Incrocio tra thriller e neo-noir girato secondo i dettami del cinema western classico; non a caso ricorda a tratti alcuni lavori di Eastwood (Gli spietati su tutti), pur in tono minore, nonché alcuni spaghetti-western crepuscolari; l'afflato epico è amplificato dall'ambientazione rurale e di provincia, con belle riprese degli ampi spazi americani, nonché dal collocare la storia nei primi anni '60 e proporre personaggi che sembrano novelli cowboys. Recitazione misurata ma solida della coppia Costner/Lane, qualche momento di violenza ben girato e buone atmosfere nonostante il déjà vu.
Quasi un neo-western, crepuscolare e crudo, con inaspettate dosi di violenza. La coppia Lane-Costner è scelta perfettamente, perché con i loro volti sappiamo fin da subito che non molleranno, e daranno filo da torcere alla famiglia che ha rapito il loro nipotino. Così il film si segue fino alla fine, tra momenti di buona tensione e altri molto espliciti che lasciano il segno sui personaggi e lo spettatore. Regia non male, ma è un film dove sono gli attori a sorreggere il gioco. Buono.
È chiaramente il cinema di Clint Eastwood l’elemento ispiratore principale di questo “tardo western” che propone personaggi solidi e di poche parole, ben caratterizzati dalla sceneggiatura e che ricordano quelli del grande attore e regista americano. Un film con momenti di violenza inaspettata ma ben inseriti in una storia che si segue piacevolmente, “immersa” negli splendidi paesaggi di Montana e Dakota. Attori impeccabili. Un buon film.
Alla morte dell'unico figlio, un ex sceriffo e la moglie hanno riversato il loro affetto sul nipotino ma la nuora, dopo essersi risposata, scompare portandosi dietro il bambino... Prima parte dai toni sommessi e dolenti che lasciano il campo ad una tensione crescente dopo l'incontro con la nuova famiglia della nuora, culminante in esplosioni di violenza inattese nella loro brutalità. Bel tardo western dì stampo classico, immerso in splendidi paesaggi naturali e con eccellenti interpretazioni da parte del cast in cui spiccano la testarda Lane e la proterva Manville, nonne antagoniste.
MEMORABILE: La cena con le due famiglie attorno al tavolo; Lo scontro dentro l'albergo con la "punizione"; In ospedale, le minacce dello sceriffo.
Le vere protagoniste di questo racconto dal sapore old style sono due donne ugualmente decise, su fronti opposti, a imporre le loro "regole affettive" relegando ai margini tutto l'universo maschile. Non giovano né la flemma della narrazione (specie all'inizio) né i presupposti "fai da te" che muovono i personaggi, in un contesto che si fa sempre più aspro e immotivatamente cruento. Belli i vasti paesaggi e le suggestive ambientazioni, recitazione tutta sulle spalle di Lane (e in parte di Manville) mentre Costner si limita a mettere la sua figura in un ruolo piuttosto opaco.
MEMORABILE: L'insipienza della OST; La tensione durante la cena; La violenza nella stanza d'albergo; L'irruzione notturna di George.
Dopo la parte iniziale non ci si aspetta tutta quella violenza, anche psicologica, anche perché la Lane e Costner non sembrano proiettati verso questo genere di sfida. Eppure, venuti a contatto con una famiglia e una magione che sembrano un mix tra Animal Kingdom e Non aprite quella porta, i due daranno il meglio di sè stessi. Cast ben scelto e fotografia oltre la media. Non mancano alcuni momenti di stanca e non tutto torna nello scontro finale, ma registra comunque dei sani momenti di tensione.
Pellicola che mantiene un suo equilibrio fino a quando la "bella" famigliola non entra in azione. Prima infatti, sia la grave perdita che la ricerca di un qualcosa di prezioso sottratto da chi non potrà che rovinarlo, viene resa nel giusto modo, pur rinunciando al ritmo. E per assurdo, proprio quando il tutto si movimenta, la storia perde un po' di credibilità, volendo colpire a tutti i costi. Un po' forzato risulta anche l'inserimento del giovane nativo americano solitario. Detto ciò, la regia è di mestiere, i due protagonisti se la cavano piuttosto bene e il risultato non è male.
MEMORABILE: Il bambino protegge istintivamente il collo essendo già stato picchiato; La nuora; Le "ideone" della moglie fanno perdere dita e non solo al marito.
Fosco neo-western che vede una coppia di nonni lottare strenuamente per riportare a casa il nipotino, unico nato del figlio morto, "rapito" insieme all'ex-nuora dal nuovo marito di quest'ultima. Dopo una partenza tiepida che non preannuncia evoluzioni troppo cupe, si entra in una fase centrale ad alta suspense che, fra terrificanti cene di famiglia e sanguinosi assalti di gruppo, lambisce atmosfere ai confini dell'hillbilly horror, fino a un climax conclusivo adeguatamente violento. Al cast la sua bella fetta di meriti, in particolare l'inquietantissima e detestabile Manville. Buono.
MEMORABILE: La OST di Giacchino; Costner e Lane odiosamente derisi dalla nuova famiglia del piccolo; La cruda punizione "manuale"; Il finale con fuga disperata.
Film a dir poco scialbo e violento come gli spaghetti western italiani tardi: Kevin Costner sembra qui una statua di cera di se stesso persino quando gli tagliano le dita della mano destra, Diane Lane è molto meglio di lui ma sembra recitare a copione. Poi c'é il ricordo piagnucoloso della cavalla abbattuta da Kevin molti anni addietro. Film buono giusto per una visione estiva...
Kevin Costner HA RECITATO ANCHE IN...
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DiscussioneRambo90 • 29/03/21 01:43 Pianificazione e progetti - 437 interventi