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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/07/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 31/07/08 23:09 - 5519 commenti

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Coraggiosissimo. A tre lustri dal ‘45 (e ben prima di “A cercar la bella morte” di Mazzantini) Montaldo dirige un film (dal libro di Rimanelli) che mostra che a Salò non ci furono solo torturatori ed assassini. Cosa oggi pacifica, ma all’epoca dura da portare avanti. Film secco e straziante, che presenta le sincere passioni, i dubbi, il sentirsi traditi e accerchiati, il terrore, il fanatismo, la convenienza. Cast efficace con (fra mille altri) una sensuale Rossi Drago, Moschin in una parte che miscela il dramma a tocchi di commedia e Silla Bettini, il primo de I maniaci di Fulci.

Jena 7/07/15 17:24 - 1547 commenti

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Se ancora oggi sulle vicende della guerra civile italiana 1943 - 1945 domina il manicheismo, possiamo ben immaginare che un film così, che rappresenta i militi di Salò quali persone normali, anche con ideali di patria e onore, fosse all'epoca assolutamente rivoluzionario. Detto questo, è un buon film secco, realistico, sobrio, privo completamente di retorica, con l'effetto straniante di identificarsi nei protagonisti fascisti (si pensi alla parte finale, con la fuga sui monti gelati). Incongrua la storia d'amore, nullo il protagonista!

Cotola 22/08/16 13:02 - 8998 commenti

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Notevole non solo poiché è un'opera prima, ma anche per il grande coraggio di girare un film così, cosa assolutamente non facile per l'epoca. Piace per la sobrietà e la secchezza (forse si poteva tagliare qualcosa della storia d'amore) e per l'assenza di retorica. Ma soprattutto colpisce per la costruzione e la descrizione dei personaggi, che è priva di ovvietà e di manicheisimi, al punto che alla fine si finisce quasi con l'identificarsi o quantomeno per l'empatizzare con alcuni di essi. Efficace e sincera anche la descrizione di mentalità, atteggiamenti, dubbi, pensieri e orrori.

Daniela 13/07/17 19:40 - 12606 commenti

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Marco è un giovane fascista per il quale l'adesione alla Repubblica di Salò è una scelta obbligata. La sua storia come miliziano è inframmezzata da spezzoni documentari che non lasciano spazio ad incertezze sul fatto che la sua sia una scelta sbagliata, ma il solo narrarla testimonia il coraggio di Montaldo, la sua volontà di indagare le motivazioni del protagonista ed i suoi camerati andando al di là degli stereotipi. Qualche incertezza di scrittura, ma nel complesso un esordio registico importante, problematico, originale, ben servito da un buon cast.
MEMORABILE: Il personaggio interpretato da Moschin: "mi sono fatto l'abissino, il greco, l'albanese..."; La fucilazione del disertore

Nicola81 24/07/17 10:54 - 2827 commenti

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Per il suo esordio alla regia, Montaldo ha il coraggio di scegliere un argomento scottante come il fascismo di Salò visto attraverso gli occhi dei suoi militanti. Tra orrori quotidiani, immagini di repertorio e una love story forse inopportuna (ma che brava la Rossi Drago!) la condanna è inequivocabile, ma c'è anche il tentativo di capire. Charrier era più noto per il suo matrimonio con Brigitte Bardot che per la sua bravura di attore, ma sono ottimi il disilluso Rabal, l'intransigente Fantoni e l'opportunista D'Angelo. Musiche di Rustichelli.

Giùan 29/08/17 15:55 - 4528 commenti

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Montaldo muove con (com)passione umana e filologica coerenza documentaria la mdp alle spalle d'un (dis)illuso di Salò, raccontando, come testimonia l'esasperata malafede recensoria del tempo, una storia così controcorrente da rivelarsi politicamente blasfema. Al di là del suo assoluto valore storiografico, il film patisce di alcune programmaticità didascaliche e di soluzioni narrative troppo classiche (il flirt con la bellissima Rossi Drago, prima infermiera e poi un po' zoccola), non trovando nel "trasparente" Charrier un interprete all'altezza del ruolo.

Beffardo57 4/10/17 06:41 - 262 commenti

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Rievocazione cronachistica e didascalica della vicenda saloina, con inserti di cinegiornali d'epoca, lontana però dalla roboante retorica resistenziale. Nuoce alla narrazione la schematicità dei personaggi (il fanatico, l'ottuso, l'opportunista, quello che prende coscienza, ecc.); il protagonista è assolutamente anonimo e privo di spessore. Bello il finale, stralunato e quasi metafisico. Visto a cinquant'anni dalla produzione, è comunque un lavoro decisamente avvincente e un'opera prima notevole.

Alex75 10/10/17 09:47 - 876 commenti

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Il debutto di Montaldo affronta un tema scomodo in modo scomodo, in quanto rappresenta i miliziani della RSI con chiaroscuri, mostrandone i dubbi, il senso dell’amicizia e la tragica consapevolezza dell’irrealizzabilità della parola d’ordine di Mussolini (“Vincere e vinceremo!”), aiutandosi con filmati dell’epoca e con un cast di assoluto rispetto. Opera prima di valore, cui avrebbe giovato qualche taglio (per esempio, quello della parentesi sentimentale, che pure mostra la sensualissima Rossi Drago).
MEMORABILE: “La Patria si serve anche pulendo le gavette”; “La Patria è dall’altra parte”.

Jurgen77 15/04/19 10:23 - 629 commenti

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Dimenticata pellicola di Montaldo (qui al suo esordio). Dramma di ambientazione bellica di un ragazzo che si arruola, dopo i fatti dell'otto settembre, nella RSI. Montaldo è bravo nel rappresentare la "situazione" dal punto di vista dei repubblichini, senza ipocrisia né moralismi. Il protagonista (Charrier) come interpretazione è abbastanza spento; spiccano molto di più i comprimari: Moschin, Rabal e Fantoni. Intermezzo amoroso che non dà valore aggiunto. Film comunque ben diretto e toccante, in alcuni punti. Da riscoprire senza ipocrisie.

Renato 28/02/21 14:06 - 1648 commenti

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L'esordio di Montaldo è coraggioso, visto il periodo e il tema affrontato. Il risultato però resta deludente: un film lungo e noioso, con inutili parti documentaristiche che spezzano il ritmo, commentate da una voce off che scade spesso nella retorica che gli autori vorrebbe evitare. Oltretutto Charrier come protagonista è debole e monoespressivo. Notevole la messinscena, ma è arduo trovare appassionante la storiella d'amore tra il soldatino e l'infermiera, mai davvero approfondita e con alcuni dialoghi da romanzetto rosa.

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Paulaster 8/10/21 09:54 - 4373 commenti

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Dopo l’armistizio dell'8 Settembre 1943 i fascisti continuano la guerra sotto la Repubblica di Salò. Il periodo partigiano viene visto dall’ottica di chi sta perdendo la guerra per sottolineare, in maniera onesta, che parte degli ideali di patria non erano così profondi come sembravano. Il protagonista è qui poco espressivo e la Rossi Drago incarna meglio il trasformismo, per necessità e codardia, di chi cerca di salvare la pelle. La progressiva disfatta viene accompagnata da inserti documentaristici che aiutano nel focalizzare i tragici momenti storici.
MEMORABILE: Lo zucchero regalato; L’esecuzione del camerata traditore; Il suicidio.

Reeves 6/12/22 22:50 - 2152 commenti

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Esordio alla regia per Giuliano Montaldo, che propone una storia ambientata tra giovani che per motivi vari hanno aderito alla repubblica fascista di Salò. Il film racconta con rara efficacia e senza retorica la progressiva presa di coscienza di quanto quella scelta fosse sbagliata e lo fa raccontando lo smarrimento dei suoi protagonisti. Un esordio folgorante che all'epoca non fu capito ma che è molto importante.
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  • Discussione B. Legnani • 8/07/15 23:25
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Sono contento di non essere più l'unico commentatore di questo bel film.
  • Discussione Panza • 8/07/15 23:26
    Contratto a progetto - 5201 interventi
    Il titolo è indubbiamente notevole, d'impatto.
  • Discussione Alex75 • 10/01/18 17:08
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Panza ebbe a dire:
    Il titolo è indubbiamente notevole, d'impatto.

    Anche il contenuto è d'impatto, e forse lo fu ancora di più quando uscì, nel 1961.
  • Discussione Daniela • 10/01/18 18:11
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Anche il contenuto è d'impatto, e forse lo fu ancora di più quando uscì, nel 1961.

    Concordo, esordire con un film simile è stata una bella prova di coraggio per il regista.
  • Homevideo Saimo • 20/08/19 19:18
    Disoccupato - 259 interventi
    Il film sarà proiettato in versione restaurata alla prossima Mostra di Venezia (5 e 6 settembre), per entrare poi nella collana Chiaroscuro, realizzata da Penny Video in collaborazione con Cineteca Nazionale.
  • Discussione Saimo • 1/09/19 13:10
    Disoccupato - 259 interventi
    Lunga intervista a Giuliano Montaldo sulle pagine del "Corriere della Sera" di oggi.
  • Homevideo Buiomega71 • 26/02/20 22:10
    Consigliere - 25892 interventi
    In blu ray (e dvd) per la Penny Video, disponibile dal 24/04/2020
  • Discussione Pessoa • 30/10/20 17:59
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Francisco Rabal è doppiato da Alberto Lupo

    Fonte: Wikipedia
    https://it.wikipedia.org/wiki/Tiro_al_piccione_(film)

  • Homevideo Saimo • 28/01/21 11:48
    Disoccupato - 259 interventi
    Considerando che il Covid ha causato notevoli ritardi rispetto alla data di uscita inizialmente prevista, comunico anche qui che il DVD/BD è uscito in questi giorni ed è attualmente disponibile nei principali negozi (a partire da Amazon). Oltre al film restaurato in 4K dalla Cineteca Nazionale, l'edizione comprende un'intervista al regista di 27 minuti, una galleria fotografica e il mediometraggio Genova. Ritratto di una città (1964), sempre di Montaldo. C'è anche un booklet di 16 pagine, con documenti d'epoca che ricostruiscono gli interventi della censura sul copione.
  • Homevideo Xtron • 30/01/21 19:02
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd/bluray PENNY / SURF / SHOCKPROOF

    Audio italiano
    Sottotitoli in inglese e francese
    Formato video 1.85:1 anamorfico
    Durata 1h50m59s (DVD)
    Extra galleria fotografica, intervista a Giuliano Montaldo, mediometraggio "Genova, ritratto di una città", booklet di 16 pagine

    immagine a 17:49 (DVD)

    Ultima modifica: 30/01/21 19:23 da Zender