Camera d'albergo - Film (1993)

Camera d'albergo
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Hotel Room
Anno: 1993
Genere: drammatico (colore)
Note: Episodi: "Clienti" ("Tricks", Settembre ‘69, Lynch); "Sbarazzandosi di Robert" ("Getting Rid of Robert", Giugno '92, Signorelli); "Black-out" ("Blackout", Aprile '36, Lynch). I creatori sono Monty Montgomery e David Lynch, gli autori sono due celebri scrittori: Barry Gifford (1° e 3°) e Jay McInerney (2°).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tre episodi ambientati nella medesima camera d'albergo (la 603) in epoche diverse, prodotti (e in due casi pure diretti) da David Lynch per la HBO (tv via cavo americana). In CLIENTI Harry Dean Stanton, che ha invitato nella camera una prostituta (Glenne Headly), viene interrotto dall'entrata in scena di un vecchio amico (Freddie Jones). I due sembrano condividere un segreto che, come vuole la tradizione di Lynch (che dirige), non esce mai allo scoperto inquietando l'animo dell' "ospite" femminile. Parole sospese, misteri, ma il poco tempo a disposizione rende il tutto abbastanza insignificante. Con LIBERARSI DI ROBERT si cambia registro (e regista, in questo caso James Signorelli)...Leggi tutto lambendo i lidi della commedia nera (considerato il finale): una giovane confessa alle sue due amiche di voler mollare il fidanzato casanova, ma quando questi entra in scena chi finisce peggio (psicologicamente parlando) è lei. Dialoghi vivaci, uno scatto in avanti rispetto all'immobilismo lynchiano, ma nell'insieme l'episodio vale poco. Si chiude con BLACK OUT, in cui Lynch regista ritorna imponendo il suo status d'autore in una storia che è un unico faccia a faccia tra moglie e marito: han perso da due anni il figlioletto ma lei (Alicia Witt) non ha ancora assorbito il dramma: ha smarrito il lume della ragione e nella semioscurità del blackout vaneggia con gli occhi sbarrati mentre lui (Crispin Glover) la asseconda cercando nel contempo di farla rinsavire. E' l'episodio leggermente più lungo (40’) e, tra le musiche d'atmosfera di Badalamenti, il clima rétro (siamo nel 1936) e le luci quasi assenti, la mano di Lynch si sente. Molto statico e monotono, comunque.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Jena 24/12/12 21:32 - 1547 commenti

I gusti di Jena

Pochissimi al mondo hanno la capacità visionaria di David Lynch e lo si vede in particolare in questo strano film. Impressiona che Lynch riesca ad evocare interi mondi partendo da una stanza in cui si incrociano strani personaggi (tutti attori a lui legati comunque: Harry Dean Stanton, Freddie Jones, Alicia Witt) e tramite il semplice uso della parola e delle luci. Trascurabile l'episodio di Signorelli, mentre il resto è super-Lynch al 100%. Grande esempio di cinema ****

Homesick 20/09/13 13:43 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

I tre episodi, ambientati a distanza di anni nella stessa stanza d’albergo, hanno tutti il difetto di perdersi in troppe chiacchiere; ma mentre i dialoghi dei primi due (**) sanno di soap opera dal fondo mondano e noir, è solo con l’ultimo (**!) che si avvicinano alla dimensione paradossale consona all’estro visionario di Lynch ed è solo qui che i cromatismi si fanno tetri e onirici, i disegni psicologici più accurati e le musiche di Badalamenti più emozionali. Va detto comunque che Lynch dirige solo il primo e il terzo episodio: un film, quindi, solo in parte suo.
MEMORABILE: L’improvviso cambio di scenario nell’ultimo episodio.

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