Donne sole - Film (1956)

Molto debole nelle sue osservazioni sociologiche sui sogni infranti di ascesa sociale particolarmente rovinosi per le donne e fiacco nell'esposizione - Sala è ancora legato alle sue esperienze di documentarista -, per nulla rinvigorita dalla figura di Paolo Stoppa, corteggiatore goffo, timido e insistente che scade anzi a puerile, imbarazzante caricatura. A meritare menzione sono l'eleganza d'altri tempi delle protagoniste femminili e la fotografia acquerellata, con predominanza grigio-verde, opera di Aldo Giordani.

Giovani indossatrici vorrebbero monetizzare la loro beltà attaccando il cappello al chiodo con qualche riccone (per poi lamentarsi di essere state usate). Ripetitivo e superficiale, rimbalza frammentato da una storia all’altra sfoggiando un’eleganza plastificata. Le musiche raffinate e la patinatura da haute couture tentano di convincerci che sia un film romantico, ma l’amore dovrebbe apparire come una priorità, non un ripiego. Donne sole e tristi, come i colori smunti della fotografia, coinvolte in storie talmente insapori che pare di masticare le pagine di “Harper’s Bazaar”.