Bellissimo cartone animato giapponese che da bambino mi affascinò tantissimo. A grandi linee seguiamo il bambino Masai, affiancato dalla splendida Maisha, in un lunghissimo viaggio nell'universo a bordo di un treno spaziale. Ma -almeno per me- più che la storia contava la grandiosa atmosfera che si respirava nella serie, di grande tristezza e malinconia. Anche la sigla italiana, dei fratelli De Angelis, contribuì non poco a farmi amare questo cartone, che rivedo sempre volentieri anche oggi.
Fiaba di Leiji Matsumoto che la Rai ha interrotto nel bel mezzo della trama per cederla alle tv private. Più che Masai/Tetsuro Oshino, il piccolo protagonista, è la bella e triste Maisha/Maetar ad attrarre la mia attenzione. Ogni volta che entra in azione lei, schioccando la frusta o lanciando gli orecchini esplosivi, è una gioia per gli occhi. Geniale l'idea del treno volante, un modo assai originale per solcare lo spazio. Indimenticabile la sigla degli Oliver Onions. Un viaggio malinconico, forse non adatto ai bambini, ma comunque unico.
MEMORABILE: La ragazza, Maisha/Maeter/Maetel una vera e propria madre per Masai/Tetsuro.
Ogni volta che sento la sigla di questo anime mi vengono i brividi; forse perché riaffiorano i ricordi di un'infanzia stupenda passata con un mio amico fraterno a commentare e condividere la passione per cartoni e cinema. Proprio lui amava moltissimo questa storia spaziale, tra cielo e treno, costruita su malinconiche avventure che accompagnano i nostri in una disperata e disperante ricerca di se stessi ancor prima che del pianeta promesso. Anch'io ho imparato ad amare questa serie e tuttora lo reputo bellissimo.
Insolito cartone nipponico vénato da una forte componente poetica e malinconica, garantata da una colonna sonora (italiana) a dir poco eccellente. La trama dei singoli episodi, funzionale alla globalità della serie, si integra perfettamente con il tema dell'immenso vuoto siderale e del trasloco, metabolizzato nei giovani protagonisti costretti a condividere "un piccolo spazio" su un treno volante alla deriva nel nulla delle galassie... Tratto animato semplicistico, ma convincente.
Il primo cartone animato della mia infanzia. Bellissimo quanto semplice nello stile, eppure originale e piacevole; rimanevo incantata quando vedevo Maisha, cosi esile, bellissima con quei lunghi capelli biondi. Con Capitan Harlock fanno i due anime che ho preferito a lungo e che tutt'ora ammiro, per l'originalità della trama e il coinvolgimento delle avventure confezionate per questi personaggi atipici. Un vero cult della fine anni '70.
Stupendo serial di cui conservo bei ricordi e che purtroppo non viene trasmesso da molto tempo. Senz'altro si notava l'atmosfera triste e lugubre e lo stile dei disegni, molto particolare e abbastanza curato (e che, come noto, ricorda Captain Harlock, di cui Hayashi ha curato vari episodi). Pur con qualche caduta di tono (ricordo un scena con il piccolo protagonista nudo in stile Dragon ball prima maniera ad esempio), è senza dubbio un'opera affascinante e malinconica. Ne esistono pure vari OAV speciali e anche un film, sempre a cartoni animati.
MEMORABILE: La sigla, il design del treno, l'atmosfera solitaria e dispersiva.
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DiscussioneBrainiac • 13/05/10 22:03 Call center Davinotti - 1465 interventi
Zender (su Space Robot) ebbe a dire:
Trailer? E' la fantastica sigla, una delle più belle strofe delle canzoni robotiche. Peccato per il ritornello, molto più cheap...
Io adoro questa, secondo me una delle migliori cose die F.lli De angelis (oliver Onions):