Nel 1980 Alain Delon iniziava una lenta ma inesorabile decadenza artistica, ma aveva ancora qualche cartuccia da sparare; infatti questo film (di cui è anche produttore) fu un gran successo in Francia. Spy-thriller abbastanza lento ma ben costruito sul personaggio carismatico (il tipico “bello e maledetto”) di Delon. Si respira aria internazionale, ma in fin dei conti siamo nella "solita" Parigi. La Di Lazzaro (qua nel suo periodo d'oro) trova spazio anche nel cinema d'oltralpe recitando (male) in francese con la sua voce.
Un film di genere spionaggio che rispetto ai contemporanei polizieschi targati Italia e Usa ha ben poco da dire: un solo inseguimento degno di nota e scene d'azione che sono veramente poca cosa. Ne salviamo la bellezza della Di Lazzaro (che, detto questo, recita male) e un Alain Delon comunque attore di livello. Il finale che non ti aspetti lo rende quantomeno un film "con un suo perché".
Giocatore professionista soccorre la vittima di un incidente stradale e si ritrova invischiato in un complotto mortale... Nonostante alcuni snodi narrativi un po' forzati, risulta piuttosto avvincente questo mix tra thriller e film di denuncia. L'odissea dell'uomo qualunque braccato senza comprenderne il motivo e sacrificato sull'altare della ragione di Stato, viene raccontata da Deray con il giusto piglio e culmina in un finale che non lascia spazio alla speranza. Ottimo Delon, efficaci i comprimari, più bella che brava la Di Lazzaro.
MEMORABILE: Lo sparo attraverso la porta; L'inseguimento Citroen CX/Lancia Gamma.
Opera particolare in quanto dopo i primi 7-8 minuti è tutto un braccare questo presunto testimone-chiave dell'omicidio di un'eminenza grigia. Quindi inseguimenti mozzafiato e, senza esclusione di colpi, si giunge al finale praticamente inevitabile, in quanto è impossibile esser solo depositari di certi segreti che potrebbero creare un fragore non indifferente. La predominanza dell'espressione sulla parola, oltre a far ben rilevare il marchio transalpino, è una giusta scelta per un soggetto come questo. Oltre a Delon son molto bravi Auclair e Dux.
MEMORABILE: La sistematica eliminazione di chi non porta a compimento il suo incarico.
Action movie alla francese per lo specialista Delon che produce anche e mena le danze avvalendosi della precisa regia di Deray. Un prodotto di genere di buon livello, ben scritto (qualche passaggio è un po' forzato) e piuttosto scorrevole per la media dei film d'oltralpe. Il personaggio di Delon è questa volta più introverso e meno guascone, nonostante le invitanti imbeccate di una bella Di Lazzaro e la mancanza di ironia alla lunga si fa sentire. Belle location e fotografia, intelligente la OST. Consigliato anche a chi non ama il genere.
MEMORABILE: Le sparatorie e le scene d'azione in generale.
Delon produce il film, solo un esile pretesto per mettere in scena il solito personaggio del giocatore professionista, sorriso smagliante, abbronzatura perenne, guascone, spericolato guidatore e tiratore infallibile, che ama le donne e la mamma ed è coraggioso e sostanzialmente leale. Insomma, pura fuffa divistica. Imbarazzante la performance attoriale della bellona di turno (Dalila Di Lazzaro). Il regista Deray aveva firmato La piscina, quasi un capolavoro in confronto; passabili giusto gli inseguimenti di auto (lode agli stuntmen).
Film d'azione francese senza infamia e senza lode, prodotto (come molti dei suoi film) dal suo protagonista Delon e diretto dallo specialista Jacques Deray. Come ogni noir d'oltralpe che si rispetti, gli autori hanno puntato più sulla suspense che sull'azione, ma il risulato non è di certo tra i più eccelsi. Buono l'inseguimento a metà film. Per i fan di Alain Delon.
Thriller complottista sul classico cliché del testimone involontario: la tensione ha la meglio sulla sceneggiatura, con poche chiacchiere come di consueto ma molta più azione del solito per gli standard d'oltralpe. Deray ha fatto di meglio ma si conferma un regista solido anche in un prodotto alimentare dove ormai è lui a servire Delon (anche produttore) e non più il contrario. Tenera la Di Lazzaro, non doppiata anche in francese, che cavalca il breve momento migliore di una carriera sfortunata. Pura routine, ma ad avercene di buon film "minori" come questo.
MEMORABILE: I testa-coda della Lancia Gamma; Lo sparo dallo spioncino della porta.
Dopo aver soccorso un uomo che sembrava vittima di un incidente, un giocatore di poker professionista si trova oggetto di una caccia spietata da parte di killer al soldo di un potente uomo d'affari... Il film di Deray appare più che altro un pretesto per offrire a Delon l'occasione di mostrare ancora una volta quanto è bello, fascinoso, leale verso gli amici, gentile con le donne, duro contro i malvagi. Una parata divistica stucchevole non riscattata da scene d'azione piuttosto goffe, a parte gli inseguimeni d'auto ben girati. Pessima la prova di Di Lazzaro.
Jacques Deray HA DIRETTO ANCHE...
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