiche, un film forse troppo lungo ma di una straordinaria intensità.

Rufus68 1/10/17 21:00 - 3826 commenti

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La Bellezza è Verità, cioè Dio. Dio, che è Verità e Bellezza, deve essere testimoniato dalla fede degli uomini. Il campanaro analfabeta che riesce a trarre da sé stesso e dagli uomini della propria terra la meraviglia del suono che annuncia Dio è il vero testimone della Fede. Rublëv non può che unirsi a lui: i timori e la ricerca del vero sono finiti. Il film assomiglia alla tecnica di stesura delle icone: ognuna avvicina sempre più alla rivelazione mistica che è assieme arte e divinità (l'immagine finale del Cristo di Zvenigorod).

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Jandileida 22/02/20 09:36 - 1560 commenti

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Ecoscandaglio lanciato all'interno dell'anima russa da uno dei più grandi cineasti della storia. La vita del pittore santo Roublev è il caleidoscopio universale che ci rimanda immagini di dubbi esistenziali atroci, di veloci cavalli tartati, di stolti di Cristo, di un paganesimo selvatico e lascivo, di campane fuse grazie alla perseveranza e alla follia. Un cinema che va deciso verso l'altrove, beatificato da Tarkovskij con lunghi e sinuosi piani sequenza e con scene, tanto quelle di massa quanto quelle più intime, di una potenza visiva unica.

Paulaster 7/06/21 10:21 - 4391 commenti

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Divisione in capitoli per narrare la vita del pittore di icone immaginario. Tutto imperniato sul ruolo della cristianità, fa passare il popolo russo da peccatore - per aver ucciso il Cristo - a prosecutore del credo della religione. Scene di massa riprese magistralmente con ulteriore sforzo per le condizioni disagiate. Violento nella barbarie dei tartari e con un senso del maestoso nella produzione della campana: questi tratti sembrano aver avuto influenza in Herzog. Le icone conclusive che riassumono le storie precedenti sono tipiche del cinema russo.
MEMORABILE: Il boiardo; La passione di Cristo; Le torture dei tartari; La fusione per la campana.

Magi94 16/01/22 15:43 - 944 commenti

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Approdo di Tarkovsky a un'estetica superiore, fatta di silenzi e grandi panorami fotografati in un bianco e nero più cristallino e veritiero del colore, con echi bergmaniani. Canto tragico di secoli e secoli di sopraffazioni sui contadini russi, tra scorrerie dei tartari e prepotenze dei boiardi spesso aiutati dalla religione, in un fiume di sangue che bagna e la Russia e, dicono gli attori, sembra non si debba mai fermare. Non tutto ciò che è mostrato si amalgama cinematograficamente in un'opera senza rallentamenti, ma il sublime domina ogni scena. Importanti riflessioni sull'arte.
MEMORABILE: I grandiosi affreschi corali di vita russa, contraddistinti da due lenti movimenti asincroni: gli uomini che lavorano e la macchina da presa.
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  • Discussione Zender • 19/08/13 21:21
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Sì certo, fatto.
  • Discussione Schramm • 20/08/13 14:07
    Scrivano - 7694 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì Schramm, fa testo solo Imdb per nomi e cognomi (e lo sai bene, visto che sai che c'è sempre da copincollare da lì i cast), giusti o sbagliati che siano.

    certo, comprendo benissimo anzi appieno questa esigenza tecnica ma mi permetto di osservare che rispettarla può dare adito a erroracci -non di rado si leggono castronerie allucinanti e robe del tutto fantasy su imdb- che tolgono quel pelo di attendibilità a un sito che è ormai un osservatorio cinematografico cui moltissimi fanno sempre più riferimento. a meno che, in questo caso, il cognome non sia davvero corretto con le y e non con le j (mi sono perso tutte le centinaia di volte in cui è saltato fuori il problema, dunque nin zo...)
    Ultima modifica: 20/08/13 14:09 da Schramm
  • Discussione Didda23 • 20/08/13 14:49
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Schramm è solo questione di avere uniformità nella ricerca. Poi le tue osservazioni sono più che comprensibili.
  • Discussione Zender • 20/08/13 21:10
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Esatto Schramm, il discorso è sempre lo stesso: o si fa riferimento a un unico database per i nomi o la ricerca non funzionerà mai (a meno che io personalmente non mi metta ogni volta a controllare a ogni inserimento che tutti i nomi siano scritti come sono scritti le altre volte sul davinotti, e immagino capirai come sia cosa non fattibile)...
  • Discussione Lucius • 2/11/13 13:06
    Scrivano - 9063 interventi
    Il dvd italiano riporta Andreij Tarkovskij e come titolo Andreij Rubliov.
  • Curiosità Lucius • 2/11/13 13:13
    Scrivano - 9063 interventi
    Andreij Rubliov è considerato un "capolavoro ritrovato del cinema sovietico" perché la censura ne aveva impedito la proiezione con l'accusa di essere troppo lungo, violento e viziato da gravi errori ideologici e pertanto lontano dalla comprensione delle masse.
    Fonte: cover del dvd.
  • Discussione Caesars • 4/11/13 13:32
    Scrivano - 16800 interventi
    Ma il titolo italiano "Andrej Rublëv" da dove esce? Ho sempre visto "Andrej Rublev" (e così riporta anche Imdb)
  • Discussione Zender • 4/11/13 15:05
    Capo scrivano - 47731 interventi
    Mah essendo caratteri cirillici io l'ho visto scritto in mille modi diversi. Non ho idea da dove venga l'inserimento attuale, ma di sicuro non fu inventato, essendo così particolare.
  • Homevideo Noncha17 • 24/09/16 01:58
    Magazziniere - 1068 interventi
    Ho una piccola curiosità per chi l'ha visto o lo può vedere in lingua originale..

    Oggi pomeriggio è stato proiettato al Cinema Oberdan di Milano durante una retrospettiva sul regista.

    La pellicola (di proprietà della Cineteca Italiana e con tanto di logo della Regione Lombardia prima dei titoli di testa..) aveva i sottotitoli in Italiano stampati. Ma, all'arrivo del Principe per "testare" la campana, i dialoghi dei nobili che criticano gli artigiani erano in Lingua Italiana! O.o


    Ho scoperto però che, erano 'proprio' degli ospiti Italiani del Gran Principe: E' finalmente giunto il giorno della solenne inaugurazione, al cospetto del Gran Principe e di suoi ospiti italiani.

    Fonte: Catalogo film per le scuole