La bottega degli orrori di Sweeney Todd - Film (1997)

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La bottega degli orrori di Sweeney Todd
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The tale of Sweeney Todd
Anno: 1997
Genere: horror (colore)
Note: Una delle tante versioni del musical di Hugh Wheeler.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E’ incredibile contare il numero dei film in cui il protagonista si diletta a confezionare tartine di carne umana e poco importa che qui il personaggio appartenga alla letteratura inglese della metà del XIX secolo. In fondo è sempre la solita idea (che abbiamo incontrato in MACELLAI di Milligan, nello STRANGOLATORE DI VIENNA, ovviamente in NON APRITE QUELLA PORTA 2), ambientata in questo caso nella Londra di fine Settecento. La figura del pazzo, che in questi film è spesso l'unica...Leggi tutto attrattiva, è ricoperta dal bravo Ben Kingsley, un barbiere logorroico che trasporta le sue vittime nello scantinato per poi lasciarle “usare” a Mrs. Lovett. I di lei pasticci di carne sono richiestissimi (altra costante del genere: chissà perché vogliono tutti farci credere che la carne umana sia prelibata) ma la scomparsa delle vittime insospettisce un investigatore (Campbell Scott). Prevedibile lo svolgersi della vicenda. John Schlesinger, regista di nome (suoi IL MARATONETA, UNO SCONOSCIUTO ALLA PORTA...), mette in scena la storia di Peter Shaw (sceneggiata da Peter Buchman) curando soprattutto la forma. Buona quindi la ricostruzione storica, notevole la scelta delle inquadrature. Purtroppo i meriti del film finiscono qui, perché per il resto tutto è già stato ampiamente visto e rivisto in occasioni migliori. La direzione del cast è superiore alla media degli horror (in realtà più dalle parti del thriller, e il titolo originale THE LEGEND OF SWEENEY TODD non conteneva infatti alcun riferimento al genere horror), ma la storia non convince proprio e la sceneggiatura è davvero da dimenticare.

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Daniela 30/01/09 16:49 - 12622 commenti

I gusti di Daniela

Nonostante la regia del bravo John Schlesinger e la presenza del grande Ben Kingsley, si tratta di un horror grottesco modesto, destinato al piccolo schermo, che ripercorre la vicenda del barbiere assassino con una rappresentazione piatta e manichea, senza riuscire ad emozionare o coinvolgere. L'ho ripescato per curiosità, dopo aver visto il bel Sweeney Todd di Tim Burton ma, se proprio si vuol confrontarlo con una diversa versione della stessa vicenda, meglio cercare altrove.
MEMORABILE: Viste le condizioni igieniche, quei pasticci di carne farebbero ribrezzo anche senza l'ingrediente segreto.

Buiomega71 6/03/14 00:28 - 2901 commenti

I gusti di Buiomega71

Film decisamente minore a fine carriera di un grande regista. Ma lo zio John sa infilare ancora zampate che lasciano il segno (il fetore, lo sterco, i denti marci delle donne, la carne sudicia, resti umani maleodoranti) e regala citazioni dal suo cinema (le "cure" dentistiche e le gole squarciate come nel Maratoneta, la Lumley che assomiglia alla Karen Black del Giorno della locusta, i "riti" alla The Believers nel finale). La sceneggiatura, però, appare banale e ben poco sorprendente, affogando nella routine. Ottimo Kingsley e piuttosto lurida l'atmosfera.
MEMORABILE: L'inseguimento al museo delle cere, segue gola recisa; Miss Lovett che frusta Rutledge a letto; La sedia trabocchetto; La fogna coi resti umani; I pasticci.

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  • Discussione Lucius • 1/11/09 21:33
    Scrivano - 9063 interventi
    La prima versione interpretata da Angela Lansbury, la pièce teatrale,una sorta di musical horror è veramente notevole.
    Ultima modifica: 1/11/09 21:36 da Lucius
  • Discussione Buiomega71 • 6/03/14 10:20
    Consigliere - 25934 interventi
    Schlesinger e sempre stato uno dei miei "cattivi maestri", dai capolavori assoluti come Un uomo da Marciapiede, Il maratoneta, Il giorno della locusta, Domenica maledetta domenica, ma adoro anche alcuni dei suoi film cosidetti minori, come: The Believers (mio personal cult in assoluto), Il Gioco del Falco e La Prossima vittima (thriller tra l'altro straordinario, con un incipt al cardiopalma che anticipa di un anno quello di Scream)

    Sweeney Todd (anticipo che non ho visto la versione di Tim Burton) e un film realizzato a fine carriera (il penultimo, prima della terrificante commedia Sai che c'è di nuovo), che pare quasi un divertissement giusto per non "restarsene con le mani in mano"

    Un filmetto, di sicuro, sorretto da uno script banale e senza particolari sorprese, con la solita storiella di cannibalismo inconsapevole e "botteghe che vendevano la morte", eroi tutti di un pezzo, serial killer sopra le righe (comunque ottima la prova di Kingsley) e il classico finale scontato che fa tanto tv movie

    Dai trashissimi Macellai di Milligan, al delirante Lo Strangolatore di Vienna, la storia e sempre la stessa, senza variazioni

    Però, in mezzo a cotanta convenzionalità e scontatezza, lo zio John riesce ancora a tirare zampate che lasciano il segno

    Una Londra sudicia e fetida piena di sterco per le strade maleodoranti, donne con i denti marci, carne marcia e puzzolente, tanfo e miseria (un pò come le atmosfere e il luridume di Profumo o di From Hell), locande sozze e prostitute olezzose, con una ricostruzione dell'inghilterra di fine settecento davvero realistica e putrida

    Bestiame che gira per le strade (mi sono pure venute alla mente le "vacche all'ingrasso" di Via Dalla Pazza Folla, tanto per restare in zona Schlesinger), uomini imbellettati e ripugnanti, tra parrucche grottesche e dentiere

    Poi, lo zio John, si autocita: le "cure dentistiche" e le gole squarciate del Maratoneta, i "riti" di The Believers (nel finalone), la miss Lovett di Joanna Lumley che assomiglia alla Karen Black de Il Giorno della Locusta (soprattutto quando e a letto con Kingsley o quando frusta per "piacere" l'irreprensibile Rutledge) e dispensa momenti di ottimo cinema (l'inseguimento al museo delle cere con conseguente gola tagliata, la fetida cucina-tra carne maciullata e pasticci di carne-di miss Lovett, la sedia trabochetto, il bambino muto pestato e incatenato, la fogna con i resti umani maleodoranti, la puzza insostenibile in chiesa) e la subdola, quanto crudele e agghiacciante, "normalità" dell'orrore del Sweeney Todd di Kingsley, mi ha portato alla mente il criminale nazista di Laurence Olivier del Maratoneta

    Poi, vabbè, scantinati che fanno tanto Non Aprite quella porta 2 e un finale che assomiglia non poco a quello di Urban Legend (anche se, lo zio John, non risparmia qualche effetto gore, come: una testa divorata dai topi, un corpo nudo massacrato e trascinato per le scale, teste tra gli scarti degli animali fatti a pezzi, cadaveri sezionati, uomini appesi agli uncini da macellaio come Teri McMinn in Non Aprite quella Porta)

    Peccato che però il film viaggi sui binari della mediocrità e del deja vù, con quel sapore dolciastro del visto e stravisto (e con qualche puntata nell'humour macabro che un pò infastidisce, come le musichette di Richard Rodney Bennett), che regala ben pochi sussulti e ben poche sorprese (la sceneggiatura e davvero di una banalità sconcertante)

    Comunque , alla fine, non male, e si sente la mano di un grande regista come Schlesinger

    Nella parte dell'anatomopatologo si rivede con piacere Peter Jeffrey, l'ispettore Trout de L'abominevole Dottor Phibes, che elargisce uno squisito dialogo sul cannibalismo.

    Ottima la qualità audio/video della vhs Eagle/Buena vista.
    Ultima modifica: 6/03/14 12:28 da Buiomega71
  • Homevideo Lucius • 3/03/21 00:06
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla collezione privata Lucius, la vhs della Eagle Pictures:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/sweeney.jpg[/img]
    Ultima modifica: 3/03/21 08:25 da Zender
  • Discussione Caesars • 3/03/21 10:10
    Scrivano - 16800 interventi
    Piccola correzione al "papiro elettronico": il protagonista è Ben Kingsley, con la "b" maiuscola.
    Scusa Zender per la mia pedanteria...
  • Discussione Zender • 3/03/21 11:31
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Sai bene che per quanto mi riguarda questa non è mai pedanteria, Caesars. Correggere un errore non può che farmi piacere. Grazie.