Racconti di fantascienza - Miniserie TV (1979)

Racconti di fantascienza (miniserie tv)
Locandina Racconti di fantascienza - Miniserie TV (1979)
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Durata: 3 episodi
Anno: 1979
Genere: fiction (colore)

Cast completo di Racconti di fantascienza

Note: Si divide in tre puntate: 1. I misteri del tempo e dello spazio (17 gennaio 1979), 2. I robot (24 gennaio 1979), 3. I mostri dentro di noi (31 gennaio 1979), ognuna delle quali comprende letture, traduzioni, e brevi episodi tratti da classici della fantascienza.

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La nostra recensione di Racconti di fantascienza

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Operazione singolare e di un certo interesse, per gli amanti della fantascienza. Il regista Alessandro Blasetti, accompagnato in studio da Arnoldo Foà chiamato a leggere brevi racconti che hanno fondato il genere, introduce tre corti per puntata, di una decina di minuti ciascuno, alternati alle parti in studio e interpretati da attori ben noti soprattutto in Rai; la qualità non è sempre la migliore, ma naturalmente dipende in buona parte dalle fonti da cui essi sono ricavati: sempre autori di fantascienza da annoverare tra i classici ma alle prese con opere diseguali, raggruppate per l'appunto in tre puntate, ognuna delle quali affronta un tema diverso (lo spaziotempo, i robot...Leggi tutto e i mostri dentro di noi).

Tra i miniepisodi Blasetti interviene ad approfondire, a commentare e a lanciare brevi frammenti di film (da METROPOLIS a OTTO E MEZZO, da OMICRON a L'ULTIMA SPIAGGIA) utilizzati per accompagnare anche visivamente i concetti di cui si argomenta. Foà legge con ottimo trasporto, si fa assistere di tanto in tanto da altre splendide voci (Emilio Cigoli ad esempio, uno dei più grandi doppiatori italiani di ogni tempo), partecipa all'ultimo episodio (O.B.N. IN ARRIVO) e si mette al servizio della guida offerta da Blasetti, il quale organizza, confronta, dispone e presenta i corti che lui stesso dirige in prima persona. Tutti di impostazione teatrale, privi di alcun effetto speciale ma talvolta molto riusciti. E' ad esempio il caso di UN CASO INSOLUTO, tratto dalla prima puntata, in cui Cucciolla nel ruolo del commissario si trova alle prese con un delitto impossibile (da risolvere in chiave fantascientifica ovviamente).

Di ottimo livello anche tutti quelli della terza puntata (in special modo O.B.N. IN ARRIVO, nel quale Umberto Orsini segue le tracce dell'Henry Fonda di A PROVA DI ERRORE). Orso Maria Guerrini e Catherine Spaak rifanno Mastroianni e la Andress della DECIMA VITTIMA di Petri, Mario Carotenuto si propone come commovente anziano da “selezionare” in L'ESAME (da Matheson). Deludono invece tutti i miniepisodi della seconda puntata, nettamente la peggiore anche per via del tema poco appassionante affrontato (i robot non stimolano troppo la fantasia), anche se Marina Malfatti che offre un audacissimo décolleté al gelido Giuseppe Pambieri lascia il segno. Alterni i risultati nella prima puntata, in cui il deludente LA CRISALIDE si contrappone al bizzarro PRIMO CONTATTO, con Nanni Loy comandante di un'astronave che incontra l'alieno Orso Maria Guerrini. L'inedita mescolanza tra “fiction”, letture, approfondimenti e brevi frammenti di film permette alla serie di offrire qualcosa di diverso agli appassionati, che avranno modo di godersi una fugace infarinatura d'un genere troppo spesso bistrattato in Italia e di fatto ignorato dalle grandi produzioni cinematografiche e le cui sorti, naturalmente, non cambieranno dopo queste tre puntate passate in Rai piuttosto in sordina...

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Tutti i commenti e le recensioni di Racconti di fantascienza

TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/05/13 DAL BENEMERITO KANON POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/12/22
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Kanon 13/05/13 12:51 - 604 commenti

I gusti di Kanon

Blasetti - giacca, cravatta e savoir-faire - ci accoglie disquisendo di galassie, robot, alieni, mente umana, distopie ecc. mentre Foà ci legge passi scelti degli apostoli tratti dai Vangeli della Fantascienza. Operazione lodevole (che non avrà séguito, benché Blasetti l'avesse pianificato) sebbene non priva di pecche: il naìf straborda da ogni dove (visto oggi poi...), l'esigua durata di taluni episodi dà un che di vignettistico, artificioso e sbrigativo. Kammerspiel all'arte d'arrangiarsi (chissà Fulci cosa avrebbe inventato per ovviare).

Rufus68 15/12/17 13:32 - 3952 commenti

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La serie inanella sketch di valore diseguale: a belle riduzioni (specie da Bradbury) si alternano episodi sarcastici (quelli con Nanni Loy e Pippo Franco) latori di una fantascienza sociologica un po' datata (come il ripescaggio di Omicron di Gregoretti). Blasetti possiede buon gusto e competenza nello scegliere racconti ed estratti. I suoi duetti con Foà sono, forse, la cosa migliore del programma: impossibile non provare nostalgia per tanta compostezza e signorilità.

Dave hill 30/03/25 00:30 - 375 commenti

I gusti di Dave hill

Sceneggiato Rai degli anni Settanta che, rivisto oggi, suscita tenerezza, nostalgia ma nondimeno interesse. Il grande regista Gabriele Blasetti e Arnoldo Foà introducono brevi racconti e citazioni letterarie o cinematografiche. I temi affrontati sono la labilità dei concetti di spazio e tempo nell'universo, il robot umano e il mostro uomo. Spiccano, tra i filmati, quello della crisalide involontariamente provocatorio ma profetico, quello neomalthusiano con Mario Carotenuto, quello spassoso con Pippo Franco che si ribella all'automazione della vita quotidiana.

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  • Discussione B. Legnani • 14/05/16 18:41
    Pianificazione e progetti - 15187 interventi
    Rammento solo la vicenda con Lupi e Muller. Me la ricordo di buon livello.
  • Musiche Dave hill • 29/03/25 16:22
    Magazziniere - 140 interventi
    La sigla è il brano "Endless man" del gruppo prog Il Baricentro.
  • Discussione Dave hill • 30/03/25 00:33
    Magazziniere - 140 interventi
    Tenerezza, dolce malinconia suscita questo programma tv rai degli anni Settanta: è una televisione vista ormai da sempre più persone affascinate da racconti letterari di misteri persi negli abissi cosmici che travalicano i nostri concetti di tempo e spazio invogliando la nostra fantasia a viaggiare altrove. Azzeccato e suggestivo il brano prog per la sigla: è "Endless man" de Il Baricentro. Padroni di casa il grande regista Gabriele Blasetti e Arnoldo Foà in veste di narratori, che introducono tre brevi filmati. Prima puntata incentrata sui concetti assai labili di spazio e tempo. I tre filmati vedono Nanny Loi in versione capt. Kirk alle prese con primo contatto e Angelo Pellegrino macchinista spaziale guerrafondaio, seguito da quello cronoinvestigativo con l'immenso Cucciolla ed infine quello della crisalide involontariamente provocatorio e forse anche profetico con Panunzio a bocca aperta dinanzi a cotanta evoluzione dell'uomo nuovo, di certo poco Neanderthaliano.Tema della seconda puntata è il robot, l'uomo allo specchio, la vita infusa nella materia inanimata, dal cavallo di Leonardo all'androide di Fritz Lang all'Omicron di Gregoretti. Ancora tre episodi: una seducente Marina Malfatti testa l'umanità dell'ubiquo playboy Giuseppe Pambieri, Paul Muller vuol confessare il suo "peccato" e morire con i conforti religiosi e infine quello spassoso con Pippo Franco che si ribella all'automazione della vita quotidiana (ad Alexa fischieranno i transistor). Chiusura col botto, terza ed ultima puntata a tema mostri umani, fra gustose citazioni cinematografiche e letterarie, anche dal nuovo mondo di Huxley che la censura Rai vietò di sceneggiare per non pagarne i diritti di riproduzione. Anche questa volta tre episodi: l'esame neomalthusiano di Mario Carotenuto, poi la decima vittima di Sheckley con Orso Maria Guerrini e Catherine Spaak nei ruoli che furono di Mastroianni e della Andress nella precedente trasposizione di Petri e infine l'esercitazione in piena Guerra Fredda, da sudore freddo, con Umberto Orsini e lo stesso Foà. Fine: quella fantascienza adesso è in parte scienza. Quei moniti sono però ancora attuali e validi.
    Ultima modifica: 30/03/25 00:40 da Dave hill