Note: E non "Driven - Il caso De Lorean". Il film racconta le circostanze che hanno portato l'imprenditore e progettista automobilistico John DeLorean ad essere arrestato nel 1982 con l'accusa di traffico di cocaina.
Interessante lo “stratagemma biografico” di cui si servono gli autori per imbastire il loro singolare thriller, utilizzando cioè solo tangenzialmente la figura di John DeLorean, il costruttore che immise sul mercato una propria auto sportiva diventata in breve leggenda (poi resa universalmente celebre dal suo utilizzo nella trilogia di RITORNO AL FUTURO). Non che DeLorean (Pace) non sia parte del gruppo di personaggi fondamentali nell'economia del racconto, ma il punto di vista principale è quello di Jim Hoffman (Sudeikis), eccentrica figura di narcotrafficante passato a lavorare per l'FBI con lo scopo di...Leggi tutto incastrare i suoi mandanti.
Il processo a DeLorean rappresenta il momento centrale del film: da esso si dipartono i flashback attraverso i quali verrà ricostruita la vicenda; il primo ci mostra Hoffman arrestato sulla pista d'atterraggio dall'agente speciale dell'FBI Benedict Tisa (Stoll): nelle ali dell'aereo con cui viaggiava insieme a moglie (Greer) e figli vengono ritrovate decine di panetti di cocaina. Inevitabili le accuse, anche se John dimostra di sapersene divincolare abilmente. Semplice vicino di casa di DeLorean, Jim lo conosce mentre prova a riavviare l'auto in garage e, fattoci amicizia, viene invitato alle di lui feste in villa prendendo gradatamente coscienza del grande progetto di questa nuova auto rivoluzionaria, per lanciare la quale, tuttavia, saranno necessari fondi extra. Pare infatti che non sia il massimo dell'affidabilità e che rappresenti un progetto troppo ambizioso, per potersi reggere sulle proprie gambe. E' per questo che DeLorean, scoperto come Jim sia amico del narcotrafficante Morgan Hetrick (Cudlitz), gli chiede di intercedere per ottenere i soldi che servono a risistemare l'azienda.
Rientrano a questo punto decisamente in pista l'FBI e l'agente Tisa, mentre sulle spalle di Hoffman ricadrà buona parte della riuscita dell'incrocio di interessi. La storia è vera (come testimoniano le foto sui titoli di coda) e indubbiamente interessante: scritta in modo intelligente, stipata di inevitabili passaggi in flashback (siamo nel 1975), riesce ad appassionare e si giova di ottime caratterizzazioni da parte di un affascinante Lee Pace nei panni di DeLorean e di un Jason Sudeikis che ben si cala nei panni dell'allegro “cazzone” (come lui stesso si definisce), sempre pronto a vedere le cose in positivo senza perdere il sorriso. Buoni anche i suoi botta e risposta con una vivace Judy Greer e con Corey Stoll, bravo a svariare dal sarcasmo alle dure minacce nel caso Jim si rifiuti di collaborare.
Vincente la scelta di lasciare per il finale l'esito della sentenza in modo che la storia venga dispiegata lentamente senza mai troppo anticipare, apprezzabile la ricostruzione storica (per quanto parzialmente inficiata da una fotografia dai toni troppo accesi). La sceneggiatura di Bateman e Carpio conferisce una solida struttura al film che la regia di Nick Hamm sfrutta bene e, se anche si intravede lo spirito commerciale che anima l'operazione, instradata in un filone ben preciso, si rinuncia una volta tanto alle solitamente immancabili drammatizzazioni e all'azione, privilegiando un approccio da commedia. Si punta ai dialoghi, alla tensione che monta in alcune scene, all'ombra della DeLorean che aleggia sull'intera vicenda senza far pesare la sua presenza. Perché sia chiaro, non è un vero biopic su DeLorean ma il racconto di come finì in manette e, prima ancora, di come si sviluppò l'intreccio che ne favorì l'arresto.
Beccato con un carico di coca, un pilota evita la galera diventando informatore per FBI. L'amicizia con DeLorean, imprenditore in procinto di lanciare sul mercato una automobile rivoluzionaria, apre nuove possibilità. Una storia interessante sui retroscena della costruzione una macchina resa mitica dal Ritorno al futuro, raccontata in modo ironico ed accattivante. Gran parte del merito va a Sudeikis, la cui sfacciata improntitudine fa diventare simpatico un personaggio sulla carta spregevole, smorzando l'amarezza della parabola di un uomo che si è dimostrato non all'altezza dei propri sogni.
MEMORABILE: L'aneddoto sull'auto smontata e rimontata; Le istruzioni dell'agente dell'FBI su come bisogna comportarsi sul banco dei testimoni
La storia di un'amicizia sui generis tra Jim Hoffman, un informatore dell'FBI suo malgrado, e un imprenditore che sogna il successo di un'auto sportiva che prende il suo nome, la DeLorean e per questo si indebita e deve ricorrere a una soluzione fuori dalla legalità. Nonostante grossomodo si tratti di una storia vera, per le complicazioni e i risvolti anche psicologici sembra inventata di sana pianta e il regista fa di tutto per conservarne lo spirito avventuroso ai margini della malavita, tra spregiudicatezza e ironia. Fantastica la prova di Sudeikis sempre sul filo del rasoio.
MEMORABILE: La testimonianza di Jim al processo e l'assoluzione di DeLorean; Il "regalo" che stenta a mettersi in moto.
E come per magia la DeLorean resa famosa dal film di Zemeckis si porta dietro una storia perfetta per farci a sua volta un film e che fai fatica a credere come potesse essere vera. E' un racconto godibile che viene caricato sulle spalle di Sudeikis, empatico perché si sopporta la sua faccia tosta ai limiti del grottesco. Derivativa per alcuni aspetti, la pellicola rimane nella media ma non delude.
MEMORABILE: L'irruzione della coppia di svitati alla festa in piscina.
Il film narra la storia del geniale John DeLorean, che ha dato vita a una delle più iconiche auto di sempre, grazie ovviamente anche alla mitica saga di Ritorno al futuro... Notevoli le performance degli attori ed eccellenti le musiche. Unica reprimenda: a quanto pare forse la "storia vera" è stata fin troppo romanzata... ma comunque rimane un film godibilissimo! La DeLorean non appare quasi mai, se non per televisione sottoforma di spot, ma aleggia per tutto il film con la sua aurea futuristica e leggendaria, il che nobilita il prodotto (e l'auto) come è giusto che sia!
Per come è stato girato, probabilmente può perdere un po' in credibilità, visto che si tratta di una storia vera. Ma nello stesso tempo, l'impronta che il regista gli ha dato non è male. E poi c'è il protagonista (amico di Delorean), che si descrive perfettamente: "Io sono un cazzone, ma so di esserlo". Sudeikis si immedesima nel personaggio, finendo per farlo apprezzare anche allo spettatore, pur non essendo certo un esempio da seguire. Mentre Delorean, che sembra volare più alto delle ali a disposizione (come quelle dell'auto), alla fine ne esce quasi peggio. Meritevole di visione.
MEMORABILE: "Ogni auto in America inizia a morire quando esce dalla fabbrica"; "I soldi che non investi nella Delorean mettili nella Betamax"; Ultimi fotogrammi.
Nick Hamm HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDaniela • 7/02/20 19:29 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Sulla figura del progettista ed imprenditore automobilistico John DeLorean e sulle sue vicende giudiziarie si può leggere qui (lingua inglese).
Nel film viene mostrata una DeLorean DMC-12, l'unico modello di auto costruito dalla DeLorean Motor Company dal 1981 al 1983 in n 9200 esemplari.
La fama di questa vettura avveniristica è legata soprattutto al fatto di essere stata utilizzata dal Dr. Emmett "Doc" Brown come base per la macchina del tempo nella trilogia di Ritorno al futuro.
DiscussioneDaniela • 8/03/21 00:42 Gran Burattinaio - 5944 interventi
x Didda Hai rivelato che Sudeikis è un tuo idolo personale: allora, cosa aspetti a vederlo in azione in questo film?