Dall’omicidio nella notte piovosa di Da uomo a uomo prende inizio un intreccio complicato e scottante – si progetta di uccidere un bambino per impossessarsi della sua eredità -, testimonianza dell’intento di Petroni di varcare i confini del w.a.i. e di superarne gli abusati luoghi comuni. A ciò contribuiscono curiosi personaggi come l’ex centauro Askew pistolero cencioso, ubriacone e con terribile dramma alle spalle, il bandito dal cuor tenero Spoletini, il sacrestano erotomane Valobra, la diabolica prostituta Alonso e il tenente doppiogiochista Pistilli. Magnetica la Konopka.
Western a tinte gialle con una strizzatina d'occhio al gotico italiano. Trattasi sicuramente di un buon prodotto: il suo punto di forza non risiede negli stereotipi che caratterizzano solitamente il western all'italiana (anche se essi non mancano certamente), ma in una sceneggiatura più ricercata che ne fa praticamente quasi un thriller ed un'approfondita cura del carattere dei vari personaggi.
Petroni ha bazzicato svariati generi "nostrani", ma lo spaghetti-western è quello in cui ha lasciato i suoi lavori migliori. Non fa eccezione questo bel film, che alla tipica atmosfera da western italiano del periodo aggiunge una trama abbastanza originale, dalle tinte fosche e drammatiche. Non ancora definibile "crepuscolare" ma sulla buona strada, il film trova una sua identità grazie anche a interessanti sequenze notturne, flashback e ad un bello studio psicologico dei personaggi; azzeccati i protagonisti, bello il tema musicale di Ortolani.
...E invece Petroni fa flop; regista sempre più di un gradino sopra la media grazie ad una bella cura dei film e a sceneggiature articolate, in questo lavoro allunga il brodo di una storiella da 30' con un protagonista preso da Easy Rider che non c'azzecca mai. I flashback sono iconograficamente ridicoli, un senso di vuoto aleggia in ogni scena come se non si sapesse dove andare a parare e non si avessero soldi sufficienti. Qua e là si nota la mano, ma stavolta il regista ha usato quella sinistra. Fiacco.
MEMORABILE: Magda Konopka fatta di peyote; i buffi flashback che sembrano immagini del wiew master con musiche deliranti.
Anomalo ma interessante spaghetti western in cui, più che l'azione e le sparatorie (concentrate nella seconda parte), assumono rilievo l'intreccio, che Petroni arricchisce di sfumature gialle (lo aveva già fatto nel precedente e ancor più riuscito Da uomo a uomo) e il disegno psicologico dei personaggi. Askew meglio come abile pistolero che come relitto umano, intriganti la Alonso e la Konopka, perfetto Pistilli. La qualità registica perde qualche colpo solo negli approssimativi flashback, bella la fotografia, discrete musiche di Ortolani.
MEMORABILE: L'inizio; La sparatoria notturna; Il finale.
Tra i suoi western è quello che Petroni amava di meno. Certamente, non ha la stessa presa di Da uomo a uomo o Tepepa, da cui ricava la struttura a flashback, però, il soggetto riesce a staccarsi dalla convenzionalità degli spaghetti western diventando un giallo diretto con professionalità. Il cast non fa faville ma, tutto sommato, il film si fa apprezzare abbastanza.
Onesto western nostrano di Petroni che cerca con ibridazioni thriller e noir di tenere in vita un genere ormai alla frutta. L'esperimento è tutto sommato riuscito, grazie a una buona prova del cast con Pistilli molto convincente e a una storia originale sceneggiata con una certa cura. Poche le scene d'azione ma realizzate senza grossi strafalcioni. Ost molto appropriata e mai invadente. Scenografie efficaci con tante scene in esterna e un ritmo a tratti elevato rendono il prodotto degno di una visione anche da parte dei non cultori del genere.
MEMORABILE: L'ultimo flashback; Il personaggio di Askew, torbido al punto giusto.
Il grande merito di Giulio Petroni è di inserire tanti elementi atipici, in questo western. Vi sono richiami alla droga, personaggi differenti dai soliti come diverso è il finale, in cui a un classico duello si preferisce un "arrivano i nostri". Anche il protagonista sembra c'entrare poco con tutto il resto. Il problema è che il regista si dimentica di dare forza alla narrazione e si basa su poche idee, allungandole all'eccesso. È dunque un film che si fa preferire per il lato innovativo più che narrativo. Tremendi, al limite del demenziale i flashback. Merita comunque un'occhiata.
Giulio Petroni HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.