Pigro • 7/05/10 21:53
Consigliere - 1709 interventiAnch'io odio l'ipocrisia del "
politicamente corretto". D'altra parte un conto sono le parole "politicamente scorrette" e un'altra le parole "oggettivamente scorrette", come ho già avuto modo di dire (ma non riapriamo la vecchia questione). Ad ogni modo, per me qui ha ragione il "perfettissimo" Zender: la comunicazione non è qualcosa che esiste in sé e per sé, ma un'azione storicamente data, inserita in un contesto e che coinvolge chi comunica e chi riceve il messaggio: per questa ragione ogni volta che si comunica lo si deve fare avendo consapevolezza del contesto e degli interlocutori. Questo non significa appiattirsi nell'omologazione: significa semplicemente sapere che il proprio messaggio ha precise ricadute e innumerevoli connotazioni. Decidere di usare una parole "politicamente corretta" o "politicamente scorretta" non può essere casuale, ma significa prendere posizione, non in assoluto ma riguardo ai contesti.
Detto questo, il commento di
Lele Emo non è gran che. Ma sinceramente la cosa che mi imbarazza di più di quello che ha scritto è "
il film non ha concetto storico, né tantomeno morale". Beh, dire che
Salò non ha il senso della storia e della morale significa aver visto un altro film: la complessità dei riferimenti storici (e quindi il senso della nostra storia, passata ma soprattutto attuale) e delle implicazioni morali è talmente forte che è difficile non rendersene conto.
Ma forse, anche qui ha ragione il "perfettissimo": se Lele Emo apprezza Pasolini poeta, allora gli consiglio di provare a ritornare su questo film con l'atteggiamento che questo film richiede, e cioè come
un'opera di poesia. Crudele finché si vuole, ma poesia. E lo veda sfogliandosi le "Lettere luterane" e dopo aver letto la "Abiura della Trilogia della vita". I film di Pasolini (soprattutto questo) non possono essere visti come altri film. Ci avete fatto caso che il film inizia con un cartello che è una
bibliografia? Il segnale è molto forte: questo film è altro rispetto a una semplice opera cinematografica. Certo, si può rifiutare di aderire a questo, ma se ci si vuole entrare davvero, l'atteggiamento che occorre è come di fronte a un'opera poetica o a un saggio.
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