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Discussioni su Salò o le 120 giornate di Sodoma - Film (1975) | Pagina 3

DISCUSSIONE GENERALE

143 post
  • Rebis • 7/05/10 14:42
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    già, e forse così è pure peggio...

    comunque con Salò Pasolini sapeva benissimo di esporsi ad ogni tipo di critica, attacco e censura...
  • Il Dandi • 7/05/10 15:27
    Segretario - 1486 interventi
    Renato ebbe a dire:
    Che dici, sto delirando? Può anche essere...mmm

    No, non stai delirando :)
    Personalmente non condivido il commento di Lele, anzi diciamo pure che mi fa addirittura rabbia, ma non chiedo affatto che venga censurato!
    E' una testimonianza, anche interessante per quello che hai detto tu.
  • Zender • 7/05/10 15:32
    Capo scrivano - 49091 interventi
    Guarda, hai perfettamente ragione Renato. Però è anche vero che il caro Lele Emo si era lasciato un po' troppo trasportare in effetti. Ed è strano perché mi risulta che lui appunto apprezzi Pasolini come poeta. Evidentemente quel giorno ha un po' sbroccato e si è lasciato andare, ed è meglio infatti correggere certe derive esagerate e fgrasi che appunto possono apparire offensive (al solito: siamo in un forum pubblico ecc ecc).

    Ps: Gugly, conoscendo Matalo e sapendo quanto conosce la musica, dubito davvero che abbia mai potuto confondere Manson con Morrison. Dove ti risulta averlo letto? Grazie a Matalo per aver sollevato la questione.
  • Trivex • 7/05/10 15:37
    Portaborse - 1329 interventi
    Non amo molto questo film(**),ma naturalmente parlo solo del film.
    Di censure su opinioni,spero proprio di poterne fare a meno,almeno qui..
    Ultima modifica: 7/05/10 16:22 da Trivex
  • Zender • 7/05/10 15:54
    Capo scrivano - 49091 interventi
    Non è tanto il se lo si scrive ma il come. E se lo si usa come offesa (anche se non credo fosse questo il caso). Non è che si può scrivere su un sito tutto solo perché è vero (e se non lo so io...). Soprattutto quando si va nel personale.
  • Gugly • 7/05/10 15:56
    Archivista in seconda - 4712 interventi
    Zender: veramente io non ho detto che Matalo abbia parlato di Manson, l'ho dedotto io dalla sua opinione sul commento di Lele Emo.

    Renato: sono d'accordo in tutto, tranne che sul punto della pederastia; il giudizio morale è legittimo ma può sbroccare in giudizi che potrebbero portare anche ad azioni riprovevoli di violenza; sempre lì: tutto sta in che modi agisci.
  • Trivex • 7/05/10 16:06
    Portaborse - 1329 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non è tanto il se lo si scrive ma il come. E se lo si usa come offesa (anche se non credo fosse questo il caso). Non è che si può scrivere su un sito tutto solo perché è vero (e se non lo so io...). Soprattutto quando si va nel personale.

    Anch'io credo che non ci siano stati intenti offensivi,in questo caso.
    Comunque,non mi stupisco affatto che il film produca effetti di sconcerto su alcuni spettatori.
  • Gugly • 7/05/10 16:14
    Archivista in seconda - 4712 interventi
    Renato: il giudizio morale non lo hai dato tu; che Pasolini fosse un pederasta è acclarato,ok; tuttavia per qualcuno è solo una situazione su cui scagliarsi, anche con modi illegittimi, in pensieri, parole, opere, azioni e omissioni.

    Spero di aver chiarito il mio pensiero :-)
  • Rebis • 7/05/10 16:16
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    naturalmente la mia osservazione sulla "censurabilità" era un parlare per iperbole che sottintendeva una certa dose di ironia (temo non colta) e non era certo una richiesta d'intervento in merito, tantomeno censorio. Ho poi scritto infatti che il film si espone anche consapevolmente a certe critiche.

    Credo solo che la scelta di un termine piuttosto che di un'altro (qualora sia presente una gamma) per designare una persona, un oggetto o un fenomeno implica necessariamente un giudizio. E comunque in quel commento si parlava di "manicomiale", non credo serva aggiungere altro...
  • Rebis • 7/05/10 16:19
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Qui si sta parlando di gusti personali e sentimenti, non certo di limiti fisici.
  • Trivex • 7/05/10 16:21
    Portaborse - 1329 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    naturalmente la mia osservazione sulla "censurabilità" era un parlare per iperbole che sottintendeva una certa dose di ironia (temo non colta) e non era certo una richiesta d'intervento in merito, tantomeno censorio. Ho poi scritto infatti che il film si espone anche consapevolmente a certe critiche.
    quote]

    Pensa che invece io ho dimenticato di mettere ;) quando chiedevo il rispetto della libertà! :)
    Hai ragione,il regista credo si aspettasse leggerissimamente qualche appunto! ;)
  • Rebis • 7/05/10 16:25
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Trivex ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    naturalmente la mia osservazione sulla "censurabilità" era un parlare per iperbole che sottintendeva una certa dose di ironia (temo non colta) e non era certo una richiesta d'intervento in merito, tantomeno censorio. Ho poi scritto infatti che il film si espone anche consapevolmente a certe critiche.


    Pensa che invece io ho dimenticato di mettere ;) quando chiedevo il rispetto della libertà! :)
    Hai ragione,il regista credo si aspettasse leggerissimamente qualche appunto! ;)



    ma infatti! Un film come Salò è talmente controverso, provocatorio e "censurabile" che è lecito aspettarsi qualsiasi reazione ;)
    Ultima modifica: 7/05/10 16:26 da Rebis
  • Zender • 7/05/10 16:29
    Capo scrivano - 49091 interventi
    Vedi Renato, dipende dall'ambito in cui ti muovi. Se sei per la strada puoi fare quello che vuoi, se parli privatamente con una persona pure, sono affari tuoi. Pure io non mi faccio problemi ad esprimermi tra amici con termini non certo "corretti", tanto poi sappiam tutti che scherziamo. Il problema è quando si è in pubblico: allora, in questo caso, è buona norma seguire ciò che le norme di "serena convivenza" (o di "fottuta tolleranza", se preferisci) consigliano. Ed è bene darsi una controllata per evitare di starsene tutto il tempo a fare un bel batti-e-ribatti. E qui si tornerebbe a vecchi argomenti...
  • Redeyes • 7/05/10 21:40
    Segretario - 962 interventi
    Renato ebbe a dire:
    Gugly forse non mi spiego bene io (non sarebbe la prima volta, del resto)... tu parli di giudizio morale, definendolo legittimo:
    Niente in contrario, ma io non volevo dare giudizi morali, davvero! Affermare che Pasolini sia stato un pederasta non esprime un giudizio ma un fatto: come dire che Dell'Utri è un pregiudicato... ogni tanto in tv si scannano su questo punto, ma è pur sempre un fatto. Poi chiaramente dal citare un fatto anziché nasconderlo uno può trarre le conclusioni che crede su come la pensi lo scrivente, questo va da sè.

    Approvo in pieno, è innegabile il fatto che Pasolini fosse un pederesta, motivo per cui, a giusto o non giusto titolo ognuno la penserà a modo suo, fu a suo tempo allontanato anche dal P.C.I. non tanto per l'omosessualità quanto per la pederastia. Altrettanto innegabile è che questo sia un aspetto decisamente non trascurabile, ma se lo si guarda extracinema, artisticamente parlando non può e non deve incidere.
  • Pigro • 7/05/10 21:53
    Consigliere - 1709 interventi
    Anch'io odio l'ipocrisia del "politicamente corretto". D'altra parte un conto sono le parole "politicamente scorrette" e un'altra le parole "oggettivamente scorrette", come ho già avuto modo di dire (ma non riapriamo la vecchia questione). Ad ogni modo, per me qui ha ragione il "perfettissimo" Zender: la comunicazione non è qualcosa che esiste in sé e per sé, ma un'azione storicamente data, inserita in un contesto e che coinvolge chi comunica e chi riceve il messaggio: per questa ragione ogni volta che si comunica lo si deve fare avendo consapevolezza del contesto e degli interlocutori. Questo non significa appiattirsi nell'omologazione: significa semplicemente sapere che il proprio messaggio ha precise ricadute e innumerevoli connotazioni. Decidere di usare una parole "politicamente corretta" o "politicamente scorretta" non può essere casuale, ma significa prendere posizione, non in assoluto ma riguardo ai contesti.
    Detto questo, il commento di Lele Emo non è gran che. Ma sinceramente la cosa che mi imbarazza di più di quello che ha scritto è "il film non ha concetto storico, né tantomeno morale". Beh, dire che Salò non ha il senso della storia e della morale significa aver visto un altro film: la complessità dei riferimenti storici (e quindi il senso della nostra storia, passata ma soprattutto attuale) e delle implicazioni morali è talmente forte che è difficile non rendersene conto.
    Ma forse, anche qui ha ragione il "perfettissimo": se Lele Emo apprezza Pasolini poeta, allora gli consiglio di provare a ritornare su questo film con l'atteggiamento che questo film richiede, e cioè come un'opera di poesia. Crudele finché si vuole, ma poesia. E lo veda sfogliandosi le "Lettere luterane" e dopo aver letto la "Abiura della Trilogia della vita". I film di Pasolini (soprattutto questo) non possono essere visti come altri film. Ci avete fatto caso che il film inizia con un cartello che è una bibliografia? Il segnale è molto forte: questo film è altro rispetto a una semplice opera cinematografica. Certo, si può rifiutare di aderire a questo, ma se ci si vuole entrare davvero, l'atteggiamento che occorre è come di fronte a un'opera poetica o a un saggio.
  • Greymouser • 7/05/10 22:32
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Condivido sostanzialmente in tutto la disamina di PIGRO, e mi piace aggiungere qualche considerazione. Io sono uno di quelli a cui non piace il film di Pasolini in questione. Naturalmente, la mia critica negativa riguarda il film in sè stesso, non interessandomi affatto le tendenze sessuali del regista. Il punto è che a me "Salò" non piace proprio perchè lo trovo troppo MORALISTA. Pasolini, infatti, è stato un grande moralista, e se ciò lo ha reso un grande giornalista, un grande scrittore e un uomo di grande impegno civile (sempre contrario ad ogni omologazione, e perciò inviso finanche alla sua stessa organizzazione politica di riferimento, e mi sa che ne fu espulso non certo e non tanto per il suo orientamento sessuale), dall'altro lato - e sempre a mio parere - questa sua qualità, trasposta nel cinema, mi impedisce di apprezzare la sua opera filmica. Non amo infatti il moralismo che invade l'estetica cinematografica, e questo, ovviamente, attiene alla mia soggettiva idea del cinema. E ciò volevo dire per rendere chiaro di come possano essere divergenti le nostre interpretazioni, perchè - convinciamoci - i nostri giudizi sui film, così come accade per qualsiasi altra opera d'ingegno - ricadono interamente nella sfera ermeneutica, e non possono aspirare a nessuna pretesa oggettività.
  • Pigro • 8/05/10 15:09
    Consigliere - 1709 interventi
    Greymouser, condivido perfettamente l'analisi di Pasolini come "moralista" (anche se per me questo non comporta la nom godibilità dei suoi film). Sì, è vero, c'è una tensione morale in Pasolini che spesso diventa moralista, soprattutto a partire dalla fine degli anni 60, cioè da quando si pone nettamente in prima linea nel condannare la deriva sociale dell'omologazione ecc ecc... E capisco perfettamente che questa tensione possa essere avvertita come una forzatura rispetto, per esempio, ai film che nascono da questo, direi perlomeno da "Teorema" in poi (prima, il moralismo si stemperava meglio). In effetti, quel che dicevo su "Salò" (cioè che ha addirittura la bibliografia) fa capire che Pasolini non pensa al cinema in quanto tale, ma proprio come strumento di un messaggio, che è sempre (da "Teorema" in poi) la condanna (morale o moralista) della società attuale.
  • Rebis • 8/05/10 16:14
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Questa cesura che indichi, a partire da "Teorema", che dà il via ad un cinema asservito al messaggio politico e quindi morale o moralizzatore, si avverte in maniera chiarissima: in Teorema Pasolini riesce ancora a mantenere un certo equilibrio tra forma, narrazione e allegoria, mentre in seguito l'aspetto ideologico si fa preponderante se non addirittura ingombrante, va a discapito degli aspetti puramente filmici. Personalmente amo il Pasolini di Accattone, Mamma Roma (specialmente) e Uccellacci e Uccellini, mentre fatico ad approcciare senza riserve la produzione post Teorema che mi sembra eccessivamente intellettualistica o velleitaria (Medea). Credo che Salò invece, nel bene o nel male, sia un apogeo, ed esprima in modo lampante, disperato, scomodo e senza filtri lo spirito dell'autore: in questo senso, di fronte all'importanza che l'opera riveste, anche da un punto di vista strettamente tecnico/produttivo, che il film possa non piacere (è anche il mio caso) diventa secondario nonché già preventivato dal regista...
  • Matalo! • 8/05/10 16:23
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    In effetti rileggendo il commento di Lele Emo anche io ho qualche dubbio.

    P.s. l'avatar dell'utente in questione ritrae Jim Morrison, non Charles Manson





    sì è lui l'autore del commento da me preso in esame e in passato c'era manson e non morrison
    comunque sempre gente che aveva a che fare con gli inferi con la parte mostruosa di sè, un po' contraddittorio vero?
    non voglio lanciare nessuna campagna contro chicchessia, sarebbe esagerato ma non mi sembra che giudicare la vita di una persona sia commentare un film
  • Matalo! • 8/05/10 16:25
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Guarda, hai perfettamente ragione Renato. Però è anche vero che il caro Lele Emo si era lasciato un po' troppo trasportare in effetti. Ed è strano perché mi risulta che lui appunto apprezzi Pasolini come poeta. Evidentemente quel giorno ha un po' sbroccato e si è lasciato andare, ed è meglio infatti correggere certe derive esagerate e fgrasi che appunto possono apparire offensive (al solito: siamo in un forum pubblico ecc ecc).

    Ps: Gugly, conoscendo Matalo e sapendo quanto conosce la musica, dubito davvero che abbia mai potuto confondere Manson con Morrison. Dove ti risulta averlo letto? Grazie a Matalo per aver sollevato la questione.


    era una foto di manson che strizzava l'occhio...ricordo perfettamente.
    poi a me non frega nulla, non frega nulla che sia manson, poi morrison. Non voglio neanche censure su lele emo, sia mai, cadrei in contraddizione io