È il film che ha lanciato la coppia Loren/Mastroianni, insieme per la prima volta e subito esplosiva. Da un racconto di Moravia sceneggiato da Flaiano, Continenza e Suso Cecchi D'Amico, Alessandro Blasetti ha tratto una commedia frivola e spumeggiante, che dà soprattutto a Sophia Loren la possibilità di mettersi in mostra (in tutti i sensi). La sua recitazione è esplosiva, invasiva e mette tutti sotto (Mastroianni in primis) come un fiume in piena: un diluvio di parole per difendersi dalle continue (e giuste) accuse del buon tassista (Mastroianni) che s’è presto accorto di aver a che fare con una ladra. Bella, seducente, prorompente; peccato che sia una canaglia, per l'appunto. Come suo padre,...Leggi tutto d'altra parte (un Vittorio De Sica che nel ruolo del ladro gentiluomo si ritrova alla perfezione). L'enorme successo al botteghino promosse i due protagonisti (e dire che il ruolo della Loren sarebbe dovuto andare alla Lollobrigida...) a veri e propri divi, con Mastroianni che in seguito difficilmente avrebbe abbandonato la parte del bravo ragazzo col lavoro “in regola”. Con De Sica un terzetto affiatato e in palla, capace di animare una sceneggiatura vivace che dà al film un bel ritmo. C'è un po' di ripetitività nelle situazioni (e nell'atteggiamento ossessivo di Mastroianni, pure) a causa di un soggetto a ben vedere scarno e non certo originale, c'è un modo di intendere la commedia legato a stereotipi passati, ben meno moderni di quelli utilizzati nella “vera” commedia all'italiana, ma il risultato non è affatto disprezzabile e il finale al commissariato (con De Sica gran cerimoniere che ruba la scena a tutti) è da ricordare. Simpatici i titoli di testa, con le mascherine lucide a mostrare le sovrimpressioni.
Molto carino, nonostante il calo nel finale, coll'eccessivo dibattito dal commissario impersonato da Mario Passante (**½). Fantastico De Sica, che abbina furti e eloquio fluente, malavita e signorilità. La Loren (primo ruolo da protagonista) è scatenata e mette sotto (sia nella trama, sia nel film) un Mastroianni comunque adorabile. Come detto, più che sufficiente. Certo: non ci fosse De Sica...
Nonostante una storia ripetitiva e alcuni punti morti, questa commedia di Blasetti è molto gradevole, sia per le battute che per un cast davvero magnifico, in cui giganteggia il ladro di classe interpretato da De Sica, una spanna sopra la coppia Loren-Mastroianni, che comunque si fa apprezzare, soprattutto nei vari battibecchi. Simpatico anche il cast di contorno (Carotenuto e Furia tassisti...), simpatica la colonna sonora. Buono.
Blasetti lancia due esordienti che manterranno tantissimo con una gradevole commedia di personaggi, ambientata nell'Italia del dopoguerra. Ottime caratterizzazioni, regia impeccabile per una storia piccola piccola ma godibile. Tracce di "realtà" nella figura dei ragazzini che rubano le ruote a Mastroianni e nel diffuso senso di fame che percorre il film. Il ruolo della Loren fu pensato per la Lollobrigida ma la prorompenza fisica e caratteriale dell'attrice napoletana (romana di nascita) si adatta a meraviglia. Ottimo De Sica (non era ancora stereotipo).
MEMORABILE: La distanza tra casa Stroppiani e Regina Celi; Il seno della magnifica Sofia che sembra esplodere da un momento all'altro. La nonnetta ladra.
Un Blasetti in forma smagliante. Un film scintillante di intelligenza, di ritmo e di finezza ambientato all'aria aperta e per le strade della Roma barocca. Filmando le peripezie e le schermaglie d’amore tra il tassista Paolo e l’ammaliate ladra Lina, Blasetti si conferma l’ideatore delle commedia sofisticata italiana a metà tra l'esprit de finesse di un Clair e la fiducia di fondo nei buoni sentimenti dell’uomo tipica di un Capra. Tanta amabile ironia, un po' di satira, un pizzico di cattiveria aromatizzano questo sontuoso piatto. Splendida la Loren.
La vita di un tranquillo tassinaro viene sconvolta dall'incontro con una ragazza tanto bella quanto bugiarda e truffatrice, figlia di un ladro navigato, che lo coinvolge in una serie di guai facendogli perdere la testa... Moravia con uno dei suoi racconti romani fornisce lo spunto per questa commedia che declina in termini popolari la guerra dei sessi con il maschio soccombente di fronte ad una femmina inarrestabile. Al loro primo incontro cinematografico, Loren e Mastroianni fanno già scintille, mentre De Sica è impagabile come "professore" dall'eloquio forbito e dalla mano svelta.
Fresco ma leggerino, questo film vanta un merito non da poco: crea l'aureo sodalizio Mastroianni-Loren. L'allegra famiglia di ladruncoli professionisti è un'idea che verrà ripresa più volte nel cinema. Però c'è il dolce e non l'amaro, dunque non classificabile come commedia all'italiana tout court. Impagabile De Sica, che per usare una formula calcistica fa reparto da solo. Finale fessacchiotto, con lo script di Flaiano e Cecchi d'Amico ricoperto di miele dalla produzione.
MEMORABILE: De Sica commenta al cinema l'incapacità di saper rappresentare il mestiere di ladri.
Gustosa commedia di un cinema italiano che cominciava a prendere le distanze (ma non del tutto) dal Neorealismo. Le vicende sono rese credibili e divertenti da un cast molto in parte, con De Sica mattatore e la prorompente Loren che spesso si prende la scena con bellezza e bravura. Buona la regia di Blasetti che indovina i chiaroscuri moraviani del racconto su cui si basa il soggetto mentre la sceneggiatura perde qualche colpo nella parte finale. Un degno prodotto di un cinema italiano che incantava il mondo e che si lascia rivedere sempre con piacere, nonostante gli anni.
MEMORABILE: Il furto del portasigarette; La Loren che riesce sempre a rigirare Mastroianni con la sua malizia e la sua avvenenza.
Commedia brillante di Blasetti su un onesto tassinaro romano (Mastroianni prima della Dolce vita) alle prese con una famiglia di ladri, bravissima Sophia Loren che recita con grande naturalezza e straordinario il padre, Vittorio De Sica, ladro gentiluomo. Buon ritmo e valida sceneggiatura, ma in particolare bellissima la Roma anni '50. Splendida fotografia in bianco e nero e il tutto molto divertente.
Il film che lancia una delle coppie più famose del mondo, Loren e Mastroianni, qui tenute a battesimo da due vecchie volpi dello spettacolo quali Vittorio De Sica e Alessandro Blasetti. Ritmo incalzante, battute e dialoghi in stile screwball comedy, divertimento garantito, caratterizzazioni perfette compresa la canzoncina un po' razzista ma tanto divertente cantata in continuazione dalla Loren.
Tassista viene turlupinato da un'intera famiglia. Commedia piacevole con clima ancora postguerra, ma visto attraverso un'ottica non di sopravvivenza. La chiave sono sempre i sentimenti e i duetti tra i protagonisti vanno al di là delle solite smancerie. La Loren ha una parlantina ubriacante e Mastroianni passa dall'amore alla denuncia in modo spassoso. De Sica indovina il personaggio del ladro nostalgico e ha classe da vendere. La conclusione al commissariato è debole, per far felice il pubblico.
MEMORABILE: La nonna borseggiatrice; Il portasigarette; Il furto sul bus.
Marcello Mastroianni HA RECITATO ANCHE IN...
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per Zender Il Davinotti, qui l'unico ad averlo visto fino a ieri, mette nel cast Michel Simon. Direi che proprio non c'è, ma non oso depennare una cosa inserita dal Maestro...
DiscussioneZender • 1/11/11 14:48 Capo scrivano - 48505 interventi
Ma parli del papiro o della scheda? Perché la scheda non l'ha certo inserita il Davinotti, me le faccio tutte io le sue. Ricordo che il Davinotti qui altro non ha donato che i suoi papiri, NULL'ALTRO. Figurati poi se il Davinotti sa chi è Michel Simon... Ad ogni modo l'ho tolta dal cast, grazie. Anzi, l'ho corretto perché probabilmente volevo intendere Michael Simone, presente nel cast.
CuriositàDaniela • 30/09/16 07:21 Gran Burattinaio - 5943 interventi
Il soggetto del film è tratto dal racconto "Il fanatico" compreso nella raccolta Racconti romani di Alberto Moravia.
Alla sceneggiatura collaborò Ennio Flaiano, che la scrisse insieme a Suso Cecchi D'Amico e Alessandro Continenza.
DiscussioneRaremirko • 7/02/19 23:20 Call center Davinotti - 3863 interventi
Blasetti lo si ricorda poco e male, mentre meriterebbe molta più riconoscenza (pare abbia addirittura inventato una steady cam in vitro); questo è un buon film, che non mostra tanto tutti i decenni che ha.
Divertente, semplice, si segnala per il ricco cast e per il piglio spensierato.