Una tranche de vie di 2 secondi riemerge dal passato grazie a Le Prince che inaugura qui non solo il cinema ma anche il filmino domestico, estasi e tormento della modernità: vediamo infatti il figlio con amici nel giardino di casa. La scena è inquadrata come su un palcoscenico, con la quinta (rappresentata dalla villa) che si apre su uno spiazzo in cui i personaggi si muovono secondo una raffinata geometria circolare che innesca involontariamente una sorta di girotondo dalla stuzzicante dinamicità. Chicca per storici, curiosità per tutti.
Una bella curiosità. Il filmino dura solo due secondi eppure è un documento storico di grandissima importanza che va conservato assai gelosamente. Dategli un'occhiata e non ve ne pentirete.
Primo prodotto destinato ad una proiezione collettiva di cui si abbia notizia. Due secondi di ripresa, realizzati con il medesimo fucile fotografico da 12 FPS adoperato da Étienne-Jules Marey (che ne fece un utilizzo meramente "antropologico", a differenza di quello "cinematografico" di Le Prince), inventore della cronofotografia, altro importante precursore del cinématographe. Cortometraggio su cui aleggiano diverse leggende, che parlano di misteriosi sparizioni in fase di brevettazione e di presentazione al pubblico. Le Prince beffato dai Lumière.
Merry-go-round a Roundhay Garden! Una coppia giovane e una coppia anziana: il loro rapidissimo movimento è quasi circolare, forse per restare tutti inquadrati dall'obiettivo. Dei quattro proto-attori restano impressi, nonostante la fugacità dell'immagine, le diverse fisionomie, posture e abbigliamenti. E quella porta-finestra della dimora inglese di campagna, socchiusa su un giardino che si intuisce essere grande e bello... Viene voglia di spiare all'interno: vecchi mobili, antico lusso, e fuori... il primo vagito della futura Settima Arte!
I primi spettatori dell'opera saranno rimasti basiti di fronte alla portata storica dell'evento. Il regista vuole insistere sull'importanza del movimento, infatti dal corto si evince chiaramente che gli "attori" accentuano il loro incidere, risultando molto teatrali. Piccolo gioiellino da custodire gelosamente nei propri ricordi. Da scoprire.
Non è possibile astenersi dal pallinaggio, per cui inserisco, perché costretto, un *** di prammatica. Ovviamente il film non è valutabile da nessun punto di vista, come invece càpita con le opere di Reynaud. Due secondi storicamente importanti, per quanto il futuro non sia stato felice per tre dei quattro "attori", come Wikipedia, un po' morbosamente, fa rilevare.
Praticamente impossibile valutare il valore di un filmato di soli 2 secondi. Sicuramente all'epoca dovette rappresentare un vero e proprio "evento" ed è curiosa l'idea di far camminare in tondo i protagonisti del filmino. Importantissimo dal punto di vista storico. Dovendo per forza dare un voto scelgo ***.
I primissimi bagliori dell’alba del Cinema durano appena due secondi e colgono una scenetta di ricreazione domestica fin de siècle, imprimendole il senso del movimento grazie alla disposizione degli attori in cerchio sullo sfondo naturale della villa e degli alberi. Si avverte un senso di familiarità e spontaneità, il quotidiano che si perpetua e diventa universale: quasi un rapidissimo flash-forward degli idilli di Rozier e Rohmer.
Con soli due secondi e un brevissimo filmato era nato il cinema... sette anni prima dei Fratelli Lumiere che migliorennano queste preistoriche tecniche di ripresa e porteranno i filmati nelle sale... facendo nascere il cinema. Diamo merito comunque a questi due secondi di filmato che hanno aperto l'uomo a un "nuovo mondo".
Due, forse tre secondi sono veramente nulla per poter giudicare un'opera dal punto di vista del contenuto, ma se pensiamo al valore storico di questi secondi allora tutto cambia. Davanti a noi c'è un documento unico perché a oggi il più datato. La scena si svolge in cortile e riprende un movimento circolare di persone che sembra essere stato studiato ad hoc per la cinepresa. Seminale.
Vero e proprio fossile della settima arte. Non giudicabile secondo il criterio del pallinaggio classico. È un documento storico sorprendente (questo è ovvio) ma specialmente colpisce per il fascino cinetico e scenografico che, nel tempo di un lampo, riesce a evocare narrazione e mistero perfettamente combinati senza ostentazione, nel modo più semplice e naturale (realistico) possibile. È lecito dire che tutto ciò sia un modello di perfezione formale.
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Carissimi commensali di iersera (Didda, Rebis, Stefania): questo è il super-corto (di 2 secondi!!!) di cui parlavamo e che, come vedete, arriva ben prima dei Lumière (anzi credo che sia il titolo più antico di tutto il Davinotti).
Nel primo post della discussione iniziata da Harrys trovate il link per vederlo.
Pigro ebbe a dire: Bene! Intanto vedo che Stefania si è già lasciata andare in un commento immaginifico!!! Ma che dici, Pigro, lo sanno tutti che io non mi lascio MAI andare:p
Sul serio, che altro si poteva fare, dovendo tralasciare le considerazioni di tipo storiografico, se non osservare i volti, i corpi, gli spazi e... immaginare?