The Killer - Film (2024)

John Woo - forse anche per ritornare in sella dopo noir anodini poco degni del proprio passato - rimette mano al suo classico più celebrato per girarne una versione francese (a Parigi, naturellement) al passo coi tempi. Quello che però si imponeva al tempo come azione rivoluzionaria, sublime sfoggio di uno stile unico, oggi appare non troppo diverso da quanto gira in un buon action all'americana. Perché non basta ributtare in mezzo qualche colomba al rallentatore per richiamare i trascorsi gloriosi, né rigirare l'ultima sparatoria nella chiesa sconsacrata per recuperare l'eco di uno dei più iconici...Leggi tutto finali del cinema di Hong Kong.

La capitale francese poteva farsi memorabile ambientazione, certo, e la sostituzione dell'indimenticato Chow Yun Fat con una Nikita vestita di nero dall'aria perennemente malinconica poteva ugualmente rivelarsi azzeccata; purtroppo non va così: Nathalie Emmanuel, una bellezza non comune, non mostra il carisma necessario per reggere un ruolo così centrale e perde nettamente il confronto con la controparte asiatica di allora; come tutto il resto, d'altronde. Omar Sy, pur ottimo attore e bandiera del nuovo cinema di cassetta d'oltralpe, non si sposa bene col contesto e il resto del cast non trova un solo personaggio che resti impresso.

La storia parte ancora da quella della cantante (Silvers), qui americana, che perde la vista durante una strage compiuta in un locale da Zee (Emmanuel), la quale dovrebbe uccidere pure lei ma si lascia impietosire e all'ultimo la risparmia. Il suo capo (Worthington) le fa notare come non sia possibile lasciare la testimone in vita e Zee, travestita da ambasciatrice statunitense, raggiunge l'ospedale dove la poveretta è ricoverata per somministrarle nella flebo una dose letale, ma di nuovo le manca il coraggio e incontra lì l'agente Sey (Sy), che cerca di capire dalla cantante chi sia e come mai conoscesse il ragazzo mezzo pazzo che lui e il suo collega avevano steso nella concitata azione precedente, dopo un forsennato inseguimento all'ombra della torre Eiffel.

Dietro c'è il furto di una enorme partita di eroina sottratta a un aereo atterrato in quei giorni attraverso un assalto molto ben organizzato che Woo visualizza con spreco di (inutili) split screen e ralenti che poco aggiungono alla resa della scena: la dimostrazione di come qualcosa non funzioni a dovere, in un film che pure i mezzi per arrivare ad essere un buon remake li avrebbe. Woo sa ancora il fatto suo, nella direzione delle scene action, e la coreografia delle stesse è sempre di alto livello, pur non potendo stupire come al tempo. Corse pazze tra stanze d'ospedale sparando salve di colpi a ripetizione (senza curarsi delle decine di civili che ci finiscono in mezzo), inseguimenti in auto e moto (non molti, a dire il vero) tra le strette vie di Parigi, la Emmanuel che saltella e volteggia inguainata di nero tra capriole e corpo a corpo, Sy che si adegua all'andazzo (a volte un po' goffamente), sgherri impietosi che fanno fuoco su tutto e tutti.

L'impressione è però quella di una routine lontana dalle innovazioni che trasformarono THE KILLER in un capolavoro, con gli incontri tra la Emmanuel e Worthington che dicono poco e, in generale, con una sceneggiatura anonima, uguale a mille altre, che mai restituisce la sensazione di un film diverso. Il rapporto tra le due donne è debole e poco si capisce dei motivi per i quali Zee è così affezionata alla cantante e pronta a uccidere per lei; e a dire il vero pure molte fasi della storia appaiono confuse e caotiche. Insomma, se la tecnica ancora c'è, se qualche sequenza degna del nome di Woo non manca, nel complesso si tratta di un remake debole, decisamente superfluo...

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